Frollatura e marinatura della selvaggina

Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura

La carne di selvaggina è detta “carne nera” e si suddivide in selvaggina da pelo e da piuma. È povera di grassi, ricca di proteine, compatta, con fibre piuttosto dure che, negli animali adulti o di grossa taglia, diventano addirittura coriacee. Per la durezza delle sue fibre deve essere attenuata, ma non eliminata, dalla frollatura e dalla marinatura. La carne di selvaggina deve essere consumata con moderazione, specie se è preparata con abbondanza di grassi, spezie e droghe.

Preparare la selvaggina da piuma (o da penna)

Preparare la selvaggina da piuma (o da penna)

Come marinare la selvaggina da pelo

Marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

 

 

 

 

 

LA FROLLATURA

Allo stato fresco, la carne di quasi tutta la cacciagione è dura e poco saporita; perchè divenga tenera e sviluppi i suoi profumi e i suoi sapori, occorre la “frollatura”: si lasciano trascorrere alcuni giorni tra il momento dell’uccisione e quello del consumo, durante i quali l’animale viene appeso in luogo fresco, arieggiato e privo di umidità. Si deve assolutamente evitare, per evidenti motivi igienici, di far frollare la selvaggina sino allo stato di putrefazione.

Alcuni limiti di frollatura
  • Anitra selvatica: 6-7 gg.
  • Capriolo: 4-5 gg.
  • Cinghiale: 8-9 gg.
  • Fagiano: 4-5 gg.
  • Lepre: 2-3 gg.
  • Quaglia: —
LA MARINATURA

È particolarmente adatta alla selvaggina da pelo, in genere è quella di taglia piuttosto grossa, e completa la frollatura. Consiste nel mettere a bagno il pezzo di carne in un liquido aromatizzato, composto da vino rosso o bianco, olio, verdure e spezie. Con la marinatura la selvaggina si impregna dei profumi, perde l’odore di selvatico e si rintenerisce. In inverno la macerazione può durare 4-5 gg., in estate non deve superare le 48 ore. Questa preparazione rende la carne più tenera e saporita, ma nello stesso tempo più indigesta.

Enciclopedia della donna 1965
Descrizione di carni, Fusoritto da Narni, trinciantemedioevo martino Fortezza_Verrucole_Archeopark_interno

cinghiale vincenzo corrado Estofado_de_Jabalí_juantiagues_2013

 

 

 

Ricette di piatti marinati

Capriolo

Sella di capriolo alla crema.

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Cinghiale

fagiano-con-i-funghi

.Fagiano arrosto da Almanacco della cucina del 1935

 

 

Lepre

Lepre in dolce e forteLepre in umido con polenta

 

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pappardelle lepre ragù 2

pasticcio lepre artusi 4

 

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stufato renna

 

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Gli animali da cortile si differenziano dalla selvaggina in quanto sono allevati dall’uomo.
Si suddividono in
  • a carne bianca: pollame, tacchino, coniglio, ecc.;
  • a carne nera: anatra, faraona
Alcuni animali da cortile a carne nera che necessitano di frollatura
Anatra domestica,
necessita di 2 gg. di frollatura e va consumata entro 4-5 gg. Ha carni pregiate, molto gustose e apprezzate nella cucina internazionale. Le razze più diffuse sono l’anatra nostrana (dal piumaggio chiaro, va sempre ben cotta) e l’anatra muta (dal piumaggio grigio, viene cotta generalmente al sangue). L’anatra intera viene generalmente arrostita o brasata

Gnocchetti di patate al sugo d'anatra

oca porchetta Roasted_goose_St_Martin's_Day

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Oca
le razze più diffuse sono l’oca grigia (va cotta in umido) e l’oca bianca (viene brasata o arrostita. L’allevamento dell’oca domestica risale a millenni fa, furono gli antichi romani a scoprire la prelibatezza del foie gras. Ben pulita e pronta per la cottura, ma non lavata, si conserva nello scomparto più freddo del frigorifero per 2 gg. in modo che possa anche frollare.  E’ grassa quindi è necessario togliere la pelle con un coltellino sottile, “sbucciare” l’oca e togliere il grasso sottocutaneo, farlo fondere con salvia e rosmarino e cuocere l’oca con il suo grasso, senza altri condimenti, se arrosto o al forno; oppure conservare il grasso (ottimo per i fritti), e lessare l’oca a pezzi. Sgrassata, sarà leggerissima.

oca san martino -Christmas-goose-(Weihnachtsgans)_1

Stufato al vino bianco in salsa di prugne ed albicocche

 

Faraona,
dalle carni simili al fagiano necessita di 2-3 gg. di frollatura. Generalmente viene brasata o glassata; se arrostita, occorre coprire il petto con fette di lardo, perchè la carne è più asciutta.

