castagne ricoperte cioccolato

Castagne ricoperte di cioccolato

Ingredienti e dosi
  • 750 gr. di castagne,
  • 750 gr. di cioccolato.
Preparazione

Lessate le castagne: per fare delle buone castagne lesse occorre scegliere castagne della stesse misura in modo che cuociano bene e uniformemente: riempite una pentola di acqua fredda e immergetevi le castagne (l’ acqua dovrà ricoprirle).

Fate bollire le castagne dai 30-40 ai 60 minuti secondo la grandezza della castagna: assaggiatene una, dovrà spellarsi senza sbriciolarsi. Spegnete quindi il fuoco ma lasciate le castagne nell’acqua di cotture.

Prendetene una alla volta e, aiutandovi con un coltellino affilato, togliete la buccia partendo dalla parte più larga, poi togliete la pelle con attenzione perchè la castagna rimanga intera.

Così lessate le castagne possono essere utilizzate per diverse ricette (p.e. il Tronco di castagne) oppure mangiate così al naturale.

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Preparate la glassa di cioccolato.
Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria su fuoco basso.
Immergete una castagna alla volta nella glassa e aiutandovi con uno stecchino prelevate la castagna, scolate l’eccesso di cioccolato e disponetela su un vassoio ricoperto di carta da forno. Continuate così con tutte le castagne a disposizione e lasciate asciugare.

  • Un altro modo per lessare le castagne: sbucciate le castagne, mettetele in acqua fredda e leggermente salata e lasciatele cuocere lentamente per circa 1 ora. Quindi, scolatele e togliete la pellicina
  • Le castagne possono essere ricoperte anche con cioccolato bianco.
  • Le castagne così preparate possono essere ulteriormente “ingolosite” ricoprendole con nocciole, cocco o mandorle tritate: questa operazione andrà fatta immediatamente dopo averle immerse nel cioccolato fuso.

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Castagne ricoperte di cioccolato

Fragole ricoperte di cioccolato

Con lo stesso procedimento per ricoprire: fragole, zenzero, scorza di arancia candita, chicchi d’uva, banane, cedro candito, lamponi e altra frutta

 

agnoletti vincenzo libri

Vincenzo Agnoletti, minute per pranzi e cene per l’Autunno,1814

Opera di Vincenzo Agnoletti, credenziere e liquorista, dal 1829 al 1830, presso Maria Luigia, Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

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MINUTE DIVERSE DI PRANZI, CENE, ED AMBIGU’, PER LE QUATTRO STAGIONI DELL’ANNO

Tanto di grasso , che all’ olio , ed al butirro
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pp.336-339
AUTUNNO
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Pranzo di grasso di otto coperte a due servizi e sei, e due zuppe. 
PRIMO SEVIZIO.
Due Zuppe.
Una di pomidoro al bagnomaria, una di riso alla rena bionda.
Quattro Antrè, e Orduvre.
Uno di pasticcio di garganelle, una di lasagne alla misgrasse, uno di animelle fritte, uno di piccioni alla Marmontel.
Due Rilievi.
Uno di manzo ai bucchè di cavoli, uno di mongana in bresa al ragù melè.
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SECONDO SERVIZIO.
Sei Antremè.
Uno di pudino di riso alla Principessa,  uno di uovi mollè alla Flora, uno di pavone in galantina, uno di linguattole fritte, uno di pasta sfoglia alla crema di bergamotta, uno di mele alla finanziera.
Due Arrosti.
Uno di lodole, uno di cignaletto, alla salsa di visciole.
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 Pranzo di magro di dedici coperte, a due servizi a otto, e due zuppe, servito all’ olio.
PRIMO SERVIZIO
Due Zuppe.
Una di pastine al latte di mandole, una di filetti d’erbe alle telline.
Sei Antrè, e Orduvre. 
Uno di pasticietti alla duprè, uno di sortù di Palombo, salsa alla Castigliana , uno di trotte ripiene alle carote, uno di granci teneri fritti, uno di cefalo in etuvè, uno di cotelette d’ ombrina al ragù di olive.
Due Rilievi.
Uno di porcelletta, uno di corvo.
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SECONDO SERVIZIO
Dieci Antremè.
Uno di gelatina di moscatello, uno di bianco mangiare alla cannella, uno di pomi di terra al culì, uno di cannelloni di mandole, uno di gamberi al Commendatore, uno di ovoli alla frodille, uno di carote gialle in bignè, uno di triglie marinate, uno di pasticcio rifreddo di spIgola, uno di fiappe all’ olio.
Due Arrosti.
Uno di pesce spada, uno di anguilla panata.
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Pranzo dì magro di quattordici coperte a due servizi a otto, e due zuppe, servito al butirro. 
PRIMO SERVIZIO
Due Zuppe,
Una di culì di gamberi, una di riso al latte.
Sei Antrè, e Orduvre.
Uno di rissole alla baroncina, uno di bordo di riso con rulladine di pesce, uno di triglie fritte, uno di surprisette di pesce , uno di granci teneri panati in cassettine di carta, uno di uovi al fiore di latte.
Due Rilievi.
Uno di cerna di scoglio, uno di pasticcio vol-o-vant brisè, ripieno di gnocchi all’ acqua.
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SECONDO SERVIZIO
Dieci Antremè.
Uno di salse fine al butirro, uno di tartufi alla frugal, uno di pere in lacci d’ amore, uno di tartellette con crema fovettè, di cioccolata, uno di panetti alla Tedesca, uno di uovi al balotage, uno di fagioletti verdi alla remolada, uno di ragoste alla marinara , uno di gattò di rape, uno, dj cupellotti d’ indivia.
Due Arrosti.
Uno di fravolini, uno di spigola.
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 Pranzo di Grasso in Ambigù di venti coperte.
Due Zuppe.
Una di tortellini di petto di pollo, una di rape alla liason.
Due Rilievi.
Uno di manzo ai torzuti, uno di cerna di scoglio al corto brodo.
Sei Antrè, e Orduvre,
Uno di piccioni bresatì, al culì di rena, uno di cotelette di cignale agro, e dolce, uno di polenta ai tartufi, uno di croccbetti di fegato, uno di filetti di pollo in marinè, uno di torta di animelle.
Dieci Antremè.
Quattro di croccantine con minuta pasticcieria, uno di crema di cioccolata bianca alla marenga, uno di frittata al matras con capo di latte, e odore di cedrato, uno di ovoli all’erbe fine, uno di cavoli fiori al parmegiano, uno di uffelle alla delicata, uno di linguattole ai cedrioletti.
Quattro, Arrosti.
Uno di beccacie ai crostini, uno di pollanche piccate, uno di mongana, uno di tordi bardati.
Due Rifreddi.
Uno di gallinaccio, in marbè, uno di gattò di peti-chouz glassati.
Servire a tavola nel Rinascimento

