fruitcake dec 27

Fruitcake, dolce natalizio con frutta secca, canditi, datteri e maraschino

Negli Stati Uniti, il 27 dicembre si celebra il National Fruitcake Day. Per festeggiare si prepara un dolce ricco di canditi e frutta secca sia semplice che DeLuxe con l’aggiunta di liquori: rum o brandy oppure whisky.

La prima ricetta di un dolce simile è dell’antica Roma ed elenca semi di melograno, pinoli e uvetta mescolati all’ orzo.

Nel Medioevo, vennero aggiunti miele, spezie e frutti conservati.

In seguito le ricette variarono notevolmente nei diversi paesi, nel corso dei secoli, a seconda degli ingredienti disponibili e (in alcuni casi) delle norme ecclesiastiche che vietavano l’uso del burro, per quanto riguarda l’osservanza del digiuno. Papa Innocenzo VIII (1432-1492) concesse infine l’uso del burro, in un permesso scritto noto come “Lettera di burro” nel 1490, dando il permesso alla Sassonia di usare latte e burro nelle torte di frutta Stollen.

A partire dal XVI secolo, lo zucchero delle colonie americane (e la scoperta che alte concentrazioni di zucchero erano nei frutti) portò alla produzione di frutta candita, rendendo così le torte di frutta più accessibili e popolari.

fruitcake 27 december

Dolce di mandorle, ricetta di Grazia 1956 – 2° Menù di Natale
Torta di cachi con frutta secca ed amaretti

Torta di cachi, kaki, con frutta secca ed amaretti

 Ingredienti per 4 persone
  • 4–6 cachi,
  • 400 gr. di farina,
  • 200 gr. di zucchero,
  • 150 gr. di burro,
  • 2 uova,
  • 100 gr. di mandorle,
  • 100 gr. di noci,
  • 100 gr. di amaretti sbriciolati,
  • 100 gr. di canditi,
  • 80 gr. di cioccolato fondente a tocchetti,
  • gr. 100 di uvetta (ammollata in un poco di rhum),
  • una bustina di lievito per dolci.
 Preparazione

 Pulite i cachi dalla buccia. Metteteli, poi, in una ciotola e schiacciateli bene con le mani. Aggiungete gli ingredienti, tranne i canditi, ed il lievito. Amalgamate bene il tutto ed infine aggiungete il lievito. Infine aggiungete il lievito.

Versate il composto in una tortiera imburrata del diametro di circa 30 cm. o foderata con carta da forno. Decorate con i canditi e qualche gheriglio di noce.

Cuocete in forno ben caldo a 200 gradi. Dopo 10 minuti portate la temperatura a 180 gradi e lasciate cuocere per altri 30-35 minuti circa. Fate la prova stecchino: infilate uno stecchino nella torta, se esce asciutto la torta è cotta.
Vino

Chardonnay, Moscato, Soave, Prosecco.

Torta di cachi con frutta secca ed amarettiTorta di cachi 2

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Un consiglio

Cachi troppo maturi? Usateli per fare una maschera, 1 volta alla settimana, sulla pelle del viso. Risciacquate bene. E’ un segreto giapponese

Torta di caachi 1

Crostata con i kaki, cachi, semplice e veloce

Tempo di kaki, cachi! Tempo di confettura

Scorzette (d'arancia) candite alla maniera di Petronilla

Scorzette (d’arancia) candite alla maniera di Petronilla

«Sotto i baffi sorrideva l’altro giorno mio marito quando, a fin di pranzo, ho voluto sbucciare io stessa, a ciascuno, l’arancia. E con che cura io andavo sbucciando i frutti! Ne ho tagliati prima i…due poli (il nord e il sud); ho incisi poscia, nella buccia e per il lungo, 5 meridiani e, infine, con un po’ della tanta pazienza mia, ho tolta ad ogni frutto la grossa buccia in 5 pezzi intieri. – Che ne vuoi fare – m’andavan chiedendo, fra sorrisetti ironici, il marito e persino i ragazzi – che ne vuoi fare di…bucce? Ed io? Io zitta; ché, in certi campi, ad ogni buon conto, è meglio saper mantenere un dignitoso riserbo fino a che sia stato ottenuto, in pieno, l’effetto vagheggiato.