Faraona con polenta

 

 

 

 

Galateo: Come si mangia la carne

Due ricette dell’Artusi per le Pappardelle con la lepre

Pastasciutta al sugo di cinghiale

 Frollatura e marinatura della selvaggina
ragu cinghiale pappardelle

Pastasciutta al sugo di cinghiale

 Ingredienti per 4 persone

Per la pastasciutta:
200 g di farina, 2 uova oppure 370 gr. di tagliatelle o pappardelle o fettuccine all’uovo.

Per la marinata del cinghiale
1/2 litro d’acqua, 1/2 bicchiere di aceto, 1/2 bicchiere di aceto, 2 foglie di alloro, 1 rametto di rosmarino e 1 di salvia, 10 bacche di ginepro schiacciate.

Per il sugo:
1/2 kg di carne di cinghiale, vino rosso, sedano, carota, 1 foglia di alloro, 3-4 chiodi di garofano, 3 bacche di ginepro, passata di pomodoro

Preparazione
  1. Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura
  2. Marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

Preparare la marinata
Immergere la carne e gli altri ingredienti nel liquido dove riposeranno per 48 ore in luogo fresco, dai 2 ai 12 gradi. Alla fine la marinata va messa da parte (per bagnare la carne durante la cottura) e la carne scolata e asciugata.

  • Per ridurre i tempi a 4 ore: bollire gli ingredienti per 5 minuti, togliere dal fuoco ed immergere la carne e lasciarla per 4 ore.

1 cinghiale-arrosto-al-forno-R-qT757t Frollatura e marinatura della selvaggina 1 pastasciutta-al-sugo-di-cinghiale-L-EUF49w

 

 

 

Preparare il sugo cinghiale
Scolare la carne dalla marinata e tagliarla con il coltello, mettere la carne in una padella e farla asciugare. Far soffriggere sedano, carota e cipolla. Aggiungere la carne. Sfumare con la marinata filtrata ed aggiungere la passata di pomodoro. Coprire e lasciar cuocere a fuoco lento per 4 ore.

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Impastare la farina e le uova. Tirare la pasta a mano (o con la macchinetta fino alla penultima tacca) e ricavarne tagliatelle o pappardelle o fettuccine.

Come fare la Pasta fatta in casa

Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e saltarla in padella con il ragù. Servire immediatamente.

(Le foto del ragù sono di frangipane-cookaround.com, che ringrazio)

Vino

Vino rosso tannico, relativamente ad alta gradazione:
  • Abruzzo: Montepulciano d’ Abruzzo, Basilicata: Aglianico del Vulture, Calabria: Cirò Rosso, Campania: Cilento-Aglianico, Emilia Romagna: Colli Bolognesi Monte San Pietro-Cabernet, Sangiovese, Friuli Venezia Giulia: Collio Goriziano Merlot, Lazio: Cerveteri Rosso, Liguria: Rossese di Dolceacqua Superiore, Lombardia: Botticino, Marche: Rosso Conero, Molise: Biferno Rosso, Piemonte: Barbaresco, Puglia: Brindisi Rosso, Primitivo di Manduria, Sardegna: Cannonau di Sardegna secco, Sicilia: Etna Rosso, Toscana: Brunello di Montalcino, Chianti classico, Nobile di Montepulciano., Trentino Alto Adige: Teroldego, Umbria: Montefalco Sagrantino, Valle d’Aosta: Valle d’Aosta Torretta, Veneto: Colli Euganei Superiore
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Cinghiale arrosto al forno   Cignale (cinghiale) dolce-forte Artusi   Cinghiale in umido o in salmìcinghiale vincenzo corrado Estofado_de_Jabalí_juantiagues_2013

