sarde fritte marinate

Sarde fritte e marinate

Nella foto: le sarde fritte sono presentate nei “coppetielli” usati a Napoli come contenitori street-food..
 

800px-Sardin_from_sardegna_1

  Preparazione

Aprite le sarde per la schiena incidendole con un coltello di taglio fine e levate loro la spina  lasciandole unite per la coda. Dopo aver levata loro la testa e averle infarinate, prendetele a una a una per la coda e buttatele in padella nell’olio a bollore. Raccoglietele con un cucchiaio forato e sgocciolatele bene. Adagiatele su carta assorbente o carta paglia e spolverizzate con sale.

Le sarde fritte sono ottime, ma possono anche essere marinate:

Sistemate le sarde fritte in un contenitore di coccio o di vetro. Scaldate in un tegame aceto bianco qb con aglio tritatoe prezzemolo tritato fine. Versate questa salsa sul pesce e lasciate marinare in luogo fresco (anche il frigo va bene) per 24 ore. Almeno un’ora prima della consumazione adagiatele su un piatto di portata e servite a temperatura ambiente.

Così preparate possono essere gustate come antipasto o come secondo.

 Vino

Müller Thurgau Trentino, Trebbiano di Romagna.

Fritto di Acquadelle (o Latterini o Aole) Mazzancolle di valle al mandarinoMazzancolle e gamberi su letto di cipolle

 

 

 

 

Sarde frittesarde Alici_Fritte

Risi Bisi e Bisato (riso, piselli e anguilla) di magro Petronilla

 

 

 

Sardalya tava.jpg[[File:Sardalya tava.jpg|Sardalya_tava]]
Sarde fritte

Sardelle piccanti alla maniera di Petronilla

– Estate, al mare –
«.Quando stamane ho visto, nel piccolo porto, tutti quei cesti riboccanti di sardelle pescate nella notte e ancora quasi vive, ho fatto… ciò che hanno fatto tutte le altre mamme che sono qui, nel paese, con i figlioli per i bagni di mare all’economica: ne ho cioè comperato mezzo chilo. Scommetto però che tutte le altre mamme non avranno cucinato le sardelle come le ho cucinate io; che, cioè, si saranno limitate a tagliar le teste (inutile sciupare il condimento, dato che, delle sardelle, non si mangiano le teste); a dar una sforbiciata alle code e alle pinne; a lavarle e asciugarle; ad infarinarle al momento di cucinarle; a friggerne infine nell’olio bollente 3 o 4 alla volta (non più, per non incorrere nel pericolo di raffreddare l’olio).
.
Io invece… volete vi dica? Vi spieghi? Vi insegni? Volete, per potermi così imitare alla prossima occasione, sebbene io lo abbia un pochetto complicato, il piatto semplicissimo di sardelle fritte?
***
Io dunque, oltre ad averle pulite, le ho anche aperte, le mie sardelle, con un piccolo taglio sul ventre per levarne così le spine; le ho poi lavate; asciugate con un panno, distese in un piatto fondo; e coperte, infine, con una salsetta fatta lì, al momento, stemperando in una scodella, con quattro cucchiai d’olio il succo di un limone, un cucchiaino di senape in polvere, un pizzicone di pepe, un altro di origano, un cucchiaio di prezzemolo trito, e un etto di acciughe, raschiate, lavate e passate al setaccio. Il piatto, con le mie sardelle tutte ricoperte della mia salsa, l’ho poi messo in credenza ad attendere l’ora del pranzo; e… dato un giro di chiave alla porta di casa, sono corsa sulla spiaggia per fare anch’io il mio bagno.
.
Poco prima del pranzo, ho infarinate le sardelle con la loro salsa ancora tutta appiccicata addosso, le ho passate nell’uovo; poscia nel pane trito; e infine le ho fritte nell’olio in completo bollore. E poiché l’olio rimasto in padella, era parecchio… ho preso dei mazzetti di prezzemolo; li ho immersi ad uno ad uno nell’acqua fredda; li ho un po’ sbattuti; e infine tuffati, per un attimo, in quell’olio bollente.
Non è quella del prezzemolo fritto, croccante, vaporoso, e tutt’ora verde, a più appariscente guarnizione di ogni fritto?
***
Eccovi dunque detto, spiegato ed insegnato in quale modo piccante io abbia allestite le mie quasi vive sardelle.»
 .
1 giornata capanno pesca-sarde3 giornata capanno pesca-sardeil-fritto-di-acquadelle-o-latterini-o-aole-L-o9EUyg1 sardelle-sardine-sardoncini-al-forno
.
.
.
.
.
.
.
Vino