***
Che ne ho fatto? Ho messe le bucce in una scodellona d’acqua; le ho lasciate qualche ora in bagno rinnovandone però, di tratto in tratto, l’acqua; le ho poi distese su di un tovagliolo le ho fatte così asciugare; le ho poscia tagliate in listerelle alte circa 1/2 centimetro e lunghe 3; le ho messe su l’uno dei piatti della mia bilancia; sull’altro ho pesato altrettanto zucchero; ho versato lo zucchero in una casseruola; ho unito prima quel tantin d’acqua che è stato appena sufficiente a bagnar lo zucchero, e poscia le listerelle di buccia.
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Dal cassetto ho tolto quel tal cucchiaio di legno che tengo in serbo unicamente per rimescolare dolci; e con esso (messa la casseruola al fuoco) mescola e rimescola, finchè lo zucchero prima si è sciolto; poi ha cominciato a friggere; indi a bollire; e infine ad intrufolarsi, bollendo, dentro alle scorzette. Quando, dalla casseruola, tutto lo zucchero è sparito, e dentro non vi sono rimaste che le listerelle di buccia tutte impregnate di zucchero, l’ho capovolta su di un angolo del mio tavolo di marmo (se il piano ne fosse stato di legno avrei capovolta la casseruola su di un piatto); col cucchiaio ho distribuite in largo le scorzette; le ho lasciate raffreddare; e…

Candied Orange Peel, Sliced (4175935076).jpg   Candied Orange Peel, Simmered (4175179447).jpg   Candied Orange Peel (4175930962).jpg

E quando, il giorno appresso, nell’occasione del mio “grande ricevimento” marito e ragazzi han visto che il piatto dei miei biscotti cosparso delle mie scorzette candite, aveva un aspetto più che sciccoso…e quando le hanno assaggiate…e quando soprattutto, han sentita la moglie del notaio chiedermi in quale pasticceria le avessi acquistate…mi hanno lanciata un’occhiata!… Un’occhiata non suggerita certo dall’ironia. Quanto mi sono costate? Con il niente che costano le bucce e con quel che costano 2 etti di zucchero… Fate la prova e vi convincerete quanto economiche siano le dolcissime scorzette, allorchè vengono candite all’ultra economica, cioè in casa.»

Altre ricette di Petronilla 1937
Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri
  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Come pelare gli agrumi al vivo per preparare arance, limoni e mandarini sciroppati

Torta rovesciata di arance

Scorzette (d’arancia) candite alla maniera di Petronilla  Di David Adam Kess (Opera propria) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], attraverso Wikimedia Commons
Persicata (conserva di pesche) alla maniera di Petronilla

Persicata (conserva di pesche) alla maniera di Petronilla

«- Che scampanellata! Signora, chi mai può essere, a quest’ora? E la pulizia ch’è ancora da finire!… -Una visita così mattutina non può essere che della mia cara cognatina; corri, dunque, subito ad aprire! Era lei, difatti, lei – la cara cognata – sempre ansante per la fatica delle scale; sempre più grassa e rubiconda, ma pur sempre sorridente e frettolosa; era lei che, appena sprofondata in quella tal poltrona…- Cara Petronilla, tu vai insegnando alle tue amiche come riempire con barattoli e con bottiglie le credenze; ma però non hai pensato che siamo d’estate; che l’estate è la stagione delle pesche; e che se nel fresco autunno si può fabbricare e serbare cotognata, nel caldo estate si può fabbricare e serbare persicata.