Pastasciutta al sugo di cinghiale
Tagliatelle al ragù 03.jpg [[File:Tagliatelle al ragù 03.jpg|Tagliatelle_al_ragù_03]] Pappardelle ternane al cinghiale.jpg [[File:Pappardelle ternane al cinghiale.jpg|Pappardelle_ternane_al_cinghiale]]
Cinghiale in umido o in salmì

I classici. Umidi al vino: Cinghiale in umido

Per preparare il cinghiale in umido e patate seguite la ricetta qui di seguito e aggiungete a metà cottura (circa 1 ora)  le patate tagliate a pezzi e continuate a cuocere.

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  Ingredienti e dosi
1 kg. di carne di cinghiale a pezzi
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1 cinghiale-arrosto-al-forno-R-qT757t
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Per la marinata:
1 litro d’acqua, 1 bicchiere di aceto, 4 foglie di alloro, 1 rametto di rosmarino e 1 di salvia, 20 bacche di ginepro schiacciate.
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Per la cottura:
brodo di carne q.b., pomodori maturi tagliati a pezzi o polpa di pomodoro, 3 cucchiai d’olio d’oliva evo, 1 noce di strutto, le seguenti verdure tagliate fini: 1 finocchio piccolo, 1 cipolla media, 3 spicchi d’aglio, 1 carota media, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di alloro, 1 bicchiere di vino rosso.
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Preparazione
Come marinare la selvaggina da pelo

Marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

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La Marinata
Immergere la carne e gli altri ingredienti nel liquido dove riposeranno per 48 ore in luogo fresco, dai 2 ai 12 gradi. Alla fine la marinata va messa da parte (per bagnare la carne durante la cotture la carne scolata e asciugata.

(Per ridurre i tempi a 4 ore: bollire gli ingredienti per 5 minuti, togliere dal fuoco ed immergere la carne e lasciarla per 4 ore.)

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La Cottura:

Mettere i pezzi di cinghiale, asciugati molto bene ed infarinati, in un tegame e farli rosolare nello strutto. Quando la carne sarà rosolata, salare e versare nel tegame le verdure (metà frullate e metà intere), il pomodoro ed il vino. Aggiungere, al bisogno, brodo caldo e un po’ del liquido di marinatura. Completare la cottura a fuoco lento, finchè la carne sarà diventata tenera (3 ore circa)

Il sugo, eventualmente rimasto, sarà ottimo per condire la Pastasciutta e la Polenta, o per farcire Crostini anche insaporiti con crema ai funghi!

 Accorgimenti

Non fate asciugare troppo la carne poiché il cinghiale deve rimanere in umido.

Idee e varianti
  • Per preparare il cinghiale in umido e patate seguite la ricetta qui di seguito e aggiungete a metà cottura (circa 1 ora)  le patate tagliate a pezzi e continuate a cuocere.
  • Con il cinghiale in umido eventualmente avanzato, potete preparare un ottimo sugo per pappardelle o pasta fresca in genere) e la polenta: riscaldatelo sino a farlo disfare,

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Cinghiale arrosto al forno

Cignale (cinghiale) dolce-forte Artusi

ragu cinghiale pappardelle

cinghiale vincenzo corrado Estofado_de_Jabalí_juantiagues_2013

 

 

 

Vino
Vino rosso tannico, relativamente ad alta gradazione: Abruzzo: Montepulciano d’ Abruzzo, Basilicata: Aglianico del Vulture, Calabria: Cirò Rosso, Campania: Cilento-Aglianico, Emilia Romagna: Colli Bolognesi Monte San Pietro-Cabernet, Sangiovese, Friuli Venezia Giulia: Collio Goriziano Merlot, Lazio: Cerveteri Rosso, Liguria: Rossese di Dolceacqua Superiore, Lombardia: Botticino, Marche: Rosso Conero,, Molise: Biferno Rosso, Piemonte: Barbaresco, Puglia: Brindisi Rosso, Primitivo di Manduria, Sardegna: Cannonau di Sardegna secco, Sicilia: Etna Rosso, Toscana: Brunello di Montalcino, Chianti classico, Nobile di Montepulciano., Trentino Alto Adige: Teroldego, Umbria: Montefalco Sagrantino, Valle d’Aosta: Valle d’Aosta Torrette, Veneto: Colli Euganei Superiore.
Artusi: umidi al vino

