Nozze Argento, Oro e Diamante, prima parte

Nozze d’Argento, Nozze d’Oro e Nozze di Diamante, seconda parte

Anche se si sente parlare di nozze di carta, di cotone, di legno, di lana, di stagno, di porcellana, di cristallo, in Italia non si tiene conto che di tre anniversari importanti: i venticinque, i cinquanta, i sessant’anni di matrimonio. A queste tre pietre miliari della vita coniugale corrispondono rispettivamente le nozze d’argento, le nozze d’oro e le nozze di diamante.

In queste ricorrenze i coniugi, se sono cattolici, fanno celebrare una Messa, alla quale assisteranno i figli, i nipoti, i pronipoti e gli amici più cari. Possono poi offrire un piccolo ricevimento in casa (colazione, , cocktail, cena), invitando amici e parenti.

La tradizione vuole che gli sposi distribuiscano confetti d’argento in occasione dei venticinque anni di matrimonio, d’oro in occasione dei cinquanta, bianchi in occasione dei sessanta. Anche la torta tradizionale sarà ornata di confettini dello stesso colore. Non può mancare, in queste ricorrenze, un brindisi con lo champagne.

Se si pensa di dare un ricevimento importante, si dovrà ricorrere all’invito stampato su cartoncino (soltanto il nome dell’invitato sarà scritto a mano).

La formula dovrà essere:

Carlo e Maria Rossi
pregano il signore e la signora Bianchi di voler intervenire a un pranzo il 13 settembre, alle ore 20, in occasione delle loro nozze d’oro.

Quando si vogliono evitare le cerimonie solenni, in pompa magna, e i pranzi fastosi, si ricorrerà agli inviti scritti a mano, o meglio ancora fatti a voce. Del resto la semplicità si addice maggiormente a questo tipo di festa intima e familiare.
Se i figli desiderano fare una sorpresa ai genitori possono fare personalmente gli Inviti e far trovare ai festeggiati una piccola folla di amici riuniti in loro onore.

Per le nozze d’oro e di diamanti, è preferibile che il ricevimento avvenga di giorno, per non stancare troppo i vecchi sposi; questi, comunque, se sono molto vecchi, possono limitarsi a fare una breve comparsa, un gentile e commosso atto di presenza.

Anche nel festeggiamento più semplice e familiare, non mancheranno naturalmente gli auguri più affettuosi, e i fiori, molti fiori, possibilmente non troppo profumati.

E i regali? 

Una tradizione vorrebbe che i doni fossero d’argento per le nozze d’argento, d’oro per le nozze d’oro, di brillanti per le nozze di diamante. Doni che parenti ed amici possono permettersi solo se navigano… nell’oro appunto.

I figli e i nipoti, piuttosto, se hanno mezzi sufficienti, possono regalare qualcosa d’argento per le nozze d’argento (un vassoio, dei cucchiaini da caffè, dei piattini, una coppia di saliere, un tagliacarte, una cornice).

Per le nozze d’oro, sempre avendone i mezzi, e sempre che agli sposi possa far piacere, si può regalare un oggettino-ricordo d’oro (una spilla, una medaglietta con le due date, una cornicetta doppia). Ma se si pensa che i vecchi sposi gradiscano qualcosa di più pratico, accontentiamoli: è la gioia loro che conta, non la tradizione o la nostra soddisfazione.

Di eventuali regali in brillanti, ovviamente, non parliamo nemmeno: con la stessa spesa, quante cose si possono regalare per dare conforto, piacere, consolazione, svago alla maturità o alla vecchiaia di due sposi!

 E gli anelli?  

libri enciclopedia_donna

Se lo desiderano e se possono permetterselo, gli sposi dovrebbero, secondo la tradizione, scambiarsi un anello uguale alla fede nuziale, da portarsi sopra a questa: d’argento in occasione delle nozze d’argento, d’oro in occasione delle nozze d’oro, di brillanti in occasione delle nozze di diamante. Anche qui, in ogni modo, valgono soprattutto il buon senso e i reali desideri di ognuno. Enciclopedia della donna 1965

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Mirto per amore Se volete addobbare la tavola degli sposi, cercate dei ramoscelli di mirto. Questa pianta per secoli è stata considerata un simbolo d’amore. In Gran Bretagna venne introdotta nel XIX secolo una deliziosa tradizione, quando il principe Albero, futuro marito della regina Vittoria, aggiunse un ramoscello di mirto al bouquet della sposa. Il ramo venne poi piantato e attecchì. Da allora, tutte le spose, della casa reale inglese adottarono la consuetudine di staccare un ramoscello da quella pianta per aggiungerlo al proprio bouquet.
Petronilla

Nozze Argento, Oro e Diamante, prima parteFestoni delicati per la tavola della festa800px-Vetrina_con_bomboniere_1

 

 

 

 

Bomboniere e Confetti

Torta srce festival cokolade 122011 2″ by Roberta F.. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons Nozze Argento, Oro e Diamante, prima parte
eleonora e walter

Eleonora e Walter: Cronaca di un matrimonio di mezza estate

Sabato 14 Luglio 2012, nella meravigliosa terra di Toscana, hanno festeggiato la loro unione Eleonora e Walter.

 La cerimonia religiosa si è svolta nella chiesa di Pontedera-Romito (PI) dove gli sposini hanno pronunciato il loro SI’ tra l’affetto di parenti ed amici. I momenti di pathos e di letizia della cerimonia sono stati sottolineati da musiche per organo, tastiera e voce di soprano con brani scelti nel repertorio classico (Wagner, Bach, Monteverdi…).

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 Al termine della funzione religiosa, ci siamo recati, con un carosello di auto, allo stabilimento balneare dell’ Hotel Principe di Piemonte, sul viale a mare di Viareggio (LU). Dalle 19.30 alle 21.30 circa, nella veranda sul lato passeggiata del viale, sono stati serviti gli aperitivi, il prosecco e numerosi stuzzichini.
Abbiamo quindi preso posto nel salone ristorante “Il Principino” (vedi), il padiglione dello stabilimento balneare del Principe di Piemonte, un locale esclusivo ed elegante nel rispetto dello stile liberty che contraddistingue tutta la città di Viareggio. Qui l’atmosfera era resa romantica dall’effetto penombra e dagli addobbi: l’illuminazione era fornita da grandi candelabri a cinque lumi su ogni tavolo e in altri punti del salone (niente illuminazione elettrica). Il salone era allestito con composizioni floreali e nastri che giocavano sui toni del bianco, del lilla e del verde, (come il bouquet della sposa).

I 10 tavoli degli invitati erano contrassegnati col nome di noti locali di intrattenimento della Versilia e anche i posti ai tavoli erano stati in precedenza perfettamente definiti in base alla lista degli invitati.

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Tolti i parenti più stretti, più anziani, gli altri invitati erano tutti giovani amici degli sposi. Durante il pranzo, da un angolo del salone, il disk-jokey intratteneva gli invitati con musiche adeguate, per fortuna non troppo invadenti e, negli intervalli delle portate, karaoke per tutti, sposi compresi.
La cena si è protratta fino all’una di notte, quindi ci siamo spostati nella veranda laterale all’aperto, arredata con numerosi divanetti tra le aiole fiorite e con una postazione dove venivano serviti liquori e digestivi.

Qui c’era un palco per la musica ed un grande schermo sul quale è stata proiettata e fatta rivivere la giornata di Eleonora e Walter: “vestizione” degli sposi in casa, trasferimenti, cerimonia in chiesa, riprese degli sposi al tramonto sulla spiaggia. Il tutto dovuto ad un solerte operatore, che ha montato tutto il filmato durante la cena!
Alle due circa: il taglio della Torta Nuziale con brindisi augurale.

Leggi anche
Ora Eleonora e Walter sono in Viaggio di Nozze: destinazione Australia. Auguri!!!!!!

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 Le bomboniere sono state ordinate a: OIPA – Organizazione Internazionale Protezione Animali

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Eleonora e Walter: Cronaca di un matrimonio di mezza estate 
Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 
Festoni delicati per la tavola della festa

Festoni delicati per la tavola della festa

Ecco un’ idea per addobbare con poca spesa la tavola in occasione di una cerimonia: Battesimo, Comunione, Matrimonio o Anniversario.

Occorrentehttp://m2.paperblog.com/i/181/1810229/festoni-delicati-per-la-tavola-della-festa-L-1lWrlH.jpeg

  • Tela bianca,
  • Mussola di cotone,
  • Tulle bianco o panna,
  • Fiori e verde freschi o di tessuto,
  • Filo di ferro sottile per fioraio,
  • Nastrini di satin bianco o panna.

Preparazione

  1. Stendete sulla tavola la tela bianca.
  2. Coprite con la mussola di cotone in modo che ricada ai lati per circa 30 cm.
  3. Raccogliete la mussola in modo da formare dei festoni di uguale ampiezza.
  4. Fissateli alla tela bianca con degli spilli.

Realizzazione

  1. Prendete un altro pezzo di mussola e, dopo aver fissato un’ estremità al bordo del tavolo, fate ricadere altri festoni su quelli precedenti e fermateli adeguatamente alla tovaglia.
  2. Avvolgete strisce di voile intorno ai festoni.
  3. Unite con il filo di ferro i mazzetti di fiori e il verde e fissateli con dei nastrini intorno al bordo del tavolo.

