Crema di patate americane con i broccoli

Crema di patate americane con i broccoli

La patata dolce, conosciuta anche come patata americana e meno comunemente come batata, è originaria nelle regioni tropicali in America del sud.

Nonostante il nome diffuso di patata dolce o americana, il rapporto con le patate comuni è minimo, in quanto appartengono alla famiglia delle Solanaceae, come i pomodori.
Le patate dolci possono essere fritte e cotte in forno, inoltre sono un delizioso ingrediente per zuppe, gnocchi, dolci, dolcetti, torte, infatti costituscono un’ottima alternativca alle patate comuni.
Ingredienti per 4 persone

500 gr. di broccoli, 2 patate americane, 1 cipolla bianca, 1 carota, 4 cucchiai di panna di soia (o yogurt greco), 700 ml. circa di brodo vegetale, 2 fette di pane, olio extravergine d’oliva qb, sale e pepe.

Preparazione

Pulite i broccoli eliminando i gambi e divideteteli in cimette. Pelate le patate e la carota e tagliatele a cubetti, Tritate la cipolla.In un tegame fate appassire la cipolla nell’olio, poi aggiungete le patate, la carota e i broccoli e fate insaporire per qualche minuto. Versate il brodo vegetale, salate, coprite e lasciate cuocere su fuoco dolce per 35 minuti circa.  Nel frattempo togliete la crosta alle fette di pane e tagliatele a cubetti; passatele in forno, o in padella con pochissimo olio, per pochi secondi e teneteli al caldo.Passate le verdure al frullatore ad immersione, lasciate cuocere ancora per qualche istante, quindi togliete dal fuoco. Aggiungete  la panna di soia (o lo yogurt greco) e mescolate delicatamente.Servite la crema calda, con i cubetti di pane abbrustoliti, un pizzico di pepe macinato al momento ed un giro d’olio.

Vino

Catarratto bianco di Sicilia, Prosecco (Veneto), Pinot bianco dell’Alto Adige,  Alto adige Müller Thurgau (Riesling Sylvaner), Chardonnay Alto Adige, Traminer doc dell’Alto Adige.

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 Crema di patate americane con i broccoli
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Crema di fragole alla maniera di Petronilla

“… Mi è sorto il dubbio che tu, proprio tu – cuoca Petronilla, non conosca la prelibata crema stagionale che si fa con le prelibate fragole – mi ha scritto la cara amica siciliana – e così mi affretto, come vedi, a mandartene la ricetta, perché… ora che su tutti i banchi di tutti i fruttivendoli tanti e tanti cesti portano la loro profumata mercanzia le dolci fragolette… non è giusto che tu – proprio tu – abbia insegnata una crema di caffè; una crema, cioè, che si dovrebbe riservare per il tempo delle brume, ossia per quando, delle prelibate fragole, quasi quasi… niuno si rammenta più! “Eccoti, dunque, il modo di preparare alla svelta la mia economica e prelibata crema stagionale.

***
“Si pesino gr. 100 di fragole tutte sane e ben mature. Si mettano, poche alla volta, sul setaccio di fine rete metallica o di grossi crini. Si schiaccino, di mano in mano, servendosi del fondo di un bicchiere e raccogliendone il roseo e fragrante passato in una piccola casseruola. Si versino, nella casseruola, gr. 75 di zucchero e gr. 10 di gomma arabica. Si mescoli e si stemperi con il cucchiaio di legno. Si unisca 1/4 di panna (o fior di latte).
Si mescoli e si stemperi ancora. Si ponga la casseruola a fuoco basso. Si mescoli di continuo. Si guardi l’orologio quando si vedranno apparire le prime bolle della bollitura. Si lasci bollire per 3 minuti. Si distribuiscca la crema rosea e profumata in 4-5 tazzine da caffè. Si serva subito, o quasi subito”.
***
Questa l’epistola-ricetta della fida amica e che io – mogia mogia come chi è colto in fallo – mi sono affrettata, oggi, di comunicarvi, giacché ho sùbito capito come sia stata meritata questa tiratina d’orecchi che, da laggiù, è venuta fin… quassù!