all. al n.2 di Annabella del 12-1-1978

Cignale (cinghiale) dolce-forte Artusi

Cignale (o lepre, cervo, lingua di manzo o baccalà) in dolce-forte dell’ Artusi

La cottura in dolce-forte è un modo antichissimo di cucinare la carne e, in particolare, tipico della terra Toscana. Così, nel Trecento, venivano trattate le carni di lepre, cervo e cinghiale, lingua di manzo e baccalà servite nelle occasioni speciali. Il gusto di queste pietanze è un po’ lontano da come intendiamo i sapori oggigiorno, ma perchè non provare a rievocare quanto avveniva nei deschi rinascimentali!

Il primo cacao fu importato dalle zone equatoriali africane aperte, sin da prima della nascita di Cristo, a fitte vie commerciali! La varietà non era l’odierna, i chicchi erano più piccoli e le piante più basse e rare, infatti al giorno d’oggi è pressochè estinto. Il mondo ha però conosciuto il cacao dopo la scoperta dell’America con cui comunemente gli storici fanno finire il Medioevo. I primi semi di cacao arrivarono in Europa dalle Americhe, solo con i conquistadores di ritorno dalle loro razzie e massacri intorno al 1530, a Medioevo finito.

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dolce forte cinghiale cervo-al-cacao

Questa è una ricetta che ci arriva dal Medioevo, tramandata di madre in figlia e molto conosciuta in Toscana.

La ricetta 285 è tratta da: La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, di P. Artusi, manuale di cucina del 1891

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«A me pare sia bene che il cignale da fare dolce-forte debba avere la sua cotenna con un dito di grasso, perché il grasso di questo porco selvatico, quando è cotto, resta duro, non nausea ed ha un sapore di callo piacevolissimo. Supposto che il pezzo sia di un chilogrammo all’incirca, eccovi le proporzioni del condimento. Fate un battuto con mezza cipolla, la metà di una grossa carota, due costole di sedano bianco lunghe un palmo, un pizzico di prezzemolo e grammi 30 di prosciutto grasso e magro. Tritatelo fine colla lunetta e ponetelo in una casseruola con olio, sale e pepe sotto al cignale per cuocerlo in pari tempo. Quando il pezzo ha preso colore da tutte le parti, scolate buona parte dell’unto, spargetegli sopra un pizzico di farina, e tiratelo a cottura con acqua calda versata di quando in quando. Preparate intanto il dolce-forte in un bicchiere coi seguenti ingredienti e gettatelo nella casseruola; ma prima passate il sugo.

Uva passolina, grammi 40. Cioccolata, grammi 30. Pinoli, grammi 30. Candito a pezzetti, grammi 20. Zucchero, grammi 50.

Aceto quanto basta; ma di questo mettetene poco, perché avete tempo di aggiungerlo dopo. Prima di portarlo in tavola fatelo bollire ancora onde il condimento s’incorpori, anzi debbo dirvi che il dolce-forte viene meglio se fatto un giorno per l’altro. Se lo amate più semplice componete il dolce-forte di zucchero e aceto soltanto. Nello stesso modo potete cucinare la lepre.»

(Nella foto il sugo al cacao lepre, cervo e cinghiale, lingua di manzo e baccalà in dolce-forte)

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Vino

Brunello di Montalcino e Bolgheri rosso (Toscana)

Cinghiale arrosto al forno

ragu cinghiale pappardelle

cinghiale vincenzo corrado Estofado_de_Jabalí_juantiagues_2013

 

 

 

La rinascimentale Lepre in dolce e forte

Descrizione di carni, dei loro pregi e difetti, di Fusoritto da Narni, trinciante dell’illustrissimo Signor Cardinale Farnese

by Diego y tal from Madrid, España – Gamo a la cazuela. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons
Cinghiale arrosto al forno