Variante

  1. Ritagliate un quadrato di mussola di cotone.
  2. Fate un piccolo foro al centro.matrimonio,tavola,tovaglia,tulle,voile,decorare,festoni,bianco,mussola,fiori,allestire
  3. Stendete la stoffa su un basso paralume bianco e appendete sopra il tavolo
  4.  Decorate con fiori rampicanti, nastri ed edera.
  5. Come misura di sicurezza usate sempre lampadine a basso voltaggio.
 Easy To Make Party & Tabe Decorations di Juliet Moxley
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Galateo: Secondo matrimonio Pranzo nozze: suggerimenti menù Galateo

Galateo: Secondo matrimonio

Chi ottiene il divorzio o chi disgraziatamente ha perso il suo primo compagno di vita, generalmente si risposa, lo dicono i dati delle statistiche. (..)

Ma la seconda volta – e a maggior ragione la terza o la quarta – la discrezione si impone come regola generale. In chiesa o in municipio, la sposa non si veste di bianco e lo sposo non indossa il tight. Per tutti e due sarà perfetto un abito molto semplice, grigio scuro per lui, un tailleur con cappellino per lei. Un piccolo e raffinato bouquet di fiori sarà l’unico distintivo matrimoniale. Pochi amici, di solito invitati informalmente per telefono, assisteranno alla cerimonia, mentre la più cara amica di lei e il più caro amico di lui fungeranno da testimoni. Seguirà un pranzo o una cena, a seconda dell’ora del matrimonio, al ristorante se gli sposi non abitano ancora insieme, in casa se le nozze hanno coronato una stabile e collaudata convivenza.

In tono anche le partecipazioni, da inviare a matrimonio avvenuto agli amici e ai conoscenti per i quali sarebbe un torto non essere informati della felice unione: un cartoncino bianco con i nomi dei due sposi che partecipano da soli l’avvenimento, anche se mamma e papà sono giovanissimi e in perfetta salute. Persino i regali si adeguano a un contegno così riservato e sono facoltativi per tutti, compresi i testimoni. Ma è impensabile che i più cari amici degli sposi non attestino con un dono la loro piena ed entusiastica adesione all’iniziativa.

Ma perchè è necessaria tanta discrezione? Innanzi tutto perchè primi mariti e prime mogli, presenti o assenti dal pianeta, hanno avuto un preciso ruolo sociale, che è ingenuo e sciocco voler annullare. Poi perchè i secondi matrimoni avvengono quando non si è più giovanissimi (..). E infine perchè l’occhio vuole la sua parte: i matrimoni in bianco e relativi festeggiamenti solenni sono bellissimi spettacoli se i protagonisti sono molto giovani, mentre anche solo poche rughe rovinano l’estetica della cosa.
 
E se ci sono dei figli di prime nozze? Piccoli o adulti che siano, quando mamma e papà si risposano, gli sono dovute attenzioni particolari, perchè non si sentano scavalcati o trascurati. Comunicate loro per primi ogni decisione, chiedetegli in tutta sincerità cosa ne pensano, fateli partecipare. Con loro la discrezione è inutile e sbagliata perchè preferiscono la sincerità.

Fonte: Confetti e auguri – Passigli e Buffetti 1986

CONFETTI: colore giallo

Mirto per amore
Se volete addobbare la tavola degli sposi, cercate dei ramoscelli di mirto. Questa pianta per secoli è stata considerata un simbolo d’amore. In Gran Bretagna venne introdotta nel XIX secolo una deliziosa tradizione, quando il principe Albero, futuro marito della regina Vittoria, aggiunse un ramoscello di mirto al bouquet della sposa. Il ramo venne poi piantato e attecchì. Da allora, tutte le spose, della casa reale inglese adottarono la consuetudine di staccare un ramoscello da quella pianta per aggiungerlo al proprio bouquet.
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Bomboniere e Confetti

Galateo: Diploma, 18 anni, Laurea

Anche i regali hanno il loro galateo – Donna Letizia

.Omaggio a Donna Letiziadonna_letizia libri

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Anche i regali hanno il loro galateo

Come comportarsi quando si riceve personalmente un dono
Se vi si consegna un dono, è cortese aprire subito il pacchetto e ringraziare il donatore con entusiasmo, anche se l’oggetto vi è indifferente o non è di vostro gusto. Quando un invitato si presenta con dei fiori e ve li rimette personalmente, in mancanza di personale, pregatelo di scusarvi un momento e andate svelta a metterli nell’acqua. Sarebbe peccato, e anche scortese, abbandonarli su una seggiola. Se si tratta di una scatola di dolci, offritene ai presenti. Se vi viene consegnato un regalo in presenza di altre persone, ringraziate subito, ma in separata sede.

Ciò che si usa e ciò che è bene fare
Una donna non offre fiori ad un uomo (n.d.r. siamo nel 1967!). Né un uomo a un amico. Alle persone bisognose non si fanno regali utili, ma neppure troppo prosaicamente necessari. Al personale non si danno indumenti usati nelle ricorrenze importanti. Nell’anniversario di matrimonio è consuetudine gentile che i coniugi si scambino regali. Ai degenti in clinica si usa regalare dei fiori, possibilmente senza profumo. Regali graditi, libri e riviste, scelti a seconda del gusto della persona cui sono destinati. Quando si desidera sdebitarsi con un sacerdote, gli si può rimettere un’offerta in una busta chiusa, dicendogli: “Voglia accettare questa modesta offerta per le sue opere”. Gli si può donare un oggetto d’arte, un libro ben rilegato. Se gli si vuole fare un dono per la chiesa, lo si può pregare di provvedere lui stesso all’acquisto facendoci recapitare la fattura.

Ringraziamenti
Si tratti di adulti o di bambini, i ringraziamenti si fanno generalmente per iscritto. Si fanno per telefono se si tratta di amici molto intimi. Quando il dono è consegnato personalmente, bisogna ringraziare prima di slegare il nastro. Per un dono collettivo si ringrazia individualmente ogni donatore. Incontrando per caso una persona che ci ha fatto un regalo e che abbiamo già ringraziato per iscritto, le si rinnovano a viva voce i ringraziamenti.

Tra amici
Raramente una donna fa un regalo a un uomo, a meno che si tratti di un parente prossimo, di un medico, di un sacerdote, di un avvocato. Un giovanotto,, uno scapolo, ricevuto sovente in casa di amici, porterà fiori e dolci. Le persone che accettano inviti senza poterli restituire, si sdebitano con dei fiori, dolci, un soprammobile, dei giocattoli per i bambini. Alla persona di servizio di una casa in cui si è frequentemente invitati, si darà ogni tanto un’adeguata mancia.

Le dediche
Si dedicano libri e fotografie. Dove si mette la dedica:

  • Foto: solo gli autori e gli artisti appongono direttamente la firma sulle foto. Le nostre dediche, destinate agli intimi, si mettono sul retro della fotografia.
  • Libri: la dedica va scritta su una delle pagine bianche, all’interno del libro. Va scritta pulitamente, senza cancellature, una formula d’amicizia o d’augurio, la firma, la data e basta. Non si fanno dediche sui libri antichi, sulle edizioni numerate, sui messali o libri di chiesa, in genere, soprattutto se si offrono ad un religioso.

Restituzione
A prescindere da ogni amichevole considerazione, la più elementare cortesia vuole che entro un periodo di tempo ragionevole, si restituisca quanto ci è stato prestato, senza aspettare che il proprietario ce lo chieda. Se un oggetto prestato è andato perso, o si è rotto, bisogna preoccuparsi di sostituirlo con uno identico; se invece è insostituibile, si cerca di rimediare con un altro oggetto di valore maggiore. Se l’oggetto è stato danneggiato, bisogna farlo riparare a nostre spese. Chi chiede, deve stare attento alla reazione della persona cui si rivolge: riluttanza ed esitazione devono essere subito interpretate come rifiuti, che occorre incassare sportivamente, senza ritenersene offesi.

Chi concede un prestito in denaro, non deve poi abusare della condizione d’inferiorità del debitore, esigendo ogni sorta di piccoli servigi che originerebbero astio e rancore. E chi riceve, non deve alterare il suo comportamento col creditore: se non può restituire la somma ricevuta alla scadenza stabilita, anzichè eludere l’argomento, o sfuggire addirittura l’amico generoso, gli spieghi lealmente le sue ragioni, si scusi, continui a dimostrarsi grato. Salverà la faccia e l’amicizia. I libri vanno restituiti dopo essere stati letti. Tardarne la restituzione, pone nell’imbarazzo il proprietario che si vede costretto a sollecitarla. Chi desidera ritornare in possesso di un oggetto prestato, dopo un periodo di inutile attesa, può sollecitare la restituzione con un cortese biglietto o a voce.

Anche i regali hanno il loro galateo

Quando fare i regali
I regali si fanno nelle ricorrenze tradizionali, Natale e Pasqua, compleanni, onomastici. I doni vanno generalmente ricambiati, quindi può essere indelicato offrire oggetti di valore tale da mettere in imbarazzo chi non può ricambiare alla pari. I regali fatti in occasione di nozze, battesimi, fidanzamenti, comunioni, per ospitalità ricevuta, per qualche servizio o favore reso, non comportano reciprocità.

Cosa offrire
Se è vero che i regali debbono corrispondere alla personalità del destinatario, tuttavia può essere imprudente regalare un’anticaglia ad un amatore d’arte, o una pipa tirolese a un collezionista di pipe. L’uno e l’altro gradiranno di più un dono che esuli dai loro “hobbies” i quali richiedono esperienza e gusto sicuro. Si possono offrire in dono cesti di frutta, dolci, libri, cose utili, cose inutili, denaro.