Crema di fragole alla maniera di Petronilla

Crema con fragole per la cena di San Giovanni

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri
  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
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Zeppole di San Giuseppe: al forno e fritte, con Crema e alla Panna

Zeppole di San Giuseppe: al forno e fritte, con Crema e alla Panna

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Tra pochi giorni sarà il 19 marzo e sarà il giorno dedicato a san Giuseppe ed anche la Festa del Papà. In questa occasione in diverse zone italiane si preparano deliziosi dolcetti come le Zeppole di San Giuseppe al forno e fritte con Crema o Panna e le Zeppole con patate o Graffe.

Le zeppole di San Giuseppe sono le discendenti di alcune frittelle di frumento che nell’antica Roma si accompagnavano al vino nei gozzovigli del 17 marzo giorno di celebrazione delle “Liberalia”, feste in onore delle divinità del vino e del grano. Per omaggiare Bacco e Sileno, precettore e compagno di gozzoviglie del dio, il vino scorreva a fiumi: per ingraziarsi le divinità del grano si friggevano frittelle di frumento.

Zeppole di San Giuseppe con Crema o Panna
In Campania un tempo erano preparate direttamente nelle strade dai frittellari. Nella versione attuale la zeppola di S.Giuseppe nasce come dolce conventuale: secondo alcuni nel convento di S.Gregorio Armeno, secondo altri in quello di Santa Patrizia. Ma c’è anche chi ne attribuisce “l’invenzione” alle monache della Croce di Lucca, o a quelle dello Splendore. La prima zeppola di San Giuseppe che sia stata messa su carta risale comunque al 1837, nel trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti.
Il 19 marzo si è sempre festeggiato, dalla notte dei tempi, la fine dell’inverno (la primavera è ormai nell’aria): durante i cosiddetti “riti di purificazione agraria” vengono accesi in molti paesi del meridione dei grandi falò, e preparate grosse quantità di frittelle. www.abruzzo24ore.tv
Nella tradizione napoletana esistono due varianti di zeppole di San Giuseppe: fritte e al forno.

A Napoli viene usato il nome zeppola anche per indicare le pastacresciute, specialità delle friggitorie tipiche, molto diverse e salate. In questa versione, talvolta vengono aggiunti ingredienti quali alghe di mare, acciughe salate o cicenielli.

 ZEPPOLE ALLA CREMA

La ricetta di Ballina, Cookaroundzeppole-2

Ingredienti per circa circa 20 zeppole grandi

Per la pasta choux:
750 ml acqua, 75 g burro, un pizzico di sale, 500 g farina, 10 uova medie (peso con guscio circa 60 g l’uno).

Per la Crema pasticcera
2 l latte, 12 tuorli d’uovo, 500 g zucchero (la quantità di zucchero può essere ridotta in base ai propri gusti, io preferisco così perché la zeppola non è dolce!), 600 g farina (per ottenere una crema soda), una buccia di limone per aromatizzare.

Per la Guarnizione:
Zucchero a velo e Amarene sciroppate

Procedimento

Preparate la pasta choux (o bignè):
Portate ad ebollizione l’acqua con il sale ed il burro tagliato a pezzi, quindi togliete dal fuoco. Versate la farina setacciata in un colpo solo e mescolate con un cucchiaio di legno. Rimettete sul fuoco fino ad ottenere un impasto che si stacchi dalle pareti del tegame, raccoglietelo a palla e fatelo raffreddare.
Unite, quindi, le uova uno alla volta (avendo cura di far assorbire bene ciascun uovo prima di unire il successivo) aiutandovi con un cucchiaio di legno (meglio ancora coon una planetaria con gancio “K”);  quando tutte le uova saranno incorporate e l’impasto sarà consistente, fate riposare per 15 minuti circa.
Mettete l’impasto in una sac à poche con bocchetta a stella grande e formate le zeppole in un solo giro (ciambelline) su una teglia coperta con un foglio di carta da forno. La misura delle zeppole è data dalla misura della bocchetta.
Nella ricetta, Ballina spiega il suo metodo per riempire con facilità e velocemente la sac à poche:
“mettere la sacca in un contenitore alto (io uso il dosatore per liquidi) e risvoltarla, riempire con la pasta ed il gioco è fatto! La pasta choux è molto appiccicosa e con questo sistema si riempie la sacca molto velocemente e senza sporcarsi (comodo anche per la crema!)!”

