pasqua carolina (6)

Menù per Pranzo di Pasqua EdD

GALATEO: Un po’ d’ordine tra Colazione e Pranzo
A differenza di quanto si creda, secondo il Bon Ton, la prima colazione si fa al mattino presto, la Colazione dalle 12,30 alle 14 ed il Pranzo dalle 19,30 alle 21 .

«Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi» dice un vecchio adagio, quasi la pasqua fosse una festa a carattere meno familiare, solo perchè la bella stagione, dopo i grigi e freddi giorni del trascorso inverno, ci invita all’evasione dalle mura domestiche (..). Uova e agnello continuano ad essere gli elementi base della cucina del giorno di pasqua, ma il modo di presentarli non sempre è quello classico. Infatti un tempo, le uova erano semplicemente assodate e servite accompagnate da una fresca insalata primaverile, e l’agnello o il capretto erano cucinati quasi esclusivamente arrosto e contornati da patatine rosolate nel sugo di cottura dell’arrosto stesso (..). Oggi si ammette una maggiore varietà nella scelta delle ricette, tanto che uova sode e agnello vengono presentati nei modi più svariati (..). Per dare poi l’ultimo tocco alla mensa di Pasqua basterà deporvi, su una bella tovaglia chiara e magari fiorita come la nuova stagione, un dolce tipicamente pasquale.

.Enciclopedia della Donna 1963

Riso alla cantonese
Uova sul crostone
Costolettine di agnello alla Villeroy
con patatine al burro e insalata di stagione
Colomba pasquale

Vini
Corvo, Nebiolo, Aleatico di Rodi

riso-alla-cantonesepanino crostone crostini fegatelli uovo

 

 

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Carré d'agneau bonne femme

 

 

 

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E’ consuetudine nel periodo pasquale regalare la colomba, un dolce la cui forma ricorda quella di una colomba con ali distese. La colomba richiama all’episodio del diluvio universale descritto nella Genesi, allorché ritornò da Noe è tenendo nel becco un ramoscello di ulivo, un messaggio di pace: il castigo divino concluso, le acque del diluvio si stanno ritirando, inizia un’epoca nuova per l’umanità intera. La colomba diventa quindi simbolo della pace. formorefun.it

Colomba pasquale casalingaMenù Pranzo di Pasqua

Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA delle famiglie nobiliari di inizio ‘900 in Romagna

Galateo a tavola: come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Galateo: A tavola nel modo giusto

Menù per Colazione di Pasqua

Menù per Colazione di Pasqua EdD

Cartolina d’epoca viaggiata l’1 aprile 1922

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GALATEO: Un po’ d’ordine tra Colazione e Pranzo
A differenza di quanto si creda, secondo il Bon Ton, la prima colazione si fa al mattino presto, la Colazione dalle 12,30 alle 14 ed il Pranzo dalle 19,30 alle 21 […]

«Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi» dice un vecchio adagio, quasi la pasqua fosse una festa a carattere meno familiare, solo perchè la bella stagione, dopo i grigi e freddi giorni del trascorso inverno, ci invita all’evasione dalle mura domestiche (..). Uova e agnello continuano ad essere gli elementi base della cucina del giorno di pasqua, ma il modo di presentarli non sempre è quello classico. Infatti un tempo, le uova erano semplicemente assodate e servite accompagnate da una fresca insalata primaverile, e l’agnello o il capretto erano cucinati quasi esclusivamente arrosto e contornati da patatine rosolate nel sugo di cottura dell’arrosto stesso (..). Oggi si ammette una maggiore varietà nella scelta delle ricette, tanto che uova sode e agnello vengono presentati nei modi più svariati (..). Per dare poi l’ultimo tocco alla mensa di Pasqua basterà deporvi, su una bella tovaglia chiara e magari fiorita come la nuova stagione, un dolce tipicamente pasquale..

Enciclopedia della Donna 1963
File:Happy Easter - Flickr - ButterflySha.jpg

Un tempo, al mattino di Pasqua a colazione, si mangiavano per devozione uova dure (sode) salate e condite con olio, pepe, sale e prezzemolo tritato. le uova, già cotte dure in acqua bollente venivano “pitturate nei gusci in segno di festa, in forme, maniere e colori diversi, la sera della vigilia pasquale e riposte in bella mostra sulla tavola entro piccoli canestri, addobbati con seta azzurra, per la colazione del mattino”.