  • Denaro Un dono in denaro (meglio se per assegno) si fa solo a un parente più giovane o a un dipendente. Va accompagnato da qualche parola gentile.
  • Dolci Devono provenire da una delle migliori pasticcerie, esigono una confezione accurata e lussuosa. Si offrono di preferenza ai parenti e agli amici intimi, o per sdebitarsi di qualche cortesia, per es. alla segretaria di un amico professionista, alla telefonista o alla commessa di una ditta con cui si hanno rapporti di affari. Non si offrono ai superiori, ai diabetici, alle signore in continua lotta con la linea.
  • Doni collettivi Talvolta, specialmente in occasione di matrimoni, i doni si fanno in comune: qualche amico o i membri di una stessa famiglia si “quotizzano”, il che consente loro di offrire un dono di maggior valore. Può anche trattarsi di una sottoscrizione tra impiegati di una ditta, operai di una fabbrica, alunni di un istituto o colleghi degli sposi.
  • Doni inutili Sempre graditi i doni inutili, purchè rientrino nella categoria degli oggetti superflui e di lusso che non abbiamo il coraggio di acquistare personalmente. Inoltre non impegnano, non costringono chi li riceve a servirsene, e possono eventualmente esser rifilati a qualcun altro.
  • Doni utili Sono da riservare ai parenti più stretti e prima di decidersi nella scelta bisognerà esser sicuri di non sbagliare. Un dono “utile” non azzeccato è mortificante per ambo le parti.
  • Fiori Soccorrono chi non ha molta fantasia nella scelta dei regali, e sono sempre graditi. In occasione di nozze, battesimi, cresime, prime comunioni si inviano bianchi. Alla festa di fidanzamento; fiori vivaci e allegri

Come confezionare regali con foulard

 

 

 

Regali e golosità fai da te
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Un foulard per confezionare i regali: Furoshiki

Un cesto di golosità fatte in casa è un dono molto apprezzato!

.Anche i regali hanno il loro galateo
sposa anni 60

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LA SPOSA

Le cerimonie: MATRIMONIO

Enciclopedia della donna 1963

NOZZE DI AUTUNNO-INVERNO

I problemi più importanti della sposa di autunno e d’inverno sono legati proprio alla stagione in cui verrà celebrato il matrimonio: quali sono i tessuti più adatti per l’abito da sposa? Come ripararsi dal freddo di un rigido giorno di dicembre? Lo sposo può indossare il cappotto? Il cappello? Quali sono i particolari che la stagione suggerisce?

L’ABITO DELLA SPOSA

La sposa, grande protagonista, ha a disposizione per il suo abito formule diverse secondo il tono delle nozze, il suo gusto personale, le sue possibilità:

  • abito molto importante, bianco lungo, magari provvisto di strascico,
  • abito bianco, lungo, più semplice e meno sontuoso,
  • abito bianco e corto,
  • abito da passeggio colorato.

Se sceglie l’abito bianco in una delle tre formule suddette, ecco qualche suggerimento.

I tessuti:
I più adatti alla stagione autunnale o già decisamente invernale sono piuttosto consistenti pesanti. Meglio perciò scartare quelli aerei, vaporosi e trasparenti (come il tulle, l’organza, il voile, lo chiffon) e preferire invece il raso, il velluto, il pizzo, l’ottoman, il crespo, il faille, il broccato. Tra tutti questi il più morbido, cedevole, adatto ai drappeggi è il crespo (può essere di seta o di fibra artificiale ma anche di lana) o anche il cady; il più tradizionale è il raso, il più vistoso il pizzo. È estremamente importante per la perfetta riuscita dell’abito che il tessuto sia scelto in stretto rapporto al modello: per ottenere certi effetti e certi risultati ci vogliono morbidezze o pesantezze speciali. Con un tessuto inadatto al modello scelto si può rischiare di rovinare tutto.

Il modello:
I tessuti che abbiamo elencato sono indicati sia per confezionare abiti tradizionali, sia modernissimi o comunque meno classici, come per esempio (adattissimo, data la stagione) l’ insieme di abito più mantello uguale, lungo o corto. L’essenziale sarà scegliere un modello adatto alla propria figura e anche alle propria personalità.

La sposa “pratica” quella cioè che preferisce andare all’altare con un abito sfruttabile poii in molte occasioni, sceglie, invece del tradizionale abito bianco, un insieme elegante ma non troppo. Evita i colori decisamente scuri (fa eccezione il blu che però è più adatto alla primavera) e si orienta su colori delicati: per esempio il grigio chiarissimo, lievemente rosato oppure ghiaccio, il beige in tutte le sue gradazioni (cognac, biscotto, castoro), l’azzurro e il rosa in tutte le sfumature. Circa i tessuti sceglierà un tessuto di lana abbastanza caldo ma non necessariamente pesante (crespo, grap, ecce.), oppure la lana-seta. Per quanto riguarda il modello, sempre sicuri e godibili i completi formati da abito più giacca o abito più soprabito che potranno essere impreziositi da una guarnizione di pelliccia. (Ndr: sintetica). Anche il tailleur classico, completato da una blusa o camicetta, è molto adatto.
In testa un cappello o un’acconciatura, ma senza velo; consigliamo di scegliere un cappello, per esempio, di velluto o di pelliccia, oppure, molto chic, una cuffia-turbante nello stesso tessuto dell’abito. In mano la sposa avrà solo il bouquet, dono gentile e romantico dello sposo, e unica nota bianca. In guanti e le scarpe saranno intonate all’abito; da scartare le scarpe bianche che sono fuori stagione, ingrossano il piede e non dopo non donano affatto.

LA REALIZZAZIONE
Ed ecco qualche consiglio circa la realizzazione pratica dell’abito da sposa. A chi rivolgersi dunque? Sarta? Sartina? Sartoria? Oppure acquistarlo già pronto in un negozio specializzato? Le risposte a questi interrogativi sono diverse, naturalmente, secondo i casi. Tuttavia ci pare utile qui dare alle future spose qualche consiglio.

  • Chi ha sottomano la sartina brava, volonterosa e non vuole che l’abito da sposa venga a costare un piccolo patrimonio, le affidi pure l’incarico, ma abbia l’avvertenza di scegliere un modello estremamente semplice, da realizzare magari in un tessuto già di per sé importante e vistoso (per esempio il pizzo o in genere tutti tessuti ricamati) che non richiede alcuna estrosità.
  • Chi può disporre di una brava sarta le affidi senza preoccupazione la realizzazione dell’abito. Coi suoi consigli, la sua esperienza e la sua già provata capacità non si correranno rischi e i risultati saranno senza dubbio eccellenti.
  • Chi ha buone disponibilità finanziarie e decide, data l’eccezionalità dell’occasione, di rivolgersi a una sartoria di un certo nome, potrà essere certa di avere un abito non solo bello e ben fatto, ma anche di linea. Un consiglio, tuttavia: cercate di non farvi troppo influenzare e scegliete un abito che si addica al vostro gusto, indipendentemente dalla moda o da altre considerazioni strane.
  • Chi ha poco tempo a disposizione, chi non ha una sarta di fiducia e non ama rischiare, chi ama acquistare gli abiti dopo averli visti già belli e pronti, può rivolgersi alle case di confezioni, e negozi specializzati (ce ne sono parecchi nelle grandi città) persino ai grandi magazzini, dove troverà diversi modelli e potrà scegliere quello che più le piace e le sta bene.

“IDEE” DI STAGIONE
Qualunque sia l’abito scelto, ricordate che come guarnizione è particolarmente adatta la pelliccia (…). Ed ecco a proposito di pelliccia, un’idea insolita, romantica e molto di stagione: il manicotto-bouquet. Sul piccolo manicotto di pelliccia bianca si appuntano i fiori del bouquet: l’effetto è veramente delizioso, specie se un altro piccolo tocco della stessa pelliccia compare nell’abito da sposa.

  • Un’idea diversa per l’acconciatura: il velo alla Lawrence d’Arabia, consigliato alle spose più moderne, a quelle con l’ovale perfetto e possibilmente brune. È formato da una grandissima sciarpa di voile o di chiffon sistemata asppunto come i barracani degli arabi. La sciarpa, a fitte pieghe, è avvolta tutto attorno al capo, copre interamente le orecchie e il collo, come un grande cappuccio. L’effetto, veramente insolito, è bellissimo e la soluzione è pratica anche perché è “antifreddo”.
  • Un’idea che piacerà alle appassionate di maglia: è il vestito da sposa interamente lavorato a pizzo con l’uncinetto. Diritto, semplicissimo, l’abito potrà essere corto o lungo, e sarà completato da un giacchino bolero o da una cappa soprabito uguale.
 Confetti e Auguri – Il Galateo del matrimonio dall’A alla Z- 1986

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I riti nuziali di ogni civiltà e tradizione hanno attribuito grande importanza alla veste indossata dalla sposa, come simbolo di passaggio dal suo stato di sdonna nubile a quello di dona sposata. Il rosso, in tutte le sue sfumature, è stato per secoli il colore tradizionale della tunica della sposa sia in occidente che in oriente. Il bianco, che per noi è il colore classico delle spose, si è affermato in tempi recenti, per la precisione nel secolo scorso nell’inghilterra vittoriana: solo le famiglie più ricche e benestanti potevano concedere alle proprie figlie che si sposavano un abito di un colore così delicato e così facile da sporcare, che come un fiore durava soltanto un giorno e come un fiore doveva essere bellissimo ed effimero. E poi il bianco era anche il colore della purezza e dell’innocenza.(..).

Ecco la gustosa descrizione di un modello per un abito da sposa tratta da La dernière Mode, una famora rivista francese del 1874: “Sottabito di raso bianco con gonna in tarlantana, ogni voltant termina con un fiocco di nastri frastagliati come foglie di di cicoria. Bene, ve n’erano almeno venti sullo strascico, mentre sul davanti ne ho contati solo quattro. Tunica pieghettata trasversalmente e fissata sulla gonna; sul bordo della tunica, in basso, frangia con perle bianche. Larga cintura in raso, che parte da un lato e avvolge, ricadendo lungo la tunica, per annodarsi sullo strascico… Il corpino è accollato e a barchetta, interamente foderato di raso, come le maniche, e tutta la guarnizione consiste in un nodo di nastri frastagliati simile a folta cicoria, e in un mazzolino di fiori d’arancio posto a lato, sulla spalla”. Cronista d’eccezione, sotto pseudonimo, il grande poeta francese Stéfhane Mallarmé.

