Tave_kosi albania

Tavë kosi, teglia di agnello allo yogurt, ricetta albanese

Il tavë kosi è un piatto originario della città di Elbasan, in Albania centrale. È considerato uno dei piatti nazionali del paese balcanico. All’interno del panorama culinario albanese Elbasan veste un ruolo importante in quanto patria d’origine di due piatti cardine della gastronomia nazionale: il tavë Kosi ed il fërgesë
Gli ingredienti base del tavë kosi sono: agnello, yogurt, burro, uova e farina. La carne di agnello può essere sostituita con il pollo.
Viene servito specialmente nei giorni festivi.

Ingredienti per 4 persone
  • 500 gr. carne di agnello tagliata a pezzi non troppo piccoli,
  • 300 gr. di yogurt greco,
  • 150 gr. di burro,
  • 2 uova,
  • 100 gr. di farina 00,
  • 100 gr. di riso,
  • sale, pepe, olio
Preparazione

Mettete in una teglia i pezzi di carne di agnello con un terzo del burro già sciolto. Infornate a 180 gradi. Aggiungete, ogni tanto durante la cottura, un po’ d’acqua per non far asciugare troppo la carne e rigiratela perchè cuocia in modo uniforme. La carne sarà pronta (circa 1 h.) quando avrà raggiunto un colore bruno e risulterà cedevole al coltello. Togliete la teglia dal forno.

Nel frattempo preparate il sugo: sciogliete il burro in una casseruola e aggiungete la farina mescolando continuamente. Quando la farina si sarà scaldata aggiungete un po’ di brodo di cottura della carne e un po’ d’acqua, continuate a mescolare. Fate bollire il tutto fino a quando il sugo si sarà addensato. Togliete la casseruola dal fuoco e lasciate raffreddare.

Mentre il sugo si raffredda, cuocete il riso fino a metà cottura.

Riprendete il sugo che si sarà raffreddato e aggiungete lo yogurt, le uova sbattute, un po’ di sale. Amalgamate il tutto molto bene fino ad ottenere un composto omogeneo.

Nella teglia con la carne mettete il riso, il sugo preparato prima e un po’ d’olio. Fate cuocere in forno per 20 minuti a 220 gradi. Servite caldo.

File:TAVE KOSI- agnello allo yogurt albanese - 5648689941.jpg
TAVE KOSI- agnello allo yogurt albanese – 5648689941.jpgTave kosi.jpg[[File:Tave kosi.jpg|Tave_kosi]]

 

riso panissa piemontese

Panissa piemontese con riso, fagioli e salam d’la duja

Da non confondere con la Panissa ligure di farina di ceci

La panissa (in vercellese) o paniscia (in novarese) è un tipo di risotto .Il nome sembra derivi da panìgo, una varietà povera di miglio, con il quale veniva cucinato questo piatto, prima della diffusione del riso
  • Gli ingredienti della panissa vercellese sono: riso della varietà Arborio, Baldo, Sant’Andrea o Maratelli, fagioli della qualità tipica coltivata a Saluggia o a Villata, cipolla, vino rosso Barbera, lardo, salam d’la duja, sale.
  • Gli ingredienti della paniscia novarese sono: riso della varietà Arborio, Carnaroli o Roma, fagioli borlotti, cavolo verza, carota, sedano, cipolla, vino rosso (possibilmente delle Colline Novaresi), lardo (non il burro), cotica di maiale, salam d’la duja, sale e pepe. In ogni casa, naturalmente, la ricetta viene personalizzata e spesso la lista degli ingredienti è ridotta anche se sicuramente non possono mancare i fagioli, la cipolla, il vino e il salame.
  • La versione diffusa in Lombardia (nelle province di Lodi e Pavia) non prevede l’utilizzo dei fagioli, ma l’aggiunta di una spolverata di formaggio grana, preferibilmente granone lodigiano. Al fine di recuperare le tradizioni culinarie del mondo contadino, da alcuni anni, alcuni comuni del lodigiano organizzano la festa della panissa.

Panissa
Fate andé ant l’eva ij faseuj condì di sale, pèiver e marlipò (salvia). Pronte da una partuna fricassa di lard trità e cipolla ciapula condì da una fisca d’aj e da ‘n brachèt ëd rosmarin. Gavé aj e rosmarin e campé ‘l ris ant la bagna toirand e giontand, fin-a a la giusta cheuita, ëd bròd e ij faseuj.

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La ricetta di Buonissimo
 Ingredienti per 4 persone

400 gr. Riso vialone nano, 100 gr. fagioli borlotti, 100 gr. di fagioli cannellini, 1 scalogno, 100 gr, di lardo, 1 salame sotto grasso circa 200 gr. (salam d’la duja, tipico di Novara, Biella e Vercelli), 1 bicchiere di vino rosso, brodo vegetale qb, sale qb, 1 cucchiaio di passata di pomodoro.

Salame sotto grasso, salam d'la duja-

Salame sotto grasso, salam d’la duja.

 Preparazione

Mettete a bagno i fagioli secchi per 12 ore. Fate poi bollire per 4 ore i fagioli in abbondante acqua con un pezzo di lardo, in modo da ottenere un litro e mezzo di brodo denso. Regolate il sale.

Prima della cottura della panissa preparate un soffritto con trito di lardo, il salame sbriciolato e lo scalogno a pezzetti, cuocendo il tutto a fuoco lento.

In un tegame (possibilmente di rame stagnato) unite il riso al soffritto versando il bicchiere di vino rosso corposo, che lascerete evaporare, e il cucchiaio di salsa.

Aggiungete il brodo gradualmente e durante la cottura unite anche i fagioli e il lardo sbriciolato, fatti bollire in precedenza.

Qualche minuto prima di portare in tavola, spegnete il fuoco e lasciate riposare per fare in modo che il riso assorba il condimento residuo e gli aromi.

