Tortelli di Faenza, detti anche di San Lazzaro

Tortelli di Faenza, detti anche di San Lazzaro, con castagne lessate

Turtèl ad San Làzar

«Fare i tortelli nel modo simile agli altri cioè come è in uso in Romagna, imbottirli con castagne lessate e marmellata e friggerli in padella in olio o strutto bollente. Cotti spolverateli con zucchero. Questi tortelli vengono mangiati nella quinta domenica di Quaresima, il giorno di San Lazzaro».

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.La Ricetta di Alessandra Rabiti

La festa di San Lazzaro si celebra ogni anno la 5^ domenica di Quaresima la zona coinvolta da questa festa è il “Borgo Durbecco” (oggi identificato nel Rione Bianco) e la campagna circostante. I “turtell” si fanno esclusivamente a Faenza appunto nel giorno in cui si festeggia “San Lazzaro”.

In origine si trattava di un dolce povero che si è andato via arricchendo con il migliorare delle condizioni di vita.

In passato i tortelli venivano confezionati con una sfoglia fatta con farina, acqua e sale ed un ripieno di castagne lessate. Venivano cotti al forno e poi bagnati nella sapa. Oggi la sfoglia si ottiene impastando farina, uova, latte, burro e zucchero e per il ripieno si amalgamano le castagne lessate con cioccolato, marmellata, canditi ecc.
Il tortello ha una forma allungata con la chiusura a spiga di grano e presunti storici sostengono che tale forma potrebbe essere ispirata alla figura di Lazzaro avvolto nelle bende della sepoltura.

Ingredienti:

Per il ripieno:

  • 300 gr. di castagne secche
  • 50 gr. di cacao
  • 100 gr. di cioccolato in polvere
  • 50 gr. di cioccolato fondente
  • 100 gr. di candito (cedro e arancio)
  • 100 gr. di uva sultanina
  • 50 gr. di pinoli
  • 200 gr. di marmellata
  • essenza di rum/curacao o cherry a piacere.

Per la sfoglia:

  • 1Kg. di farina
  • 300 g. di zucchero
  • 200 g di burro o margarina
  • 1 cucchiaio di strutto
  • 1 uovo intero e 3 tuorli
  • lievito per 1 kg. di farina
  • un pizzico di ammoniaca
  • latte quanto basta per ottenere un impasto morbido.
Procedimento: 

Lessate le castagne in poca acqua aggiungendo i seguenti ingredienti: la buccia di due arance, la buccia di un limone, un cucchiaio di caffè macinato, un pizzico di sale e 4 cucchiai di zucchero. Appena inizieranno a bollire lasciatele cuocere con il coperchio a fuoco moderato per alcune ore. Quando le castagne saranno divenute tenere e l’acqua sarà quasi completamente assorbita passatele al setaccio. Aggiungete tutti gli ingredienti per il ripieno dopo aver tagliato a pezzettini il fondente ed il candito. Amalgamate bene fino ad ottenere un ripieno ben sodo.

Preparate ora l’impasto per la sfoglia e lasciatela riposare per una mezz’oretta. Stendete l’impasto col matterello in modo da ottenere una sfoglia più grossa di una moneta e tagliatene dei dischi di media grandezza. Su ciascun disco mettete un poco di ripieno e chiudete dando la caratteristica forma.
Cuocete in forno ben caldo per circa 25 minuti. Serviteli dopo averli bagnati nella sapa¹ ottenuta dalla bollitura del mosto o in altro liquore a piacere.

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“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

La ricetta in dialetto romagnolo della Sapa o Saba, sciroppo d’uva

Stufato al vino bianco in salsa di prugne ed albicocche

D – Traditionellen Weihnachtsessen – Menù Tradizionale per la cena di Natale

Natale è senza dubbio la più grande festa della Cristianità, ma è anche per tradizione una vera e propria sagra della gastronomia: in ogni Paese del mondo, infatti il 25 dicembre viene celebrato con pranzi ricchissimi di portate raffinate e di vini generosi.
Menù
Weinschaumsuppe
Minestra allo spumante
Gekochter Fisch mit Mayonnaise
Pesce bollito con maionese
Gans gefüllt mit Gemüse
Oca ripiena con verdure
Gegrillten Würstchen
Salsicce alla griglia
Kranzkuchen
Torta ad anello
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Vini
Vermouth tedesco
Vino bianco della Mosella o del Reno
Scharlachberger
Schillerwein
Spumante Kupferberg
Matheus Müller
Bandiera Germania
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weinsuppe minestra di vino
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Gans gefüllt mit Gemüse
Oca ripiena arrosto
Occorrente per 8 persone
  • 1 oca,
  • 150 gr. di prugne secche,
  • 250 gr. di castagne lessate,
  • 1 mazzetto d’aromi,
  • 3 limoni,
  • qualche foglia di salvia,
  • un rametto di rosmarino,
  • 1 carota,
  • un pizzico dei noce moscata,
  • sale e pepe.