 

1963

1963

Menù di un matrimonio degli anni 70

1978

2012

2012

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Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LA SPOSA

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Eleganza Galateo per nozze Autunno-Inverno. LO SPOSO gli invitati

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

Enciclopedia della donna 1963

Le cerimonie
NOZZE DI AUTUNNO-INVERNO
I problemi più importanti della sposa di autunno e d’inverno sono legati proprio alla stagione in cui verrà celebrato il matrimonio: quali sono i tessuti più adatti per l’abito da sposa? Come ripararsi dal freddo di un rigido giorno di dicembre? Lo sposo può indossare il cappotto? Il cappello? Quali sono i particolari che la stagione suggerisce?

LO SPOSO
In un matrimonio decisamente importante lo sposo indossa quel bellissimo abito da cerimonia che è il tight.

Anche se nevica lo sposo non indosserà sul tight il soprabito, se mai provvederà a mettere sotto una maglietta di lana.

In questi ultimi anni si è andata affermando per lo sposo un tipo d’abito che somiglia molto al tight senza essere così impegnativo. È il cosiddetto “tight corto”. È composto da un paio di pantaloni grigi a righe, uguali a quelli del tight e da una giacca nera, classica. Il gilet può essere nello stesso tessuto della giacca oppure come quello del tight, color grigio perla. Camicia bianchissima con collo inamidato, cravatta grigia o meglio ancora bianca piccolissimi disegni neri, molto fitti e discreti. Calze nere, scarpe nere a punta arrotondata. Se la stagione è già avanzata lo sposo potrà indossare sul tight corto un soprabito nero, leggero che servirà poi per tutte le occasioni eleganti della sua vita futura.
Lo sposo che opta per un abito più semplice, sceglie un bel monopetto grigio fumo di Londra, in lana pettinata, abbastanza pesante ma non troppo. Non dimentica assolutamente di farsi fare il gilet (e di indossarlo).
Lo sposo “pratico” sceglie un abito più sportivo col quale partirà anche per il viaggio di nozze: per esempio un bel vestito classico di cheviot o di flanella, grigio medio. Camicia di seta bianca, cravatta blu a piccoli pois bianchi, scarpe nere, calze blu scuro. Potrà accompagnare questo insieme con un soprabito di lana grigio medio, di tono non troppo sportivo.

TESTIMONI E INVITATI
Come si sa, i testimoni, i parenti degli sposi e gli invitati vestono come lo sposo. Gli altri invitati possono vestire in modo più semplice, ma sempre in tono piuttosto elegante. Un abito serio, grigio scuro, è sempre distinto e va sempre bene. Anche il soprabito non deve mai essere troppo sportivo: niente, perciò, loden, spigati, tweed.

Le signore hanno una larghissima scelta per il loro abbigliamento. Di solito i completi abito più mantello sono i più adatti. (NdR: ricordo che siamo nel 1963) Chi ha la pelliccia (anche nera), può indossarla, a patto però che non sia decisamente sportiva (da scartare le pellicce maculate come ocelot, leopardo, opossum, marmotta).

In testa un cappello o un’acconciatura intonata all’abito. Questo potrà essere un abito tipo pranzo; elegante ma non troppo scollato e non troppo da sera. Meglio evitare il nero.

La Bottoniera
o Boutonnière è un piccolo tocco di raffinatezza ed un dettaglio irrinunciabile. E’ il fiore che si posiziona all’occhiello della giacca dello sposo. Per comporre la Bottoniera si usa il fiore principale presente nel bouquet della sposa assieme ad un rametto, per esempio, di gipsophyla (Velo da Sposa o Nebbiolina).
Anche per i testimoni e per i genitori è di tradizione la Bottoniera, che sarà più piccola di quella dello sposo.

Eleganza Galateo per nozze Autunno-Inverno. LO SPOSO gli invitati
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Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LA SPOSA

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LA SPOSA

sposa anni 60 (3)

La sposa bella degli anni Sessanta

 ENCICOPEDIA DELLA DONNA 1963

Viso riposato, carnagione luminosa, occhi scintillanti fanno la sposa bella. Non è solo la felicità a far splendere il suo viso: ella si è preparata al gran giorno per tempo e con cure sapienti.

LA SPOSA BELLA

“Le spose sono tutte belle”: c’è una parte di verità in questo amabile luogo comune. Si è mai vista una sposa bruttina, scialba, in disordine? La commozione le addolcisce i lineamenti, la felicità dà una nuova luce ai suoi occhi: è tenera, patetica, radiosa. Ma a volte l’emozione, il trambusto della vigilia giocano brutti scherzi e la sposa, la mattina delle nozze, si ritrova col viso tirato, i capelli che non tengono la piega, il colorito terreo. Che fatica, allora, per rimettersi in sesto! Senza contare che questi rimedi di “emergenza” la renderanno agitata e nervosa. Meglio pensarci in tempo. Qualche precauzione, durante le due settimane che precedono le nozze, eviterà sorprese incidenti.

QUINDICI GIORNI PRIMA
Occorre mettersi a dieta, una dieta senza eccessive imposizioni ma che semplicemente eviti troppi intingoli, liquori, cioccolatini, grassi. Proprio per arrivare al giorno delle nozze con una linea impeccabile e una carnagione limpida: niente antiestetici “cuscinetti”, niente rossori né macchie. Così il giorno delle nozze, la sposa potrà concedersi i brindisi più festosi senza paura del foruncolo improvviso; e durante la luna di miele non sarà costretta a immalinconire suo marito con “passati” di verdura e bistecche senza sale.

UNA SETTIMANA PRIMA
Visita dal pedicure: depilazione con ceretta a caldo, che assicura gambe lisce almeno per un mese. Sarà bene anche farsi fare una leggerissima permanente “a freddo”. I capelli avranno una piega naturalmente morbida e facile da pettinare. In questo modo eviterete durante il viaggio di nozze quei bigodini notturni così poco romantici o (per chi non usa i bigodini) le ciocche sfilacciate che danno subito un’aria disfatta.

DUE GIORNI PRIMA
Un trattamento all’Istituto di bellezza: le sopracciglia saranno regolate, i punti neri eliminati e un massaggio finale darà “tono” a tutto il viso. La sposa deve apparire “riposata” e serena, anche se ossessionata dagli inviti, dalle telefonate, dal fiorista, dalla sarta, dalle amiche premurose. Il viso “ripulito” e rivitalizzato perderà, in due giorni, quel tono troppo “rimesso a nuovo” che alle volte si acquista negli istituti di bellezza, ma sarà sempre tanto gradevole e morbido da incantare “lui” e di altri ospiti.

IL GIORNO PRIMA
Un bagno riposante e disintossicante a base di fiori o vitamine. Visita dal parrucchiere: la “messa in piega” sarà bene irrigidita dal fissatore (solo il mattino delle nozze si dovranno spazzolare da ogni lato i capelli per averli soffici e a posto). Meglio scegliere un’ acconciatura facile (sempre sulla base della permanente fatta una settimana prima), a meno che il velo da sposa non esiga una linea tanto elaborata e fastosa da richiedere l’intervento del parrucchiere, anche un’ora prima del “sì”.

IL MATTINO DELLE NOZZE
La sposa ha il viso scavato dall’emozione: comprensibilissimo. Però, potrà ammorbidirlo con una maschera di bellezza leggera leggera, appena idratante e stimolante. Subito dopo, sottocipria quasi incolore e un po’ di cipria che non nasconda il pallone (è così romantico), ma che dia più luminosità a tutti il volto. Per questo, sarà bene sceglierla leggermente rosata. Gli occhi? Una goccia di collirio e nient’altro: né rimmel, né ombretto, né matita nera. Il mattino di nozze non va confuso con la notte di Capodanno. È concesso solo il rimmel impermeabile, ma poco: se una sposa felice si lascia sfuggire una lacrima anche una sola, il viso non deve improvvisamente e desolatamente rigarsi di nero e di blu, a causa del trucco. Il rossetto sarà chiaro chiaro, sui toni del rosa, mai dell’arancione. Profumo? Niente, anche se quello che piace a “lui”. Basterà il profumo del bouquets.

TRE CONSIGLI PREZIOSI

  • Mai cambiar colore ai capelli, per il giorno delle nozze. È una mancanza di stile. Se il parrucchiere vi tenta con splendide sfumature dorate o rossicce, abbiate il coraggio di dire “no”. A “lui” piacete così come siete: non è il giorno adatto per tentativi azzardati.
  • Curate le mani in modo particolare: niente smalto rosso, niente smalto rosa: solo un pochino di lacca incolore. Guai se un’unghia è scheggiata, guai se le mani non sono morbide. Basta un po’ di crema al miele o alla glicerina, basta una spazzolata energica con la pietra pomice insaponata.
  • Non colmate con creme e barattoli la valigia della “luna di miele”. Occorrerà solo una crema per la pulizia serale, il solito tonico, molte veline detergenti per rinfrescare il viso durante il giorno, senza troppe complicazioni. Poca cipria, sempre il sottocipria; il vostro preziosissimo deodorante, il vostro solito rossetto. Guai atteggiarsi subito a “sposine”, con acconciature austere o troppo elaborate, trucco deciso, stile imponente: “lui” vuole ritrovare accanto se la ragazza di cui si è innamorato e che ha voluto sposare.
La sposa bella degli anni Sessanta
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1963

Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LA SPOSA

 Le cerimonie MATRIMONIO

Enciclopedia della donna 1963

PRIMAVERA-ESTATE: TEMPO DI NOZZE

Non c’è una stagione per i matrimoni; eppure quasi tutte le donne sognano di sposarsi in un giorno caldo e luminoso, pieno di profumi e di fiori, indossando un abito candido e fresco, un velo leggero leggero nel quale il sole e la brezza scherzino volentieri. La primavera e ancor più l’inizio dell’estate sembrano dunque le stagioni ideali per i matrimoni; se ne celebrano moltissimi, infatti, da aprile a luglio; tutti, semplici o importanti, intimi o sfarzosi sono, salvo rare eccezioni, assistiti da del tempo.