Menù per Colazione di Pasqua

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Uova sul prato
Tortellini alla bolognese
Cosciotto d’agnello alla Normanna con piselli al prosciutto
Ciambella di Pasqua

Vino
Soave, Gattinara, Vin Santo.

Cosciotto d’agnello alla Normanna di Escoffier
Ingredienti e dosi per 4 persone.
Un bel cosciotto di agnello, 100 grammi di burro, un bicchierino di cognac, un bicchiere di panna, 6 cucchiai di brodo di carne, del sale, del pepe. Per legare la salsa invece: una noce di burro impastata con un cucchiaino di farina.
Iniziate a salare ed a pepare bene il cosciotto di agnello. Mettetelo in un tegame basso, in cui avrete fatto sciogliere il burro. Bagnatelo bene con il burro fuso stesso, da tutte le parti, e dopo passatelo a cuocere in forno già ben caldo per circa tre quarti d’ora. Durante la cottura, irroratelo spesso con il suo sugo di cottura e, giratelo in modo che che si cuocia e si colora, in modo uniforme in tutte le sue parti. Quando l’agnello sarà cotto a puntino, toglietelo dal forno e mettetelo su un piatto di servizio. Mantenete l’agnello ben in caldo, mettendo il piatto di servizio nel forno spento, che rimarrà ancora tiepido per un poco. Sciogliete il fondo di cottura rimasto nel tegame con il brodo, raschiando il fondo con un mestolo pulito. Unitevi anche il cognac, quindi fate cuocere per un po’ questo sugo, aggiungendovi infine il burro impastato con il cucchiaino di farina e la panna, che avrete prima scaldato. Condite con pepe e sale, e versate questa salsa sul cosciotto.

Pagnotta dolce PasqualeUova sode "Funghi sul prato"

 

 

Artusi: Menù per la Pasqua d’Uovo

Happy Easter – Flickr – ButterflySha.jpg.  Menù per Colazione di Pasqua
Menù PRANZO della VENDEMMIA di inizio '900

Menù per il PRANZO della VENDEMMIA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Raffaello Sorbi – La festa delle vendemmia -1893

Menù

Minestre
Tortelloni asciutti o ravioli asciutti o tagliatelle asciutte
Pietanza
Polpette di tacchino
Pizza al prosciutto
Pizza alle acciughe
Formaggio
di monte e di piano
Frutta
di stagione
Dolce
Ciambella

ravioli noci tortelli pansotti (2)tortelli zucca- funghi-

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Tagliatelle all'uso di Romagna alla maniera di Artusipolpette tacchinociambella romagnola forlì.

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Pizza al prosciutto
Prendere della pasta lievitata di pane, lavorarla con un po’ di olio e tirarla fino a darle una forma rotonda ed una altezza di un centimetro. Stendere la pasta in un tegame di terracotta ben unto e ricoprirla di una leggera mano (strato) di formaggio di vacca fresco, di alcune fette di prosciutto, di alcune fette di uova dure (sode) e spolverarla di formaggio parmigiano grattugiato. Sopra il tutto mettere alcuni pezzi di pomidoro fresco, cuocere al forno e servire la pizza calda.
Questa pizza si può ricoprire anche colla salsiccia o con olio, un po’ di prezzemolo ed aglio tritati.

Pizza alle acciughe
Tirare della pasta di pane grossa un centimetro, tagliarla a quadri di dieci centimetri di lato, mettere i quadri in una casseruola unta ben bene con olio, spalmarli di formaggio di vacca fresco, e disporre sopra questi tre filetti di acciughe ben puliti ed alcuni pezzi di pomidoro, salare e pepare il tutto e riporlo in forno caldo per dieci minuti.

Menù PRANZO della VENDEMMIA di inizio ‘900
“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

