I Carciofi trifolati

Carciofi trifolati sono un ottimo contorno, ma anche un delizioso piatto unico

  • Ortaggi a frutto: sono ortaggi a frutto tutte le drupe, le bacche, gli esperidi e i pomi, quindi i pomodori, le zucchine, le melanzane, i cetrioli, le zucche e i peperoni.
  • Ortaggi a fiore: carciofo, cavolfiore, broccolo, asparago, fiore di zucca.

Il carciofo è un fiore e non un frutto.

Questo ortaggio, se fresco e tenero, è un ottimo alimento ed è gustoso ed… interessante: oltre alle qualità terapeutiche (è un valido elemento nelle diete di epatopazienti e malati di intestino), il suo sapore si accorda armoniosamente con vari condimenti. Esistono, Infatti, molte ricette di pietanze sempre raffinate, sia che si tratti di minestre, di insalate, di sformati o di soufflé.

la ricetta per i carciofi trifolati

Ingredienti e Dosi: per 4 persone
  • 8 carciofi,
  • 500 ml di brodo vegetale,
  • 3 cucchiai di prezzemolo tritato,
  • 2 spicchi di aglio,
  • 1 limone per l’acqua acidulata,
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva,
  • sale q.b, pepe q.b.
Tempo: 20 minuti + il tempo per la pulizia dei carciofi .
Preparazione:

Iniziate pulendo i carciofi: tagliate le spine e i gambi, poi togliete le foglie più esterne praticando un taglio a mezzaluna alla base; tagliateli a metà e privateli della barbetta interna, poi immergeteli subito in abbondante acqua e limone.
In una padella fate soffriggere due spicchi d’aglio tritati con 2 cucchiai di prezzemolo, tenendone da parte uno da aggiungere a fine cottura.
Scolate i carciofi e fateli saltare in padella per circa 15-20 minuti; il tempo dipende dalle dimensioni dei carciofi. Per controllare la cottura punzecchiate la base del carciofo con una forchetta: deve risultare morbida ma senza rompersi. Se durante la cottura i carciofi tendono ad asciugare troppo, aggiungete il brodo vegetale. Salate e pepate e serviteli caldi o freddi con una spolverata di prezzemolo fresco tritato.

Accorgimenti:

Per proteggere le mani dalle macchie che i carciofi provocano, usate dei guanti oppure strofinate sulle dita mezzo limone. L’acqua acidulata, allo stesso modo, serve per non far annerire i carciofi.

Idee e varianti:

Se vi piace il sapore un po’ pungente, quando fate soffriggere l’aglio mettete in padella anche un peperoncino tritato.

Autore: Ricettaidea.it
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Insalata di polpo e patate

Insalata di polpo e patate, un antipasto mediterraneo

La ricetta del polpo e patate

Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 1 kg di Polpo,
  • 4 patate,
  • 2 coste di sedano,
  • 1 cipolla,
  • 1 carota,
  • Olio extravergine d’oliva q.b,
  • 1 mazzetto di prezzemolo,
  • Sale q.b,
  • Limone q.b.
Preparazione
Sciacquate sotto acqua corrente un polpo pulito e ben sbattuto. Mettete in una pentola piena d’acqua fredda la cipolla, la carota, una costa di sedano e una patata. Aggiustate di sale. Portate a bollore e fate cuocere per 40 minuti. Fate poi raffreddare il polpo nella sua acqua di cottura.
Lessate al dente le patate rimaste in abbondante acqua salata, fatele raffreddare e tagliatele a dadini. Tagliate a rondelle la costa di sedano cruda.
Spellate il polpo sotto l’acqua corrente, tagliatelo a pezzetti. Mescolate quindi tutti gli ingredienti, cospargete di prezzemolo, una spruzzata di limone e un filo d’olio.
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Accorgimenti

Fate sbattere bene il polpo nella vostra pescheria di fiducia per far sì che risulti ben tenero. Un’antica tradizione consiglia invece di mettere a bollire insieme al resto uno o due tappi di sughero ben lavati.

Idee e varianti

Potete arricchire questa insalata di polpo con una salsina ottenuta emulsionando qualche cucchiaio d’olio con aglio tritato, sale, pepe e prezzemolo.