E così… se non ti offendi… ecco: ti ho portata la ricetta ed un campione della persicata che nei giorni scorsi io stessa ho fabbricata. Ne ho riempito un barattolo di vetro; l’ho riposto fra vasi e bottiglie in credenza; e così, all’occasione… un buon dolcetto da offrire, sarà sempre pronto! “No, cara Petronilla, non mi trattengo; non ne ho il tempo! E, come sempre suole, la cara cognata mi ha lasciato subito, come si suol dire, in…asso! Ma… veramente squisita la sua persicata; e lesta anche a fare; e soprattutto di spesa relativa; sì che…se, al par di me, anche voi voleste averne un barattolo sempre in credenza…eccovene, tal quale, la ricetta che la cara cognata mi ha lasciata:

***

Compera pesche mature; mettile in una pentola; coprile d’acqua; falle bollire per 2-3 minuti; toglile dall’acqua; lasciale raffreddare: Tappezza, con carta oleata, 2-3 tegami larghi e bassi. Pesa, vuota, una casseruola possibilmente di ferro smaltato ma che abbia lo smalto non ancora screpolato. Togli, alle pesche, pelle e noccioli (ti sarà facile poichè furono…scottate). Setacciale un po’ alla volta, schiacciandole con il fondo di un bicchiere su di un setaccio a larghe maglie; e raccogli il passato nella casseruola che di tratto in tratto rimetterai sulla bilancia per assicurarti del peso esatto della polpa che dovrà essere o di 1, o di 1/2 kg. Poni la casseruola a fuoco basso; e mescola di continuo con cucchiaio di legno. Quando il passato bollirà, aggiungi gr. 800 (o 400) di zucchero.

Fa’ bollire, sempre mescolando, ancora per 15 minuti. Versa subito nei tegami in modo d’averne, in ognuno, uno strato alto 1 cm. circa. Ricopri con veli (a riparo delle mosche) e poni i tegami in ambienti arieggiati. Il giorno appresso capovolgi i tegami; togli alla persicata (ormai indurita) la carta oleata; e rimettila, capovolta, all’aria.
Tagliala, prima che sia completamente asciutta, in rettangoletti; inzuccherali; lasciali ben asciugare; assaggiane uno; fanne assaggiare un altro; riponi in un barattolo di vetro (o in scatola di latta) tutti i rimasti; metti in credenza; e chiudi con la chiave, se non vuoi che, dopo pochi giorni, della buona persicata, in famiglia rimanga il dolcissimo ricordo soltanto”.»

Ricette della Petronilla libri

NdR: La persicata è una specialità della zona di Brescia e il nome deriva da “persech” (pesche). Secondo la leggenda, sarebbe stata inventata da una madre che, per far gustare le pesche del suo paese, Collebeato, al figlio in guerra le spediva in forma di barrette di gelatina.

“Altre ricette di Petronilla” 1937

  • Come STACCARE la marmellata dal tegame: occorre grasso non salato. Fatelo riscaldare. La parte bruciata si staccherà in una sola pellicola, lasciando intatta la superficie della casseruola.

Petronilla, chi era?

pizza crescia Torta_dolce_di_Pasqua

Pizza dolce di Pasqua marchigiana

La pizza di Pasqua dalla tipica forma a panettone,  è un prodotto tipicamente marchigiano e umbro. Ne esiste anche una variante dolce.

La Pizza dolce di Pasqua è un pane dolce e gli ingredienti sono uova, burro, zucchero, vaniglia e scorze d’arancia, uvetta e canditi. Perfetta per la colazione di Pasqua o come dessert a fine pranzo. Si conserva per 3-4 giorni.

pizza dolce di pasqua crescia

Ricetta di lovelyancona.it
Ingredienti per 4 persone

Per l’impasto

  • 200 ml. di latte
  • 500 gr. di farina 0
  • 150 gr. di farina 00
  • 3 uova
  • 2 buste di vanillina
  • 200 gr. di canditi misti e uvetta (facoltativi)
  • 150 gr. di zucchero
  • 2 bustine di lievito di birra oppure un panetto di lievito fresco
  • 200 gr. di burro morbido.