 Vino

Un piatto di panissa si può abbinare ad un vino rosso fermo di medio corpo come un barbera piemontese o un vino delle Colline Novaresi (ad esempio un Ghemme DOCG) o delle Coste della Sesia (come ad esempio un Gattinara DOCG).

File:Panissa Vercellese con riso Maratelli.jpg

Panissa Vercellese con riso Maratelli

Panissa Vercellese con riso Maratelli.jpg [[File:Panissa Vercellese con riso Maratelli.jpg|Panissa_Vercellese_con_riso_Maratelli]] Di B lusea2001 – Opera propria, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18281095,Di Yozh – ДніпроПерша публікація: не публікував, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=114554651
Risotto con gli scampi

Risotto con gli scampi

Ingredienti e dosi per 4 persone

350 gr. di scampi (o gamberi) con il guscio, 350 gr. di riso per risotti (Carnaroli, Vialone), 30 gr. di burro, 2 cucchiai di olio evo, 1 cipolla tritata finemente, 2 foglie di alloro, 1 costola di sedano, 1 spicchio d’aglio, 1 dado per brodo vegetale, 1 lt. d’acqua, ½ bicchiere di vino bianco secco, sale e pepe bianco macinato al momento.

Preparazione

Lavate e pulite molto bene gli scampi (o i gamberi) in acqua corrente fredda.

Fate bollire un litro d’acqua con sedano, alloro, aglio e poco sale, ottenendo così un court-bouillon semplice. versatevi gli scampi (o i gamberi), portate ad ebollizione e lasciateli bollire per due minuti. Scolate gli scampi (o  i gamberi) conservando il liquido di cottura, metteteli a raffreddare in un piatto, poi sgusciateli e, conservando teste e carcasse.

Rimettete sul fuoco la pentola con il liquido di cottura unendo anche i gusci degli scampi (o dei gamberi). Fate bollire per 15 minuti, passate il liquido al colino e rimettetelo di nuovo sul fuoco con il dado per brodo.

Fate rosolare la cipolla in una casseruola con l’olio e metà burro. Prima che la cipolla colorisca troppo, unite il riso, lasciatelo tostare per qualche minuto, poi bagnatelo con il vino, fatelo evaporare a fiamma viva e rigirate in continuazione.

Bagnate il riso con due mestoli di brodo degli scampi (o dei gamberi) e rigirate fino a quando questo sarà quasi completamente evaporato, unite ancora il liquido sino a metà cottura del riso. Unite allora gli scampi (o i gamberi) e terminate la cottura del riso che deve essere al dente.  Aggiungete il burro rimasto, rigirate con delicatezza per non frantumare gli scampi (o i gamberi) e servite il riso aggiungendo poco pepe.

Potete guarnire con prezzemolo tritato.

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Vino

Soave Classico Superiore (Veneto) servito a 11°C, Forastera (isola d’ischia, Campania) a 10°C, Müller-Thurgau del Collio (Friuli-Venezia-Giulia) a 10°C

risotto con gli scampi

Risotto con gli scampi
risotto radicchio rosso arance

Risotto con radicchio rosso di Treviso e arance

Mangia con me
 Ingredienti per 2 persone

180 gr di riso carnaroli, 1 arancia Tarocco bio, 1/2 lime, 80 gr di radicchio rosso di Treviso,1 scalogno, qb brodo vegetale (o dado), 1/2 bicchiere di vino bianco, qb pecorino sardo,1 noce di burro, qb sale, qb pepe nero, qb olio extravergine di oliva

Preparazione

Pulire e tagliare in listarelle il radicchio. Lavare l’arancia e..(continua a leggere sul blog Mangia con me)

radicchio rosso arance

Risotto with radicchio and oranges (32407613653).jpg [[File:Risotto with radicchio and oranges (32407613653).jpg|Risotto_with_radicchio_and_oranges_(32407613653)]]
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Fave in minestra di riso

Le fave sono una verdura primaverile dal tenue sapore di erba fresca.
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Per gustarle crude condirle con il sale. Nella campagna toscana si mangiano le fave, che in quella regione si chiamano baccelli, insieme con il pecorino fresco: i due sapori si completano a meraviglia, specialmente se fave e formaggio sono accompagnati da pane casereccio.
Quando le fave sono molto tenere si tolgono dal baccello e si mangiano tali e quali, ma se sono più dure, si toglie la prima buccia per mangiare solo l’interno della fava che è tenerissimo e di un verde più intenso.
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Le fave si possono cucinare in varie maniere; la più semplice è quella che consiste nel lessarle, spellarle e condirle con burro fresco. Nel Lazio si cucinano con cipolla e guanciale, alla francese invece si cuociono con burro e panna liquida fresca, e risultano molto delicate.

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 Ingredienti per 4 persone

2 etti e mezzo di riso, 1 kg. di fave fresche, mezzo etto di burro e mezzo etto di lardo, cipolla, prosciutto cotto a dadini, pomodoro, sale e pepe, brodo.

  • Le Fave si trovano da maggio in poi, ma sicuramente il loro periodo migliore é il mese di giugno. Una volta sbucciate, occorrono circa 15-20 minuti per la cottura. Se si usano fave fresche nel baccello, si deve calcolare circa 6 volte il peso consigliato nella ricetta: per esempio, per ottenere 150 g. di fave sgranate e spellate, ne occorrono 900 grammi. [..] ricetteecooking.com
 Preparazione

Sgranate le fave, quindi fate un trito di cipolla e lardo e mettetelo a rosolare nella casseruola assieme ai dadini di prosciutto. Aggiungete le fave e lasciatele insaporire con un po’ di sale, pepe e brodo.

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Unite un po’ di salsa di pomodoro (o pomodoro fresco) e lasciate cuocere circa 10 minuti. Quindi unite il riso, il burro e il brodo necessari, a circa mezzo litro. Appena il riso è cotto al dente servite la minestra.

Variante 

Si possono usare le fave surgelate, in questo caso occorrerà una confezione da mezzo chilo circa. Si può servire la minestra con una manciata di pecorino grattugiato.

