Come preparare la selvaggina da piuma (o da penna)

Come preparare la selvaggina da piuma (o da penna)

Fagiano arrosto con funghi porcini e tartufo

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La selvaggina fu, insieme con le erbe, le radici e le frutta, uno degli alimenti più antichi della razza umana.

La carne di selvaggina è di animale vissuto in libertà ed è detta “carne nera”. È povera di grassi, ricca di proteine, compatta, con fibre piuttosto dure che, negli animali adulti o di grossa taglia, diventano addirittura coriacee. Per la durezza delle sue fibre deve essere attenuata, ma non eliminata, dalla frollatura e dalla marinatura. La carne di selvaggina deve essere consumata con moderazione, specie se è preparata con abbondanza di grassi, spezie e droghe.

Frollatura e marinatura della selvaggina

Frollatura e marinatura della selvaggina

Come marinare la selvaggina da pelo

Come marinare la selvaggina da pelo prima della cottura

 

 

 

 

 

 

La selvaggina si divide in
  • selvaggina da pelo: cinghiale, lepre, capriolo,
  • selvaggina da piuma:
    • acquatica (anatre e oche selvatiche),
    • stanziale, che vive, si riproduce e muore nella stessa zona (fagiani, starne, pernici ecc.),
    • migratoria, che non vive abitualmente in altre nazioni e che transitando resta da noi temporaneamente.(quaglie, tordi, ecc.).
LA FROLLATURA

La frollatura è il periodo in cui l’animale ucciso attende di essere cucinato. Questo periodo di attesa è necessario solo per la selvaggina più grossa, affinchè le carni diventino più morbide e commestibili. I cuochi della corte dei re di Francia reputavano la frollatura sufficiente solamente quando l’animale si staccava spontaneamente dal collo. La cucina del tempo, ricchissima di aromi e di spezie, mascherava almeno in parte il “fumet” della selvaggina.

Alcuni limiti di frollatura
  • quaglie ed altri uccelli piccoli non vanno frollati
  • Anitra selvatica: 6-7 gg.
  • Fagiano: 4-5 gg.

Per la selvaggina più grossa la prima cosa da fare è la “starnatura”, cioè svuotare l’animale delle interiora, perchè da queste parti ha inizio il processo di putrefazione. L’animale si appende per il collo in luogo fresco e vi si lascia per il termine stabilito.

Il sistema più antico e anche più classico per cuocere la selvaggina da piuma, è quello dello spiedo che gira lentamente su un letto di ardenti braci di carbone di legna,  ma è un sistema che, apprezzatissimo ancor oggi, può essere effettuato solo in grandi cucine campagnole o nella cucina di certi ristoranti particolarmente attrezzati. Si ottiene lo stesso un buon risultato con la cottura in forno, e anche con quella al tegame sulla fiamma scoperta, tipo “arrosto morto” che è un piatto tipico toscano consistente in un arrosto in tegame, il nome deriva dal particolare colore bruno che assume a fine cottura, così diverso dal colore vivo rosso-dorato della cottura allo spiedo. Non mancano poi una quantità di ricette più raffinate che consentono di presentare la selvaggina in forma elegante.

Al momento della cottura, l’animale viene spennato e fiammeggiato, cioè esposto alla fiamma in modo che vengano bruciacchiati i peli ancora inseriti nella pelle. Si lava bene l’animale anche all’interno e si asciuga.

Quando si tratta di un uccello di una certa dimensione, si introduce spesso all’interno, oltre a sale e pepe, anche un pezzetto di burro, che aiuta a rendere morbida la carne. (..)

VARIETÀ DELLA SELVAGGINA DA PIUMA

Ecco le caratteristiche di alcuni carni che più facilmente compaiono sulle nostre tavole.

Il fagiano
ha, tra la selvaggina, la carne più leggera e digeribile. Per sapore e aspetto questa carne somiglia molto a quella del pollo, soprattutto negli animali più giovani. Il fagiano di bosco e di montagna ha carne più saporita di quello di pianura. Al momento dell’acquisto è importante vi accertiate che si tratta di un animale giovane, la cui carne è più tenera e delicata. Il fagiano si prepara allo spiedo o in forno o farcito, e si può servire accompagnato con salse varie, spesso a base di panna, che dà alla carne una certa delicatezza.