Preparazione

  1. Come preparare la selvaggina da piuma (o da penna)
  2. Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura

 Come marinare la selvaggina da pelo

 

 

 

 

Pulite, fiammeggiate e lavate l’oca. Tritate finemente le sue interiora insieme alla carota, alla salvia ed agli altri odori. Con il grasso tolto dall’interno dell’oca fate soffriggere lentamente in una pirofila tutto il trito. Mettete le prugne a rinvenire in acqua tiepida, snocciolatele e riempite il petto dell’oca con le prugne e le castagne lessate. Ricucite l’apertura. Mettete l’oca nella pirofila rigirandola nel soffritto. Irroratela col succo di 3 limoni, unite il rametto di rosmarino, salate e pepate. Mettetela nel forno e fatela cuocere per 3 ore. Servite l’oca ben calda.
Tempo: 3 ore e ¼ Calorie 1200Servire con vino Scharlachberger o Schillerwein.

  La buona tavola 1965

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  • Oca da 4 a 5 kg. per 6-8 persone. E’ grassa quindi è necessario togliere la pelle con un coltellino sottile, “sbucciare” l’oca e togliere il grasso sottocutaneo, farlo fondere con salvia e rosmarino e cuocere l’oca con il suo grasso, senza altri condimenti, se arrosto o al forno; oppure conservare il grasso (ottimo per i fritti), e lessare l’oca a pezzi. Sgrassata, sarà leggerissima.

Oca in porchetta per la festa di San Martino

Weinschaumsuppe, Minestra allo spumante

Traditionellen Weihnachtsessen
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Tacchino ripieno arrosto alla maniera di Petronilla

 (Natale)

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«Natale è qui; e ognuno sa come il classico piatto forte per il classico ed abbondante pranzo natalizio, debba essere un bel tacchino arrostito. Forse anche voi avete di già in casa (come l’ho io) un tacchino grasso e pronto alla bisogna? Un bel tacchino che (come il mio) se ne stia ora in credenza a frollire, perchè ne sia così, ai nostri denti, più tenera e saporita la carne bianca? In gran confidenza vi dico (chè voglio serbare la gran sorpresa alla famiglia) che poche ore prima di arrostirlo, il tacchino quest’anno lo voglio… “ripienire”. E se alcuna di voi forse volesse… e se ancora non sapesse… io, nella complessa operazione di ripienire la capace pancia del tacchino, procederò così:

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Cucinerò con poco burro (un cucchiaino) 2 etti di salsiccia, ed i bargigli, il fegato (tagliato a grossi pezzi) e lo stomaco (affettato assai assai fine) del tacchino. A mezza cottura, toglierò dal burro il carname; lo triterò con la mezzaluna; e raccoglierò il burro con un po’ di mollica di pane. Verserò tutto in una insalatiera; aggiungerò 2 uova intiere, un pizzichino di pepe; e amalgamerò ben bene insieme.

Sbuccerò una ventina di grosse castagne arrostite; le unirò all’impasto; e con il ripieno castagnesco riempirò la capace pancia del mio bel tacchino grasso. Infine… casseruola di rame, olio (3 cucchiai), burro (1 cucchiaio), acqua (2 bicchieri), sale (1 pugno), salvia (abbondante), rosmarino (1 rametto), fuoco prima basso, e sulla casseruola coperchio saldo (perchè l’acqua possa trasportare i condimenti bollenti fin nel’ intimo delle carni), poscia fuoco alto e casseruola scoperchiata (perchè la superficie si colori e le carni si liberino dall’acqua), e la santa pazienza mia di rivoltar… la bestia assai spesso, daranno all’arrosto – in circa 3 ore – quel tale aspetto, quel tal profumo, e quel tal sapore, che sono propri d’ogni arrosto che, da una cuoca perfetta, sia stato alla perfezione arrostito.

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Quale insalata fresca, ricorrerò (come in ogni grande occasione sempre ricorro) alla italianissima “insalata belga” che, tagliata a fettine e mista a rossi radicchi trevisani, costituisce il più prelibato e variopinto piatto di insalata invernale. Se dunque alcuna volesse… ormai che sa come procedo io, anche lei potrà!»

