Durante la Seconda Guerra Mondiale, in Italia venne introdotta con decreto ministeriale a partire dal 1940, la tessera annonaria, che era un documento personale che definiva la quantità di merci e di generi alimentari (pane, farina, burro, olio e sale) razionati acquistabili in un determinato lasso di tempo. (…)
Ai tempi di guerra le famiglie contadine mangiavano solo ciò che producevano, comperavano pochissime cose come sale, zucchero, lievito, caglio per il formaggio, saltuariamente caffè. Uno dei prodotti principali della campagna era il grano che veniva portato al mulino a macinare per produrre farina integrale.
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La Domenica del Corriere, 27 Giugno 1943 «Tra i fornelli» di Petronilla
Desinaretto
Minestra di fagioli,
fagiolini con besciamella,
prugne sciroppate.
« Non voler intaccare (perchè già troppo intaccate) le razioni familiari di pasta e di riso e dover pure allestire la minestra giornaliera è… cosa che in questi giorni capita assai spesso.
Anche a voi? Proprio in questi giorni? ma… previdenti… avete però la scorsa estate seccato i fagioli? E l’abbondante provvista non è ancora esaurita? Allora… lavatene circa 100 gr. per commensale; poneteli a fuoco in una pignattella e con abbondante acqua fate bollire e (se ve lo siete fabbricata) mettete la pignattella nella cassetta di cottura o (se di questa siete sprovviste) continuate a far lento lento bollire (con l’aggiunta di un pizzico di bicarbonato) fino a che i fagioli saranno cotti. Versate nella pignatta della minestra 10, 15, 20 gr. di burro ed un goccio d’olio; unite cipolla, sedano e carote trite; fate soffriggere; aggiungete i fagioli, il loro brodo, 1-2 dadi e tant’ acqua da raggiungere la necessaria giornaliera quantità; salate e, dopo un altro po’ di bollitura e senza aver intaccato le razioni, ecco pronta una nutrientissima minestra.
Tanto nutriente e soddisfacente che la pietanza potrà essere quel giorno leggerina. A ciò, spuntate i fagiolini, lavateli; lessateli (possibilmente a vapore) con acqua salata e teneteli al caldo. Con un cucchiaino di burro, un cucchiaio colmo di crema di riso (o di vegetica) e mezzo litro di di latte (o tra acqua e latte) preparate una salsa besciamella; salate; unite (secondo le possibilità) o un cucchiaio di parmigiano grattugiato o un po’ del bianco formaggio tesserato tagliuzzato od un uovo intiero; mescolate ben bene; e con questa salsa squisita ricoprite i fagiolini.
Per coronare il vegetalissimo desinaretto, non avete trovato frutta fresca? … Allora lavate in acqua tiepida mezzo chilo circa di prugne secche che avete voi stesse seccate?; mettetele a fuoco con quattro bicchieri d’acqua, due cucchiai di zucchero (o uno di miele) e la buccia ritagliata sottile da un limone (se l’avete); e servitela con il loro dolce sugo. Se però… se proprio voleste far assai lussuoso il piatto… lasciate raffreddare le prugne cotte; snocciolate; setacciatele, unite al setacciato il sugo e 3-4 foglie di colla di pesce disciolti in tre cucchiai d’acqua bollente; mescolate ben bene; versate in uno stampo; fate gelare; rovesciate sul piatto; ed ecco il desinaretto: minestra di fagioli, fagiolini con besciamella, prugne sciroppate.
Petronilla
Mangiari di Quaresima dei ricchi e dei poveri di inizio ‘900: Favata, Ceciata, Fagiolata, Poveretta