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Fagiano arrosto con funghi porcini e tartufo

Fagiano arrosto da Almanacco della cucina del 1935

Fagiano arrosto da Almanacco della cucina del 1935

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Fagiano alla vignaiola

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La quaglia
non richiede frollatura e dovrebbe essere mangiata immediatamente; ha carne facilmente digeribile. Il mese migliore di acquisto è il mese di ottobre. Si cucina per lo più allo spiedo oppure arrosto, in forno o in casseruola.

Cailles en sarcophage, Quaglie in crosta

Menù di Escoffier:aprile Menù Escoffier: GIUGNO

Quaglie all’orientale Quaglie pilaf.

Escoffier: Menu Dîner aux Tuileries 1820

Quaglie Richelieu I Quaglie Richelieu II

 

 

 

 

Il Tordo
ha carne particolarmente delicata. È migliore al tempo dell’uva. Non va frollato e si prepara dopo averlo spennato, nettato, lavato, ed asciugato. Si cucina allo spiedo e arrosto, al forno o in tegame.

Artusi: Giugno - Nota pranzo I

Tordi arrosto dell’Artusi

A.D. 1600 - Banchetto per le nozze di Maria de' Medici

Banchetto per le nozze di Maria de’ Medici

 

 

 

 

 

 

Selvaggina acquatica

(Anatra selvatica, germano reale, folaga, alzàvola)

Anatra selvatica,
necessita di 2 gg. di frollatura e va consumata entro 4-5 gg. A differenza dell’anatra domestica, che fa parte degli animali da cortile (cioè allevati dall’uomo) è da considerarsi selvaggina a carne nera (rossa). Le razze più diffuse sono il germano reale, l’anatra muschiata e l’anatra muta (selvatiche ma anche domestiche). La carne è particolarmente pregiata e viene cucinata al forno (cottura lenta) arrosto, grigliata, brasata, al tegame e stufata. sono da preferire gli animali più giovani.

Enciclopedia della donna 1965

Anatra all’arancia

Gnocchetti di patate al sugo d'anatra

Gnocchetti di patate al sugo d’anatra

Anatra in salsa Madeira per Pranzo di Natale a Cambridge

Anatra in salsa Madeira per Pranzo di Natale a Cambridge

 

 

 

 

Come preparare la selvaggina da piuma
Come preparare l'hummus di ceci

Hummus bi tahini, una salsa a base di ceci e spezie ottima per accompagnare pesce, carne, verdure o crostini

L’ hummus è una salsa a base di pasta di ceci molto diffusa nei paesi arabi e ormai un classico anche nella cucina israeliana, e la sua origine si perde nell’antichità.
Viene solitamente consumato insieme a focacce di pane azzimo o pane Injera oppure spalmato all’interno della pita o della lafa prima di farcirle di Falafel di ceci o di shawarma. Nella cucina mediterranea può essere utilizzato come salsa per verdure crude (carote, sedano, finocchio) in piacevole alternativa al classico pinzimonio
Hummus,_salsa ceci
Come preparare l’hummus di ceci
 Ingredienti per 4 persone

300 gr. di ceci oppure 1 scatola di ceci lessati, 2 cucchiai di tahineh¹ oppure semi di sesamo tostati e passati al mixer, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaino di sesamo e paprika, 600 ml. di acqua, 1 cucchiaio di olio evo, ½ cucchiaio di succo limone, 1 pizzico di sale.

 Preparazione

Mettete i ceci secchi in ammollo in 600 ml. d’acqua, per almeno 12 ore, poi scolateli, sciacquateli e lessateli per circa 2 ore a fuoco lento senza gettare l’acqua di cottura. Scolateli, sciacquateli muovendoli per togliere le bucce.
In una ciotola mettete il tahin e i ceci, l’aglio, l’olio, il limone e il sale e frullate fino ad ottenere una crema senza grumi, se l’impasto risultasse troppo denso aggiungete un po’ di acqua di cottura dei ceci.
Presentate l’hummus condito con un filo d’olio, semi di sesamo, paprika, prezzemolo tritato, ceci (o fave lesse) e peperoncino in polvere (se piace).