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COTTURA

Al forno
In forno preriscaldato a 180 gradi acceso sopra e sotto, ripiano medio (170° se usate il forno ventilato con più teglie), per 30 minuti semza mai aprire
A cottura ultimata, aprite un po’ lo sportello del forno e lasciate intiepidire le zeppole. Quando saranno fredde mettetele in un sacchetto di plastica ben chiuso e conservatele in luogo asciutto. Già dopo qualche ore sono ottime per essere farcite. Si possono conservare per un bel pò di giorni nei sacchetti di plastica! Questo tipo di conservazione consente di ottenere delle zeppole morbidissime, ma se le preferite più croccanti potete evitarlo e farcirle appena uscite dal forno!

Fritte
Formate le zeppole su  la carta forno  in modo da facilitare lo scivolamento della zeppola nell’olio: friggete una zeppola per volta in abbondante olio NON bollente affinchè la zeppola gonfi e poi con olio bollente per consentire la doratura e completare la cottura.
Per una frittura perfetta, Ballina raccomanda:”Si utilizzano due pentolini (uno su fiamma bassa per la prima cottura ed uno su fiamma alta per la doratura) oppure, come faccio io, regolate la fiamma media del fornello! Ovviamente, in quest’ultimo caso, tra una zeppola e l’altra dovete poi attendere che l’olio si “raffreddi” un po’ (io spengo la fiamma e tuffo la zeppola)! Rovesciate la zeppola con la carta forno nel pentolino con olio caldo ma non bollente mantenendo un lembo della carta (appositamente lasciato più lungo!) per qualche secondo fino a quando la zeppola non si stacca. La zeppola galleggerà, quindi con un mestolo versate un po’ dell’olio sulla parte superiore! Girate la zeppola per far cuocere anche l’altro lato! Quando sarà bella gonfia, ma ancora un po’ bianca, alzate la fiamma (o spostatela nel pentolino con olio bollente) e fatela dorare su entrambi i lati. Scolare le zeppole su carta assorbente. Vedrete che con questo impasto e con questa tecnica la zeppola non sarà affatto unta!”

La crema pasticcera:
Scaldate il latte in una pentola. A parte montate i tuorli con lo zucchero ed unite la farina setacciata continuando a mescolare. Versate un po’ del latte bollente sul composto molto duro e mescolate ancora un po’ con le fruste. Unite il composto di uova e farina al restante latte ed addensate sul fuoco a fiamma dolce, mescolando sempre nello stesso verso. Non preoccupatevi se la vostra crema non sarà liscia e vellutata, l’importante è che sia soda, poi la decorazione farà il suo effetto! Fatela raffreddare un po’ prima di farcire le zeppole.

Preparazione della zeppola alla maniera classica:

  • fate semplicemente un ciuffo di crema al centro (in tal caso riducete di almeno la metà la dose di crema che ho indicato!).

Oppure seguite il consiglio goloso di Ballina:

  • “Se, invece, come me siete golosi e preferite un dolce più sostanzioso, tagliate le zeppole e farcite  l’interno con la crema pasticcera. Cospargete di zucchero a velo prima di fare il ciuffo superiore (ciò non solo per un fatto estetico, ma anche e soprattutto per evitare che lo zucchero “spacchi” la crema!). Guarnite con mezza amarena.
 ZEPPOLE ALLA PANNA

zeppole (2)Ingredienti per circa circa 20 zeppole grandi

Per la pasta choux:
750 ml acqua, 75 g burro, un pizzico di sale, 500 g farina, 10 uova medie (peso con guscio circa 60 g l’uno).

Per la Guarnizione:
Panna montata soda, zucchero a velo e amarene sciroppate

Preparazione

Procedete come per le zeppole alla crema

VARIANTE SALATA

Se nella preparazione dell’impasto delle zeppole NON metterete lo zucchero, potrete farcirle con un ripieno salato servendole come antipasto. Per esempio:

  • ricotta e prosciutto
  • maionese e tonno
  • caprino ed erbe
zeppole (7)Zeppole di San Giuseppe: al forno e fritte, con Crema e alla Panna
Strudel alla crema con mele e savoiardi