Vino

Abbinare a vino bianco secco: San Severo Bianco (Puglia), Pinot Grigio (Friuli), Riesling, Verdicchio (Marche), Vermentino (Sardegna).

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 Insalata di polpo e patate
Sformato di fagiuolini dell' Artusi

Sformato di fagiuolini dell’ Artusi

Trasmessi:

Sono gli entremets dei Francesi; piatti di minor conto, che si servono tra una portata e l’altra.

«Prendete grammi 500 di fagiolini ben teneri e levate loro le punte e il filo se l’hanno. Gettateli nell’acqua bollente con un pizzico di sale ed appena avranno ripreso il bollore levateli asciutti e buttateli nell’acqua fresca. Se avete sugo di carne tirateli a sapore con questo e col burro, se no fate un soffritto con un quarto di cipolla, alcune foglie di prezzemolo, un pezzo di sedano e olio, e quando la cipolla avrà preso colore, buttate giù i fagiolini condendoli con sale e pepe e tirandoli a cottura con un po’ d’acqua, se occorre. Preparate una besciamella con grammi 30 di burro, una cucchiaiata scarsa di farina e due decilitri di latte. Con questa, con un pugno di parmigiano grattato e con quattro uova frullate, legate i detti fagiolini, già diacciati, mescolate e versate il composto in uno stampo liscio, imburrato prima e il cui fondo sia coperto di un foglio. Cuocetelo al fuoco o a bagnomaria e servitelo caldo»

Tempo di preparazione: 40 minuti – Tempo di cottura: 1 ora e 10 minuti

Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 400 gr. di fagiolini teneri e freschi,
  • 50 gr. di burro,
  • 2 cucchiai di olio,
  • 1/4 di cipolla tritata,
  • un cucchiaio di prezzemolo tritato finemente,
  • 1 costola di sedano tritata,
  • 1 punta di cucchiaio di estratto di carne,
  • 1/2 bicchiere d’acqua,
  • 1 tazza di béchamel,
  • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato,
  • 2 uova sbattute,
  • 2 cucchiai di pane grattugiato,
  • sale e pepe.

Attrezzatura: uno stampo rotondo del diametro di circa 15 cm., a bordi alti.

Preparazione

Pulite e lavate i fagiolini e fateli cuocere per 10 minuti in acqua bollente leggermente salata. Scolateli con cura e passateli sotto l’acqua corrente. Scolateli nuovamente e passateli in un canovaccio da cucina asciutto.

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Mettete in un tegame 2 cucchiai di olio e 40 gr. di burro, unite un trito preparato con la cipolla, il sedano e il prezzemolo e, quando il trito incomincerà a imbiondire, aggiungete i fagiolini. Fateli ben insaporire nel condimento, unite l’estratto di carne e mezzo bicchiere d’acqua. Coprite il recipiente e lasciate cuocere i fagiolini per 20 minuti.

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Unite intanto la bechamel il parmigiano e il pepe. Scolate i fagiolini, versateli in una terrina, unite metà della béchamel e le uova. Rimescolate il tutto in modo che il composto risulti ben amalgamato. Imburrate lo stampo, cospargetelo di pane grattugiato, quindi versatevi i fagiolini e coprite con la béchamel rimasta. Fate cuocere a bagnomaria per 40 minuti. Sformate e servite.

Vino

Pinot di Franciacorta naturale (Lombardia), Bianco di San Donà (Veneto) serviti a 9°C.

N.B. 

  • Potete accompagnare il piatto con una salsa di pomodoro fresca, servita a parte nella salsiera.
  • Potete anche unire ai fagiolini 1 etto di prosciutto cotto, in una sola fetta, tagliato a julienne.

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Sformato di fagiuolini dell’ Artusi  

Fagiolini sott’aceto alla maniera di Petronilla

Frittata di fagiolini in erba dell’ Artusi

Pranzo Festa Carolina

Pranzo di Natale da Carolina

natale carolina 1Ho  già raccontato quanto Carolina sia fantasiosa, creativa e brava cuoca, insomma un ospite perfetta! Dopo

ecco il suo menù per il Pranzo di Natale, in una atmosfera natalizia splendente.