Servitelo per accompagnare i Falafel di ceci, il pesce, la carne, le verdure o i crostini, con pane azzimo o pane Injera oppure spalmato all’interno della pita.
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800px-Tahina

Dish of tahina with lemon and garlic
  • ¹ La tahineh è un alimento derivato dai semi di sesamo bianco, molto diffuso in Grecia, Turchia nord Africa e nel Vicino Oriente. Viene detto anche burro di sesamo o crema di sesamo. I semi di sesamo vengono tostati con delicatezza per evitare che inaspriscano. Vengono quindi triturati e la farina che ne deriva viene quindi allungata con olio di sesamo, fino a formare una pasta, simile al burro di arachidi ma di consistenza fluida. Ha un sapore tipicamente di noci, con un aroma che ricorda quello delle arachidi, ma è meno dolce e con una nota tostata.
Varianti
Hummus is an arabic dish basically made by grinding chickpea, tahini and few spices. its famous for its creamy, rich and unique taste
Arabic dish hummus.jpg
Come preparare l’hummus di ceci
“Arabic dish hummus” di Amanthi ganapathi – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons
“Tahina” di Gilabrand – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons –

 

Oggi in tavola ci sono le lumache

Oggi in tavola ci sono le lumache

Le lumache fanno parte della gastronomia regionale. Infatti, in molte regioni esse rappresentano una delle pietanze tipiche, preparate secondo una speciale ricetta.
  • In Piemonte si preparano rosolate in padella con le cipolle;
  • in Lombardia: nel Veneto con olio e aglio o con olio e cipolla;
    • a Pavia, alla vigilia di Natale, formano un piatto di magro che non può mancare in quella occasione;
    • le lumache con il merluzzo, a Cremona, si cucinano in umido con uva passa e pinoli;
  • a Roma, nella ricorrenza di San Giovanni, si cuociono le lumache di vigna con olio, aglio, acciughe, pomodoro e peperoncino fresco, profumate con foglie di mentuccia;
  • a Napoli, il Giovedì Santo, ecco la “zuppa di maruzze” condita con il pomodoro.
  • Le lumache che si cucinano in Puglia, in Sicilia e in generale nell’ Italia del Sud appartengono a una varietà assai più minuta di quelle dell’Italia settentrionale, tanto da sembrare, quando sono cotte, delle cozze.
  • In Basilicata vengono infatti chiamate “cozze di terra“.
  • In Sardegna le lumache piccole, chiamate “giogga minuda“, vengono cotte nel vino bianco.
Fra le varietà nostrane, la più pregiata è la lumaca di vigna.
Nonostante nelle regioni d’Italia tutte queste specialità siano piuttosto note, gli italiani non sono grandi mangiatori di lumache. il primato in questo campo spetta ai Francesi.
Sia per la stessa qualità delle sue carni, sia per le ricette con cui viene preparata, dove non mancano quasi mai l’aglio ed il peperoncino, la lumaca è da considerarsi come uno dei cibi più indigesti, quindi assolutamente vietato a chi abbia lo stomaco delicato. In ogni caso, le lumache non dovrebbero mai far parte di menù del pranzo serale.
La carne della lumaca tuttavia, è ricca di sali minerali, come il calcio ed il magnesio e contiene anche, in piccola parte, rame e zinco. Contiene vitamina C in quantità elevata, e il suo supporto di calorie è di 60 per ogni 100 grammi. (..)
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Enciclopedia della donna 1965, Vol. XIII, pag. 2720

La ricetta più prestigiosa per servire le lumache è sicuramente quella delle Escargots à la Bourguignonne, ma danno buoni risultati preparate con qualsiasi tipo di intingolo, dal pomodoro alla salsa di funghi, oppure servite con la polenta. In Italia a Roma, sono il piatto tradizionale della cena di San Giovanni Battista (24 giugno) e vengono servite nelle osterie, in particolare, nel quartiere Laterano.

Questo piatto francese è citato in una divertente scena del film “Pretty Woman, dove vediamo la deliziosa Vivian (Julia Roberts) alle prese, proprio, con un piatto di Lumache alla Bourguignonne.