Vino

Trebbiano, Sauvignon, Tocai, Verduzzo, Silvaner Alto Adige.

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Riso con funghi shiitake freschi

Riso con funghi shiitake freschi

Lentinula edodes è un fungo di origine asiatica ed è attualmente il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. È più comunemente conosciuto con il nome di shiitake (che significa fungo della quercia: shii (un albero simile alla quercia) e take (fungo). Cresce in autunno e in primavera sui tronchi e il primo riferimento al consumo dello shiitake in Giappone risale al 199 d.C..

 Ingredienti per 4 persone

280 gr.di riso, 150 gr. di funghi Shiitake freschi (60 gr. secchi), brodo vegetale, 1 porro, olio, ½ vino bianco secco, sale.

File:Shiitake 2017 A.jpg

Preparazione

Pulite i funghi Shiitake come spiegato qui, poi tagliateli grossolanamente.

Tritate il porro e mettetelo ad appassire nel wok (o in una padella dai bordi alti) con poco olio, aggiungete i funghi e fateli saltare velocemente.

In una padella capiente fate tostare il riso in poco olio, quindi versate il vino e fatelo sfumare. Aggiungete un mestolo di brodo vegetale e mescolate; continuate la cottura aggiungendo altro brodo al bisogno.

A metà cottura unite i funghi e finite di cuocere il riso, aggiustate di sale e spegnete il fuoco. Mantecate con una noce di burro.

Variante 

Anzichè i funghi shiitake freschi potete usare quelli secchi che metterete a marinare in olio, aceto balsamico e aglio.

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 Riso con funghi shiitake freschimShiitake 2017 A.jpg [[File:Shiitake 2017 A.jpg|Shiitake_2017_A]]
Fagottini di verza con riso e provola

Fagottini di verza con riso e provola

Un piatto invernale completo che, accompagnato da purea di patate, può costituire un saporito piatto unico.

 Ingredienti e dosi per 6 persone

1 cavolo verza, 12 foglie della verza, 300 gr. riso, 150 gr. di provola o scamorza a cubetti, 1 uovo, 1 patata, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, brodo vegetale qb, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe. Salsa di pomodoro.

Preparazione
  • Togliete alla verza le foglie esterne, scegliendo le 12 più belle, lavatele e scottatele per pochi minuti in acqua bollente leggermente salata.
  • Scolatele e disponetele a sgocciolare su un canovaccio asciutto. Con un coltellino affilato togliete le coste troppo grosse.
  • Lessate la patata, poi passatela allo schiacciapatate e raccoglietela in una ciotola.
  • Preparate il riso come spiegato qui e conditelo con il parmigiano e il provola a cubetti. Lasciatelo riposare qualche minuto, poi versatelo
    nella ciotola con la patata.
  • Unite alla patata ed al riso, 1 uovo, regolate il sale, pepate e mescolate bene con il cucchiaio di legno sino ad ottenere un composto piuttosto consistente.
  • Formate delle polpettine e disponetene una su ogni foglia di verza. Avvolgete con cura formando un fagottino che fermerete con spago da cucina, o con uno stecchino (da togliere al momento di servire), oppure con un fogliolina di erba cipollina.
  • Ungete con olio evo una teglia e mettete, uno accanto all’altro, i fagottini. Infornate in forno caldo a 180 gradi per 25-30 minuti, aggiungendo, se necessario, il brodo vegetale.

Servite i fagottini caldissimi con salsa di pomodoro e accompagnati con purea di patate.

 Vino

Abbinamento cibo-vino
Trebbiano di Romagna, Vermentino di Gallura

Conserve di pomodoroRiso in cagnòne e verza

 

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Cavolo, che buoni! I CAVOLI

 Fagottini di verza con riso e provola
riso alla creola Sausage_Jambalaya

I classici. Riso alla creola di A. Escoffier

La cucina creola è la cucina tipica dei paesi del sud america che si affacciano sui Caraibi. In particolare, con il termine “creolo” ci si riferisce a tutti quei tipi di cucina che fondono il gusto europeo dei colonizzatori alle ricette africane e indigene delle popolazioni locali.

Il riso alla creola è un insieme di sapori provenienti dalla Provenza, dall’Africa, della Spagna e dell’America del sud.

Ricetta del Riso alla creola di A. Escoffier (così come l’ha visto preparare da un cuoco negro del luogo, a Parigi, nel 1865).

«Mettere in una casseruola 250 g di riso, mezzo litro d’acqua, 30 g di buon strutto e 6-8 g di sale. Coprire la pentola, portare ad ebollizione e cuocere a fiamma viva per 18 minuti. A questo punto, il riso sarà cotto e avrà assorbito tutto il liquido. Unirvi altri 30 g di strutto.

A Cuba questo riso generalmente è servito ovunque, soprattutto, con le uova fritte in padella servite a parte.

Un altro modo di cuocere il riso alla creola:

Far imbiondire leggermente in 50 g di strutto un cucchiaio di cipolla finemente tritata; mescolarvi uno o due peperoncini sminuzzati e 3 o 4 pomodori, pelati, privati dei semi e tritati. Salare e pepare. Dopo qualche minuto di cottura, aggiungere 250 g di riso e mezzo litro di brodo bollente. Coprire la casseruola, e far cuocere per 20 minuti. Vi si aggiunge, talvolta, un pizzico di zafferano.»

Ricetta tratta da Il grande libro della cucina francese di Escoffier
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4d/Chicken_jambalaya_at_Russo%27s.jpg

Chicken jambalaya

Il riso alla creola viene anche servito come jambalaya, specialità tipica creola della Louisiana (stato degli Stati Uniti d’America del Sud) di origine provenzale con influenze africane, spagnole e amerindie.