Per la glassa

  • 120 gr. di zucchero a velo vanigliato
  • 1 albume
  • zuccherini o praline colorate

pizza Crescia_di_pasqua

 Preparazione
  • Mettete in una ciotola capiente 200 ml. di latte e sciogliete il lievito e la vanillina. Aggiungete 100 gr. di farina continuando ad amalgamare aiutandovi con le fruste elettriche.
  • Versate sulla superficie del composto, senza mescolare, 50 gr. di farina coprendo bene tutta la superficie. Lasciate riposare per 1 ora circa.
  • Quando il composto sarà pronto la farina in superficie avrà formato delle “crepe” e si sarà un po’ rappresa. Se la temperatura ambiente è fredda, questa fase potrebbe richiedere anche 2 ore.
  • Versate nella ciotola 3 uova intere, lo zucchero e 200 gr. di burro ammorbidito e la farina rimanente. Lavorate il tutto con l’aiuto di una forchetta o, meglio ancora, delle fruste elettriche. Una volta che l’impasto sarà diventato abbastanza consistente, trasferitelo sulla spianatoia e lavoratelo per 5 minuti aiutandovi con la farina per non farlo attaccare.
  • Mettete nuovamente l’impasto nella ciotola, coprite con la pellicola e lasciate lievitare in luogo caldo per circa 1-2 ore, fino a che il volume sarà raddoppiato.
  • Una volta che l’impasto sarà lievitato, se volete, aggiungete i canditi e l’uvetta infarinati (così non andranno a fondo durante la cottura) e amalgamateli con un cucchiaio di legno. Finite di lavorare l’impasto sulla spianatoia.

plumcake canditiplumcake canditi (3)Plumcake con canditi e cioccolato (3)..

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  • Trasferite l’impasto in uno stampo da panettone imburrato e infarinato, o in uno stampo di carta da panettone da pasticceria (di 20 cm. di diametro con bordi alti).
  • Coprite con la pellicola e lasciate lievitare ancora per un’ora, finchè raddoppia di volume.
  • Infornate in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 40-50 minuti.
  • Nel frattempo, preparate la glassa sbattendo un albume con lo zucchero a velo fino ad ottenere un composto cremoso e non troppo liquido.
  • Sfornate la pizza dolce di Pasqua e fate raffreddare, quindi spennellate la superficie con la glassa (o fatela colare sul dolce) e decorate con gli zuccherini colorati.

Perfetta per la colazione di Pasqua o come dessert a fine pranzo. Si conserva per 3-4 giorni. Potete tagliarla a fette che passerete in forno qualche minuto a dorare.

Plumcake con canditi e cioccolato

Pizza di Pasqua, ho usato lo stampo da plum-cake

 

Crescia o Pizza di Pasqua, torta salata marchigiana al formaggio

598. Stiacciata livornese, dolce pasquale di Pellegrino Artusi

₆₀₄. Panettone Marietta dell’Artusi

Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA delle famiglie nobiliari di inizio ‘900 in Romagna

Finte uova al tegamino, dolce pasquale alla maniera di Petronilla

Di Albarubescens – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=129867191Di cantalamessa – Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1907896Di Giacomo Alessandroni – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=130589206
buccellato toscano lucca

Buccellato toscano

 Dolce tipico prodotto dall’antica pasticceria Taddeucci dal 1881 in Piazza San Michele a Lucca – Camelia.boban

Il buccellato è una ciambella dolce di tipo casalingo tipico della regione Toscana ed in particolare della città di Lucca. È morbido e fragrante ed è per questo che viene venduto fresco, lo stesso giorno di produzione ed incartato al momento della vendita. Si possono trovare varianti non troppo fedeli all’originale, ma il vero buccellato lucchese è fatto con farina, zucchero, anici e uva passa. Si consuma con vino, Vin Santo, panna e caffè, ricotta e rhum. Si produce dalla fine dell’Ottocento.
Nella cucina toscana non ci sono dolci troppo pasticciati o ricchi di creme, è più facile trovare torte asciutte e semplici o biscottini secchi e leggeri da accompagnare col vino, con il tè o con il caffè e latte.

Chi viene a Lucca e non mangia il buccellato è come non ci fosse mai stato

La ricetta della Pasticceria dall’antica pasticceria Taddeucci dal 1881 in Piazza San Michele a Lucca
Ingredienti per 4 persone
  • 500 g di farina,
  • 125 g di zucchero,
  • 20 g di lievito di birra,
  • un cucchiaio di semi di anice,
  • 125 g di uvetta sultanina,
  • 2 uova,
  • 2 bicchieri di latte,
  • 50 g di zucchero
  • 1 albume per lucidare la superficie,
  • noci in proporzione.