LA SPOSA
La sposa può scegliere il suo abito tra gli innumerevoli modelli tradizionali o tra quelli proposti dall’ultima moda. In ogni caso, per l’abito lungo e importante oppure corto e “svelto”, bianco o in colore, bisognerà studiare soprattutto due elementi: linea e tessuto.

La linea.
Nella scelta del vestito di nozze la futura sposa dovrà tener presente la sua figura, la sua età, il suo tipo. Tutti guardano la sposa, si sa, e in genere i commenti sono benevoli perché la felicità rende, si dice, tutte le spose belle. Ma un vestito sbagliato, magari bellissimo in sé, ma inadatto, può compromettere seriamente la sua bellezza che, non dimentichiamolo, sarà “eternata” dalle immancabili fotografie. Non dica ” io mi sposo per lui e lui quel giorno non guarderà il vestito, tanto non se ne intende” per improvvisare all’ultimo momento un abito che può rivelarsi poco felice; e neppure però faccia un dramma, un problema mondiale di questo vestito. Se ne occupi possibilmente, parecchio tempo prima della fatidica data, consigliandosi con la sarta, sfogliando riviste di moda (esistono di “speciali” che presentano soltanto abiti di nozze), provando a schizzare da sola, se ne è capace, il modello che ha sempre sognato. Ricordi poi che la linea impero sta bene a tutte: alle piccole perché le allunga, a chi non ha la vita di vespa perché la nasconde (ma non esageri spostandola troppo in su). I vestiti dalla gonna ampia a palloncino stanno bene alle magrissime che hanno bisogno di “riempirsi” e di mettere in risalto la vita sottile.
Le linee molto elaborate, con mantelli e cappe che appesantiscono inevitabilmente l’insieme,, non sono adatte alla stagione primaverile-estiva. Meglio adottare corpini lisci, con maniche corte (se non si hanno braccia troppo robuste o magre come grissini) e scollature a barchetta appena scese sotto la base del collo che danno slancio a tutta la testa. Non troppi particolari e troppi motivi, per carità: pochi, ma ben studiati. I nodi, i fiori, i volants sono classici, sempre nuovi, sempre bellissimi, ma vanno usati con discrezione.

I tessuti
più adatti per la sposa d’estate sono quelli leggieri, leggerissimi, quasi inconsistenti. Perciò tulle, organza, chiffon, sete papillons saranno molto più adatti del raso, del broccato e del pizzo, decisamente invernali. Per i matrimoni non troppo pomposi sono bellissimi e particolarmente freschi i tessuti di cotone, sangallo, plumetis, batista, piquet (delizioso soprattutto per la sposa giovane e romantica). Un altro tessuto adatto alla stagione estiva è il lino, liscio o ricamato, perché è fresco ed elegante: potrete renderlo più importante accostandogli una guarnizione di pizzo o di plumetis.

L’acconciatura
Importantissimo: non sbagliare l’acconciatura. Perciò studiatela bene e, prima ancora, studiate e decidete la pettinatura che adotterete “quel giorno”. Il binomio pettinatura-acconciatura è indissolubile. Se volete qualcosa di sicuro, scartate tutto ciò che è troppo voluminoso o troppo piatto. Dimenticate l’esistenza di lustrini e orientatevi sulle coroncine di fiori piccoli o sul copri chignon, sempre di fiori. Quando il velo classico è in tulle la sua lunghezza dipende dall’abito. Se il velo è lungo dovrà essere sempre più lungo dell’abito; se è corto sarà piuttosto ricco e spumeggiante. Meno classico ma molto bello il velo di organza o di chiffon. La sposa che ha adottato la formula “da viaggio” rinunciando all’abito bianco tradizionale sceglierà un cappello: una cuffietta di fiori, un copri chignon di paglia lucida o un cappello ad ala ampia di tessuto vaporoso (ad esempio: organza, tulle) nello stesso colore dell’abito.
Stabilito l’abito e decisa l’acconciatura bisogna scegliere gli altri accessori che, naturalmente, dovranno essere perfetti e intonati al vestito.

I guanti
Saranno bianchi, dello stesso bianco dell’abito, in capretto o in pelle glacée con cuciture interne. la loro lunghezza dipenderà direttamente dalla lunghezza della manica: se la manica è corta saranno lunghissimi, saliranno cioè oltre il gomito in modo da coprire interamente il braccio. Se la manica dell’abito è a tre-quarti saranno semi-lunghi. Se la manica è lunga saranno cortissimi, al polso. Con l’abito colorato si portino guanti neutri (bianco avorio, beige rosato, bianco ghiaccio) o colorati in sfumature pallide (rosa, lilla, azzurro polvere).

Le scarpe
Poiché l’estate, o quasi estate, la sposa potrà scegliere le classiche scarpine scollate o quelle a sandalo, con punta chiusa, stile Chanel, più comode e fresche. Le scarpe classiche da sposa sono in raso, lisce o impreziosite da ricami, da fibbie di perline, da piccoli motivi vari. Ma possono essere anche in canneté o della stessa stoffa dell’abito. meglio evitare invece la pelle che, in bianco, non è molto elegante. ma qualunque modello di scarpine abbia scelto la sposa, c’è un articolare da prendere in considerazione, al momento dell’acquisto: il tacco. basso o altissimo, a spillo o a rocchetto, non dovrà piacere soltanto alla sposa, ma dovrà soprattutto essere proporzionato alla statura dello sposo.

Il bouquet
E’ il mazzo di fiori tradizionale che sostituisce la borsetta nelle mani della sposa. A questo dolce e bellissimo particolare deve pensare lo sposo; sarà perciò, per lei, una sorpresa. ma lo sposo farà bene a informarsi diplomaticamente, magari presso la futura suocera, se c’è (e quasi sempre c’è) qualche fiore nell’abito e nella acconciatura della sua promessa, in modo da far preparare il bouquet con gli stessi fiori. E’ una piccola pignoleria? No, una raffinatezza che costa poco e che sarà certo apprezzata. Il bouquet potrà essere piccolo, e allora la sposa lo terrà in mano, oppure più grande e allora lo porterà nell’incavo del braccio. I fiori più classici e più adatti al bouquet sono i fiori d’arancio, i gelsomini, i mughetti, le boarie, circondati da ruches di tulle e legati da nastro di raso. Ma a questi se ne aggiungono altri, legati strettamente alla stagione, non importa che siano tutti assolutamente bianchi, possono avere sfumature diverse: rosa, azzurro, lilla, giallo.

La bella stagione suggerisce ancora il rinfresco all’aperto
Poiché ormai le giornate sono calde e serene si potrà predisporre il rinfresco, che seguirà la cerimonia, all’aperto. Invece della solita, fredda e un po’ anonima sala d’albergo perché non scegliere un locale (trattoria, piccolo albergo) appena fuori città ma già pieno di verde e di odore di campagna? Oppure si può organizzare il matrimonio nel paese ove abbiamo trascorso tante estati e dove abbiamo conosciuto “lui”, o dove abbiamo una casetta con giardino. In questi casi, la sposa può sottolineare anche nel suo abbigliamento il tono semplice dell’insieme, scegliendo un abito di cotone, un acconciatura insolita formata da un velo annodato sotto il mento o sulla nuca come un foulard, un bouquet di fiori di campo.

L’abito si trasforma
La bella stagione ci dà un suggerimento utile anche per l’abito della sposa previdente. Potrà essere cioè un abito con ampia scollatura coperta da bolero o da giacchettino perfettamente chiuso. Questa soluzione permette di utilizzare l’abito scollato come abito da sera; potrà essere portato specialmente se corto, anche in viaggio di nozze e messo per andare a ballare sotto la luna. In questo caso sarà bene completarlo con accessori coloratissimi; scarpine, borsetta a bustina e rosa in vita rosso brillante o verde smeraldo; o anche nero, secondo l’accostamento classico e sempre raffinato.
Torniamo ancora ai fiori che, se non fanno parte dell’abbigliamento vero e proprio, sono però strettamente legati alle decorazioni di un matrimonio. Oltre a quelli classici della sposa, si possono scegliere quelli legati alla stagione, che sono oltretutto, più economici. In maggio saranno ideali le rose, i lillà, le tuberose, in luglio le camelie, le fresie, i gladioli.

L’acconciatura di fiori freschi
Ecco un’idea originale. Invece dei soliti fiori finti, l’acconciatura della sposa può essere di fiori freschi puntati sulla nuca, in cima allo chignon, dietro le orecchie. Mettetevi d’accordo con il fioraio che vi preparerà un mazzetto o un ciuffo di fiori (secondo un “disegno” studiato con la modista che vi appunterà il velo) che saranno poi fissati con qualche forcina sotto il velo. Naturalmente, dovranno arrivare in casa della sposa la mattina stessa delle nozze proprio all’ultimo momento (ma non in ritardo) per essere freschissimi.