Una volta ottenuto la base del riso alla creola, per preparare la ricetta tradizionale, occorre aggiungere salsiccia e pollo a tocchetti precedentemente rosolati, peperoni e zucchine a listarelle precedentemente saltati in padella. A questo punto si possono aggiungere crostacei, altre verdure e spezie.

riso alla creola

all. al n.2 di Annabella del 12-1-1978

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

Sausage Jambalaya.jpg  [[File:Sausage Jambalaya.jpg|Sausage_Jambalaya]]Di stu_spivack – chicken jambalaya at Russo's, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45541676
Risotto con gamberetti, zucchine e pomodorini

Il Risotto con gamberetti e zucchine è ormai un classico della cucina mediterranea… ma qui ci sono anche i pomodorini!

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Ingredienti e dosi per 4 persone

350 gr. di riso per risotti (Carnaroli, Arborio), 250 gr. di zucchine, 200 gr. di gamberetti freschi o surgelati, 200 gr. di pomodorini,  brodo o fumetto, 1 cipolla, 20 gr. di burro, vino bianco secco, olio evo, sale e pepe.

Preparazione

Lavate molto bene i gamberi (o gli scampi) in acqua corrente fredda. Fate bollire un litro d’acqua con sedano, alloro, aglio e poco sale, ottenendo così un court-bouillon semplice. Versatevi i gamberi (o gli scampi), portate ad ebollizione e lasciateli bollire per due minuti. Scolate i gamberi conservando il liquido di cottura, metteteli a raffreddare in un piatto, poi sgusciateli e, conservate teste e carcasse. Rimettete sul fuoco la pentola con il liquido di cottura unendo anche i gusci dei gamberi. Fate bollire per 15 minuti, passate il liquido al colino e rimettetelo di nuovo sul fuoco con il dado per brodo.

Fate rosolare la cipolla in una casseruola con l’olio e metà burro. Prima che la cipolla colorisca troppo, aggiungete le zucchine a tocchetti, unite il riso e lasciatelo tostare per qualche minuto, poi bagnatelo con il vino, fatelo evaporare a fiamma viva e rigirate in continuazione.

Bagnate il riso con due mestoli di brodo o fumetto dei gamberi e rigirate fino a quando questo sarà quasi completamente evaporato; unite ancora il liquido fino a metà cottura del riso. Aggiungete, allora, i pomodorini spezzettati e unite  i gamberi, quindi terminate la cottura del riso che deve essere al dente.  Aggiungete il burro rimasto, rigirate con delicatezza per non frantumare i gamberi e servite il riso aggiungendo poco pepe.

Potete guarnire con prezzemolo tritato.

Vino

Soave Classico Superiore (Veneto) servito a 11°C, Forastera (isola d’ischia, Campania) 10°C, Müller-Thurgau del Collio (Friuli-Venezia-Giulia)  a 10°C

risotto scampi zucchine

Risotto con gamberetti, zucchine e pomodorini

Risotto ai gamberetti e zucchine.jpg [[File:Risotto ai gamberetti e zucchine.jpg|Risotto_ai_gamberetti_e_zucchine]]

Risotto con l'anguilla

Risotto con l’anguilla

Tra i metodi di pesca all’anguilla, soprattutto nelle valli liguri nel primo novecento, è nota la pesca vàregu, il cui nome deriva dal nome dell’arbusto. Questo metodo consisteva nell’estrarre la lunga radice della pianta, insacchettarla e schiacciarla con i piedi nell’acqua. La reazione delle sostanze contenute nella radice, fortemente urticanti, provocavano dopo qualche ora la fuoriuscita delle anguille dai nascondigli e la conseguente cattura tramite reti predisposte in anticipo dai pescatori dell’epoca, a volte per stordimento e a volte per morte naturale.

Ingredienti e dosi

500 gr. di riso per risotti, 1 kg. di anguille, 1 porro, 6 cucchiai di salsa di pomodoro, sale, alloro, prezzemolo,

Risi Bisi e Bisato (riso, piselli e anguilla) di magro Petronilla

Preparazione

 

Spellate, pulite, lavate bene l’anguilla e tagliatela a pezzi di circa 5 cm. (io la pelle l’ho lasciata). Lessatela leggermente (10 minuti circa) in acqua salata con l’alloro, l’aglio, e il prezzemolo. Togliete i pezzi di pesce e metteteli al caldo. Filtrate il brodo che, poi, utilizzerete per cuocere il riso. Soffriggete, in poco olio, il porro tritato e aggiungete il riso e  fatelo tostare. Aggiungete la salsa di pomodoro e il brodo filtrato; cuocete fino a metà del tempo di cottura, aggiungendo altro brodo all’occorrenza.  Unite i piccoli pezzi di anguilla e lasciate insaporire portando a termine la cottura e regolando il sale. Lasciate riposare qualche istante, quindi servite..

riso anguilla risotto

anguilla verdure-matelote zuppa pesce anguilla (3)Anguilla con verdure alla maniera di Petronilla

 

 

 

 

anguilla capitone marinataanguilla capitone spiedo spiedinianguilla padellaCapitone e Anguilla

 

 

 

 

Nota di Pranzo di Quaresima di Pellegrino Artusi

Risotto con l’anguilla
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“Risi e Bisi…” (riso e piselli) alla maniera di Petronilla