Müller Thurgau Trentino, Trebbiano di Romagna.

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali
Sardelle piccanti alla maniera di Petronilla

Una giornata nel capanno da pesca: “us magna cun quel che us ciapa”, si mangia quello che si prende

Mangiari di SAN GRUGNONE

Mangiari di SAN GRUGNONE delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900

La Lotta tra Carnevale e Quaresima, olio su tavola di Pieter Bruegel il Vecchio, 1559, Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in basso a sinistra “BRUEGEL 1559″.

.

Mangiari di SAN GRUGNONE

“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

Il primo giorno di Quaresima, chiamato anche “Mercoledì delle Ceneri”, è detto in Romagna, scherzosamente San Grugnone, perchè essendo finito il Carnevale, la maggior parte delle persone è triste ed imbronciata.

Mangiari

Sarda in graticola
Sarda fritta
Sarda al tegame
Sarde al forno
Carpa al vino
Luccetti alla conserva di pomodoro
Luccio ripieno
Anguilla alla graticola
Ranocchi fritti

Sarda fritta
Infarinate la sarda ben bene, friggerla in grasso di maiale bollente e servirla calda o metterla a bagno in aceto forte con aglio, cipolla e prezzemolo finemente tagliuzzati.

Sarda in graticola
Cuocere la sarda sulla graticola e servirla entro una salsa di olio, limone e prezzemolo tritato fine, oppure solo con olio e limone.

Sarda al tegame
Cuocere le sarde in un tegame con olio e limone e servirle in tavola.

Carpa al vino
Pulire ben bene una grossa carpa, tagliarla a pezzi e riporli a cuocere per circa trenta minuti in una pignatta piena di vino bianco secco, con aglio, cipolla e prezzemolo finemente tagliati, sale e pepe.

Luccetti alla conserva di pomodoro
Infarinare e friggere in padella con olio dei piccoli lucci poi riporli in una teglia con olio, prezzemolo, conserva di pomodoro, sale e pepe per circa venti minuti.

Luccio ripieno
Ripulire ben bene un luccio dal pasto, dalle interiora, dalla testa, dalla coda e dalle spine, tritarlo fine fine insieme a cipolle lesse e mollica di pane ben bagnata e impastare il tutto con un uovo e un po’ di olio. Tagliare un luccio grande per la sua lunghezza sul dorso, svuotarlo e lavarlo, riempirlo coll’impasto fatto col luccio tritato e cucire l’apertura nel luccio grande. Mettere poi il luccio ripieno in acqua bollente e farlo cuocere per 15 minuti circa. Servirlo in tavola con abbondante limone.

Anguilla alla graticola
Tagliare l’anguilla in tanti pezzi lunghi dieci centimetri circa, ungerli bene di olio, spolverarli leggermente con sale e pepe e riporli sulla graticola per venti minuti circa. Spruzzate di limone i pezzi di anguilla cotti e servirli in tavola.

Ranocchi fritti
Pulire i ranocchi, passarli entro una pastella fatta con farina, uovo, sale e pepe e sugo di limone e friggerli in olio bollente.

Sarde fritte e marinate

Inguèla int la gardêla, anguilla in graticola alla romagnola

Fish and chips… all’italiana

Fritto di Acquadelle (o Latterini o Aole)

Sardelle, sardine, sardoncini al forno

ARTUSI: Zuppa di ranocchi per Nota di pranzo I, Marzo