Ricettelumache Escargo tbordeaux

  • Come si spurgano le lumache (video) 
  • Come preparare le lumache
    Le lumache già pronte si trovano nei negozi di specialità gastronomiche, ma se le avrete raccolte, è necessario spurgarle richiudendole per 2 o 3 giorni in un recipiente dove possa entrare l’aria e mettendo loro a disposizione qualche foglia di insalata e un po’ di mollica di pane bagnata in acqua e strizzata.
    Immergetele prima in abbondante acqua fredda, poi scuotetele e con un coltellino togliete la parte calcarea, scolatele e rimettetele quindi in un recipiente con sale grosso, aceto e un po’ di farina.
    Lasciate spurgare per due ore scuotendole di tanto in tanto, poi lavatele ancora in acqua abbondante ripetendo più volte il lavaggio e cambiando l’acqua.
    Scolatele, mettetele in una casseruola, copritele con dell’acqua fredda e fate prendere l’ebollizione a fuoco basso. Appena le lumache usciranno dal guscio fatele cuocere a fuoco vivo per 8 minuti. Scolatele e passatele in acqua fredda.
    Rimettetele in una casseruola, ricopritele abbondantemente di acqua e vino bianco in dosi uguali, aggiungetevi 8 grammi di sale grosso per ogni litro di liquido, delle carote e delle cipolle tagliate a fette grosse, uno scalogno tritato, degli spicchi d’aglio, un mazzetto di erbe profumate e del pepe in grani. Portate ad ebollizione su fuoco moderato e mantenetene la cottura regolare per circa 3 o 3 ore e mezzo.
    Quando saranno cotte mettetele su un setaccio a scolare.
    Togliete le lumache dal guscio ed eliminate la parte nera che si trova ad una estremità. Se utilizzate anche i gusci, lavateli con acqua tiepida e fateli asciugare in forno.
  • Quante lumache servire?
    Come antipasto calcolarne 6 a pesona.
    Come secondo possono essere 12 o più anche se non conviene mai eccedere perchè la loro digeribilità è un po’ faticosa.

Dégustation d'un escargot 1.jpg    Dégustation d'un escargot 2.jpg    Dégustation d'un escargot 3.jpg

Come si mangiano le escargots

  1. Servite le lumache nell’apposito piatto.
  2. Con la mano sinistra tenete le pinze apposite per bloccare il guscio sul piatto.
  3. Con la mano destra tenete la forchettina, lunga e sottile, per estrarre la carne.
  4. Mangiate la carne estratta in un unico boccone

Cosa NON si fa

  • Non mangiate la lumaca direttamente dal guscio
  • Non usate le mani, ma le apposite pinze con la forchettina lunga e sottile
  • Non fate scivolare la lumaca nel piatto.
Oggi in tavola ci sono le lumache

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“Cooked snails” by J. Patrick Fischer – photo selfmade. Licensed under CC BY 2.5 via Wikimedia Commons – “Vaquetas-Valencia” di Tamorlan – Opera propria. Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikimedia Commons –
crema burro Cream_Cheese_Frosting_

Come preparare la Crema al burro (Buttercream) per farcire e decorare dolci e dolcetti

Cream Cheese Frosting
  •  Crema al burro
  • Crema al burro e latte
    500 ml. di latte, 400 gr. di zucchero, 350 gr. di burro, 50 gr. di farina, 1 cucchiaino di estratto di vaniglia.
  • Frosting (crema più spessa)
    9 Albumi, 500 gr. di zucchero, 500 gr. di burro, 2 cucchiaini di estratto di vaniglia.

Con la crema al burro, della tradizione pasticcera americana, è possibile farcire e decorare torte (come la Red Velvet Cake, o la Rainbow Cake, oppure la Torta di carote), pasticcini e Cupcakes.

Inoltre è utilizzata per ricoprire le torte da rivestire con la pasta di zucchero e per “incollare” su di esse le varie decorazioni.
Esistono molte varianti di questa bianchissima crema e, quindi, è possibile trovare tante ricette che spiegano come farla; quella che segue mi è piaciuta particolarmente.

