fagioli-nel-fiasco (2)

Giacomo Puccini e i fagioli nel fiasco

Giacomo Puccini nacque a Lucca da una famiglia di musicisti, dimostrando di possedere fin da piccolo un grande talento musicale.(..). Negli anni giovanili Puccini divenne, quando poté, molto attento ai piaceri della tavola, concludendo le giornate lavorative di fronte ad una sostanziosa cena assieme all’amico Mascagni. Se i soldi mancavano, da buona forchetta si divertiva a creare personalmente ricette come “pasta con le anguille” o “aringhe coi ravanelli”.
Così scriveva:
“… La sera, quando ho quattrini vado al caffé, ma passano moltissime sere che non ci vado, perchè un ponce costa 40 centesimi… Mangio maletto, ma mi riempio di minestroni…e la pancia è soddisfatta”.
Anche dopo gli anni delle ristrettezze economiche, Giacomo continuò a coltivare l’arte del cucinare, mettendosi all’opera sopratutto per la rumorosa schiera degli amici di Torre del Lago (LU).
Con loro condivise la passione per le battute di caccia e le allegre tavolate che ne seguivano, fatte a base di fagiani arrosto, folaghe rosolate o pernici fritte. Il Maestro amava ingentilire il pasto con mandarini, vino frizzante e latte alla portoghese, secondo le notizie culinarie trapelate dalle ricerche del Centro Studi Puccini e dal ritrovamento di due lettere in cui Giacomo scrive a Isola Nencetti Vallini, sua cuoca preferita. Si racconta che l’autore di Boheme, Tosca e Madama Butterfly, avesse anche un’altra golosità: sembra che andasse spesso a far visita all’anziana sorella suor Angelica, monaca in un convento di Lucca, spinto soprattutto non dall’amore fraterno ma dalla passione per i fagioli cotti al fiasco che mangiava al refettorio (..)

Giacomo Puccini cuoco e gastronomoPuccini
Grande buongustaio, amava la cucina toscana, in modo particolare la cacciagione e i prodotti del lago, apprezzando piatti come il risotto alla tinca, la folaga e i tordi e i colombacci, come da lui stesso scritto nelle lettere indirizzate a Isola Nencetti Vallini, sua cuoca preferita.

Fagioli nel fiasco ricetta tipica toscana

Foto 1 di 1

Fagioliera, frangifiamma e mestolo

 Ingredienti
  • 250 g di fagioli cannellini sgranati,
  • 6 foglie di salvia,
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine d’oliva.
  • 2 spicchi d’aglio,
  • Sale q.b, Pepe q.b.
Preparazione

Dopo averli tenuti in ammollo per una notte, sciacquate i fagioli e scolateli. Procuratevi un fiasco di vetro da due litri, privatelo della paglia esterna e riempitelo per due terzi con i fagioli.

Aggiungete quindi le foglie di salvia tritate, l’aglio pulito e schiacciato e l’olio. Coprite con circa due bicchieri d’acqua e chiudete il fiasco con dell’ovatta, della carta o della paglia.

Adagiate il fiasco in una pentola d’acqua bollente, foderando il fondo del recipiente con un canovaccio in modo da evitare il contatto diretto con la pentola.

Lasciate cuocere per circa tre ore a fuoco bassissimo e spegnete quando tutta l’acqua contenuta nel fiasco sarà evaporata.

Trasferite il contenuto del fiasco in un piatto da portata, aggiustate di sale e pepe e completate con un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo.

Accorgimenti

Quando tappate il fiasco, assicuratevi di non esercitare troppa pressione: evitando di compattare eccessivamente il materiale di chiusura, questo permetterà all’acqua di evaporare durante la cottura.

fagioli-nel-fiasco (3)

Due ricette dell’Artusi per le Pappardelle con la lepre

Pastasciutta al sugo di cinghiale

I classici. Umidi al vino: Cinghiale in umido