.– Maggio – Giugno –
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«Se voi non siete venete, ma se veneto è il marito, è sacrosanto dovere il vostro, di imparare subito, senza perder tempo, come devono essere preparati i classici risi e bisi veneziani! Risi e bisi? Ma sì, cioè riso e piselli; ma però entrambi cucinati in quella sola maniera là; in quella che potrà variare da città in città da famiglia famiglia, che sempre si impernia sulla qualità di piselli, che una legge d’alta cucina veneziana esige nel modo più assoluto non siano stramaturi, ma assai freschi, minuti e tenerelli. Se dunque ora, che sui mercati trionfano i piselli, voleste vedere il marito sbarrar tanto d’occhi… alla vista, e lanciarvi poi… all’assaggio, il più grato dei suoi sorrisi… eccomi oggi ad insegnare a voi, come venne insegnata a me, quella tale maniera là; quella che si segue nella casa della veneta mia cognata ed alla quale sempre mi attengo io per far felice, anche a Milano, il mio marito veneziano!
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Essendo noi 6 in famiglia… Compero un chilo di quei tali pisellini, sempre “ficcandovi dentro il naso” per salvaguardarmi così, al pari di San Tommaso, da ogni possibile inganno. Metto nella pentola un cucchiaio abbondante di olio d’oliva; un cucchiaio non stracolmo di burro; una mezza cipolla e mezzo etto di pancetta di lardo affettate fine; una grossa manciata di prezzemolo; circa 30 g di lardo tritato con la mezzaluna; ed infine i pisellini sgranati. Pongo la pentola bene incoperchiata a fuoco molto basso e mescolo di tratto in tratto. Dopo circa mezz’ora (quando cioè i piselli hanno assorbito i grassi) aggiungo acqua in quantità un po’ inferiore alla dose giornaliera, giacché né i risi né i bisi, quando son cotti, devono nuotare nel brodo. Allorché l’acqua bolle, la salo; ivi verso 4 etti di riso “mondato” e sulla pentola non rimetto più il coperchio. Quando il riso è quasi cotto, unisco una presina di pepe e due presone di parmigiano grattugiato e… data una energica rimescolata ed atteso l’ultimo bollore, verso nella zuppiera e porto in tavola i miei verdolini, e piuttosto densi, risi e bisi.
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È questa la semplice, spiccia ed economica preparazione della classica minestra veneziana; in quanto poi al gusto… chiedetene l’aggettivo adatto al primo veneto che incontrate, e vi sentirete dire come niuna minestra al mondo valga risi e bisi cucinati in quella maniera là, e che è poi… questa qua!»
Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938
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risi e bisi riso piselli

Petronilla, chi era?Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

“… Risi Bisi e Bisato” (riso, piselli e anguilla) di magro alla maniera di Petronilla

Risi e bisi.JPG [[File:Risi e bisi.JPG|Risi_e_bisi]]”Risi e Bisi…” (riso e piselli) alla maniera di Petronilla
Riso con asparagi e formaggio Quartirolo

Riso con asparagi e formaggio Quartirolo

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Ingredienti e dosi per 4 persone

500 gr. di asparagi, 380 gr. di riso Arborio, 100 gr. di formaggio Quartirolo¹ Lombardo, 100 gr. di prosciutto cotto a dadini, 1 cipolla, 1,5 l. di brodo (anche di dado), parmigiano grattugiato, sale e pepe bianco.

Preparazione 

Lavate bene gli asparagi e spezzateli al limite della parte verde con quella bianca, in modo da essere sicuri di avere solamente la parte commestibile: è meglio spezzare i gambi, perchè tagliandoli non si può avere la certezza di scartare tutta la parte più dura. Tritare, quindi, i gambi degli asparagi lasciando intatte le punte.

Taglia a dadini il Quartirolo, il prosciutto cotto e tritate la cipolla. In una padella capiente mettete un giro d’olio evo e unite la cipolla e fatela dorare.
Aggiungete i gambi tritati degli asparagi, salateli leggermente e lasciateli rosolare per un po’. Unite le punte di asparagi ed il riso, mescolando.
Bagnate con due mestoli di brodo  e continuate la cottura aggiungendo ancora brodo via via se occorrerà. Quando il riso sarà cotto ed il brodo tutto assorbito, condite con il prosciutto cotto ed il Quartirolo¹ Lombardo a dadini, quindi aggiungete abbondante parmigiano grattugiato.

Vino
Pignoletto dei colli Bolognesi (Emilia), Trebbiano di Romagna, Verduzzo (Veneto), Terlano bianco (Alto Adige), Cortese di Gavi (Piemonte).
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¹L’inizio della produzione del formaggio Quartirolo lombardo risale al X secolo. La produzione era stagionale, il formaggio veniva prodotto alla fine dell’estate con il latte delle vacche che si erano nutrite di “erba quartirola” ovvero dell’erba ricresciuta dopo il terzo taglio. La zona di provenienza del latte, di produzione e di stagionatura  comprende il territorio delle province di Brescia, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia e Varese.
Riso con asparagi e formaggio Quartirolo
Riso con asparagi e formaggio Quartirolo
Risotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla

Risotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla

« Certamente tutte quante conoscete il cavolfiore lessato e poscia condito con olio e aceto, nonchè il cavolfiore affettato e poscia fritto nel burro; tutte quante avrete anche, di certo, ormai fatto ed apprezzato il mio cavolfiore alla salsa besciamella¹; ma fra tutte voi, forse forse, vi potrebbe essere qualcuna che ancora non conosca il risotto con cavolfiore. Ebbene; prima che ogni cavolo tanto invecchi da presentare fra le sue lunghe foglie soltanto fiori molli e troppo aperti, io consiglio… a costei di fare, almeno una volta, questo buon risotto che le darà così il modo di conoscere un nuovo pregio cucinario del prelibato erbaggio invernale.
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Per allestire il piatto, comperi cavolfiore bianco e sodo. Buttate le foglie e il grosso torsolo, lo lavi e ne tagli a grossi pezzi i mazzetti di fiori; e a pezzi piccoli i relativi gambi carnosi. Ponga a fuoco 2 pignatte. Metta nell’una (perchè vi bolla) brodo, oppure acqua alla quale abbia aggiunto, qualora 6 siano i commensali, un cucchiaio di burro ed un cucchiaino dell’uno o dell’altro dei tanti estratti (oppure 5 degli uni o degli altri dei tanti dadi) che, per far alla svelta e all’economica brodi, sono in commercio.