Come Preparare la crema al burro.

Ingredienti e dosi per 6 persone
  • 2 albumi d’uovo,
  • 160 gr. di zucchero,
  • 160 gr. di burro.
Preparazione

Avere del buon burro fresco fatto in casa è peculiarità necessaria e fondamentale per una buona riuscita della vostra crema. Quindi per prima cosa andrete a preparare del burro fresco.
Mettete della panna fredda in una scodella e avviate il frustino elettrico. Dopo qualche minuto, si sarà formata la panna. Continuando a sbattere si formerà il burro, quindi non fermatevi finché non si trasformerà in una palla e si sarà attaccato alle fruste. A questo punto smettete di sbattere e spostate il burro in un colino spremendo il siero in eccesso. Sciacquate sotto l’acqua corrente fredda (sino a quando questa non si presenterà perfettamente limpida), e spremete in modo da tirare via più acqua possibile.

Se volete invece prepararlo con un barattolo, è sufficiente mettere all’inizio della preparazione la panna all’interno di questo, chiuderlo e iniziare a sbattere. Quando si forma la palla di burro nel barattolo, si toglie il liquido, si rimpiazza con altrettanta acqua fredda (di frigo) e si continua a sbattere più dolcemente. Si ripete l’operazione fino a che l’acqua non esce limpida o quasi.
Una volta fatto il burro, il più è fatto. A questo punto basterà che sciogliate in un pentolino, a fuoco basso, 60 grammi di zucchero insieme a un cucchiaio d’acqua e portiate a bollore, spegnendo dopo circa 3 o 4 minuti.

In seguito, montate a neve i due albumi d’uovo, unitevi il resto dello zucchero e continuate a montare, a neve fermissima. Versate, infine, il composto ottenuto nello sciroppo bollente a filo sottile, continuando a mescolare con le fruste fino a quando il composto sarà freddo. Unite a poco a poco il burro ammorbidito, amalgamate bene e la vostra crema sarà pronta.

Buttercreme in einer Glasschüssel-8493.jpg

Accorgimenti

Come abbiamo visto, l’elemento centrale della ricetta, e che ne determina il risultato, è il burro. Dovrà essere il più fresco possibile (meglio ancora se fatto in casa da voi) e anche abbastanza morbido. Per renderlo il più morbido, basterà metterlo fuori dal frigo a temperatura ambiente (ma mai vicino a una fonte di calore, quindi niente termosifone o forno a microonde), ma attenzione perché dovrete coprirlo con un canovaccio, per difenderlo dall’aria e dagli agenti ossidanti.

Idee e varianti

Questa che abbiamo preparato sopra è la crema al burro chiara, cioè la più semplice che si possa realizzare. Se volete però infarcire la vostra torta con altre creme, si potranno aromatizzare a seconda delle preferenze. Caffè, zabaione, nocciola sono soltanto alcune delle possibili soluzioni che renderanno unica e speciale la vostra crema al burro.

Carrot_carotecupcakesRainbow_Cake,_Paris_Bakery,_Yogyakarta.

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“Buttercreme in einer Glasschüssel-8495” di © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons). Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons – Cream Cheese Frosting (8696899667).jpg [[File:Cream Cheese Frosting (8696899667).jpg|Cream_Cheese_Frosting_(8696899667)]]
Come preparare la Crema al burro (Buttercream
Come preparare i cavoli

Cavolo, che buoni! I CAVOLI

Fra tutti i rimedi quello per curare ogni tipo di malattia, secondo Marco Porcio Catone, il migliore è il cavolo che ha virtù terapeutiche eccezionali

« Il cavolo è quello che tiene il primissimo posto tra tutti gli ortaggi. Mangialo cotto o crudo!» Catone

Wall Street Int. -Le virtù del cavolo di Catone

Tutti i cavoli, cavoli verza, cavoli cappucci, broccoli, cavolfiori, derivano da un’unica specie da cui, attraverso i secoli, i contadini e gli orticoltori sono riusciti a ricavare numerosissime varietà, preziose per la nostra alimentazione.
Tutte le varietà di cavoli, che si conoscono, si dividono in tre gruppi:

i cavoli che si coltivano,

  • per le loro foglie: cavolo cappuccio (il più indicato per per la preparazione dei crauti),  cavolo verza (indicato per il minestrone), cavolini di Bruxelles, cavolo nero toscano, cavolo cinese o cavolo di Pechino.