Tempi approssimativi: preparazione: 20 minuti – lievitazione: 1 ora – cottura: 45 minuti

Preparazione

Sciogliere il lievito in un bicchiere di latte tiepido e aggiungerlo a 100 gr. di farina. Amalgamate e quindi coprite e lasciate lievitare.

Mettere il resto della farina a fontana sul tavolo da lavoro e aggiungere i semi di anice, due uova sbattute, l’uvetta sultanina rinvenuta in acqua tiepida e i gherigli di noci. Aiutandovi con il resto del latte tiepido fate un impasto soffice a cui aggiungerete la pasta lievitata tenuta a parte. Imoastate bene e lasciate lievitare finchè la pasta è raddoppiata di volume.

Prendete l’impasto e lavoratelo a forma di ciambella o di filoncino (tenendo presente che la masssa raddoppierà di volume), e fatelo lievitare ancora. Spennellate la superficie del buccellato con albume di uovo sbattuto leggermente e sciroppo di zucchero (50 gr. fi acqua e 40 gr. di zucchero sciolti sul fuoco).

Disponete il buccellato in uno stampo imburrato e infarinato e cuocetelo in forno caldo a 180 gradi per circa 45 minuti.

Esistono diverse maniere di consumare il Buccellato di Lucca.

  • il Buccellato può essere mangiato a fette sorseggiando un buon bicchiere di vino, meglio se liquoroso.
  • Altri tipici accostamenti possono essere: con panna fresca e fragole, panna e caffè o ricotta e rum.
Vino

Vin Santo (Toscana) servito a 10°, Moscato d’Elba (Toscana) servito a 12°, Asti Spumante (Piemonte) a 7°

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Buccellato_di_Lucca_Taddeucci_01.jpgDi Camelia.boban – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56667501Di Camelia.boban – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56667502
panettone natale

Panettone di Natale

Il Panettone,

in lombardo panatone o panatton, è un tipico dolce milanese, associato alle tradizioni gastronomiche del Natale ed ampiamente diffuso in tutta Italia. Il panettone tradizionale lombardo è notoriamente quello alto, ma esiste anche la variante bassa e larga, piemontese, detta Galup.

Ingredienti panettone.jpg

Generalità
Tipicamente ha una base cilindrica di 30 cm di altezza che termina in una forma a cupola. Basi ottagonali o a sezione a forma di stella sono più comuni per il pandoro. È ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova o anche tuorli, al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali, e uvetta. Il risultato è comunemente denominato panetton candìo.
Il panettone nasce a Milano ai tempi di Ludovico il Moro (1452 –1508), e ancora oggi è prodotto secondo la ricetta di 500 anni fa. A Milano fino al 900 erano in moltissimi tra fornai e pasticceri a produrre il panettone, oggi però le grandi ditte industriali di panettoni sono dislocate in tutta Italia, mentre a Milano rimangono ancora tanti artigiani che producono un panettone secondo la ricetta tradizionale.

 

 Il Panettone attraverso i secoli
Pietro Verri narra di un’antica consuetudine che nel IX secolo animava le feste cristiane legate al territorio milanese: a Natale la famiglia intera si riuniva intorno al focolare attendendo che il pater familias spezzasse “un pane grande” e ne porgesse un pezzo a tutti i presenti in segno di comunione. Nel XV secolo, come ordinato dagli antichi statuti delle corporazioni, ai fornai che nelle botteghe di Milano impastavano il pane dei poveri (pane di miglio, detto pan de mej) era vietato produrre il pane dei ricchi e dei nobili (pane bianco, detto micca). Con un’unica eccezione: il giorno di Natale, quando aristocratici e plebei potevano consumare lo stesso pane, regalato dai fornai ai loro clienti. Era il pan di scior o pan de ton, ovvero il pane di lusso, di puro frumento, farcito con burro, miele e zibibbo. Alla fine del Settecento si verificò una novità inattesa: la Repubblica Cisalpina s’impegnò a sostenere l’attività degli artigiani e dei commercianti milanesi favorendo l’apertura dei forni, mondo di delizie in cui guizzavano indaffarati i prestinee, e delle pasticcerie, regno incantato degli offelle. Nel corso dell’Ottocento, durante l’occupazione austriaca, il panettone diventò l’insostituibile protagonista di un’annuale abitudine: il governatore di Milano, Ficquelmont, era solito offrirlo al principe Metternich come dono personale. La ricetta del panettone viene ripresa da Angelo Vergani nel 1944, fondatore della Vergani, azienda che ancora oggi produce il panettone a Milano.
Il poeta Graziano Pastori, uno dei più apprezzati poeti milanesi del ’900, cita il panettone Vergani in una delle sue poesie: La parabola del Natal (..)

