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Zuppa di farro, castagne e orzo

Nel Medioevo la diffusione del consumo dei legumi e dei cereali arricchì e migliorò la dieta delle popolazioni. Miglio, panìco, sorgo, segale, orzo, venivano anche aggiunti alla comune farina e nelle case si cuoceva pane di mistura.

Ingredienti per 4 persone
  • 200 gr. di farro perlato,
  • 200 gr. di orzo perlato,
  • 100 gr. di castagne pre lessate,
  • 1 grossa cipolla tritata,
  • 2 dadi da brodo,
  • 2 litri circa di passato di verdura o acqua o brodo di carne,
  • sale, pepe,
  • rosmarino,
  • prezzemolo,
  • olio e strutto.
  • A piacere: foglie di alloro, panna acida o yogurt greco.
Preparazione

Lavare molto bene l’orzo ed il farro in una ciotola con 1 cucchiaio di bicarbonato e poi sotto l’acqua corrente. In una pentola, possibilmente di coccio, mettere un filo d’olio ed una noce di strutto (questi possono essere sostituiti da lardo o prosciutto crudo o pancetta o bacon o speck tagliati a dadini e fatti rosolare affinchè si sciolga il grasso). Aggiungere la cipolla e farla rosolare.

Insalata di farro, feta con olive schiacciate e conditecastagne-ricoperte-di-cioccolato-L-EDq5nI

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.Versare l’acqua fredda (o il brodo) e tutti gli altri ingredienti. Il farro e l’orzo devono essere costantemente coperti dal liquido durante la cottura. Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco moderato per 30 – 40 minuti. Quasi a fine cottura regolare il sale.
Servire ben caldo.
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Vino

Sangiovese di Romagna, Barbera (Piemonte), Vitulano rosso (Campania).

  • Tipica pietanza invernale, ma piacevole gustata fredda in estate, può essere preparata in dose notevole poichè si conserva molto bene per alcuni giorni.
  • In pentola a pressione sono sufficienti 10 minuti dall’inizio del fischio.
  • 500 gr. di orzo e farro secchi corrispondono a circa 1 kg. da cotti.
  • Nel tempo, il farro e l’orzo, tendono a perdere il contenuto naturale di umidità, quindi può essere necessario aumentare i tempi di cottura ed il liquido usato (acqua o brodo).

zuppa farro castagne orzo

Zuppa di farro e orzo
Di Silar – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42565271
Pastiera napoletana

La ricetta per la Pastiera napoletana, di Ippolito Cavalcanti

“Pastiera napoletana e limoncello

Ippolito Cavalcanti, Cucina teorico pratica, II Ed. – Napoli 1839
Cucina Casarinola all’ uso nuosto napolitano .
Regola unnece
PIATTE RUSTECH ’ E DOCE p. 399

ippolito cavalcantipastiera cavalcanti

Pastiera.

«Piglia miezo ruotolo de grano buono, e sciveto aceno aceno, se nfonne, e po lo pise dinto a lo mortaro, mperò senza farlo rompere ma co lo pesaturo arravogliannolo sempe pe dint’o lo stesso mortaro pe farne luvà chella vrenna, ncioè, che Ila scorzetella che tene; doppo lo miette a bollere pe 24 ore, e quanno sè cuotto lo farraje buono arrefreddà, e po piglia no ruotolo de recotta bona senza siero, la mmische co lo grano, dannoce nauta pesatella dint’a lo mortaro, doppo nce miette doje rotola de zuccaro fino, e pistato, no pocorillo de sale, nce sbatte na dozzana d’ova, e n’onza de cannella fina, e no tantillo d’acqua, e quanno s’è buono rammollato, nce miette tutte sciorte de sciuruppate; farraje la pasta ordinaria dinto a na tiella sodonta de nzogna, e cce miette la paparotta de la pastiera facennoce ncoppa na gratiglia de pasta purzì, e la farraje cocere a lo furno. Vi ca chesta è la pastiera la chiù accellenle che nce pozza essere»

pastiera

«Narra la leggenda che la sirena Partenope, simbolo della città di Napoli, dimorasse nel Golfo disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, e che da qui ogni primavera emergesse per salutare le genti felici che lo popolavano, allietandole con canti di gioia. Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato e, per ringraziarla, sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnarle i doni della natura: la farina, la ricotta, le uova, il grano tenero, l’acqua di fiori d’arancio, le spezie e lo zucchero. La sirena depose le offerte preziose ai piedi degli dei, questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera, che superava in dolcezza il canto della stessa sirena».
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La riceta da Enciclopedia della donna 1965.

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Ingredienti e dosi per 4 persone

Per la pasta frolla

  • 15 gr. di farina,
  • 75 gr. di strutto,
  • 75 gr. di zucchero,
  • 1 tuorlo,
  • un pizzico di sale,
  • altro strutto per ungere la tortiera,
  • latte o albume per dorare.

Per il ripieno

  • 120 gr. di grano tenuto a bagno per 2 o 3 giorni (può essere sostituito con orzo, che va ammollato per 12 ore),
  • 250 gr. di zucchero,
  • 3 tuorli,
  • 2 uova,
  • 100 gr. di cedro candito,
  • 1 cucchiaiata di scorza di limone grattugiata,
  • 2 pizzichi di cannella,
  • sale,
  • 1 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio,
  • mezzo litro di latte,
  • 1 scorzetta di limone intera.
Preparazione

Mettete il grano o l’orzo ammollato in una casseruola copritelo con acqua e fatelo cuocere per un’ora circa. scolatelo e mettetelo di nuovo in una casseruola con il latte e la scorzetta di limone intero, lo zucchero, un pizzico di sale e un pizzico di cannella. Lasciate cuocere piano fino a che il latte sia tutto assorbito.
Mettete in una terrina il grano, la ricotta passata al setaccio, la scorza di limone grattugiata, il cedro a dadetti, ancora un pizzico di cannella, l’acqua d’arancio e i tuorli d’uovo e gli albumi montati a neve soda, mescolando con garbo.
Fate la Pasta frolla, tenetene a parte un terzo e stendete infine il resto in un disco. Sistemate il disco di pasta in una tortiera unta con strutto, risalendo anche sulle pareti. Versate nella forma il ripieno e disponetevi sopra, come per una crostata, tante striscioline ricavate dalla pasta frolla messa a parte. spennellate con latte o con albume e passate in forno a calore moderato la pastiera finchè avrà preso un colore leggermente dorato.

Vino

Bianco liquoroso: Lacryma Christi del Vesuvio, Forio d’Ischia, Marsala oro dolce, Passito di Pantelleria, Passito Gewürztraminer, Erbaluce di Caluso passito, Moscatello di Montalcino passito, Passito di Pantelleria, Tokaj

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Pastiera napoletana