Questa ricetta mi ricorda the English Trifle Recipe
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Comperate 2 etti di biscotti savoiardi (in Lombardia si chiamano anche “di Novara”); in una scodella mettete parti uguali di acqua e di rhum o di kirsch (sia pure fatti all’economica colle essenze, in casa); inzuppatevi uno alla volta tutti i biscotti; con un po’ di questi tappezzate il fondo di una insalatiera di vetro o di porcellana (la più stretta e fonda di quanto possedete); sopra questi biscotti disponete prima uno strato di marmellata di albicocche; poi un altro strato di biscotti; su questo uno di marmellata di fragole e infine un altro di biscotti. Se al pranzo però foste in parecchi, sarà prudente raddoppiare e magari persino triplicare la saporita sovrapposizione. Il dolce così è già fatto..
Basterà coprirlo con un coperchio (o con un piatto), mettervi sopra un peso (il ferro da stiro) e lasciare l’insalatiera per qualche ora, sotto pressione, al fresco. Se però, a questo dolce, voleste aumentare ancor più la sciccheria, dopo un paio di orette che esso sarà là a rassodare al fresco, capovolgetelo sul piatto di portata (vi assicuro che, se sarà ben raffreddato non farete… un fiasco); ricopritelo tutto quanto con uno zabaglione di tre o quattro uova, e rimettetelo al fresco. Ve le ricordate le dosi dello zabaglione ? (Sbattere ben bene i tuorli con altrettanti cucchiai di zucchero; aggiungere poi, sempre mescolando, altrettanti mezzi gusci d’uova di marsala o di vino bianco secco; mettere al fuoco a bagno-maria; e sempre mescolare finchè tutta la gialla massa, all’inizio del suo bollore, si gonfierà, si… “leverà”).
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Ricordate anche che se qualcuno a tavola vi chiedesse che dolce sia quello che sta gustando, dovrete rispondere che è il dolce chiamato “diplomatico” ma, con saggia diplomazia, non dovrete mai propalarne la manipolazione facilissima »
Altre ricette di Petronilla 1937
Petronilla, chi era?
- PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»