
Quando i carciofi, questi prelibati boccioli di fiori, stanno per spalancare tutti i loro petali al sole; quando, fin nel mezzo, si sono fatti, per il caldo, tutti stopposi, duri e legnosi; quando, insomma, la stagione dei carciofi sta proprio per finire, ricordate, o donne, che abbondano allora, su certi mercati, i bocconi più saporiti dei saporitissimi carciofi, cioè i loro “fondi”.
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Nel Veneto, dovunque, tengono le erbivendole in un mastello d’acqua fresca, a galleggiare tanti di questi “fondi”; e tutti ne comprano perché costano pochi soldi (una volta, con 10 centesimi, se ne portavano a casa proprio 10!).
Comperati… si lavano; si strofinano con uno spicchio di limone perché non anneriscano; si mettono poscia a fuoco, in un tegame, con olio poco burro, prezzemolo abbondante, un pizzichino di pepe, un pizzicone di sale, un goccio d’acqua e – se lo stomaco è sano – uno spicchio d’aglio spezzettato. Fatti andare così, a lento lento fuoco, sono – quei fondi – un boccone… uno di quei bocconcini proprio da buongustai!
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Se poi si “ripreparano” ripieni, in questa tal maniera… I fondi, già cotti alla Veneta, come or ora vi ho detto, tolti dal fuoco e lasciati bene raffreddare, si scavano un po’ nel mezzo, con un cucchiaino, in modo da farvi un buco; e quel buco si ricolma poi con un ripieno di funghi secchi rammolliti e triti, di prezzemolo, di formaggio parmigiano, e di quel po’ di polpa ch’era stata tolta dal mezzo di ogni fondo. Poscia si infarinano; si passano nell’uovo; e si ripassano nel pane grattugiato. Un po’ prima del desinare, si buttano a friggere – ma non più di 2 alla volta – nell’olio bollente; si sgocciolano per bene; si portano in tavola.
È proprio certo che, gustando questi bocconcini da super-buongustai sarà, da tutta la famiglia, una voce sola: “Questo piatto ha un gran difetto, cara moglie e cara mamma: quello d’essere un pochetto scarso! Un’altra volta, raddoppia dunque; anzi, triplica questa… miserella do se odierna! “.
Fondi di carciofi alla veneta alla maniera di Petronilla
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Fondi di carciofi: bakla (fave) e enginar (carciofi) occupano un posto speciale nella tradizione culinaria turca e sono visti come gli araldi della primavera. Sono molti i piatti che uniscono le due cose, a cominciare dalle semplici insalate. Questo è “zeytinyağlı bakla” (un piatto della “categoria olio d’oliva”, consumato freddo). A volte i carciofi sono ripieni di purea di fave con aneto fresco, inseparabile dalle fave.
- PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Stuffed artichoke.jpg [[File:Stuffed artichoke.jpg|Stuffed_artichoke]] Bakla with artichokes.jpg Artichoke heart.jpg [[File:Artichoke heart.jpg|Artichoke_heart]] Artichoke hearts with scallop stuff.jpg [[File:Artichoke hearts with scallop stuff.jpg|Artichoke_hearts_with_scallop_stuff]] [[File:Bakla with artichokes.jpg |Bakla_with_artichokes]]
Fondi di carciofi alla veneta alla maniera di Petronillaultima modifica: 2014-08-13T22:28:11+02:00da
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