Confetti e Auguri – Il Galateo del matrimonio dall’A alla Z- 1986
I riti nuziali di ogni civiltà e tradizione hanno attribuito grande importanza alla veste indossata dalla sposa, come simbolo di passaggio dal suo stato di sdonna nubile a quello di dona sposata. Il rosso, in tutte le sue sfumature, è stato per secoli il colore tradizionale della tunica della sposa sia in occidente che in oriente. Il bianco, che per noi è il colore classico delle spose, si è affermato in tempi recenti, per la precisione nel secolo scorso nell’ Inghilterra vittoriana: solo le famiglie più ricche e benestanti potevano concedere alle proprie figlie che si sposavano un abito di un colore così delicato e così facile da sporcare, che come un fiore durava soltanto un giorno e come un fiore doveva essere bellissimo ed effimero. E poi il bianco era anche il colore della purezza e dell’innocenza.(..).

 Galateo x nozze Primavera-Estate: LA SPOSA

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Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LA SPOSA

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

Eleganza Galateo per nozze Autunno-Inverno. LO SPOSO gli invitati

Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

 

Enciclopedia della donna 1963

Le cerimonie
 
MATRIMONIO

PRIMAVERA-ESTATE: TEMPO SI NOZZE
Non c’è una stagione per i matrimoni; eppure quasi tutte le donne sognano di sposarsi in un giorno caldo e luminoso, pieno di profumi e di fiori, indossando un abito candido e fresco, un velo leggero leggero nel quale il sole e la brezza scherzino volentieri. La primavera e ancor più l’inizio dell’estate sembrano dunque le stagioni ideali per i matrimoni; se ne celebrano moltissimi, infatti, da aprile a luglio; tutti, semplici o importanti, intimi o sfarzosi sono, salvo rare eccezioni, assistiti da del tempo.

ELEGANZA E GALATEO
Preparare il matrimonio è una grande e bellissima fatica: tutti lo sanno, per esperienza diretta o per sentito dire. Si tratta, comunque d’una fatica cui ci si accinge con gioia. Molti problemi da risolvere (partecipazioni, corredo, bomboniere, ricevimento, ecc.) il problema di “come vestirsi” è uno dei più importanti non soltanto per gli sposi e i parenti prossimi, ma anche per tutti gli altri invitati. Infatti, se è giusto che quel giorno gli sposi (specialmente la sposa) e i loro familiari siano eleganti e in forma è anche giusto che chi partecipa di persona alla loro festa, sottolinei nell’abbigliamento l’eccezionalità della cerimonia. Il problema “come vestirsi” è comunque, prima ancora che un problema di eleganza, un fatto di buon gusto, di opportunità e, proprio così di galateo.
A parte i casi eccezionali, e per fortuna non troppo frequenti, di matrimoni celebrati in fondo al mare, su un aeroplano o in cima a una montagna, ci sono, anche per quello che riguarda l’abbigliamento, delle regole da rispettare, delle tradizioni da seguire, delle usanze che sono divenute norme e così via. Tutte cose, queste, che a certe persone disincantate e anti-tradizionaliste possono sembrare inutili e superate, ma che hanno invece una loro ragione e anche una loro poesia.
Dunque, l’abbigliamento di chi partecipa da protagonista o da “coro” ad un matrimonio, per essere elegante, deve essere prima di tutto adeguato al tono della cerimonia, omogeneo rispetto a quello degli altri, intonato allo stile di tutto l’insieme

IL “TONO” DELLE NOZZE
Un matrimonio può essere importante sontuoso, oppure semplice modesto: dipende dalla possibilità, dal gusto personale, dall’opportunità e da molti altri fattori che devono essere valutati e discussi insieme da entrambe le parti, cioè dalla famiglia di lui e da quella di lei. Una volta deciso il “tono” delle nozze, il problema di “come vestirsi” trova una soluzione pronta, almeno nelle sue grandi linee. Sarà lo sposo (e non la sposa come in genere si crede) a impostare l’abbigliamento di tutti; della sposa compresa, che avrà il buon gusto e il buon senso di non voler fare delle bizze da prima attrice, pretendendo un abito favoloso con strascico chilometrico e lussureggianti cascate di velo, se il matrimonio è intimo o comunque semplice. Si seguiranno queste regole fondamentali:
Matrimonio importante:
lo sposo indossa il tight (pron. tait); la sposa un abito bianco, lungo, abbastanza ricco, con o senza strascico e con velo lungo.
Matrimonio semplice:
lo sposo indossa un abito grigio scuro; la sposa può scegliere un abito bianco, lungo, senza strascico, oppure un abito bianco, corto con velo alle spalle oppure ancora un abito da pomeriggio, in tinta chiara, cosiddetto “da viaggio”, completato da guanti e cappello intonato o piccola acconciatura.

TESTIMONI E INVITATI
Abbiamo parlato di omogeneità tra l’abbigliamento degli sposi; importante, anzi indispensabile, è anche l’omogeneità tra quello dei testimoni, dei genitori degli sposi e dei componenti il corteo nuziale. Gradita, ma non necessaria, l’omogeneità tra l’abbigliamento degli invitati.
I testimoni e i padri degli sposi
Vestono come lo sposo. Così, se in un matrimonio importante, lo zio che farà da testimone non ha iil tight e non può o non vuole farselo, bisognerà che tutti rinuncino al tight.
Le damigelle e i paggetti.
Le damigelle fanno la loro comparsa soltanto nei matrimoni molto importanti, con lo sposo in tight, tanto per intenderci. Possono essere due o più (è però permesso anche averne una sola). Vestono tutte allo stesso modo in tinta chiara, ma non in bianco, con abito lungo, come la sposa. In testa portano coroncine di fiori o piccole acconciature. Spesso si preferiscono alle damigelle i paggetti, ossia maschietti tre i 4 e i 10 anni, oppure anche la coppia damigelle e paggetto, più o meno della stessa età. I paggetti vestono con pantaloni di velluto blu o verde cupo o di shantung azzurro lunghi fino al ginocchio, camicetta di seta bianca e con jabot plissettato, scarpe, calze e guanti bianchi.
Le signore
Madri degli sposi, amiche e invitati sceglieranno abiti o completi più o meno eleganti secondo il tono della cerimonia. Per i matrimoni sontuosi sono permessi cappelli eccentrici e voluminosi, tessuti preziosi; è bene ricordare sempre che un matrimonio non è un ballo e tanto meno un ballo… in maschera. Si eviteranno perciò il più possibile i luccichii, i tessuti lucidi, le paillettes, i lustrini. Assolutamente proibito il tutto nero e il tutto bianco: il primo è un colore che “fa lutto”, il secondo è riservato alla sposa.
I signori invitati
Non sono obbligati, come i testimoni, a indossare lo stesso abito dello sposo. Vestiranno di blu scuro; calze e scarpe nere, cravatta non troppo chiara, camicia bianca. Ma se lo sposo è in tight ed essi possiedono l’abito, se lo mettano:, la cosa sarà gradita e non andrà perduta una delle rare occasioni in cui si può indossare questo abito.

LO SPOSO

Il tight è composto di giacca nera o grigio scurissimo dalle caratteristiche “code”, gilé uguale o grigio perla (data la stagione estiva o quasi è senz’altro preferibile quest’ultimo), pantaloni senza risvolto, a righe grigie e nere. Inutile dire che il tight deve essere perfetto, fatto con tessuto di prima qualità. È un abito che sta bene a tutti (aiuta anche i meno dotati in fatto di proporzioni e di figura) ma è poi inutilizzabile per altre circostanze. Il tight va completato da camicia bianca con colletto duro, cravatta grigia o bianca e nera, scarpe di vernice nera, calzini neri, guanti grigi di pelle scamosciata e cilindro. Quest’ultimo, secondo la stagione, si può eliminare: non così il gilé che è veramente indispensabile anche se la si cerimonia si svolgerà in pieno luglio. I guanti non vanno infilati ma tenuti in mano, e in Chiesa vanno posati di fianco sull’inginocchiatoio. All’occhiello della giacca è di prammatica un garofano o altro fiore bianco.

L’abito grigio scuro deve essere di lana; perché questo tessuto “veste” di più e cade meglio di qualunque altro. Lo completeranno camicia bianca, cravatta grigio argento, calze nere, scarpe nere lisce e opache.

Per la cerimonia frettolosa, “in sordina” (per esempio per un’matrimonio solo civile, seconde nozze, nozze in tempo di lutto, nozze alla presenza dei soli testimoni, eccetera), può essere adottato un abito decisamente da viaggio in grisaglia, in gabardine o anche in lino se l’estate è già cominciata. Accessori: camicia bianca, cravatta a righe, scarpe e calze nere.

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Matrimonio formale di giorno

TIGHT

  • Giacca grigio Oxford o nero
  • Pantaloni grigi a righe
  • Gilé in tono o grigioperla
  • Camicia con sparato inamidato a collo rigido o normale
  • Gemelli di madreperla grigia
  • Spilla da cravatta con perla
  • Cravatta Ascot, cioè a plastron, se la camicia ha il collo duro con gli angoli piegati, d’argento operato se ha il collo normale
  • Scarpe nere di vitello liscio
  • Calze nere
  • Guanti scamosciati grigi
  • Cappello a cilindro nero o grigio
  • Fazzoletto bianco
  • Fiore bianco (garofano o gardenia) all’occhiello

Nota bene: Il tight è un abito da mattina, quindi non va mai indossato di sera. Dato il suo uso limitatissimo, si può ricorrere alla soluzione di affittarlo, prassi molto comune anche tra i signori del Bel Mondo.

