
Pallottoline dolci di castagne
Prendete una ventina di castagne belle grosse. Dopo averle sbucciate in una casseruola con dell’acqua leggermente salata, indi, cotte che siano, privatele della seconda pellicola. Mettetele, ancora calde, entro un’altra casseruola con un bicchiere scarso di latte e con un pezzetto di burro e fate proseguire la cottura, sempre mescolando col cucchiaio di legno, fino a quando non le avrete ridotto in pureè. Passate tutto al setaccio ed unite al composto una cucchiaiata di zucchero e una presina di vaniglia. Foggiate delle piccole pallottoline che intriderete nella cioccolata grattugiata (o nello zucchero a velo o nel modo che più vi aggrada!) e che accomoderete entro piccoli appositi cestellini di carta.
Almanacco della Cucina 1935
Pallottole di castagne alle mandorle
Prendete 100 gr. di mandorle dolci; immergetele nell’acqua calda e dopo una mezz’oretta circa togliete loro la pellicola che le riveste. Asciugate le vostre mandorle, trituratele finemente con la mezzaluna, indi adagiatele in una teglia da forno e fatele leggermente tostare. Levatele dalla teglia quando saranno sufficientemente bionde. Fate lessare nel contempo mezzo chilo di castagne di buona qualità sbucciate. Cotte che siano, privatele della pellicola che le ricopre e passatele al setaccio. Raccogliete la purée di castagne in una capace terrinetta; aggiungetevi 150 gr. di cioccolata grattugiata, due cucchiaiate di zucchero, mezzo etto di burro ed una cucchiaiata di rhum. Lavorate energicamente la purée col cucchiaio di legno sino a quando non l’avrete ridotta ben liscia ed omogenea. Foggiatene delle pallottole grosse quanto una noce che intriderete nel tritato di mandorle tostate ed accomodate entro piccoli appositi cestellini di carta.
Almanacco della Cucina 1935
Palline di castagne
Pestare un chilo di castagne lessate, impastarle con 200 grammi di cioccolato tritato, 200 grammi di burro, 200 grammi di zucchero, 200 grammi di mandorle dolci o pinoli tritati, fate col tutto tante piccole palline e inzuccherarle. Ricetta di una famiglia nobiliare ravennate di inizio ’900: dolci e pietanze a base di composti di castagne venivano mangiati dai romagnoli nella sera che precedeva il giorno di San Martino (11 novembre) e il tutto era accompagnato da ottimo vino romagnolo.