Dindo o tacchino da 900 a 1800 gr. per 6 e più persone. Deve cuocere un’ora per ogni kg. di peso. La carne è piuttosto coriacea. Condite il tacchino anche all’interno, perchè si ammorbidisca e, se la ricetta lo richiede, spruzzatelo con vini o liquori, a mezza cottura, non prima. Si presta per le preparazioni al forno: meglio se possedete forno a fuoco di legna.
Altre ricette

Tacchino ripieno arrosto

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Grazia 1956 – 3° Menù di Natale

Grazia 1956 – 1° Menù di Natale

“Cooked Heritage Turkey” di stu_spivack – Turkey. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia CommonsTurduckenhen.jpg [[File:Turduckenhen.jpg|Turduckenhen]] Tacchino ripieno arrosto Petronilla
tronchetto non arrot Chocolate_Stump_de_Noel_with_meringue_mushrooms_(2)

Bûche de Noël – Tronco di castagne (non arrotolato e senza forno)

 Ingredienti e dosi 
  • 500 gr. di castagne,
  • 2 tuorli d’uovo,
  • 50 gr. di zucchero,
  • 150 gr. di cioccolato fondente grattugiato,
  • 125 gr. di margarina,
  • 2 cucchiai di rum.

Per la glassatura

  • 100 gr. di cioccolato fondente grattugiato,
  • 1 noce di margarina,
  • 1-2 cucchiai d’acqua,
  • 1 cucchiaio di zucchero.
Preparazione

Sbucciate le castagne, mettetele in acqua fredda e leggermente salata e lasciatele cuocere lentamente per circa 1 ora. Quindi, scolatele, togliete la pellicina e passatele al setaccio. Rompete il cioccolato a pezzi e fatelo sciogliere a bagno-maria in una casseruola e incorporate la margarina. In una terrina sbattete a spuma i tuorli con lo zucchero, quindi unite il cioccolato fuso, le castagne passate ed il rum. Lavorate il composto fino a renderlo omogeneo con un cucchiaio di legno. Mettete in frigorifero per almeno 1 ora.

Preparate la glassa

Sciogliete il cioccolato a bagnomaria: dopo aver messo il pentolino con l’ acqua sul fornello, ponete al suo interno il pentolino vuoto, nel quale verserete un bicchiere di acqua e il cioccolato a pezzetti, mescolando il tutto con un cucchiaio di legno.

È importante che il composto venga cotto a fiamma lenta. Mano a mano che la cioccolata inizia a sciogliersi e ad amalgamarsi con l’acqua, aggiungere poco alla volta altri pezzetti di cioccolato, sempre continuando a mescolare. Dopo aver terminato di aggiungere tutti i pezzi di cioccolato, versare la margarina, sempre tagliata a pezzetti. Continuate a mescolare fino a quando il composto sarà divenuto liscio e lucido.

Se la glassa, nel cuocersi, inizia a seccarsi, è possibile aggiungere ancora un po’ di acqua, senza esagerare però: se si mette troppa acqua nel composto si rischia che venga troppo liquido e che nel metterlo su una torta, coli da ogni lato. Appena inizia a bollire, togliere il cioccolato dal fuoco, per evitare che indurisca. Prima di metterla a raffreddare, aggiungete sulla superficie della glassa delle sottili sfoglie di burro, al fine di evitare la formazione della classica patina da raffreddamento. Evitare di porre la glassa in frigo, perché si potrebbe correre il rischio che rassodi troppo e che sia poi impossibile utilizzarla.

Una volta che si è raffreddata bene, è possibile procedere con le decorazioni. Per avere un ottimo risultato, è consigliabile iniziare a versare il cioccolato al centro del dolce, poco alla volta, e stenderlo sino ai bordi con un coltello abbastanza grande, liscio e inumidito.

Riprendete l’impasto e dategli la forma di un cilindro che taglierete in sbieco alle due estremità. Ricoprite tutta la superficie con la glassa: con l’aiuto di una forchetta graffiate la superfice per rendere la rugosità della corteccia del tronco. Ponete il “ceppo” su un piatto da portata e sbizzarritevi con la fantasia: farina di cocco o zucchero a velo per simulare la neve, foglie di agrifoglio, bacche, pupazzetti ecc.

Vino

Malvasia (Piemonte), Recioto (Veneto) falerno amabile (Campania serviti a 15°C).

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