Filetti di branzino al forno con pomodori

Filetti di branzino al forno con pomodori

Dicentrarchus labrax è nota comunemente come spigola (nell’Italia peninsulare e insulare) o branzino (prevalentemente nell’Italia settentrionale è un pesce marino e d’acqua salmastra. Il nome “branzino” potrebbe derivare dal veneto branza (chela) o da branchie (il pesce dalle branchie in vista), mentre il nome “spigola” deriva da “spiga” riferendosi alle punte dei raggi delle pinne dorsali.

È un pesce molto apprezzato in cucina per le carni sode, gustose e povere di lische. Può essere cotto grigliato, al cartoccio, al sale o in court-bouillon.

Viene servito accompagnato da salse varie

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Ingredienti e dosi per 4 persone

2 branzini da 800 gr., Pomodori maturi, prezzemolo, aglio, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

Preparazione

Pulite il branzino e sfilettatelo. Pulite i pomodori e tagliateli a metà, eliminando i semi. Preparate un trito di aglio e prezzemolo.
Ungete una teglia con l’olio e disponete sul fondo i pomodori a metà. Distribuite, sopra ai pomodori, il trito di aglio e prezzemolo e condite con sale e pepe.
Posizionate i filetti sopra ai pomodori e cuocete in forno già caldo a 180 gradi per 30 minuti circa.

Filetti branzino forno con pomodori
Filetti di branzino al forno con pomodori
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Sardelle, sardine, sardoncini al forno

Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 600 gr. di pesce azzurro di piccola taglia,
  • 3-4 cucchiai di olio evo,
  • pangrattato.

Attrezzatura

  • Coltellino,
  • recipiente da forno a bordi bassi che contenga il pesce in uno strato solo e, possibilmente, possa comparire in tavola.
Tempo di preparazione: 10 minuti – Tempo di cottura: 10 minuti circa
Preparazione

 Accendete il forno a 200-220 gradi. Squamate il pesce e mondatelo dalla testa e dai visceri. Lavate sotto acqua fredda corrente; sgocciolate con cura. Ungete con poco olio il fondo del recipiente di cottura. Accomodate il pesce sul fondo del recipiente. Cospargete il tutto con il pangrattato e con poco olio. Se volete potete aggiungere al pane grattugiato: aglio, prezzemolo, poca scorza di limone senza la parte bianca (zest), olio e vino; amalgamate il tutto e cospargete il composto sul pesciolino.

Mettete al centro del forno e fate cuocere per 10 minuti. Servite molto caldo, accompagnando con spicchi di limone.

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Se il pesce fosse di taglia un po’ più grande (sarde), privatelo della lisca: con la punta di un dito (meglio il pollice) staccate uno dei filetti dalla lisca, partendo dall’estremità dov’era la testa e spingendo verso il dorso del pesce e, man mano che il filetto si stacca, verso la coda; con la punta dello stesso dito staccate dalla lisca l’altro filetto; infine rompete o tagliate la lisca subito sopra la coda (questa è meglio lasciarla, perchè aiuta a tenere insieme i due filetti). Lavate sotto acqua corrente, aprendolo bene, ma senza dividere i due filetti. Sgocciolate con cura.

  • Se volete potete aggiungere prezzemolo tritato.
  • Se il recipiente di cottura non può comparire in tavola, per passare il pesce nel piatto di servizio senza romperlo usate una grande paletta forata.
Leggi anche
Vino

Verdicchio di Jesi (Marche), Pignoletto dei Colli Bolognesi, Trebbiano di Romagna.

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Sarde fritte e marinate

Fritto misto di pesce con verdure croccanti

Sardelle piccanti alla maniera di Petronilla

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Zeppole di San Giuseppe: al forno e fritte, con Crema e alla Panna

Zeppole di San Giuseppe alla Panna: al forno e fritte

Le zeppole di San Giuseppe sono le discendenti di alcune frittelle di frumento che nell’antica Roma si accompagnavano al vino nei gozzovigli del 17 marzo giorno di celebrazione delle “Liberalia”, feste in onore delle divinità del vino e del grano. Per omaggiare Bacco e Sileno, precettore e compagno di gozzoviglie del dio, il vino scorreva a fiumi: per ingraziarsi le divinità del grano si friggevano frittelle di frumento.
Zeppole di San Giuseppe 
In Campania un tempo erano preparate direttamente nelle strade dai frittellari. Nella versione attuale la zeppola di S. Giuseppe nasce come dolce conventuale: secondo alcuni nel convento di S. Gregorio Armeno, secondo altri in quello di Santa Patrizia. Ma c’è anche chi ne attribuisce “l’invenzione” alle monache della Croce di Lucca, o a quelle dello Splendore.
La prima zeppola di San Giuseppe che sia stata messa su carta risale comunque al 1837, nel trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti.