cavolo cappuccio crauticavolo verza Wirsingkohlcavolini_di_bruxelles7 cavolo nero Lacinato_kale

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  • per i loro fiori: cavolfiori, broccoli, broccolo romanesco
  • per le loro radici: cavolo rapa, navone

 Romanesco_BroccoliKoolrabi_ cavolo rapa broccolipasta cavolfiore Casarecce con cavolfiore verde e Feta.

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Il cavolo, in tutte le sue varietà, è ricco di Vitamine del gruppo B, calcio, magnesio, zolfo, potassio e acido folico dalle proprietà antiemorragiche. Purtroppo, però, non è indicato per chi soffre di di disturbi digestivi.

Alcuni consigli da l’Enciclopedia della Donna del 1965

Per rendere meno indigesto il cavolo

  1. Cambiate tre volte l’acqua durante la cottura;
  2. aggiungete un pizzico di bicarbonato di sodio nell’acqua di cottura;
  3. cuocete insieme al cavolo una rapa con una zolletta di zucchero;
  4. quando dovete cuocere il cavolo nel grasso o nel sugo, o aggiungerlo ad una minestra di verdura, fatelo cuocere per qualche minuto in acqua bollente, poi scolatelo e usatelo come indicato nella ricetta.

Come scegliere il cavolo

  1. Un bel cavolo deve essere molto pesante in rapporto al suo volume;
  2. deve avere le foglie compatte e di un verde brillante e chiaro;
  3. se i cavoli hanno le foglie esterne giallastre e avvizzite, o troppo aperte, sono duri da cuocere, hanno un sapore aspro e sono molto indigesti;
  4. la palla del cavolfiore deve apparire molto compatta e di colore uniforme; se presentano macchioline gialle o brune sono vecchi;
  5. le foglie molli e di un verde giallastro denunciano scarsa freschezza.

Le Preparazioni
Esistono molte ricette con i cavoli  e tutte saporite:

  • Nelle minestre di verdure autunnali ed invernali la loro presenza è quasi indispensabile
  • Come involtini: le foglie, staccate e lessate per pochi minuti in acqua bollente, si possono farcire a piacere  ed arrotolare; gli involtini vanno rosolati nel burro, poi passati in una salsa di pomodoro e brodo.
  • Il cavolo verza ripieno e presentato intero, è una pietanza casalinga di sicuro effetto.
  • Come antipasto o contorno, il cavolo verza ed il cavolo rosso si mangiano crudi tagliati a striscioline sottile  e conditi con olio evo, aceto, sale, pepe e, volendo, una puntina di senape.
  • Il cavolo cappuccio serve in particolare per la preparazione dei crauti.
  • Il cavolo cinese o cavolo di Pechino è molto utilizzato, sia crudo (in insalata) che cotto (nelle zuppe, brasato, nelle farciture per ravioli cinesi) nelle preparazioni orientali.

Ricette

Carré di maiale affumicato crautiCasarecce con cavolfiore verde e Feta cavolini_di_bruxelles Cavoletti di Bruxelles

 

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cavolfiore besciamella 2Piadina romagnola verza pancettacrauti fermentati

 

 

 

 

Crauti sauerkraut pancetta

frittata cavolfioreFrittelle di cavolfiore alla maniera di Petronilla

 

 

 

 

Involtini primavera alle verdurezuppa lenticchie cavolo nero toscano e crostinijota friuli

 

 

 

 

Minestra di pane toscana

penne sugo di salmone cavolo cappuccio rosso

 

 

 

 

PizzoccheriPolpette di broccolo romanesco

Ravioli cinesi al vapore con verdure

 

 

 

 

ribollita di pane toscanaRiso Long & Wild con misto benessere, patate e speckRisotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla

 

 

 

 

Seitan al pomodoro con crautiZuppa rustica con salsicciaZuppa di cavolfiore e patate

 

 

 

 

Come preparare i cavoli
CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=302352
Come preparare la crostata senza burro per la merenda

Preparare la crostata senza burro per la merenda

Per preparare la crostata per la merenda dei bambini, ma anche per gli adulti, ho trovato questa ricetta dove non è previsto l’uso del burro; è quindi più leggera e ottima per chi ha intolleranza ai latticini.

