
Bottiglia di Saba fatta in casa
La saba o sapa è un condimento tipico di Emilia, Romagna, Marche e Sardegna, dove è considerata tra i sapori tipici dell’alimentazione contadina (…)
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, di Pellegrino Artusi
SIROPPI
I siroppi di frutta acidule, sciolti nell’acqua fresca o gelata, sono bibite piacevoli e refrigeranti, molto opportune negli estivi ardori; ma è bene farne uso dopo compiuta la digestione perché, essendo alquanto pesanti allo stomaco pel molto zucchero che contengono, facilmente la disturbano.
n. 731 « La sapa, ch’altro non è se non un siroppo d’uva, può servire in cucina a diversi usi poiché ha un gusto speciale che si addice in alcuni piatti. È poi sempre gradita ai bambini che nell’inverno, con essa e colla neve di fresco caduta, possono improvvisar dei sorbetti. Ammostate dell’uva bianca, possibilmente di vigna, di buona qualità e ben matura, e quando sarà in fermentazione da circa ventiquattr’ore, estraetene il mosto e passatelo da un canovaccio. Mettete questo mosto al fuoco e fatelo bollire per molte ore fino a consistenza di siroppo, che conserverete in bottiglie. »
La ricetta in dialetto romagnolo su carta paglia – “Romagna in cucina” ed. Gulliver 1998
Traduzione
La sapa o saba si usa in Romagna per la preparazione di tortelli dolci, come ingrediente per crostate e svariati dolci o semplicemente come sciroppo. Mettete a bollire 3 litri di mosto fresco e ben filtrato. Mescolate spesso per evitare che il mosto si attacchi sul fondo della pentola. La sapa o saba deve bollire lentamente, fino a ridursi di circa un terzo rispetto alla quantità di mosto iniziale, cosa per cui occorreranno circa 2 ore. Lasciate raffreddare, quindi imbottigliate e chiudete ermeticamente. La sapa o saba così confezionata può essere conservata per molto tempo.
Ricette
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«Savòr» di Romagna
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Tortelli di Faenza di San Lazzaro
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Crostata con farina integrale e «Savòr» di Romagna
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Sabadoni romagnoli