Strudel alla crema con mele e savoiardi

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Lo strudel, dal tedesco Strudel = vortice) è un dolce a pasta arrotolata o ripiena che può essere dolce o salata, ma nella sua versione più conosciuta è dolce a base di mele, pinoli, uvetta e cannella. Originario delle aree dell’Impero Bizantino, dove ancor oggi si prepara la baklava, si è quindi largamente diffuso con il nome di Strudel dall’Impero austro-ungarico in tutto il mondo a partire dalla met?* del XIX secolo. In Italia tradizionalmente viene preparato nelle terre che un tempo erano sotto la dominazione austro-ungarica, principalmente Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Ogni luogo ha poi la sua ricetta: con la pasta frolla, con pasta da strudel (tradizionale, sottile: vi si arrotolano le mele dentro prima di metterla in forno) o con pasta sfoglia. Ne esistono anche versioni con altri tipi di frutta: pere, albicocche, frutti di bosco e c’è anche chi applica la formula dello strudel anche per preparare torte salate, ad esempio con verdure, crauti e salumi. Gli ingredienti tipici sono: uvetta, mele, zucchero, cannella, noci ed un rosso d’uovo. In Trentino in particolare una zona dove vi è una particolare tradizione, data anche la presenza di coltivazioni di mele DOP, è la Val di Non. Qui si prepara con mele di tipo Golden Delicious sia perché si trova in ogni stagione ma anche perché zuccherine e in grado di tenere la cottura, mantenendo allo stesso tempo la morbidezza grazie all’apporto di pectina. Wikipedia
Ingredienti per 6 persone

300 gr. di farina, 60 gr. di burro, 2 dl. di acqua (1 bicchiere), 2 uova piccole, sale, 20 gr. di zucchero.   Per il ripieno 400 gr. di mele, 50 gr. di uvetta ammollata, 70 gr. di burro, 4 uova, 100 gr. di zucchero, buccia di limone grattugiata, cannella, savoiardi, 2 cucchiai di pangrattato rosolato nel burro nocciola (roux bruno).

Preparazione

Mettete il burro con l’acqua in un casseruolino e fatelo sciogliere. Disponete la farina a fontana, mettete al centro le uova, il sale, lo zucchero ed il burro fuso. Impastate bene fino ad ottenere una pasta liscia che non si attacchi alle dita. Lavoratela a lungo, battendola spesso sul tavolo per renderla più elastica. Fate una palla e copritela con una casseruola vuota e calda.

Lasciatela riposare così per una ventina di minuti. Stendete sul tavolo una grande salvietta, infarinatela, mettetevi sopra la pasta e tirate una sfoglia il più sottile possibile (senza romperla naturalmente). Spennellatela di burro fuso.

Preparate il ripieno. Lavorate a crema 70 gr. di burro, unite 50 gr. di zucchero poi i tuorli, uno per volta, un cucchiaino di buccia di limone. Montate bene il composto quindi incorporate gli albumi montati a neve fermissima separatamente. Schiacciate finemente alcuni savoiardi ed uniteli poco per volta al composto per dare una maggiore consistenza.

Spalmate sulla sfoglia il pangrattato, qualche cucchiaio di zucchero, un pizzico di cannella, le mele sbucciate ed affettate finemente e l’uvetta ben strizzata. Su tutto stendete la crema, lasciando libero il bordo della sfoglia. Arrotolate lo strudel delicatamente, aiutandovi con la salvietta. Chiudetelo bene alle estremità e posatelo sulla placca bene imburrata. Spennellate la superficie di burro fuso e mandate in forno caldo per circa un’ora.

Per dare quel tocco in più servite le fette di strudel con panna fresca.

Vino

Moscato del Trentino fresco.