Menù

Chicchi d’uva con Gorgonzola e pistacchi di Bronte
Insalata russa
Cappelletti in brodo
Crespelle farcite con castagne e trevigiano su fonduta di Montasio
Stufato al vino bianco in salsa di prugne ed albicocche
Ananas e uva benaugurante
Alberello natalizio di brownies ed amaretti
Crème caramel alle castagne
Panettone

Alberello di stelline di biscotti speziatiPiadina romagnola a forma di alberello natalizioPanini al latteChicchi d’uva con Gorgonzola e pistacchi di Bronte, un finger food veloce e sfizioso.

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Centrotavola: Alberello di stelline di biscotti speziati

Insalata russaDel modo di fare il brodo, di cuocere e di servire i Cappelletti di RomagnaCrespelle farcite con castagne e radicchio rosso trevigiano su fonduta di MontasioStufato al vino bianco in salsa di prugne ed albicocche .

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Alberello natalizio di brownie ed amarettiCrème caramel alle castagnePanettone di Nataleananas perchè drena.

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  • Ananas e uva
Clicca sulle immagini per vederle ingrandite
carolina natale 2Pranzo di Festa da Carolina
Samosa indiani

Un antipasto esotico: Samosa indiani

I samosa sono un popolare street food indiano diffuso in tutta l’Asia centro-meridionale e nella penisola arabica, arrivando oltre il mediterraneo fino nel Corno d’ Africa, Nordafrica e Grecia. Si tratta di fagottini triangolari (ma anche a mezza luna) di farina (Maida¹) di circa 10 cm. per lato, farciti principalmente con verdure varie, piselli, lenticchie, formaggio, carne di manzo o pollo e varie spezie locali come peperoncino. coriandolo, zenzero e garam masala o curry. Essendo un piatto diffuso in molteplici comunità, sono molti i modi di preparare i samosa.
Il termine samosa può essere fatto riferire al persiano sanbosag. In altre culture invece è palese la derivazione dalla radice della parola: sanbusak o sanbusaj (mezzaluna) in arabo, sambosa in Afghanistan, samosa in India, samboosa in Tagikistan, samsa per le nazioni a maggioranza turca, sambusa in alcune parti dell’Iran e Eritrea, chamuça in Goa, Mozambico e Portogallo. Anche se nelle popolazioni di lingua araba si fa riferimento alla parola sambusak, nei numerosi libri di ricette arabe medioevali la pronuncia era spesso trascritta come sambusaj.
I samosa generalmente vengono fritti ma possono essere anche cotti in forno. Sono serviti accompagnati con salse come: Chutney di tamarindo, Cagliata (sostanza del latte per fare il formaggio), Salsa di menta, Salsa piccante alla parika e cumino. Si offrono come antipasto o snak sfizioso.

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Samosa di verdura

 Ingredienti e dosi
  • 170 gr. di farina di frumento,
  • 4 patate,
  • 150 gr. di piselli freschi,
  • 1 cipolla,
  • 1 carota,
  • 2 peperoncini verdi,
  • 1 cucchiaino di peperoncino in polvere,
  • uno spicchio d’aglio,
  • 1 cucchiaio di zenzero fresco tritato,
  • 1 cucchiaio di coriandolo in polvere,
  • 1 cucchiaio di cumino in polvere,
  • 1 cucchiaino di garam masala,
  • 2 cucchiai di succo di limone,
  • olio extravergine d’oliva q.b.,
  • sale.
Preparazione
Impastate la farina con due cucchiai di olio, un pizzico di sale e acqua fino a quando non avrete ottenuto un composto morbido e omogeneo. Lasciate riposare la pasta così ottenuta per almeno un’ora in frigorifero.
In una padella larga fate soffriggere a fiamma viva in poco olio la cipolla, l’aglio e i peperoncini verdi tutti tritati finemente. Aggiungete i piselli, la carota e le patate tagliate a fettine sottili, qualche cucchiaio d’acqua, coprite la pentola con il coperchio e continuate la cottura a fuoco moderato per 10 minuti.
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Quando l’acqua di cottura è consumata, aggiustate di sale e condite con il succo di limone, il peperoncino, il garam masala, il cumino, il coriandolo e lo zenzero. Lasciate cuocere ancora per altri 5 minuti.
Riprendete quindi l’impasto e dividetelo in palline, copritele di farina e stendetele con il mattarello per ottenere dei dischi di pasta. Tagliate ogni disco a metà, in modo da avere delle mezzelune.
Su ogni mezzaluna disponete un cucchiaio di verdura cotta e chiudete la pasta a cono, assicurandovi di sigillare bene i bordi.
Versate in una padella alta dell’olio per friggere e, quando sarà ben caldo, friggeteci i coni ripieni fino a doratura. Servite caldi su di un piatto da portata.
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Accorgimenti
Affinché il ripieno non esca dal cono di pasta durante la cottura assicuratevi che i bordi siano ben sigillati, inumidendoli e schiacciandoli con le dita o con i denti di una forchetta.
Dopo averli fritti, abbiate poi l’accortezza di posarli per qualche minuto su di uno strato di carta assorbente da cucina per eliminare l’eccesso di olio di frittura.
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Idee e varianti
Questa ricetta può essere variata utilizzando gli ingredienti più disparati per il ripieno. Potrete sbizzarrirvi scegliendo le verdure che preferite. In alternativa potrete aggiungere nel ripieno della carne o del pesce.
.¹La farina maida è una varietà di farina di grano a grana fine, usata nella preparazione di pane indiano come paratha e naan, ma è anche usata nelle cucine dell’asia centrale e del sud-es. La maida è il prodotto della raffinazione della farina: è estratta dalla parte bianca inferiore dopo la rimozione dello strato esterno marroncino. Dopo la macinazione della farina, è passata attraverso un setaccio sottile per ottenere la maida. Sebbene i cuochi indiani chiamino la maida una farina per tutti gli usi, essa assomiglia più alla farina per torte o anche all’amido puro. In India la maida è usata anche in pasticceria.
Samosa con chutney (salsa )di tamarindo al centro.