Metta nell’altra 1 etto di burro e ½ cipolla affettata fina; appena la cipolla imbruna, aggiunga il cavolo preparato; dopo 10 minuti anche un cucchiaino di salsa di pomidoro sciolta in ½ chicchera d’acqua; e lasci, per altri 10 minuti, cucinare il tutto a fuoco basso. Versi, sull’apposita tafferia² (o su di un piatto) 8 etti di riso possibilmente di qualità vialone; lo mondi con cura; e stia bene all’erta affinchè niuno, mentre mangia il risotto, possa avere la brutta sorpresa di sentirsi un sassolino sotto i denti.

Tosto che nell’una pentola bollirà il brodo vero  o pasticcio, e che nell’altra il cavolo sarà quasi cotto, versi in questa il riso mondato; aggiunga un ramaiolo di brodo; e mescoli e rimescoli con l’indispensabile cucchiaio di legno. Appena il riso, cucinando, avrà bevuto tutto il brodo, ne aggiunga un altro ramaiolo; mescoli; e continui così, sempre aggiungendo di mano in mano un ramaiolo di brodo, e sempre mescolando, fino a che il riso sarà quasi cotto.
Unisca allora un pugno di parmigiano grattugiato; ancora rimescoli il risotto ormai fatto; lo assaggi; e qualora constati ch’esso è al giusto cotto e salato… lo versi sul piatto; dia la definitiva… formaggiata; e porti in tavola.
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Trovate niente di nuovo, voi, in questo piatto, perchè di quando in quando esso di già compare sulle vostre tavole? Ma non per voi, ricordate! non per voi, oggi ne ho scritta la semplice ricetta; ma bensì per quell’una che forse… forse… »Ricette della Petronilla libri

Altre ricette di Petronilla 1937

  •  ¹Cavolfiore alla salsa besciamella: No? Mai fatto e quindi mai apprezzato? Cercate allora in queste mie «Altre ricette di Petronilla» il modo di preparare il piatto gustoso.
  • ²Tafferia: Specie di largo vassoio di legno, piano o poco fondo, per servire la polenta: (..) Mentre Renzo barattava i saluti con la famiglia, Tonio scodellò la polenta sulla taffería di faggio, che stava apparecchiata a riceverla: e parve una piccola luna, in un gran cerchio di vapori.(..) I Promessi Sposi di A. Manzoni.

Petronilla, chi era?

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Cavolfiore alla besciamella alla maniera di Petronilla

Cavolo, che buoni! I CAVOLI

Risotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla
risotto fragole

L’audace ed imprevedibile “Risotto alle fragole” molto molto anni ’80

Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano.

Uno dei primi piatti più gustati e vero simbolo di quegli anni (e nei precedenti anni ’70) è questo risotto dagli accostamenti audaci ed imprevedibili, ma elegante e dal sapore delicato. Un risotto rosa che ben si addice ad essere presentato in occasione della Festa della donna oppure per la Festa della Mamma.

Ma vediamo come

Cucinare il risotto alle fragole:

Ingredienti e dosi per 4 persone

350 gr. di fragole, 320 gr. di riso Carnaroli, 2 scalogni, 50 gr. di burro, brodo vegetale o di dado q.b, ½ bicchiere di spumante o vino bianco secco, 20 gr. di parmigiano, olio extravergine d’oliva q.b, sale q.b.

Preparazione
Pulite le fragole e tagliatele a pezzetti (non dimenticate di conservarne qualcuna intatta: servirà alla fine). Sbucciate lo scalogno, tritatelo finemente e mettetelo a rosolare in una padella col burro. Aggiungete il riso, mescolate per alcuni minuti e fatelo tostare. Bagnatelo con due dita di spumante o vino e fate evaporare. Una volta evaporato, aggiungete il brodo ben caldo fino a coprire il riso. Mescolate di tanto in tanto e, quando vedete che si sta asciugando troppo, aggiungete col mestolo un po’ di brodo. Aggiustate di sale e portate a cottura. Quando il brodo si sarà assorbito aggiungete le fragole, ancora un po’ di brodo e continuate a cuocere e mescolare. A fine cottura, buttate sopra una manciata di parmigiano, mescolate bene e il vostro risotto alle fragole è pronto. Aggiungete il tocco finale guarnendo il piatto con delle fragole intere e una fogliolina di menta fresca.

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Accorgimenti
Ricordate che le fragole devono essere fresche e mature. Meglio se non troppo zuccherine.
Se volete, potete versare le fragole direttamente nel soffritto di scalogno col burro e farle cuocere fino a che non diventano crema. Dopodiché, aggiungete il riso, il vino e il brodo come da ricetta.

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Idee e varianti
Questo sfizioso risotto è ottimo anche con l’aggiunta di un po’ di panna a fine cottura.
C’è chi usa la cipolla al posto dello scalogno, e chi non disdegna l’aggiunta di… gamberetti!
Se ormai non avete più remore nelle sperimentazioni, potete seguire questa ricetta identica, ma con i kiwi al posto delle fragole.
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 Vino

A ogni tipo di risotto si addice uno speciale vino locale e dato che spesso nella ricetta entra uno spumante, poi si usa pasteggiare con quello: Alta Langa spumante rosato, Monferrato Chiaretto o Ciaret.

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risotto-alle-fragoleRisotto alle fragole
Strawberries risotto (26862190556).jpg [[File:Strawberries risotto (26862190556).jpg|Strawberries_risotto_(26862190556)]]
pasticcio di riso

Pasticcio di riso alla maniera di Petronilla

– Natale –

«Le feste son qua, che battono alla porta; e se, in una d’esse, vorreste sfoggiare un piattone che fa sempre un effettone; ch’è abbastanza lesto sempre riesce; che viene sempre dichiarato molto squisito; che può costare tanto, ma costare anche poco; che può contenere carne, o non contenerne affatto; e che può servire per la cena di magro della ” Vigilia “, ma anche per il grasso pranzo di ” Natale “… preparate un bel pasticcio di riso, così come lo preparerò io… a fare; che
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Comperate 3 etti di riso; mondatelo; versatelo in una pignattella; copritelo abbondantemente di latte; leggermente salate; e lentamente fate cucinare. Mentre il riso, cucinando, si berrà tutto il latte, mettete a fuoco, in una casseruola…

Volete il pasticcio magro?
Allora, olio crudo ed un po’ di cipolla trita; aggiungete, quando la cipolla s’indora, o un’anguilla senza spina e tagliata a piccoli pezzi, o rane disossate, o (se potete e se volete spendere) un misto di anguilla, di rane, di code di gamberi; bagnate, dopo un po’, con acqua; salate; unite un pizzico di prezzemolo trito; e fate cucinare.