Leggi ancheLo strudel alla maniera di Petronilla
 Strudel alla crema con mele e savoiardi

Zucchette alla crema alla maniera di Petronilla

Zucchette alla crema alla maniera di Petronilla

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Anche quest’anno, prima che il freddo le faccia scappare dal mercato, ho voluto preparare le zucchette alla crema, quale pietanza per il nostro consueto desinare. Poiché, avendole fatte proprio ieri, i ragazzi si sono lamentati che il piatto non fosse più abbondante (il che vuol dire che le mie zucchette non erano certo da disprezzare) così ho pensato di mettere oggi a parte della mia… modesta cucinaria quelle, fra voi, che preferiscono sostituire spesso un unico piatto di verdura ad uno di carne.
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Se dunque volete fare le mie zucchette, prendetene una dozzina e, possibilmente, tutte della stessa grossezza; togliete a ciascuna le punte; vuotatele con l’apposito istrumento delle… interiora; tagliatele a metà per il lungo; lessatele nell’acqua per cinque minuti e lasciatele raffreddare. (Se nella vostra modesta cucina non esistesse, come non esiste nella mia, lo strumento riservato alla complessa operazione di vuotar zucchette, tagliatele prima a metà e scavatele poi adagio adagio servendovi di un piccolo cucchiaino, e vi assicuro che… l’effetto sarà uguale al completo).
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Mentre le zucchette si raffredderanno, preparate il ripieno, ossia la crema. Mettete in una casseruola una noce abbondante di burro; quando sarà sciolto, unite 2 cucchiai di farina e, sempre mescolando (col cucchiaio di legno, mi raccomando!) a poco a poco aggiungete anche un bicchiere circa di latte.
Quando tale besciamella (o crema che dir si voglia) sarà bene amalgamata, togliete la casseruola dal fuoco e, sempre mescolando, aggiungete 2 cucchiaiate di parmigiano grattugiato e quasi 2 uova intere e bene sbattute.
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La crema così, sarà, bell’e pronta. Se avete fretta, se non solete dedicare troppo tempo alla cucina, ricolmate con la crema i vuoti delle zucchette servendovi di un piccolo cucchiaio; mettete poi in una teglia imburrata le vostre zucchette; dipingetele alla superficie con quel po’ d’uovo che non avete messo nella crema; infornate la teglia a forno tiepido; sorvegliate la cottura, e quando la crema sarà dorata, sarà pronto anche il vostro piatto.
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Se però voleste fare e cose in “perfetta perfezione”, invece di colmare le zucchette con un cucchiaino, mettete la crema nell’apposito… istrumento o, se non possedete nemmeno questo, in una pesante carta; fatene un cartoccio; bucatelo in un canto, e stringendo con le debite cautele, vedrete uscir dal buco un perfetto ed uguale cilindretto di crema, che potrete distribuire persino a zig-zag sulle zucchette, ottenendo così un piatto da perfetta cuoca, e non da modeste donnine di casa, quali siamo… io e voi!
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(NdR: La besciamella è meglio sia ben densa e ben compatta in modo che, una volta in forno, non trabocchi dalle zucchine.)
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  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Zucchette alla crema ala manier di Petronilla 
Mousse ricca al cioccolato

Mousse ricca al cioccolato

Francia

La mousse è un dolce che incorpora microscopiche bolle d’aria per dare una consistenza schiumosa, molto leggera e ariosa più che cremosa. Può assumere diversi sapori in base agli ingredienti utilizzati (si possono avere, ad esempio, mousse al cioccolato o ai vari tipi di frutta). Esistono anche mousse salate, a base di pesce, carne, verdure, o formaggi, realizzate anche con l’utilizzo di ingredienti quali la besciamella o lo yogurt. La parola, di origine francese, assume il significato di “schiuma” o “spuma”.  […]

Ingredienti

200 gr. di cioccolato a pezzi, 25 gr. di zucchero, 4 uova, un cucchiaio di rum o brandy (facoltativo), 1,75 dl. di panna montata, pralinatura¹ di croccante.

Tempo di preparazione: 15 minuti, più quello per il raffreddamento. Tempo di cottura: 15 minuti circa.

 

Preparazione

Mettete il cioccolato in una casseruola, unite 3 cucchiai di acqua e fate cuocere a fuoco basso fino a quando il cioccolato si sarà completamente sciolto. Togliete il recipiente dal fuoco, incorporatevi il burro, i tuorli uno alla volta, mescolando continuamente finchè il composto sarà morbido e spumoso. Aggiungete quindi il rum o il brandy, se desiderate.