Ingredienti:
  • 150 g di Zucchero,
  • 2 Uova,
  • 300 g di farina 00,
  • 4 cucchiai d’Olio d’oliva.
  • 1 cucchiaino di Lievito per dolci,
  • La scorza di 1 Limone non trattato,
  • 1 pizzico di Sale
Preparazione

Mescolate la farina con lo zucchero e disponete a fontana. Rompete al centro le uova, aggiungete l’olio e 1 pizzico di sale. Lavorate con le mani portando la farina verso l’interno. Aggiungete la scorza di limone grattugiata, il lievito e impastate velocemente. Formate un panetto e fate riposare sotto un panno per 1 ora.

Trascorso il tempo stendete la pasta su un piano infarinato. Spennellate d’olio una teglia e infarinatela. Disponeteci la sfoglia, copritela con della carta da forno e dei fagioli secchi per evitare che si gonfi. Cuocete in forno già caldo a 180°C e estraete ancora morbida appena la superficie inizia a dorarsi. Farcite con la vostra marmellata preferita.

Accorgimenti

La crostata senza burro rischia di essere poco friabile, per questo è importante lavorare l’impasto il meno possibile e prestare attenzione a non cuocerla troppo.

Idee e varianti
 

Per una ricetta ancora più leggera, utilizzate la farina povera di glutine e solo gli albumi d’uovo.

.Come preparare la crostata senza burro per la merenda

Una bella e buona Torta per mangiare la crusca a colazione

Come preparare la crostata senza burro per la merenda
cozze fritte con pastella street food turchia (2)

Come pulire le Cozze e friggerle con la pastella

Street food: Cozze fritte turche con salsa “Tarator” o “Midye Tava”

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Come pulire le cozze:

Eliminate le cozze con gusci rotti o aperti. Mettete le altre in una bacinella o altro recipiente e, nel lavello, spazzolatele a una a una sotto acqua fredda corrente. Raschiatele con il coltello per eliminare le incrostazioni sui gusci; eliminate anche, stringendolo fra lama del coltello e polpastrello del pollice e tirando, il ciuffetto di peli che sporge da una parte. Sciacquate le cozze nella bacinella, facendovi scorrere acqua fredda abbondante; scolatele con le mani e procedete alla cottura.

Cozze fritte con la pastella

Ingredienti per 6 persone
  • 1 kg. di cozze,
  • 2 uova, farina q.b.,
  • olio per friggere,
  • 1 limone,
  • prezzemolo,
  • sale.
 Preparazione

Pulite le cozze molto bene. Mettetele in un tegame e passatele al fuoco, senza aggiungere altro, perchè si aprano (è bene gettare quelle che rimangono chiuse). Infarinate le cozze sgusciate, passatele nelle uova sbattute ed ancora nella farina. Lasciatele asciugare per qualche minuto, poi friggetele in abbondante olio bollente. Voltatele un paio di volte per uno o due minuti. Servitele, calde e croccanti, accompagnate dal limone tagliato a fettine e il prezzemolo.

In Turchia gli spiedini di cozze pastellate e fritte, sono una specialità tipica. Vengono venduti da ambulanti che li friggono in olio bollente in enormi recipienti di cottura con larghi bordi, dove vengono posti a scolare rimanendo caldi. La salsa tipica per accompagnare queste delizie è “Tarator” o “Midye Tava” a base di yogurt, aglio e limone.

cozze fritte con pastella street food turchia

Come pulire le Cozze e friggerle senza pastella

Fried mussels.jpg [[File:Fried mussels.jpg|Fried_mussels]]
Golden Kokorecci Midye Sahne sokak beyoglu Istanbul 0658.jpg [[File:Golden Kokorecci Midye Sahne sokak beyoglu Istanbul 0658.jpg|Golden_Kokorecci_Midye_Sahne_sokak_beyoglu_Istanbul_0658]]