1600,’700, ‘800

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 1934

Cucina francese

 

 

Eleganza Galateo per nozze Autunno-Inverno. LO SPOSO gli invitati

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

Enciclopedia della donna 1963

Le cerimonie
NOZZE DI AUTUNNO-INVERNO
I problemi più importanti della sposa di autunno e d’inverno sono legati proprio alla stagione in cui verrà celebrato il matrimonio: quali sono i tessuti più adatti per l’abito da sposa? Come ripararsi dal freddo di un rigido giorno di dicembre? Lo sposo può indossare il cappotto? Il cappello? Quali sono i particolari che la stagione suggerisce?

LO SPOSO
In un matrimonio decisamente importante lo sposo indossa quel bellissimo abito da cerimonia che è il tight.

Anche se nevica lo sposo non indosserà sul tight il soprabito, se mai provvederà a mettere sotto una maglietta di lana.

In questi ultimi anni si è andata affermando per lo sposo un tipo d’abito che somiglia molto al tight senza essere così impegnativo. È il cosiddetto “tight corto”. È composto da un paio di pantaloni grigi a righe, uguali a quelli del tight e da una giacca nera, classica. Il gilet può essere nello stesso tessuto della giacca oppure come quello del tight, color grigio perla. Camicia bianchissima con collo inamidato, cravatta grigia o meglio ancora bianca piccolissimi disegni neri, molto fitti e discreti. Calze nere, scarpe nere a punta arrotondata. Se la stagione è già avanzata lo sposo potrà indossare sul tight corto un soprabito nero, leggero che servirà poi per tutte le occasioni eleganti della sua vita futura.
Lo sposo che opta per un abito più semplice, sceglie un bel monopetto grigio fumo di Londra, in lana pettinata, abbastanza pesante ma non troppo. Non dimentica assolutamente di farsi fare il gilet (e di indossarlo).
Lo sposo “pratico” sceglie un abito più sportivo col quale partirà anche per il viaggio di nozze: per esempio un bel vestito classico di cheviot o di flanella, grigio medio. Camicia di seta bianca, cravatta blu a piccoli pois bianchi, scarpe nere, calze blu scuro. Potrà accompagnare questo insieme con un soprabito di lana grigio medio, di tono non troppo sportivo.

TESTIMONI E INVITATI
Come si sa, i testimoni, i parenti degli sposi e gli invitati vestono come lo sposo. Gli altri invitati possono vestire in modo più semplice, ma sempre in tono piuttosto elegante. Un abito serio, grigio scuro, è sempre distinto e va sempre bene. Anche il soprabito non deve mai essere troppo sportivo: niente, perciò, loden, spigati, tweed.

Le signore hanno una larghissima scelta per il loro abbigliamento. Di solito i completi abito più mantello sono i più adatti. (NdR: ricordo che siamo nel 1963) Chi ha la pelliccia (anche nera), può indossarla, a patto però che non sia decisamente sportiva (da scartare le pellicce maculate come ocelot, leopardo, opossum, marmotta).

In testa un cappello o un’acconciatura intonata all’abito. Questo potrà essere un abito tipo pranzo; elegante ma non troppo scollato e non troppo da sera. Meglio evitare il nero.

La Bottoniera
o Boutonnière è un piccolo tocco di raffinatezza ed un dettaglio irrinunciabile. E’ il fiore che si posiziona all’occhiello della giacca dello sposo. Per comporre la Bottoniera si usa il fiore principale presente nel bouquet della sposa assieme ad un rametto, per esempio, di gipsophyla (Velo da Sposa o Nebbiolina).
Anche per i testimoni e per i genitori è di tradizione la Bottoniera, che sarà più piccola di quella dello sposo.

Eleganza Galateo per nozze Autunno-Inverno. LO SPOSO gli invitati
Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

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