Volete il pasticcio né grasso né magro, ma assolutamente senza carne? All’olio e alla cipolla, unite allora un po’ di burro, e poscia funghi secchi già tagliuzzati e rammolliti nell’acqua tiepida; salate; pepate; bagnate infine con brodo (o con acqua e dadi): e lasciate bollire per 10 minuti.

Volete il pasticcio al massimo buon mercato?
Mettete in questo caso, nella casseruola, burro, olio, cipolla; unite poscia polpa di manzo tritata fina, salate; bagnate con brodo; e cucinate.

Volete il pasticcio ricercato? Quello che costa tanto? Con burro e un po’ di cipolla, fate allora cucinare creste, animelle, fegatini, filoni e funghi, tagliati a pezzi; bagnate con brodo ristretto; e leggermente salate.

Volete il pasticcio… in una via di mezzo? In quest’ultimo caso, ricorrete ai funghi, alla carne, allo stomaco e al fegatino di quel pollo che avrete forse lessato per averne il brodo..

Preparato l’uno o l’altro intingolo saporito, per… legarlo unite un torlo e mescolate. In una scodella sbattete, con 3 cucchiai di burro appena liquefatto, 2-3-4 torli (il numero varierà con il variare di ciò che sarà dentro al borsellino); e, in un’altra scodella, montate a neve tutti gli albumi. Unite al riso torli ed albumi sbattuti; e mescolate. Imburrate uno stampo da bodino; spolveratelo con pane trito; tappezzatene fondo e pareti con quasi tutto quel riso sì ben condito; nel buco versate quell’intingolo che avete preparato; chiudete il buco con il restante riso; spolveratene la superficie con pane finemente trito; mettete il pasticcio in forno caldo, o cucinatelo tra le brage (attente che non bruci!); e quando il pane trito sarà dorato, rovesciate lo stampo sul piatto; e servite il pasticcio caldo.»

.Altre ricette di Petronilla 1937

pasticcio riso

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Bodino di riso alla maniera di Petronilla

Arancette di riso alla maniera di Petronilla

Torta di riso alla maniera di Petronilla

[[File:Slice of Kefalonian kreatopita.jpg|Slice_of_Kefalonian_kreatopita]]
Riso e champagne

Riso e champagne

Già il nome sa di festa!  Questo è un piatto dal successo assicurato ed.è perfetto come uno dei Primi piatti per il pranzo di Natale e per il cenone di Capodanno. E’ un piatto facile e veloce da preparare. Questa è la versione base che potete arricchire con pesce pregiato o gamberi.

Ingredienti e dosi per 4 persone

400 gr. di riso carnaroli, 1 litro ca. di brodo vegetale, 1 bicchiere abbondante di Champagne o un ottimo spumante secco italiano, 50 gr. di burro, 100 gr. di Parmigiano o di Grana grattugiato, 1 piccola cipolla, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva.

Preparazione

Continua qui

Accorgimenti

Se usate un brodo vegetale già pronto, in dado o in polvere, molto probabilmente non sarà necessario salare il risotto. Per le dosi: per ogni commensale calcolate una manciata di riso e un bicchiere di brodo.

Idee e varianti
Vino

Il vino bianco usato per la preparazione.

riso risotto champagne spumante

Riso e champagne
Preparation rissoto saumon etape3.jpg [[File:Preparation rissoto saumon etape3.jpg|Preparation_rissoto_saumon_etape3]]
riso-alla-cantonese

Riso alla cantonese

In questo periodo sono affascinata dalla cucina etnica; veramente è tanto che sono incuriosita da cucine diverse dalla nostra. Una di queste è la cucina cinese, che è tra le più antiche che si conosca, con i suoi bastoncini, le ciotole e ciotoline. Finora sono stata solo al ristorante, ma adesso ho acquistato il wok (e l’ho pure stagionato), il cestino di bamboo per la cottura al vapore, ho scoperto un bottega di alimenti cinesi e, così, ho iniziato a sperimentare con riso, salse, soia, noodles etc. Naturalmente pubblicherò tutte le mie prove.
In questo post propongo il riso alla cantonese
    • ¹Il tamari è una salsa di soia, molto salata. È tradizionalmente usata per condire il riso e i piatti a base di verdura. Nata 2.500 anni fa in Cina, si diffuse in Giappone, grazie anche alla proibizione buddhista di usare salse a base di carne o pesce. La variante giapponese contiene anche frumento. La salsa tamari va bene per chi soffre di celiachia mentre la shoyu è sconsigliata.  Nella ricetta classica, viene usato il riso a chicco lungo, che viene bollito. Wikipedia
    • Il riso cantonese (炒飯) è un tipico piatto appartenente alla cucina cinese. È una delle ricette cinesi maggiormente conosciute ed apprezzate, insieme agli Involtini primavera e ai Ravioli al vapore. Immancabile in ogni pranzo o cena cinese, è preparato con prosciutto, frittata a pezzettini, piselli, a volte accompagnati da mais, gamberetti, peperoni ed altre verdure. Nella ricetta classica, viene usato il riso a chicco lungo, che viene bollito.
      Viene servito caldo ed è solitamente condito con salsa di soia o salsa Tamari¹. È consigliato sia come primo piatto sia come contorno per piatti a base di carne o di pesce.

riso cantonese

La tradizionale ricetta del riso alla cantonese

 炒飯

Ingredienti per 4 persone

300 gr. di Riso basmati, 150 gr. di Prosciutto cotto, 200 gr. di Pisellini, 2 Uova, 3 cucchiai di Salsa di soia, Olio di semi, Sale e Pepe.