Cinghiale arrosto al forno

Ingredienti e dosi per 4 persone

1 kg. di carne di cinghiale giovane a pezzi o 1 cosciotto
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Per la marinata:
1 litro d’acqua. 1 bicchiere di aceto, 4 foglie di alloro, 1 rametto di rosmarino e 1 di salvia, 20 bacche di ginepro schiacciate, cipolla media, aglio, carota media, sedano
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Per la cottura:
3 cucchiai d’olio d’oliva evo, 1 noce di strutto, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di alloro sale e pepe.
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Per la salsa di accompagnamento
il fondo di cottura dell’arrosto e le seguenti verdure tagliate fini: 1 finocchio piccolo, 1 cipolla media, 3 spicchi d’aglio, 1 carota media

1 cinghiale-arrosto-al-forno-R-qT757t

Preparazione
Come marinare la selvaggina da pelo

Come marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

 

 

 

 

 

 

La Marinata

Immergere la carne e gli altri ingredienti nel liquido dove riposeranno per 48 ore in luogo fresco, dai 2 ai 12 gradi. (Per ridurre i tempi a 4 ore: bollire gli ingredienti per 5 minuti, togliere dal fuoco ed immergere la carne e lasciarla per 4 ore.) Alla fine la marinata va messa da parte (per bagnare l’arrosto durante la cottura in forno) e la carne scolata e asciugata.

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La Cottura:

Rosolare la carne a pezzi in una padella. Quando il cinghiale sarà dorato passarlo in una teglia con lo strutto, il sale, il pepe, il rosmarino, l’alloro e 2 bicchieri di vino rosso. Cuocere a fuoco medio per circa 2 ore, girandolo e bagnandolo con la marinata una volta ogni tanto. Una volta cotto può essere servito così, caldissimo e accompagnato da polenta o patate al forno oppure può essere insaporito da una salsa preparata frullando le verdure rosolate assieme al liquido di cottura. Una volta addensata, la salsa, andrà versata sulla carne ed il tutto andrà servito caldo.

Potete accompagnare il cinghiale con la polenta

Cignale (cinghiale) dolce-forte Artusi

Cinghiale in umido o in salmì

ragu cinghiale pappardelle

cinghiale vincenzo corrado Estofado_de_Jabalí_juantiagues_2013

 

 

 

 

Vino
Vino rosso tannico, relativamente ad alta gradazione:
  • Abruzzo: Montepulciano d’ Abruzzo
  • Basilicata: Aglianico del Vulture
  • Calabria: Cirò Rosso
  • Campania: Cilento-Aglianico
  • Emilia Romagna: Colli Bolognesi Monte San Pietro-Cabernet, Sangiovese
  • Friuli Venezia Giulia: Collio Goriziano Merlot
  • Lazio: Cerveteri Rosso
  • Liguria: Rossese di Dolceacqua Superiore
  • Lombardia: Botticino
  • Marche: Rosso Conero
  • Molise: Biferno Rosso
  • Piemonte: Barbaresco
  • Puglia: Brindisi Rosso, Primitivo di Manduria
  • Sardegna: Cannonau di Sardegna secco
  • Sicilia: Etna Rosso
  • Toscana: Brunello di Montalcino, Chianti classico, Nobile di Montepulciano.
  • Trentino Alto Adige: Teroldego
  • Umbria: Montefalco Sagrantino
  • Valle d’Aosta: Valle d’Aosta Torrette
  • Veneto: Colli Euganei Superiore
Eisbein done to perfection.jpg [[File:Eisbein done to perfection.jpg|Eisbein_done_to_perfection]] Cinghiale arrosto al forn
pasticcio lepre artusi 1

₃₇₂. Pasticcio di lepre (o cignale, daino o capriolo) dell’Artusi

Monoporzione

₃₇₂. Pasticcio di lepre

Chi non ha buone braccia non si provi intorno a questo pasticcio. La natura arida delle carni della bestia di cui si tratta e il molto ossame, richiedono una fatica improba per estrarne tutta la sostanza possibile, senza di che non fareste nulla di veramente buono.
Quello che qui vi descrivo fu fatto alla mia presenza, nelle seguenti dosi e proporzioni sulle quali, regolandovi, ritengo non sia il caso di sciupare i vostri quattrini.

