Dolce della Zarina con frutta mista (3)

Dolce della Zarina con frutta mista

Ingredienti per 6 persone

1 kg. di frutta mista composta da fragole, pere, banane e kiwi, 2 tuorli d’uovo, 180 gr. di savoiardi, 1 bicchierino di cognac, 20 gr. di farina, 80 gr. di zucchero, 4 dl. di latte, 2 dl. di panna montata, 100 gr. di cioccolato fondente grattugiato.

Tempo occorrente: 30′

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Preparazione

In un pentolino sbattete i tuorli d’uovo con lo zucchero in modo da ottenere una crema chiara, incorporate la farina,  diluite tutto con 3 dl. di latte e portate a ebollizione su fuoco basso senza mai smettere di girare. Incorporate al latte rimasto il cognac e passate velocemente nel composto i savoiardi in modo che si ammorbidiscano.

Pulite tutta la frutta e tagliatela a dadini in modo da ottenere una macedonia, poi amalgamatela con la crema di uova preparata in precedenza. Con i savoiardi foderate una coppa di cristallo, riempitela con la frutta e coprite tutto con altri savoiardi ammorbiditi.

Dolce della Zarina con frutta mista (2)Dolce della Zarina con frutta mista

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Servendovi di una tasca da pasticciere (o di una siringa per decorare) completate la superficie del dolce con ciuffi di panna montata e spolverizzate tutto con il cioccolato grattugiato.

Vino:

 Torcolato di Breganze (Veneto), servito a 10°C. Malvasia di Lipari, servito a 10°C.

Ricetta da I miei menù – Selezione dal Reader’s Digest 1989

dolce frutta mista

Meyveli turta.jpg [[File:Meyveli turta.jpg|Meyveli_turta]]  Fruit tart 3.jpg [[File:Fruit tart 3.jpg|Fruit_tart_3]] Kabocha Tart from Little Oven.jpg [[File:Kabocha Tart from Little Oven.jpg|Kabocha_Tart_from_Little_Oven]]
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Dolce diplomatico alla maniera di Petronilla

Questa ricetta mi ricorda the English Trifle Recipe
« Un dolce che (come desidera taluna) non richiede, per essere fatto, che si possieda un forno… che non fa mai esclamare (con il cuore desolato): “non m’è riuscito!”… che non far mai lambiccar la testa per cercare di metter subito riparo al fiasco… che (soprattutto) non fa mai sospirare al pensiero del borsellino invano alleggerito, tanto sicura ne è sempre la riuscita… eccolo qua. Ed eccolo, anche questo, proprio per voi, o fedelissime mie cuoche novelline; e a voi consiglio di allestirlo, seguendo a puntino le istruzioni mie, al prossimo pranzetto famigliare; e certamente vedrete così il marito lanciarvi una occhiata veramente sbalorditiva per la vostra inaspettata e diplomatica cucinaria abilità.

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Comperate 2 etti di biscotti savoiardi (in Lombardia si chiamano anche “di Novara”); in una scodella mettete parti uguali di acqua e di rhum o di kirsch (sia pure fatti all’economica colle essenze, in casa); inzuppatevi uno alla volta tutti i biscotti; con un po’ di questi tappezzate il fondo di una insalatiera di vetro o di porcellana (la più stretta e fonda di quanto possedete); sopra questi biscotti disponete prima uno strato di marmellata di albicocche; poi un altro strato di biscotti; su questo uno di marmellata di fragole e infine un altro di biscotti. Se al pranzo però foste in parecchi, sarà prudente raddoppiare e magari persino triplicare la saporita sovrapposizione. Il dolce così è già fatto..

Basterà coprirlo con un coperchio (o con un piatto), mettervi sopra un peso (il ferro da stiro) e lasciare l’insalatiera per qualche ora, sotto pressione, al fresco. Se però, a questo dolce, voleste aumentare ancor più la sciccheria, dopo un paio di orette che esso sarà là a rassodare al fresco, capovolgetelo sul piatto di portata (vi assicuro che, se sarà ben raffreddato non farete… un fiasco); ricopritelo tutto quanto con uno zabaglione di tre o quattro uova, e rimettetelo al fresco. Ve le ricordate le dosi dello zabaglione ? (Sbattere ben bene i tuorli con altrettanti cucchiai di zucchero; aggiungere poi, sempre mescolando, altrettanti mezzi gusci d’uova di marsala o di vino bianco secco; mettere al fuoco a bagno-maria; e sempre mescolare finchè tutta la gialla massa, all’inizio del suo bollore, si gonfierà, si… “leverà”).

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Ricordate anche che se qualcuno a tavola vi chiedesse che dolce sia quello che sta gustando, dovrete rispondere che è il Ricette della Petronilla libridolce chiamato “diplomatico” ma, con saggia diplomazia, non dovrete mai propalarne la manipolazione facilissima »

Altre ricette di Petronilla 1937

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Petronilla, chi era?
  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

“Zuppa Inglese” alla maniera di Petronilla

La Sòpa inglesa, la “zuppa inglese” romagnola

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Torta di fragole e panna

.La buona tavola: enciclopedia della cucina. 1 gennaio 1967
 Ingredienti per 4 persone

1 rotolo di pasta sfoglia

per la farcitura:

  • fragole,
  • 3 tuorli,
  • 80 gr. di zucchero,
  • 5 fogli di colla di pesce,
  • mezzo litro di panna,
  • cioccolato grattugiato q.b.,
  • latte q.b.
 Preparazione

Stendere la pasta sfoglia e foderare con essa uno stampo. Cuocere in forno a 180-200 gradi.

Preparare la farcitura:
mescolare lo zucchero con i tuorli e un po’ di latte. Far bollire e aggiungere la colla di pesce. Montare la panna ed unire, delicatamente, le fragole a pezzetti.. Riempire, con questo composto, la torta e guarnire con cioccolato grattugiato, panna a fiocchetti e fragole.

Tempo: 45′ Calorie: 700

Torta fragole panna la Buona Tavola 1967

 

Dolce in teglia con le fragole

Crostata crumble di fragole e mandorle

Strawberry Pavlova, Torta Pavlova alle fragole