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Giovanni Vialardi – Trattato di cucina, pasticceria moderna, credenza.
Torino 1854.
Aiutante capo Cuoco e pasticciere alla Corte dei Savoia.
pag.509 § 46 – Panettone alla Milanese

libri giovanni vailardilibri giovanni vailardi panettone

 

 

 

 

 

 

 

 

Varianti
L’industria ed i laboratori artigianali hanno proposto, negli ultimi vent’anni, numerose variazioni sul tema “panettone”: glassato, senza canditi o uvetta, ripieno di crema, gelato o cioccolato per citare solo le più apprezzate. Viene anche esportato come dolce simbolo del Natale in moltissimi paesi.
Wikipedia

panettone farcitopanettone ripieno (2)panettone ripieno farcito

Panettone di Natale
 2″Ingredienti panettone” di Pasticceria Cucchi dal 1936 – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons 3″Homemade panettone with bread machine, December 2010 (5232148128)” di N i c o l a from Fiumicino (Rome), Italy – Homemade Panettone with bread machine – IMG_8388Uploaded by Mindmatrix. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons Panettone – Nicolettone 2017 – IMG 7092 (31752504105).jpg [[File:Nicol-Ettone 2011 edition – IMG 2261 (6527569819).jpg|Nicol-Ettone_2011_edition_-_IMG_2261_(6527569819)]]
Pagnotta dolce Pasquale

₆₀₄. Panettone Marietta dell’Artusi

La Marietta è una brava cuoca e tanto buona ed onesta da meritare che io intitoli questo dolce col nome suo, avendolo imparato da lei.

  • Farina finissima, grammi 300.
  • Burro, grammi 100.
  • Zucchero, grammi 80.
  • Uva sultanina, grammi 80.
  • Uova, uno intero e due rossi.
  • Sale, una presa.
  • Cremor di tartaro, grammi 10.
  • Bicarbonato di soda, un cucchiaino, ossia grammi 5 scarsi.
  • Candito a pezzettini, grammi 20.
  • Odore di scorza di limone.
  • Latte, decilitri 2 circa.

D’inverno rammorbidite il burro a bagnomaria e lavoratelo colle uova; aggiungete la farina e il latte a poco per volta, poi il resto meno l’uva e le polveri che serberete per ultimo; ma, prima di versar queste, lavorate il composto per mezz’ora almeno e riducetelo col latte a giusta consistenza, cioè, né troppo liquido, né troppo sodo.

Versatelo in uno stampo liscio più alto che largo e di doppia tenuta onde nel gonfiare non trabocchi e possa prendere la forma di un pane rotondo. Ungetene le pareti col burro, spolverizzatelo con zucchero a velo misto a farina e cuocetelo in forno.

Se vi vien bene vedrete che cresce molto formando in cima un rigonfio screpolato.

È un dolce che merita di essere raccomandato perché migliore assai del panettone di Milano che si trova in commercio, e richiede poco impazzamento.

Vino

Albana dolce o amabile di Romagna, Bianco dei Colli Maceratesi (Marche), Moscato, Asti spumante (Piemonte), Vin Santo (Toscana), Marsala superiore (Sicilia)

Pizza dolce di Pasqua marchigiana

598. Stiacciata livornese, dolce pasquale di Pellegrino Artusi

La Sòpa inglesa, la “zuppa inglese” romagnola