Montate a neve densa, con l’aiuto di una frusta, i 4 albumi, unitevi un cucchiaio del composto di cioccolato e mescolate delicatamente dal basso verso l’alto, poi incorporate gli albumi alla crema di cioccolato, sempre mescolando delicatamente. Versate la mousse così’ ottenuta in una terrina di circa 1 litro, oppure in 4 coppe individuali. Mettete in frigo, per almeno 2 ore e servite con panna montata, spolverizzando con la pralinatura¹

  Cucinare benissimo: Tutto cioccolato 1986

¹Pralinatura: Acquistare o preparare il croccante e mettetene alcuni pezzi in un sacchetto per alimenti. Con un pestacarne battete fino a ridurli in “briciole”. Se la pralinatura deve essere “in polvere”, battete il croccante fino a polverizzarlo.

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Mousse ricca al cioccolato
Di jules / stonesoup – chocolate mousse-9, CC BY 2.0, 
By Lu from Seattle, USA – Chocolate coffee mousse, CC BY 2.0, 
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Bodino di cioccolata alla maniera di Petronilla

Per voi, giovani sposine, che state muovendo i primi passi sulla strada dell’arte cucinaria, ecco oggi la ricetta di un bodino che è “eccellente al gusto, molto lesto a fare e di poca spesa”; un bodino, insomma, dai tre pregi che piacciono tanto a me. Ma, oltre a questi tre, un altro pregio ancora ha questo bodino: la sua ricetta è cioè assai facile a ricordare perchè le dosi degli ingredienti sono tutte fra loro uguali ed anche tutte uguali a “mezzo”.

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In una casseruola mescolate insieme mezzo etto di farina bianca; mezzo etto di zucchero e mezzo etto di cioccolata trita. Aggiungete a poco a poco, e stemperando, mezzo litro di latte; unite mezzo etto di burro e ponete al fuoco non smettendo mai di rimescolare. Quando l’impasto avrà bollito per cinque minuti, versatelo in uno stampo ben bagnato e di metallo sottile; e ponete infine a raffreddare nell’acqua fredda. Il bodino eccellente, e molto adatto per i borsellini un po’ scarsi, è così già fatto.
.Se, però, lo voleste un tantino più raffinato, potreste, prima del bodino, versare nello stampo… non mezzi, ma tre intieri bicchierini di liquore, sia pure di uno di quei liquori che tutte noi, donne, sappiamo  fabbricarci all’economica con le essenze; e meglio ancora se quel liquore fosse di un bel colore rosso di alkermes. Al momento di servire, capovolgete lo stampo su di un piatto un pochino fondo e, se avrete messo il liquore, e se questo sarà proprio rosso, vedrete allora emergere da quel liquido rosso ed ergersi sul piatto, tutto ben sodo e velato di roseo, il vostro bel bodino di cioccolata e che in soli dieci minuti avrete fatto.

budino cioccolato

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

FotoCommons

 
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La Torta Mimosa è buona tutto l’anno…

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.. e non solo l’8 marzo!
Lo so che la Torta Mimosa è ispirata al fiore simbolo della Festa della Donna, ma perchè relegarla solo a quel giorno? E’ così deliziosa, delicata  e anche abbastanza facile da preparare, e allora?
Allora, io ho deciso che un giono di questa settimana me la preparerò, inviterò le mie amiche per un tè e tutte insieme festeggeremo, magari, proprio la torta che riuscirà benissimo anche grazie alla ricetta che ho trovato sul web.
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Ingredienti:
75 gr. di Farina 150 gr. di Zucchero 75 gr. di Fecola di patate 6 Uova 200 gr. di Panna da montare 50 gr. di Zucchero a velo Rum q.b. Crema pasticcera.

Preparazione:
Sbattete a lungo le uova con lo zucchero fino a che non otterrete un composto ben fermo. Aggiungete lentamente la farina e la fecola setacciandole. Mescolate delicatamente.
Versate il composto ottenuto in uno stampo e cuocete in forno per 40 minuti circa a 150 gradi.
In tal modo avrete ottenuto il pan di Spagna.
Capovolgete lo stampo e lasciate raffreddare.
Tagliate orizzontalmente un disco di 1 cm di spessore, e scavate il restante pan di Spagna ricavando dei pezzetti che serviranno per la copertura.
Mentre il pan di Spagna cuoce, preparate la crema pasticcera e lasciatela raffreddare.
Preparate la panna montata addolcendola con lo zucchero a velo.
Bagnate il pan di Spagna col rum.
Mescolate delicatamente la panna alla crema pasticcera ottenendo una crema con cui farcirete il pan di Spagna. Ricoprite col disco che avevate tagliato. Stendete il resto della crema e ricoprite con i ciuffetti di mollica che avevate ricavato scavando la base, in modo da formare la vostra torta mimosa.