Samosa con, al centro,.Chutney di tamarindo

Green peas samosa.JPG [[File:Green peas samosa.JPG|Green_peas_samosa]] Veggie Samosa Inside.jpg [[File:Veggie Samosa Inside.jpg|Veggie_Samosa_Inside]] Rolling the samosas.jpg [[File:Rolling the samosas.jpg|Rolling_the_samosas]] Frying Samosas 8438.JPG [[File:Frying Samosas 8438.JPG|Frying_Samosas_8438]] Tiny Indian Samosas.jpg [[File:Tiny Indian Samosas.jpg|Tiny_Indian_Samosas]]
Cestini e cialde di parmigiano

Cialde e cestini di parmigiano

Il Parmigiano Reggiano è un formaggio a pasta dura DOP della famiglia dei grana, prodotto con latte vaccino crudo, parzialmente scremato per affioramento, senza l’aggiunta di additivi.
La zona di produzione comprende le provincie di Reggio Emilia, Modena, Parma e Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del Po. È il terzo formaggio italiano per produzione dopo il Grana Padano e il Gorgonzola.
Oltre che nel Decameron di Boccaccio il Parmigiano Reggiano viene citato in un altro celebre libro, ovvero L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson dove è scritto che il Dottor Livesey parlando con Jim, protagonista del libro, gli dice:
«Hai visto la mia tabacchiera, vero? Eppure non mi hai mai visto fumare tabacco; la ragione è che vi tengo dentro un pezzo di formaggio parmigiano, un formaggio fatto in Italia, e molto nutriente.»
Lo menziona chiamandolo piacentino nel Grande incendio di Londra scritto da Samuel Pepys che ne sotterrò un pezzo avvolto in un panno nel suo giardino dovendo appunto scappare all’incendio.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4c/Five_Ages%2C_Textures_and_Temperatures_of_Parmigiano_Reggiano_at_Osteria_Francescana_%2815933341629%29.jpg

Cialde

Con lo stesso procedimento dei cestini, ma senza sagomarle lasciandole piatte, si ottengono deliziose cialde per guarnire le pietanze

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Cialde di parmigiano e cubetti di polenta by Vertig’O, ristorante stellato Michelin a Ginevra

 Cestini di parmigiano

Questi graziosi cestini (come i Cestini di spaghetti, i Cestini di patatine fritte, i cestini  di albumi, i cestini di arance o limoni) sono delle vere sfiziosità e potranno essere originali “contenitori” monoporzione per servire: spinaci al burro, piselli al prosciutto, caviale o lompo con burro ecc.