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ZEPPOLE ALLA PANNA

La ricetta di Ballina, Cookaround
Ingredienti per circa circa 20 zeppole grandi

Per la pasta choux:

  • 750 ml acqua,
  • 75 g burro,
  • un pizzico di sale,
  • 500 g farina,
  • 10 uova medie (peso con guscio circa 60 g l’uno).

Per la Guarnizione:

  • Panna montata soda,
  • zucchero a velo
  • amarene sciroppate
Procedimento per le zeppole:

Portare a bollore l’acqua con il sale ed il burro tagliato a pezzi, fuori dal fuoco versare la farina setacciata in un sol colpo e mescolare con un cucchiaio di legno. Rimettere sul fuoco fino ad ottenere una pasta che si raccoglie a palla e si stacca dalle pareti della pentola.

Zeppole di San Giuseppe.: fritte e al forno

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Lasciare raffreddare la pasta cotta, quindi unire le uova uno alla volta avendo cura di far assorbire bene ciascun uovo prima di unire il successivo. Potete usare un cucchiaio di legno o, meglio ancora, una planetaria con gancio “K”.

Zeppole di San Giuseppe.: fritte e al forno

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Quando tutte le uova saranno incorporate, avrete una pasta bella consistente. Fate riposare un pochettino l’impasto (anche un quarto d’ora).
Con l’aiuto di una sac à poche, con bocchetta a stella grande, formate delle ciambelle sulle teglie rivestite con carta forno.

Vi mostro la mia tecnica per riempire con facilità e velocemente la mega sacca con tutto l’impasto (dose indicata nella ricetta): mettere la sacca in un contenitore alto (io uso il dosatore per liquidi) e risvoltarla, riempire con la pasta ed il gioco è fatto! La pasta choux è molto appiccicosa e con questo sistema si riempie la sacca molto velocemente e senza sporcarsi (comodo anche per la crema!)!

Le ciambelle non devono essere troppo grandi perché in cottura crescono! Spremete l’impasto molto lentamente in modo tale da dare maggiore spessore alla zeppola!
Ora potete procedere alla cottura.

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Nella tradizione napoletana esistono due varianti di zeppole di San Giuseppe: fritte e al forno.

COTTURA AL FORNO

Forno preriscaldato a 180° acceso sopra e sotto, ripiano medio (170° se usate il forno ventilato con più teglie come faccio io), per 30 minuti.
ATTENZIONE: NON APRITE MAI IL FORNO DURANTE LA COTTURA!
A cottura ultimata, aprite un po’ lo sportello del forno e lasciate intiepidire le zeppole. Quando saranno fredde mettetele in un sacchetto di plastica ben chiuso e conservatele in luogo asciutto. Già dopo qualche ore sono ottime per essere farcite.
Si possono conservare per un bel po’ di giorni nei sacchetti di plastica! Questo tipo di conservazione consente di ottenere delle zeppole morbidissime, ma se le preferite più croccanti potete evitarlo e farcirle appena uscite dal forno!
Eccole appena sfornate

Zeppole di San Giuseppe.: fritte e al forno

COTTURA FRITTE

Per una frittura perfetta bisogna usare qualche piccolo accorgimento! Formate le ciambelle su quadrati di carta forno, in modo da facilitare lo scivolamento della zeppola nell’olio! Io friggo una zeppola per volta in un pentolino perchè la cottura va curata e non bisogna essere frettolosi! L’olio deve essere abbondante. La prima fase di cottura va fatta con olio non bollente affinchè la zeppola gonfi, la seconda fase con olio bollente per consentire la doratura e completare la cottura. Per fare ciò o si utilizzano due pentolini (uno su fiamma bassa per la prima cottura ed uno su fiamma alta per la doratura) oppure, come faccio io, regolate la fiamma media del fornello! Ovviamente, in quest’ultimo caso, tra una zeppola e l’altra dovete poi attendere che l’olio si “raffreddi” un po’ (io spengo la fiamma e tuffo la zeppola)!

Rovesciate la zeppola con la carta forno nel pentolino con olio caldo ma non bollente mantenendo un lembo della carta (appositamente lasciato più lungo!) per qualche secondo fino a quando la zeppola non si stacca. La zeppola galleggerà, quindi con un mestolo versate un po’ dell’olio sulla parte superiore!
Girate la zeppola per far cuocere anche l’altro lato! Quando sarà bella gonfia, ma ancora un po’ bianca, alzate la fiamma (o spostatela nel pentolino con olio bollente) e fatela dorare su entrambi i lati. Scolare le zeppole su carta assorbente.