 
La Bottoniera o Boutonnière è un piccolo tocco di raffinatezza ed un dettaglio irrinunciabile. E’ il fiore che si posiziona all’occhiello della giacca dello sposo. Per comporre la Bottoniera si usa il fiore principale presente nel bouquet della sposa assieme ad un rametto, per esempio, di gipsophyla (Velo da Sposa o Nebbiolina). Anche per i testimoni e per i genitori è di tradizione la Bottoniera, che sarà più piccola di quella dello sposo.
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Matrimonio formale di sera (dopo le 18)
 
ABITO DI SOCIETA’ BLU SCURO O NERO (MARSINA)

  • Pantaloni con banda di raso
  • Gilé di picché bianco
  • Camicia con sparato inamidato
  • Cravatta a nodo di picché bianco
  • Gemelli e bottoni di madreperla bianca
  • Fazzoletto bianco
  • Scarpe nere di vitello liscio
  • Calze nere
  • Guanti di capretto bianco
  • Cappello a cilindro

La complicanza di queste due vere e proprie “uniformi” parla da sola: sono da usare solo in matrimoni solenni, dove tutto è solenne, la Musica, il Ricevimento, i Regali, le Spese…(..). E’ molto più pratico scendere dall’Olimpo e rientrare nella media nazionale, decidendo per un bel vestito blu o grigio scuro da mattina, magari fatto su misura, corredato di camicia bianca, cravatta grigio-argento, calze in tono e scarpe lisce nere. Unica concessione alla vanità, un fiore bianco all’occhiello.

Nota Bene: Mai per nessuna ragione dovrà essere usato lo smoking o dinner jacket, o giacca da pranzo, che è un abito da sera, da cena elegante, da serata di gala, da ballo.

da Confetti e Auguri – Il Galateo del matrimonio dall’A alla Z- 1986
Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LO SPOSO e gli invitati

Eleganza e Galateo per le nozze di Autunno-Inverno degli anni ’60: LA SPOSA

Eleganza e Galateo per le nozze di Primavera-Estate degli anni ’60: LA SPOSA

Galateo x nozze Primavera-Estate. LO SPOSO invitati
 
Galateo Donna Letizia - Rinfresco Ricevimento Matrimonio, dove?

Galateo di Donna Letizia – Rinfresco e Ricevimento di Matrimonio, dove?

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Le cerimonie: Il grande libro della casa

RINFRESCO IN CASA, INTIMO

Calcolato per 20 persone, dovrà comprendere:

  • Salatini e sfogliatine (un chilo);
  • 40 tartine gelatinate al salmone e caviale;
  • 60 piccoli vol-au-vent caldi con rigaglie;
  • pastine mignon (un chilo);
  • torta di nozze.

Per le bevande preparerete champagne, Martini dry e rossi. Bitter e amari: bevande analcoliche; champagne per la torta di nozze (si calcoli una bottiglia per ogni tre persone).

RINFRESCO IN CASA, ELEGANTE

Calcolato per 40 persone:

  • Piccoli “pies” di pasta frolla, caldi, con rigaglie di pollo e funghi (almeno due a testa):
  • vol-au-vent con piselli e salsa besciamella (almeno due a testa);
  • con questi entremets caldi, servirete gli aperitivi.

Poi proseguite servendo agli ospiti

  • un consommé caldo o freddo a seconda della stagione.
  • Poi, coppa di scampi all’americana, cui seguirà
  • un piatto misto di galantina di pollo, paté de foie-gras, arrosto di vitello e roast-beef. Insalate varie.
  • Infine una macedonia-gelato al maraschino
  • e la torta di nozze.

Bevande:

  • qualche aperitivo a scelta, più per gli astemi succo di pomodoro, più analcolico con i pies e i vol-au-vent: vino del Reno o Mosella.
  • Con la gelatina e l’arrosto: Barolo vecchio a temperatura ambiente.
  • Dalla macedonia in poi, champagne.
  • In ultimo servite dei caffè ristretti e liquori a piacere.

Per un rinfresco di questo genere in casa ci si può rivolgere a ditte specializzate che potranno fornirvi tutto, compreso il personale e, volendo, bicchieri e stoviglie.

RICEVIMENTO INTIMO IN UNA PASTICCERIA

In questo caso gli ospiti siedono ai tavolini, e vengono serviti dai camerieri. Anche se non si tratta di un pranzo, ma di un semplice rinfresco, fate in modo che cibarie e vini siano ben assortiti tra loro. Se volete dello champagne, che sia di marca di buona annata: diversamente, optate per l’onesto prosecco o lo spumante italiano, purché ben freddo e servito nei dovuti modi. Con il direttore della pasticceria vi potrete accordare per una cifra, a forfait. Se il ricevimento si svolge in un locale pubblico, anche se la saletta sarà ovviamente riservata, evitate di fare baccano soprattutto di portare con voi bambini, ammessi solo nelle feste in casa.

Tanto in casa quanto in un luogo pubblico, tenete sempre di scorta un’ultima portata, se quanto viene servito risulti insufficiente: prendete accordi precisi in questo senso, onde evitare che gli invitati rimangono delusi e inappagati. Lo stesso dicasi per le bottiglie. In genere per le bottiglie, di qualsiasi tipo siano, non si mette limite, ma si calcola poi, in base ai vuoti, il consumo.

 RICEVIMENTO ELEGANTE IN UN ALBERGO O RISTORANTE

Per questa seconda soluzione, tenete presente alcuni punti base:

  • Va scelto un ambiente grande e allo stesso tempo accogliente. Che sia ben arredato, con bar sul fondo, e vari tavolini per appoggiare piatti bicchieri e servizi efficienti.
  • Calcolate sempre con abbondanza, tenendo conto che in genere, in un ricevimento di questo tipo (cioè non intimo) è facile che il numero degli ospiti all’ultimo momento aumenti di un buon terzo.
  • Indicate con chiarezza l’indirizzo del locale
  • Cercate un luogo comodo anche per il parcheggio delle macchine, se non volete costringere gli ospiti, in abito da cerimonia, a ricerche affannose nelle vie adiacenti.
QUANDO CI SI ACCOMIATA DA UN RINFRESCO DI NOZZE?

Ci si accomiata 20 minuti circa dopo il caffè. Gli sposi in genere spariscono alla chetichella dopo la consumazione della torta nuziale. È corretto non sottolineare in alcun modo la loro sparizione. Ai matrimoni evitate di parlare di disgrazie, incidenti, ecc.; siete stati invitati a una festa gioiosa, non guastatela. Ricordiamo poi che al matrimonio non si va, se si è in lutto, e soprattutto non ci si va vestiti a lutto.
In ricevimenti del genere le signore lasciano il mantello in guardaroba, ma non si tolgono mai il cappello e se si sfilano i guanti li portano con sé nel salone.

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Cocktail MARTINI DRY

venezia Gondolas_in_Venice_during_sunset,_March_2022_01

Galateo: Il viaggio di nozze

Venezia al tramonto
Il matrimonio da Enciclopedia della donna 1965

Dopo il taglio della torta nuziale e la distribuzione dei confetti, dopo aver abbracciato i genitori e gli amici più intimi (non è necessario salutare uno per uno tutti i partecipanti al rinfresco) gli sposi partono verso la destinazione scelta. Agli invitati raccomandiamo di fare in modo che la partenza avvenga senza bussolotti attaccati dietro la macchina e senza scherzetti analoghi che forse potranno “fare allegria” ma certamente non “fanno buon gusto”. E’ vezzo di molti sposi di tener segreta la destinazione del viaggio di nozze. Non ne facciamo però argomento di sotterfugi o di sorrisi misteriosi, non ricamino troppo su questo “segreto” che non ha molte ragioni per essere (..)

La scelta

Chi preferisce la tranquillità e la solitudine, avrà scelto per il viaggio di nozze una località poco frequentata in montagna, al mare o in campagna, in albergo o in una casa cortesemente prestata da amici. Chi invece ama il movimento approfitterà dell’occasione per andare all’estero, per visitare qualche città italiana mai vista prima, per percorrere in macchina, in treno, in pullman, in battello chilometri di terra o di mare. È solo questione di gusti, non vi sono consigli da dare a questo proposito. L’importante è che in futuro il ricordo del viaggio di nozze non sia associato all’idea di fatica, stanchezza, nervosismo, disagio. Chi desidera viaggiare bene, prima di tutto, sceglierà una stagione propizia come la primavera e l’autunno, e poi organizzarsi perfettamente: si informi quindi del clima e delle abitudini della località in cui ha deciso di recarsi, fissi l’albergo (o gli alberghi) con un certo anticipo, porti con sé scarpe comode e vestiti già sperimentati.

Il viaggio

Meglio non partire tutti vestiti a nuovo dalla testa ai piedi, con valigie di zecca, perché essere subito identificati come “sposi in viaggio di nozze” può essere imbarazzante. Non è certo il caso di vergognarsi di questa felice situazione, ma neppure di ostentarla. Per la medesima ragione, non sono di buon gusto le effusioni in pubblico. Presentando la moglie, il marito dice semplicemente “mia moglie” e non “la mia signora”. Parlando del marito, la moglie dirà “mio marito” o “Carlo” (se il nome del marito è noto all’interlocutore) e non “l’ingegnere” o “il mio avvocato”. In albergo, non bisogna preoccuparsi che sui documenti della moglie compaia ancora il nome da ragazza. Il certificato di matrimonio va esibito solo dietro richiesta. Dal viaggio di nozze, si manderanno brevi notizie alle rispettive famiglie. Meglio non mantare troppe cartoline ad amici e conoscenti.

 Il ritorno

Al ritorno, la casa dovrebbe essere, se non in ordine perfetto, almeno abitabile. In caso contrario, a meno che gli sposi siano dotati di un notevole spirito d’avventura, è preferibile passare qualche giorno in casa dei genitori o in albergo, che iniziare la vita coniugale senza acqua, senza luce, senza gas e senza sedie. Tocca agli sposi farsi vivi, al ritorno dal viaggio di nozze, con parenti e amici. Per inaugurare la casa possono dare un piccolo ricevimento (Tè o Cocktail). E’ questo inoltre il momento di rispondere a tutti i telegrammi e a tutti i biglietti d’auguri, se già non hanno provveduto a questo le rispettive famiglie.