Accorgimenti:
Per ottenere una buona panna montata, mettete una ciotola di metallo in freezer per 20 minuti, e sbattete la panna appena tolta dal frigorifero nel contenitore ben freddo.

Idee e varianti:
Potete sostituire il rum col succo d’arancia. Decorate la torta con dei rametti di mimose.

  • La torta Mimosa è un dolce preparato con il Pan di Spagna bagnato con uno sciroppo aromatizzato, farcito con crema pasticcera e cosparso in superficie di pezzetti di Pan di Spagna sbriciolato. La torta può essere farcita anche con frutta fresca (ananas) o sciroppata aggiunta alla crema pasticcera.
Falafel, halloumi alla griglia, focacce, hummous, palline di doug  e patatine

Salse e antipasti: Hummus, Tahina e Tzatziki

Ewan Munro from London, UK – Alwyne, Canonbury, London
   
  • Hummus, una salsa a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo (tahineh) aromatizzata con olio di oliva, aglio, succo di limone e paprica, semi di cumino (in arabo kamun) in polvere e prezzemolo finemente tritato).

Hummus,_salsa ceci

  • Tahina, detto anche burro di sesamo o crema di sesamo. I semi di sesamo tostati vengono ridotti a farina che  viene quindi allungata con olio di sesamo, fino a formare una pasta, simile al burro di arachidi ma di consistenza fluida. Ha un sapore tipicamente di noci, con un aroma che ricorda quello delle arachidi, ma è meno dolce e con una nota tostata.

Tahina salsa sesamo

tzatziki salsa cetrioli Greek_yoghurt_cucumbers_garlic

Foto Ewan Munro from London, UK – Alwyne, Canonbury, London – Di Silar – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=100471608 – Di Gilabrand – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25586807
1024px-Rose_dessert_with_profiteroles,_September_2007

…e i Profiteroles si riempiono di un voluttuoso gelato!

Pablo

Il profiterole è un dolce di origine italiana, ottenuto con un bignè riempito di crema pasticciera, crema chantilly, panna o gelato, e poi ricoperto con una crema di cioccolato o di caramello.
La presentazione più comune di questo dolce avviene disponendo i singoli profiteroles in una “montagnetta” chiamata croquembouche. I profiteroles sono utilizzati anche come guarnizione per la torta Saint Honoré.
La parola (anche pronunciata prophitrole, profitrolle, profiterolle) esiste dal sedicesimo secolo, ma il suo significato originale sia in inglese che in francese non è chiaro, anche se in seguito ha assunto il significato di una specie di panino “cotto sotto la cenere”. L’attuale significato è attestato chiaramente solo dal diciannovesimo secolo.

Ingredienti e dosi per 15 profiteroles.

Per la pasta da bignè o Pasta Choux:
65 gr. di farina, mezzo cucchiaino di sale, 50 gr. di burro, 3 uova, 2 cucchiai di latte

Per il ripieno:
Gelato al cioccolato, gelato alla crema, panna montata.

Per decorare.
Crema di burro al cioccolato.

Tempo di preparazione: 35 minuti. Tempo di cottura: 25-30 minuti.

Forno: 200°C.

Preparazione

Mischiate, su un foglio di carta oleata, la farina con il sale. Mettete in una casseruola il burro con 1,2 dl. di acqua e, a fuoco basso, fatelo sciogliere, poi alzate la fiamma e portate il liquido a ebollizione. Appena alzerà il bollore, togliete la casseruola dal fuoco, versatevi la farina con il sale e mescolate energicamente. Quando il composto sarà ben amalgamato, rimettete la casseruola su fuoco medio e, mescolando continuamente, cuocete finchè il composto formerà una palla e si staccherà dalle pareti del contenitore sfrigolando.

