Sburlòn, liquore di mele cotogne

Sburlòn, liquore di mele cotogne

I liquori casalinghi
L’uso di offrire un liquorino preparato dalle mani della padrona di casa era un tempo una consuetudine normale. Allora le signore qualche volta si passavano l’un l’altra, generosamente, le preziose ricette, mentre, più spesso, ne tenevano nascosta qualcuna che, nella loro famiglia, veniva tramandata di madre in figlia. Un tempo questi liquori si chiamavano rosoli amabili, e si servivano il giorno delle visite, quando gli ospiti venivano ricevuti con tutti gli onori nel “salotto buono”, quello così colmo di “buone cose di pessimo gusto” (cose semplici e povere d’altri tempi) come direbbe Gozzano L’amica di nonna Speranza” . Naturalmente i rosoli casalinghi sono molto diversi dai liquori preparati industrialmente, ma sono ugualmente gradevoli, anche per i gusti un po’ sofisticati e difficili noi uomini e donne del 1964. Stiamo attente però a prepararli seguendo alcune semplici ma importanti regole tanto nella lavorazione quanto nella scelta degli ingredienti.
Enciclopedia della donna 1964
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Lo Sburlòn (spintone) è un liquore a base di mele cotogne, tipico della pianura e della zona collinare del parmense. Si riteneva che, bevuto a fine pasto, desse una sorta di “spinta”, facilitando la digestione; allungato con acqua era ritenuto un ottimo corroborante e defatigante.
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Lo sburlon è il frutto della macerazione ed infusione alcolica della polpa della mela, precedentemente grattugiata o ridotta in poltiglia.. La polpa così trattata viene dapprima fatta macerare per circa cinque giorni al fine di estrarne tutti i succhi che vengono poi messi in infusione in alcol, assieme a vari aromi e allo zucchero, per un periodo non inferiore ai 30 giorni. Al termine avviene la filtrazione e l’imbottigliamento. Ne risulta un liquore a elevata gradazione alcolica, limpido e di colore fra il giallo e il nocciola. La sua preparazione è antica e la ricetta ha innumerevoli varianti..
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Lo Sburlon è sempre stato, assieme al Nocino uno dei liquori popolari più diffusi. Fino a pochi decenni fa infatti, in molte case di campagna, sia in montagna che in pianura, c’era una pianta di Mela cotogna da cui si ricavava la marmellata (Cotognata) ed il liquore. In inverno viene consumato a temperatura ambiente mentre in estate è ottimo servido freddo.
.Sburlòn, liquore di mele cotogne
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Sburlòn,  liquore di mele cotogne
 Ingredienti
  • Mele cotogne,
  • alcool,
  • zucchero,
  • scorza di limone.
Preparazione

Tritate molto finemente le mele cotogne, possibilmente con la macchina da salame elettrica (quella del norcino!!). Le mele possono essere utilizzate nella quantità desiderata. Lasciate le mele tritate in una pentola ben coperta per due giorni a fermentare. Dopo vanno schiacciate con lo schiacciapatate per farne uscire il “sugo”. Al peso del liquido così ottenuto viene aggiunta una quantità di alcool a piacere, zucchero in proporzione di metà dell’alcool utilizzato (e comunque non più di 6 etti, per non rendere il prodotto finito troppo liquoroso). Lasciate in infusione tre mesi ed infine filtrare.

  • Indicativamente: per 1 litro di succo di cotogne, aggiungete 1 litro di alcool e 400 gr. di zucchero.
  • Potete profumare il liquore con 2 chiodi di garofano e 1 stecca di cannella.
 Altre ricette con le cotogne

Cotognatacrostata cotognata

 

 

 

 

 

 

 

 

mele-cotogne.
Mele e pere cotogne
Il Cotogno (Cydonia oblonga) è una pianta della famiglia delle Rosaceae. È una delle più antiche piante da frutto conosciute: era coltivato già 4.000 anni fa dai Babilonesi, tra i Greci era considerato frutto sacro a Venere ed in epoca Romana era ben noto, venendo citato da Catone, Plinio e Virgilio. Originario dell’Asia Minore e della zona del Caucaso, oggi è diffuso principalmente nell’area occidentale del Mediterraneo ed in Cina. Un tempo molto diffuso anche in Italia, dagli anni ’60 ad oggi  si è verificata una notevole contrazione della produzione.
I fiori sono bianchi o rosa, con cinque petali. I frutti di colore giallo oro intenso, sono di dimensioni variabili, asimmetrici, maliformi o piriformi. I frutti venivano anche posti negli armadi e nei cassetti per profumare la biancheria. Le varietà con i frutti a forma di mela sono dette meli cotogni, mentre quelle con i frutti più allungati sono dette peri cotogni L’epicarpo (la parte esterna del frutto) è fittamente ricoperto di peluria che scompare a maturazione.
La polpa è facilmente ossidabile, poco dolce ed astringente. La condizione di limitata dolcezza della polpa non significa assenza di zuccheri. Con la cottura la polpa assume una dolcezza intensa, e la liberazione di un profumo di miele. I semi sono poligonali, numerosi, spesso agglutinati tra loro da uno strato di mucillagine. Il frutto è usato per la preparazione di: marmellate, gelatine, mostarde, distillati e liquori.

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Sburlòn, liquore di mele cotogneSburlòn,  liquore di mele cotogne