Mezza lepre, senza testa e gli zampucci, un chilogrammo.
Magro di vitella di latte, grammi 230.
Burro, grammi 90.
Lingua salata, grammi 80.
Grasso di prosciutto, grammi 80.
Prosciutto grasso e magro, tagliato grosso mezzo dito, grammi 50.
Detto, tagliato fine, grammi 30.
Tartufi neri, grammi 60.
Farina per la besciamella, grammi 30.
Marsala, decilitri 3.
Uova, n. 2.
Latte, mezzo bicchiere.
Brodo, quanto basta.

pasticcio lepre artusi 5

Dalla lepre, dopo averla lavata ed asciugata, levate grammi 80 di magro dal filetto o altrove e ponetelo da parte. Poi scarnite tutte le ossa, per separarle dalla carne, rompetele e ponete anche queste da parte. La carne tagliatela a pezzi, e coi suddetti grammi 80 di magro, lasciato intero, mettetela in infusione con due terzi circa della detta marsala e coi seguenti odori tagliati all’ingrosso: un quarto di una grossa cipolla, mezza carota, una costola di sedano lunga un palmo, diversi gambi di prezzemolo e due foglie di alloro. Conditela con sale e pepe, rivoltate bene ogni cosa e lasciatela in riposo diverse ore. Frattanto nettate dalle pelletiche la carne di vitella di latte, sminuzzatela col coltello e pestatela nel mortaio quanto più fine potete.
Scolate dalla marsala la carne messa in infusione e con tutte le ossa, gli odori indicati, il grasso di prosciutto, tagliato a pezzettini e grammi 30 del detto burro, ponetela in una casseruola coperta e, a fuoco vivo, lasciatela rosolar bene, rimuovendola spesso col mestolo e bagnandola, quando sarà asciutta, con marsala, servendovi anche di quella rimasta dell’infusione, e con brodo fino a cottura completa. Allora separate nuovamente la carne dalle ossa e rimettete da parte gli 80 grammi di magro per formare con questo, coi grammi 50 di prosciutto e con la lingua, tanti filetti grossi più di mezzo dito.

Pestate prima tutta la carne della lepre nel mortaio, bagnandola di quando in quando per renderla più pastosa, ma non troppo liquida, col resto della marsala e con brodo e passatela; poi pestate le ossa e procurate che passi di queste tutto quel che più potete, avvertendovi però occorrervi a quest’uopo uno staccio di fil di ferro.
Ora, fate una besciamella con grammi 30 del detto burro, la farina e il latte indicati e, cotta che sia, versate nella stessa casseruola tutta la carne passata, tanto quella della lepre che della vitella di latte cruda, aggiungete le due uova, mescolate bene ed assaggiate il composto se è dosato giusto di condimenti, per aggiungere, se occorre, sale e il resto del burro.

pasticcio lepre artusi 3pasticcio lepre artusi 2pasticcio lepre artusi 4

Adesso incassate il pasticcio colla pasta qui sotto descritta e per riempirlo regolatevi come nel n. 370. I tartufi tagliateli a tocchetti grossi come le nocciole e così crudi e con tutti i filetti descritti disponeteli a tre suoli alternati col composto ben pigiato onde vengano sparsi regolarmente, e facciano bella mostra quando il pasticcio si taglia. Per ultimo distendetegli sopra i grammi 30 di prosciutto a fette piuttosto sottili e copritelo.
Potete coprirlo con pasta sfoglia a metà, come quella della ricetta n. 155, oppure con la seguente:

Farina, grammi 250.
Burro, grammi 80.
Spirito di vino, cucchiaini n. 2.
Zucchero, cucchiaini n. 2.
Rossi d’uovo, n. 2.
L’agro di uno spicchio di limone.
Sale, grammi 5.
Acqua fredda, se occorre.

Con la norma di questo, salvo qualche variazione del caso, potete fare diversi altri pasticci di selvaggina, come sarebbe di cignale, daino e capriolo. Questo ritengo possa bastare per un pranzo anche di venti persone.

pasticcio lepre artusi 6

Come marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura

Pasticcio di carne e frutta secca per un banchetto medievale

Chicken Pie.JPGm[File:Chicken Pie.JPG|Chicken_Pie]]Moravian Chicken Pie.jpg[[File:Moravian Chicken Pie.jpg|Moravian_Chicken_Pie]]
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