Toglietelo allora dal fuoco e lasciatelo raffreddare per alcuni minuti; poi unite 2 uova, uno alla volta e sbattete bene.Imburrate una placca del forno e copritela con un foglio di carta oleata. versate il composto in una tasca per dolci con beccuccio liscio da 2 cm. e spremete, direttamente sulla placca, 15 pezzetti di pasta delle dimensioni di una noce, a una distanza di 4 cm. l’uno dall’altro.In una terrina sbattete l’ultimo uovo con il latte e usatelo per spennellare i pezzetti di pasta. Mettete la placca in forno già caldo, alla temperatura indicata, per 15-20 minuti, finchè i bignè saranno dorati. Pochi minuti prima di toglierli dal forno con uno stecchino forate appena ogni bignè per permettere la fuoriuscita del vapore.Togliete quindi i bignè dal forno, lasciateli raffreddare, poi tagliateli a metà nel senso orizzontale.

Procedendo velocemente, e con l’aiuto di un cucchiaio, mettete sulla metà inferiore di ogni bignè, il Gelato o la panna montata e richiudete con l’altra metà.

Mettete in freezer i profiteroles per 10 minuti finchè il gelato si sarà rassodato. Serviteli coperti con Crema di burro al cioccolato.

da Cucinare benissimo 1982

 Di Danielle Tsi from Palo Alto, CA, USA – ProfiterolesUploaded by Beria, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8749161

Di Pablo – originally posted to Flickr as Rose Desert, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10361332

Crema con fragole per la cena di San Giovanni

Crema con fragole per la cena di San Giovanni, ricetta di una famiglia nobiliare ravennate di inizio ‘900 (Romagna)

Ricetta per il  Menù per SAN GIOVANNI B. del 24 giugno

Preparare la crema come è in uso in Romagna:

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Procedete così: mescolate 4 rossi d’uovo con 4 cucchiai di zucchero e 2 di farina. Unite poco alla volta 1/2 litro di latte caldo aromatizzato con la scorza di 1/2 limone.

Mettete sul fuoco e fate bollire mescolando continuamente per 3 o 4 minuti. Lavate le fragole rapidamente in acqua fredda e tagliate le più grandi in 4 spicchi, a metà le medie e tenete qualche fragola più piccola che servirà per guarnizione.

Versate in una terrina il liquore che preferite (brandy, rum, ecc.) e lo zucchero. Lasciate macerare in frigorifero per due ore circa.

Versate sopra la crema, già fredda, uno strato di fragole macerate nel liquore e spolverate di zucchero.

cremafragole famiglie nobiliari

24 giugno Natività di San Giovanni Battista Profeta e martire Crema con fragole per la cena di San Giovanni
Ciambelline fritte ripiene di crema

Ciambelline fritte ripiene di crema

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Ricetta originale di paciughina

Ingredienti e dosi 

200 gr di farina 00, 60 gr di farina Manitoba, 1 uovo, 30 gr di zucchero, 30 gr di olio di mais, 140 gr di latte bollente, 30 gr di fiocchi di patate, 10 gr di lievito di birra, liquore a piacere, un pizzico di sale, olio per friggere.

Preparazione

Per prima cosa scaldare il latte e aggiungere i fiocchi di patate mescolare ed aspettare che si freddi, nel frattempo sbattere l’uovo con lo zucchero aggiungere l’olio le due farine e la pappetta di fiocchi di patate ormai fredda, il sale e il liquore (io ho usato del limoncello) sciogliere in un paio di cucchiai di latte il lievito di birra aggiungerlo e continuare a mescolare finchè non si è formato un bel panetto sodo.

Lasciarlo lievitare al caldo per un paio d’ore quindi stenderlo sulla spianatoia e con un coppapasta formare dei cerchi spessi circa 1/2 cm, per formare le ciambelle, tagliare con un cerchio per biscotti e formare il buco al centro del cerchio più grande una volta finito metterli a lievitare per almeno un altro paio d’ore. Scaldare in un pentolino dell’olio di semi abbondante e friggerli girandoli velocemente, farli scolare su carta scottex per togliere l’olio in eccesso cospargerli di zucchero…mangiare!

Sono ottime, morbidissime e non assorbono per niente l’olio e rimangono veramente asciutte! Provare per credere io ve le consiglio vivamente. Se volete e vi piace le potete riempire di crema.

  • Per la ricetta originale con foto passo passo guarda qui
ciambelline fritte (2)Ciambelline fritte ripiene di crema