 Preparazione

Versate il riso in una casseruola e ricopritelo di acqua fino a 2 cm sopra. Salate l’acqua e fate cuocere per 15 minuti. Sbollentate per circa dieci minuti i pisellini, tagliate il prosciutto cotto in listarelle e fateli saltare in un poco di olio di semi. Sbattete le uova con un po’ di sale e cuocetele con un po’ di olio in una padella antiaderente. Una volta che la frittatina sarà pronta tagliatela a listarelle.  Appena il prosciutto sarà rosolato aggiungete la frittatina e il riso basmati. Fate saltare il tutto in padella e aggiungete la soia, un pizzico di sale e il pepe.
Servire il riso alla cantonese in singoli piatti.

 Accorgimenti

Prestate attenzione a non bruciare il prosciutto cotto e i pisellini quando li fate soffriggere.

Idee e varianti
  • Se vi piace, potete aggiungere una cipolla affettata da far soffriggere insieme ai piselli e il prosciutto cotto.
  • Per un corredo orientale, inoltre, potete utilizzare le bacchette cinesi per mangiare il riso.

riso alla cantonese

 

Riso allo sgombro

Riso allo sgombro

 

Ingredienti per 4 persone

300 gr. di riso Carnaroli, 3 sgombri freschi, 100 gr. di cipolla di Tropea tritata, burro, brandy, fumetto (brodo di pesce)¹, prezzemolo tritato, qualche pomodorino Ciliegino, sale pepe.

Filetti di sgombro ai peperoni

Preparazione

Sfilettare gli sgombri e togliere le spine. Tagliarli a pezzetti non troppo piccoli altrimenti si disfano. In una padella fate rosolare la cipolla nel burro sfrigolante e aggiungete i pezzetti di sgombro. Fate dorare bene il pesce quindi aggiungete il riso. Fatelo tostare a fiamma alta per un minuto. Sfumate con il brandy e fatelo evaporare. Aggiungete i pomodorini. Continuate la cottura aggiungendo man mano il fumetto¹. A cottura ultimata aggiungete il prezzemolo tritato, il sale e il pepe.

riso sgombro riso sgombro (4)riso sgombroriso sgombro (3).

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  • ¹Il fumetto di pesce è un brodo di pesce concentrato e ristretto. Viene utilizzato per la cottura di pesci e la preparazione di zuppe e salse. Appartiene alla categoria dei “Fondi bianchi”. Si utilizzano di solito gli scarti non commestibili del pesce utilizzato per la preparazione di una ricetta, come lische e teste. Ne deriva un brodo che se ben filtrato risulta molto saporito anche gustato solo.

riso sgombro (2)

 Riso allo sgombro

Filetti di sgombro ai peperoni

Pappardelle (o fettuccine) al mascarpone e prosciutto

Pesce ai ferri alla maniera di Petronilla

Petto di pollo allo zenzero

Petto di pollo allo zenzero

 

Ingredienti per 4 persone

400 gr. di petto di pollo, 1 pezzetto di zenzero di 5 cm. circa, 3 cucchiai ( 36 gr.) di shoyu (salsa di soja), 3 cucchiaini (18 gr.) di miele millefiori (io avevo quello di lavanda), 2 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di olio di semi di girasole, riso, prezzemolo, scaglie di mandorle (io avevo i semi di lino).

Preparazione

Pulite, pelate e tagliate lo zenzero a fettine sottilissime (o a dadini) e tagliate il petto di pollo a bocconcini.

Preparate la marinata
In una scodella versate la salsa shoju con gli spicchi d’aglio, il miele e lo zenzero. Unite i pezzetti di pollo e mescolate con le mani in modo da massaggiare la carne mentre vengono amalgamati gli ingredienti. Lasciate marinare per almeno 2 ore. Nel frattempo cuocete il riso senza condimenti.

Passato il tempo della marinatura mettete nel wok (se lo avete) l’olio e fate rosolare i pezzetti di pollo, quindi unite tutti gli ingredienti della marinatura, coprite e portate a cottura su fuoco vivace (10 minuti circa).

Mescolate il riso, ben scolato, alle mandorle ed al prezzemolo tritato fine. Servite il pollo allo zenzero ben caldo con il riso.

petto pollo zenzero

Petto di pollo allo zenzero
Frittelle salate di riso

Frittelle salate di riso

 Ingredienti per circa 40 frittelle

300 g di riso, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato (o altro formaggio avanzato), 6 cucchiai di farina, 4 uova, due bicchieri di latte (o acqua) q.b., 1 pizzico di bicarbonato (che renderà le frittelle belle gonfie), 1 pizzico di sale, olio per friggere.

Preparazione

Preparate la pastella
Mescolate il riso avanzato (oppure cuocete il riso in acqua e latte) con il formaggio, la farina, le uova, il pizzico di bicarbonato e il sale: si formerà un composto non molto sodo.

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Dopo aver fatto riposare la pastella per circa ½ ora, raccoglietela a cucchiaiate, versatela in abbondante olio sfrigolante e friggetela finchè le frittelle saranno dorate e gonfi.

Raccogliete le frittelle con un cucchiaio forato, fate scolare bene l’olio e deponetele su carta assorbente. Servite calde (ma sono buone anche tiepide e fredde).

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 Vino
Monferrato Chiaretto o Ciaret. L’Alta Langa spumante rosato, ha un sentore che ricorda il lievito, la crosta di pane e la vaniglia, di sapore secco, sapido ben strutturato, perciò può esser servito come spumante da dolci e da dessert a tavola, fresco, ad una temperatura di 9-11 °C. L’Alta Langa spumante rosato ben si accompagna ai fritti in generale, quindi ideale col suo sapore secco ripulire il dolciume delle frittelle. Wikipedia

Frittelle dolci di riso di San Giuseppe