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Penne al salmone affumicato con tanta panna

Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano.

Uno dei primi piatti di quegli anni sono le Penne o le farfalle al salmone affumicato.

Le soluzioni per cucinare questa pasta sono tantissime e oggi ho deciso di suggerirvene una davvero sfiziosa per allietare il palato dei vostri commensali e fare un’ottima figura con i vostri ospiti. Dal capo burbero a cui volete addolcire l’animo con una prelibatezza preparata con le vostre mani, alla suocera che volete conquistare e magari sfidare ai fornelli con un piatto di sicuro effetto, l’opportunità è nelle vostre mani e, con un po’ di aiuto da parte mia, farete faville.

  Penne al salmone affumicato

 Gli ingredienti che vi occorrono sono pochi:

  • 400 grammi di pasta (il formato è a vostro piacimento, anche se solitamente viene suggerito di utilizzare la pasta corta, come le penne o le conchiglie),
  • 200 grammi di salmone affumicato,
  • 100 grammi di panna da cucina,
  • 2 rametti di prezzemolo,
  • 20 grammi di burro
  • un po’ di sale.

Il procedimento che dovete effettuare è quello di mettere a bollire l’acqua per la pasta e, non appena giunge a ebollizione, buttate il sale e la pasta. Nel frattempo che quest’ultima cuoce, fate sciogliere il burro in una padella, unite il salmone affumicato tagliato a dadini, salate leggermente (non troppo, in quanto il salmone affumicato è già salato) e aggiungete la panna da cucina. Fate cuocere per circa 7 minuti a fiamma bassa. Quando la pasta è cotta scolatela, tenendo da parte un mestolo di acqua di cottura, e unitela al sugo. Amalgamate con l’acqua di cottura e terminate con il prezzemolo fresco tritato.

Un suggerimento:
se desiderate aggiungere un pizzico di sapore in più al vostro piatto, potete unire una spolverata di pepe nero prima di servire la pasta in tavola.
Inoltre, qualora non vi piacesse il salmone affumicato, potete sostituirlo con 200 grammi di salmone fresco, tagliandolo a bocconcini e facendolo cuocere a fiamma bassa in padella con una noce di burro per circa 10 minuti, fino a quando risulterà rosato.

Il vino

consigliato da abbinare alla pasta con il salmone è un bianco fresco e profumato, come il Cortese o un Pinot bianco DOC.

I consigli di vapjazz-Cookaround:
In gastronomia credo si possa definire pesce tutto ciò che vive nel mare: è quindi evidente che ci troviamo davanti ad una varietà di cibi molto grande, che si differenzia a seconda del contenuto in grasso, dei tempi e modi di cottura.

  • Per i pesci bianchi, cucinati al vapore o alla griglia senza aggiungere grassi, si devono scegliere vini bianchi delicati, non troppo aspri né alcolici, come uno Chardonnay o una Malvasia.
  • Con i crostacei alla griglia o lessati, essendo più aromatici, si può abbinare anche un Sauvignon o un Verdicchio, oltre che la Malvasia.
  • I fritti di mare sono invece uno di quei casi in cui si può pasteggiare con spumante metodo classico o con champagne, poiché la ricchezza di grassi rende opportuno sfruttare la capacità sgrassante dell’anidride carbonica.
  • I pesci al forno hanno una complessità di sapori molto variabile: da evitare i vini rossi perché i tannini, dal sapore amarognolo, non vanno d’accordo con queste preparazioni un po’ salate. Quindi ci si deve orientare su bianchi e rosati di ottimo corpo.
  • Per le zuppe e i brodetti vale quanto detto per i pesci al forno, senonché in questo caso ci si può spingere fino a vini rossi giovani, da un vino novello a un Freisa vivace.
  • Per i pesci conservati in salamoia si devono evitare i vini rossi perché non si accordano con la sapidità della pietanza, mentre per quelli affumicati come il salmone, che è piuttosto grasso, consiglio spumanti metodo classico e Sauvignon.

Penne al salmone e cavolo cappuccio rosso

Lasagne al profumo di mare con salmone e mozzarella di bufala

Risotto con salmone

Penne al salmone affumicato