Vi faranno fare un figurone!

cestini cialde parmigiano
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Ingredienti
  • Parmigiano grattugiato q.b.,
  • 1 padellina,
  • 1 tazza o ciotola capovolta come stampo,
  • carta da forno.
Preparazione

Scaldate un padellino antiaderente o coperto di carta da forno. Versatevi il parmigiano grattugiato. Fondete il formaggio a fuoco basso

Quando il formaggio sarà fuso e si sarà formata una cialda toglietelo molto delicatamente aiutandovi con una spatolina (potete utilizzare la semplice cialda per decorare ad esempio un risotto).

Mettete su una ciotolina o un piccolo oggetto che serva da stampo. Lasciate raffreddare, quindi staccate delicatamente.

Cestini di parmigiano (3) cestini parmigiano (2)

cestini di parmigiano

 

 

 

 

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Vol Au Vent Bouchées_champignons

Vol-au-vent: cosa sono e come si preparano

Bouchée à la reine aux champignons.
Bouchée à la reine è un Vol-au-vent contenente Salpicon cioè una preparazione composta da elementi tagliati a dadini piccolissimi e legati da una salsa.

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Il grande libro della cucina d'oggiFonte: La Buona Tavola e Il grande Libro della cucina d’oggi 1982

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Per iniziare un pranzo o una cena, la scelta degli antipasti è tra quelli freddi più tradizionali, a base di affettati o di pesce, e quelli caldi, più insoliti. Alcune “entrate”, soprattutto a base di pesce, arrivano direttamente dal frigo, in conchiglia, in granzeola, in piatti decorati di verdure e insalata. Sempre gradito un ricco piatto di affettati misti meglio se di genere casereccio o delle fantasiose composizioni di tartine e canapè. I frutti di mare, gli scampi, i gamberetti son tra gli antipasti più ricchi e importanti.
Gli antipasti possono servire ad arricchire in quantità e qualità un menù, o a tenere impegnati gli ospiti mentre si preparano le altre pietanze.

Vol-au-vent (pron. “volovàn” e significa letteralmente “volo al vento”).

Il nome francese di questi pasticcini di Pasta sfoglia vuoti al centro, sta a sottolineare la leggereza di questi involucri , che si prestano a essere riempiti con ogni sorta di guarnizioni: a base di carne, pesce, frattaglie, verdure, uova, formaggio, marmellata, ecc. Di solito si servono caldi, ma si possono lasciare raffreddare e scaldarli poi in forno all’ultimo momento prima di servire.
I vol-au-vant sono un antipasto ricercato e raffinato. Potrete prepararli secondo i vostri gusti e di dimensioni diverse. Preferite quelli di piccole dimensioni per le Cene in piedi e per i Cocktails . Serviteli con uno spumante o un prosecco.

I vol-au-vent possono essere acquistati pronti dal pasticcere di fiducia, ma se avete nel freezer una confezione di Pasta sfoglia surgelata, procedete così: fate scongelare il prodotto secondo le istruzioni che troverete sulla confezione. Preparate il forno acceso a 190° . Stendete la Pasta sfoglia piuttosto sottilmente e con uno stampino ricavatene dei dischetti delle dimensioni e del numero desiderato. Deponeteli sulla placca del forno imburrata ed infarinata. raccogliete i ritagli, rimpastateli, tirate di nuovo la sfoglia e con lo stesso stampino ricavatene altrettanti dischetti, cui toglierete la parte centrale con uno stampino più piccolo. Inumidite leggermente i bordi dei dischetti sulla placca e sovrapponetevi le coroncine appena ottenute. Ripetete questa operazione fino ad esaurimento della pasta. Infine, spennellate la superficie con uovo sbattuto e infornate per 15 minuti.

Vol-au-vent semplici
Attrezzi: matterello, 2 stampini tagliapasta rotondi a bordo liscio, rispettivamente di 7 e 5 cm. circa di diametro, placca da forno, teglia o tortiera grandi, tazza, forchetta, pennello da cucina, coltello.
Ingredienti per 4 persone: 300 gr. di pasta sfoglia, poco uovo sbattuto.