Confetti e auguri – Il Galateo del Matrimonio dalla A alla Zeta -1986
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Hotel Los Delfines (Varadero, Cuba)

Può durare pochi giorni o qualche settimana, può essere nazionale o internazionale, “domestico” o esotico, ma ha sempre un valore simbolico. Che significato ha infatti il partire insieme se non quello di cominciare una nuova vita a due? Certo, il viaggio di nozze è un periodo molto particolare, una pausa che non fa parte né del prima né del dopo, una specie di limbo, di tempo sospeso, di anticamera della vera vita matrimoniale della nuova coppia.
Proprio per questo sceglierlo in modo sensato non è facile: i consigli, anche non richiesti, di parenti e amici affezionati si sprecano; le agenzie di viaggio sono tante e tutte offrono amplissime possibilità e programmi. Come destreggiarsi? Come in tante altre cose della vita, riflettendo senza indulgenze sulle proprie inclinazioni e sul proprio carattere. Una sposa robusta e sportiva, e il suo degno partner, possono tranquillamente optare per un viaggio di nozze avventuroso e articolato; una sposina fragile ansiosa preferirà orientarsi su un viaggio-soggiorno riposante e riflessivo.
È da tenere presente che un viaggio di gruppo ha i vantaggi del prezzo, della sicurezza dell’organizzazione, della compagnia; mentre un’avventura progettata a due richiede molto denaro, molta chiarezza di idee, molta fantasia, doti che non tutti i comuni mortali tormentati dal dubbio hanno.
In ogni modo, proprio perché si fa una volta nella vita, dovrebbe veramente essere “indimenticabile”, e un bell’albergo, un bel paesaggio, un grande amore lo renderanno certamente tale. Ma la sua presenza perfetta riuscita dipende anche da una serie di piccoli accorgimenti pratici.

  • Primo di tutti, a partire alla chetichella: gli sposi si cambieranno d’abito velocemente ed eviteranno centinaia di abbracci, strette di mano, di baci e lacrime inutili. Solo a mamma e papà, e alla nonna ottuagenaria, saluti e ringraziamenti furtivi in separata sede. Durante il rinfresco e dopo aver distribuito i confettti, ogni momento per scappare è buono.
  • Una pausa di riflessione prima che sia troppo tardi: il passaporto, i posti prenotati, i biglietti, “come stai?” “vuoi fumare?”, “Hai dimenticato qualcosa?”, i bagagli… A proposito…
  • La valigia: è noto che prepararla con arte non è impresa facile nemmeno per i viaggiatori più incalliti, figuriamoci per gli sposi! Premesso che ognuno ne avrà una propria, e che più piccola è meglio ci si muove – un vecchio adagio dice “in lunghi viaggi anche la paglia pensa” -, i viaggiatori-sposi dovranno cercare di prevedere, quasi come dei maghi, stagioni, cambiamenti di tempo e di situazioni, concentrando nella modesta superficie di quel contenitore tutto il necessario, un po’ di effimero e non una virgola di più.
  • Finalmente soli in automobile, in aereo, in treno, gli sposi cercheranno di sconfiggere quella sensazione un po’ imbarazzante che, per l’occasione, serpeggia anche nei più smaliziati: quella cioè di sentirsi stampati in fronte, come un marchio di qualità, “ci siamo sposati oggi”, e di vedere negli sguardi degli altri, dal facchino al portiere d’albergo, dal cameriere agli occasionali compagni di viaggio, una certa aria allusiva…
  • Gentilezza e generosità: da usare senza risparmio durante la luna di miele. Gli sposi non lesineranno né i “grazie”, né i “per favore”, né le mance. In ogni angolo del pianeta lasciare un buon ricordo in albergo, ristorante, al museo è un segno di civiltà.
  • La mamma: non nominarla mai invano. “Mi ha consigliato…” “Mi ha detto…” “Avrebbe fatto così…”. Attenzione, potrebbe diventare una presenza-assenza ingombrante.
  • Emicranie, piccoli dolori, febbriciattole, smanie: imparare da subito a risparmiarle all’altro e a dominarle, portando in segreto con sé… l’aspirina.
  • Le dolenti note: chi paga il viaggio di nozze? La tradizione lo attribuisce, spietatamente, allo sposo e in seconda battuta, alla di lui famiglia. Ma i tempi impongono una maggiore elasticità in materia, per cui la spesa del viaggio può essere sostenuta anche dalla sposa, o dalla sua famiglia, tenendo conto delle possibilità finanziarie dei due protagonisti.

Una cosa è certa, la sposa dovrà comunque poter disporre di un suo gruzzolo personale, in modo da non dover ricorrere alla… tasca del novello marito per ogni minima necessità o capriccio, compresi regalini o souvenir per gli adorati genitori e fratellini rimasti a casa.

 Consigli per un viaggio di nozze perfetto

Dopo mesi di preparativi, nervi e stress, la pazzia di organizzare il matrimonio termina con il tanto desiderato viaggio di nozze. É un momento per sconnettere e godersi l’inizio della vita coniugale e quale miglior modo che farlo con una Luna di miele perfetta?
Affiché il vostro viaggio di nozze sia davvero perfecto, é necessario tenere in considerazione alcuni punti:

  1. Cercate un’Agenzia di viaggi specializzata, di qualitá e di cui fidarti, sia online che reale, in modo da ever un trattamento qualificato;
  2. Avrete un agente di viaggi che gestirá l’organizzazione. Non dubitate a fargli tutte le domande necessarie;
  3. Specificate che volete una camera matrimoniale perché in molti hotel, soprattutto in crociera, i letti sono singoli anche se formano un matrimoniale;
  4. Se partite il giorno dopo le nozze cercate un volo che non parta presto in modo da reposare il necessario e preparare le ultime cose;
  5. Non risparmiate sul viaggio. Sará sicuramente il piú importante della vita per cui meglio un hotel 4 stelle che un tre. Avrete tempo per risparmiare!
  6. Lasciatevi consigliare dall’agente di viaggi per la scelta della destinazione. Ci sono posti piú raccomandati per la luna di miele in cui evitare famiglie con bambini o anziani ma anche posti in cui non si puó viaggiare tutto l’anno, tipo i Caraibi (la stagione che corrisponde alla nostra estate per loroe é quella degli uragani);
  7. E’ preferibile un viaggio tutto incluso in modo da non doversi preoccupare delle spese in una volta arrivati alla destinazione scelta;
  8. Cercate informazioni sul luogo dove andrete: domandate all’agente, chiedete consigli, visitate un forum di viaggiatori, leggete i blog di viaggio, consultate una guida. Servirá ad essere preparati, a supere come muoversi e districarsi in tutto il viaggio.

State organizzando il vostro viaggio di nozze? Ci sono alcune cose di cui tenere assolutamente in conto per organizzare la luna di miele dei vostri sogni. Abbiamo rivolto qualche domanda alla sig. Emanuela Vazzoler, agente viaggi di I Viaggi di Archimede, agenzia storica a Roma di cui responsabile é il Dr. Gerardo Caprio.

  1. In genere quanto tempo prima bisogna pensare di prenotare un Viaggio di Nozze? In genere il viaggio di nozze è tra le prime cose a cui si pensa durante l’organizzazione di un matrimonio. Per lo meno, la meta è sempre decisa con largo anticipo. Il nostro consiglio è di cominciare a parlarne con noi con almeno 6 mesi di anticipo. Questo permette di pianificare ogni dettaglio e, nella maggior parte dei casi, di risparmiare
  2. Fa differenza se si prenota in Europa oppure oltre oceano? Certamente si. Un viaggio oltreoceano di solito è più complesso per spostamenti, coincidenze, organizzazione di escursioni particolari. Un viaggio in Australia, per esempio, richiede una lavorazione dell’itinerario piuttosto accurata. L’Europa, a parte alcune eccezioni, è di più facile organizzazione.
  3. Parchi, spiagge, notte e shopping cosa le fa venire in mente? Senza dubbio gli USA che è una meta di molte coppie! Gli Sati Uniti sono un evergreen! Molte coppie di sposi optano per il self drive abbinato ad un soggiorno mare in Polinesia o ad una crociera ai Caraibi. Gli Usa offrono mille spunti in ogni stagione
  4. Quali le mete più richieste negli ultimi anni? Come dicevo gli Stati Uniti sono sempre molto gettonati. Ma gli sposi stanno scoprendo interesse anche in mete nuove al traffico “viaggi di nozze” come il Giappone, il Perù, la Cina e l’India
  5. Cosa non deve mai mancare in un viaggio di nozze perfetto? Sicuramente il segreto è la cura dei particolari. Per questo la figura del personal traveller è fondamentale!
  6. Perché rivolgersi alla vostra agenzia conviene alle nostre spose? Il primo motivo per rivolgersi a noi è la nostra esperienza nella gestione dei viaggi di nozze, viaggi da trattare con estrema cura ed attenzione. La nostra capacità di interagire con i futuri sposi e comprendere sempre a pieno le loro esigenze emozionali ed economiche, è risultata fino ad oggi la nostra carta vincente. Inoltre, la figura del personal traveller segue i ragazzi nelle scelte della destinazione, degli hotels ma, soprattutto, organizza per loro anche servizi opzionali come una cena a lume di candela, una serata a teatro piuttosto che una nuotata con i delfini!!!
  7. Quali sevizi gratuiti offrite oltre al personal taveller? Un buono di 150 euro per tutti gli ospiti presenti al matrimonio degli sposi che hanno prenotato il loro viaggio di nozze da noi e sposi sul Web!
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