Zeppole di San Giuseppe.: fritte e al forno
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Vedrete che con questo impasto e con questa tecnica la zeppola non sarà affatto unta!

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Preparazione finale della zeppola alla maniera classica:
    Procedete come per le zeppole alla crema
  • fate semplicemente un ciuffo di panna montata al centro.

Oppure seguite il consiglio goloso di Ballina:

  • “Se, invece, come me siete golosi e preferite un dolce più sostanzioso, tagliate le zeppole e farcite  l’interno con la panna montata.. Cospargete di zucchero a velo prima di fare il ciuffo superiore. Guarnite con mezza amarena.
VARIANTE SALATA

Se nella preparazione dell’impasto delle zeppole NON metterete lo zucchero, potrete farcirle con un ripieno salato servendole come antipasto. Per esempio:

  • ricotta e prosciutto
  • maionese e tonno
  • caprino ed erbe

Zeppole di San Giuseppe alla crema: al forno e fritte

La ricetta edita nel 1839 delle Zeppole fritte, scritta da Ippolito Cavalcanti

Zeppole con patate per la Festa del Papà

Zeppole di San Giuseppe alla Panna
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Fagiano arrosto con funghi porcini e tartufo

Un piatto davvero prelibato, degno di un giorno di festa. Alla ricetta che segue, potete aggiungere scaglie di tartufo che daranno un ulteriore tocco di raffinatezza. Buon appetito!

La ricetta del fagiano con funghi

Tempo: 55 minuti.
Ingredienti e Dosi: per 4 persone
  • 1 fagiano intero,
  • 300 gr. di funghi,
  • 3 rametti di prezzemolo,
  • 1 spicchio d’aglio,
  • 30 gr. di burro,
  • 1 cipolla,
  • 1 carota,
  • 100 ml. di brodo,
  • Olio extravergine di oliva q.b,
  • Pepe q.b, Sale q.b.

Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana”.

 Preparazione

Acquistate un fagiano già pulito per facilitarvi il lavoro e ungetelo d’olio, sia all’interno che all’esterno. Pepatelo, salatelo e legatelo con lo spago da cucina. Fate scaldare il burro con un filo d’olio in una casseruola e unite il fagiano. Nel frattempo che il fagiano rosola voi tagliate finemente la cipolla e la carota. Versate il brodo nella casseruola, aggiungete le verdure, salate e fate cuocere il fagiano a fiamma bassa per 30 minuti.
Nel mentre fate scaldare due cucchiai d’olio in un’altra padella e mettete a rosolare lo spicchio d’aglio. Unite i funghi e il prezzemolo, salate e fate cuocere per 10 minuti a fiamma bassa.
Trasferite i funghi nella casseruola con il fagiano, versate ancora un mestolo di brodo, salate, pepate e proseguite la cottura per ulteriori 10 minuti. Quando il fagiano è pronto adagiatelo su un elegante piatto da portata e servitelo in tavola

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Accorgimenti

Se vi accorgeste che il fagiano tende ad attaccarsi al fondo della casseruola durante la cottura, unite ancora un mestolo di brodo.
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Idee e varianti

Se desiderate, potete aggiungete anche delle cipolline o delle olive taggiasche, per un piatto ancora più saporito e gustoso.

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 Vino

Barbera Riserva Terre di Montebudello Alto Adige (Südtirol o Südtiroler), Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc o Cabernet Alto Adige (Südtirol o Südtiroler), Merlot Trentino Superiore, RossoTrentino, Cabernet Sauvignon (anche Riserva) Trentino, Rosso da due varietà di vite Valdadige (o Etschtaler) Terra dei Forti Cabernet Sauvignon e Cabernet Sauvignon Riserva.