  1. Accendete il forno a 220°
  2. Tirate la pasta in una sfoglia alta 7 millimetri circa, cercando di ottenere un quadrato di circa 4 cm. di lato (il lato deve essere il doppio del diametro del tagliapasta più grande che userete).
  3. Usando il tagliapasta più grande, ritagliate nella pasta 4 tondini di circa 7 cm. di diametro.
  4. Versate nel recipiente da forno acqua fredda in quantità sufficiente a formare sul fondo uno strato sottile (1 mm. circa).
  5. Adagiatevi i tondini di pasta. spennellatene la superficie con uovo sbattuto, facendo attenzione che questo non sgoccioli lungo i bordi, perchè impedirebbe alla pasta di gonfiare in modo uniforme durante la cottura.
  6. Al centro di ogni tondino di pasta incidete un cerchio più piccolo con il secondo tagliapasta, spingendolo fino a circa 2/3 dello spessore.
  7. Mettete al centro del forno, quando questo è acceso da 10 minuti, e cuocete per 20 minuti circa o finchè i vol-au-vant sono diventati ben gonfi e dorati.
  8. Togliete dal forno, con la punta di un coltello sollevate la parte centrale, che va tolta.

Con le stesse quantità di pasta sfogliata potete preparare 12 vol-au-vent da 5 cm. di diametro oppure 24 da 2-3 cm.: quantità entrambi sufficienti per 3-4 persone. Naturalmente, dovrete usare tagliapasta di diametro più piccolo e ridurre la cottura a 15 minuti circa. I ritagli di pasta si possono impastare insieme e conservare in freezer per un impiego futuro.

Vol-au-vent con code di gamberi

Vol-au-vent MAXI, vecchio stile anni ’80

Vol-au-vent alla finanziera
Guarnizione per 3 vol-au-vent, composta da una finanziera di rigaglie passate al burro e poi tagliate a pezzettini. Si aggiunge un cucchiaio di farina sciolta in brodo o acqua e un po’ di Marsala. Legare con 2 tuorli d’uovo.

Vol-au-vent con gamberi

Vol-au-vent con gamberi

Vol-au-vent_maxi XL 20_cm

Vol-au-vent MAXI

Vol-au-vent di chenelle di nasello cardinale
Guarnizione: chenelle di nasello alla panna, modellate con un cucchiaino e lessate all’ultimo momento; la stessa quantità di code di gamberi o, in mancanza, delle fettine di astice o di aragosta e scaglie di tartufo. Legare il tutto con della besciamella al burro di gamberi. Disporre sopra i vol-au-vent e ricoprire la superficie con qualche scaglia di tartufo. (Escoffier)
 
Vol-au-vent con uova
6-8 uova sode tagliate in 4 parti, a cui si aggiunge un quarto del loro volume di lamelle di tartufo, ricoperte poi di fine salsa besciamella alla quale si sono incorporati 75-100 gr. di burro per ogni mezzo litro di salsa. disporre le uova in un vol-au-vent delle dimensioni desiderate, appena sfornato.
N.B. Si possono aggiungere alle uova, se lo desiderate, delle code di gamberi e completare la salsa con burro gamberi. Per i vol-au-vent, le uova più adatte sono quelle di piccione e di piviere, perchè, date le dimensioni, possono non essere tagliate. (Escoffier)

Vol-au-vent al Roquefort
Ingredienti per 4 persone: 200 gr. di formaggio Roquefort¹, 120 gr. di formaggio cremoso non salato, cognac, 8 cucchiai circa di panna liquida, 24 vol-au-vent molto piccoli dal diametro di 2-3- cm.
¹Il roquefort (pron. rokfòr) è un tipico formaggio francese.
Riunite i 2 formaggi e il cognac nella terrina impastateli schiacciandoli con la forchetta. Mescolando, aggiungete panna liquida quanta occorre per ottenere un impasto morbido, poi mescolate per montare leggermente. Se manca tempo a servire, passatelo in frigorifero.
Un quarto d’ora prima di servire accendete il forno a 200°. Con un cucchiaino riempite i vol-au-vent con l’impasto di formaggio; accomodateli nella tortiera o placca e passateli in forno per circa 5 minuti o finchè sono caldi, ma prima che la crema cominci a sciogliersi.

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Vol-au-vent: cosa sono come si preparano

Come si presenta il BUFFET: Tartine, canapé, stuzzichini

Come regolarsi con l’antipasto?

Un po’ di Galateo per le feste: come si serve, come si mangia e come si beve

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