Fagiano arrosto, una ricetta tratta dall’Almanacco della cucina del 1935

Fagiano alla vignaiola servito con composta d’uva in vol-au-vent

Di Ewan Munro from London, UK (Gunmakers, Clerkenwell, London  Uploaded by tm) [CC BY-SA 2.0
Cinghiale arrosto al forno

Cinghiale arrosto al forno

Ingredienti e dosi per 4 persone

1 kg. di carne di cinghiale giovane a pezzi o 1 cosciotto
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Per la marinata:
1 litro d’acqua. 1 bicchiere di aceto, 4 foglie di alloro, 1 rametto di rosmarino e 1 di salvia, 20 bacche di ginepro schiacciate, cipolla media, aglio, carota media, sedano
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Per la cottura:
3 cucchiai d’olio d’oliva evo, 1 noce di strutto, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di alloro sale e pepe.
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Per la salsa di accompagnamento
il fondo di cottura dell’arrosto e le seguenti verdure tagliate fini: 1 finocchio piccolo, 1 cipolla media, 3 spicchi d’aglio, 1 carota media

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Preparazione
Come marinare la selvaggina da pelo

Come marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

 

 

 

 

 

 

La Marinata

Immergere la carne e gli altri ingredienti nel liquido dove riposeranno per 48 ore in luogo fresco, dai 2 ai 12 gradi. (Per ridurre i tempi a 4 ore: bollire gli ingredienti per 5 minuti, togliere dal fuoco ed immergere la carne e lasciarla per 4 ore.) Alla fine la marinata va messa da parte (per bagnare l’arrosto durante la cottura in forno) e la carne scolata e asciugata.

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La Cottura:

Rosolare la carne a pezzi in una padella. Quando il cinghiale sarà dorato passarlo in una teglia con lo strutto, il sale, il pepe, il rosmarino, l’alloro e 2 bicchieri di vino rosso. Cuocere a fuoco medio per circa 2 ore, girandolo e bagnandolo con la marinata una volta ogni tanto. Una volta cotto può essere servito così, caldissimo e accompagnato da polenta o patate al forno oppure può essere insaporito da una salsa preparata frullando le verdure rosolate assieme al liquido di cottura. Una volta addensata, la salsa, andrà versata sulla carne ed il tutto andrà servito caldo.

Potete accompagnare il cinghiale con la polenta

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Cinghiale in umido o in salmì

ragu cinghiale pappardelle

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Vino
Vino rosso tannico, relativamente ad alta gradazione:
  • Abruzzo: Montepulciano d’ Abruzzo
  • Basilicata: Aglianico del Vulture
  • Calabria: Cirò Rosso
  • Campania: Cilento-Aglianico
  • Emilia Romagna: Colli Bolognesi Monte San Pietro-Cabernet, Sangiovese
  • Friuli Venezia Giulia: Collio Goriziano Merlot
  • Lazio: Cerveteri Rosso
  • Liguria: Rossese di Dolceacqua Superiore
  • Lombardia: Botticino
  • Marche: Rosso Conero
  • Molise: Biferno Rosso
  • Piemonte: Barbaresco
  • Puglia: Brindisi Rosso, Primitivo di Manduria
  • Sardegna: Cannonau di Sardegna secco
  • Sicilia: Etna Rosso
  • Toscana: Brunello di Montalcino, Chianti classico, Nobile di Montepulciano.
  • Trentino Alto Adige: Teroldego
  • Umbria: Montefalco Sagrantino
  • Valle d’Aosta: Valle d’Aosta Torrette
  • Veneto: Colli Euganei Superiore
Eisbein done to perfection.jpg [[File:Eisbein done to perfection.jpg|Eisbein_done_to_perfection]] Cinghiale arrosto al forn
agnello pecorino patate

Agnello con pecorino e patate al forno

Ricette con agnello e capretto

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Ingredienti per 4 persone
  • 1 cosciotto di agnello,
  • 4 patate,
  • 100 gr. di pecorino,
  • 1 cipolla,
  • olio extravergine d’oliva (e.v.o),
  • rosmarino o origano,
  • sale e pepe.
 Preparazione

Tagliate il cosciotto di agnello a pezzi di media grandezza, metteteli in un tegame assieme alla cipolla tritata e l’olio.
Rosolate bene, quindi salate e pepate. A parte sbucciate le patate, tagliatele a fette sottili e mettetele in acqua fredda.

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Portatele ad ebollizione e, a metà cottura, toglietele e, una volta raffreddate, aggiungetele agli altri ingredienti: in una teglia unta d’olio fate uno strato dì patate, cospargete di pecorino a pezzetti, quindi disponete i pezzi di agnello, aggiustare sale e pepe e coprite con le altre fette di patate, i pezzetti di pecorino, il rosmarino a ciuffetti o l’origano. Se occorre salare e pepare e aggiungere un giro d’olio.
  
Mettete in forno già caldo a 230 gradi per circa 30 minuti. E’ consigliabile scuotere ogni tanto la teglia in modo che le patate non restino attaccate al fondo e cuociano uniformemente.

Vino

Primitivo di Manduria, Salento Negramaro, Salento Rosso.

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