« Al Lovarìe », le Ghiottonerie di Carnevale nella Romagna di inizio ‘900

Menù per il PRANZO della GRAMOLATURA DELLA CANAPA in autunno

« Al Lovarìe », le Ghiottonerie di Carnevale nella Romagna di inizio ‘900

Menù PRANZO della GRAMOLATURA DELLA CANAPA

Menù per il PRANZO della GRAMOLATURA DELLA CANAPA in autunno

Foto: E. Pasquali: Gramolatura della canapa, Bagnara di R. (Ra), ottobre 1953

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Menù delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)
In Romagna, nel periodo autunnale, avveniva la lavorazione della canapa. La fase più importante era la gramolatura. Il nome deriva dall’attrezzo, la gramola per macinare le pannocchie, che veniva azionato a mano. La gramolatura era anche l’evento socialmente più atteso poiché, per tradizione, gli adulti lasciavano questa incombenza ai ragazzi, i quali ne approfittavano per parlare fra di loro e conoscersi. Nascevano anche nuovi amori. La gramolatura andava avanti fino a tarda notte. L’occasione era propizia anche per le proposte di matrimonio. L’espressione T’a m’ dé un sciaf ch’a t’ dagh un bés (dammi uno schiaffo che ti do un bacio) è associata a questi momenti, quando un giovane, entusiasta di stare vicino alla propria amata, scambiava il ‘no’ (schiaffo) per il tanto atteso ‘sì’. Le donne di casa eseguivano la cardatura e la filatura durante l’inverno. Wikipedia

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Menù
Minestre
Malfattini o malfettini o mafrigoli asciutti con ragù di piselli
Pietanza
Zucchini ripieni
Polpette di trippa
Tortino di melanzane
Formaggio
di Romagna
Ricotta e di vacca
Frutta
di stagione
Dolce
Ciambella

Polpette di trippa
Trippa tritata e lessata grammi 350, prosciutto grammi 100, parmigiano grattugiato grammi, midollo di bue grammi 20, uova 2, un pizzico di prezzemolo e di noce moscata.
Cuocere il tutto con due cucchiaiate di pane bagnato nel brodo o nel latte.

Verdure ripiene: Zucchine ripiene dell'ArtusiTortino di melanzaneciambella romagnola forlì

“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.
Folklore Romagnolo: I momenti principali dell’anno erano scanditi da usanze molto sentite dal popolo
  • agosto: avveniva taglio delle canne di canapa.
  • autunno: avveniva la lavorazione della canapa. La fase più importante era la gramolatura. Il nome deriva dall’attrezzo, la gramola per macinare le pannocchie, che veniva azionato a mano. La gramolatura era anche l’evento socialmente più atteso poiché, per tradizione, gli adulti lasciavano questa incombenza ai ragazzi, i quali ne approfittavano per parlare fra di loro e conoscersi. Nascevano anche nuovi amori. La gramolatura andava avanti fino a tarda notte. L’occasione era propizia anche per le proposte di matrimonio. L’espressione T’a m’ dé un sciaf ch’a t’ dagh un bés è associata a questi momenti, quando un giovane, entusiasta di stare vicino alla propria amata, scambiava il ‘no’ (schiaffo) per il tanto atteso ‘sì’. Le donne di casa eseguivano la cardatura e la filatura durante l’inverno.
Menù PRANZO della GRAMOLATURA DELLA CANAPA.

Menù per il PRANZO della VENDEMMIA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Mangiari di SAN GRUGNONE delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900

Menù per PRANZO della BATTITURA DEL GRANO delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

 

Menù di una cena degli anni 80

Menù di una cena degli anni 80 al Grand Hotel di Cesenatico

Grand Hotel di Cesenatico
23 Settembre 1989.
Amarcord anni ’80
Le tavole di quegli anni erano un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), gelatine e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano.
  • Yeah! Ricette anni ’80
    • Cucina: Le tavole degli anni ’80 erano un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), gelatine e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano. Yeah! Ricette anni ’80
    • Fashion: Predominavano i colori accesi (fluo e neon), spalline imbottite di misura incredibile che regalavano alla figura di donne e uomini una imponenza inusuale. Maniche a pipistrello, fiocchi, strass, pizzo, , il piumino Moncler ecc.
    • Gli accessori: coloratissimi fuseaux (oggi leggings) e scaldamuscoli da indossare anche sopra i jeans a vita alta; tanti braccialetti e collane, orecchini enormi e vistosi con le clip. Video

    [continua]

.Menù
I Cocktails Aperitivi
Il Melone al vin di Porto
Il Risotto di scampi in terrina
Le Crêpes agli asparagi
Il Gran Buffet di pesci pregiati in Bellavista
Il Sorbetto di limone al liquore di menta
La sella di vitello in salsa di verdure fresche
Patate al forno
Zucchine alla francese
Macedonia di frutti estivi
Il Soufflé di gelato flambè alla norvegese
Il caffè e i liquori

Vini
Il vino Soave dei colli veronesi
Il Rosabel vino rosato frizzante
Lo spumante Riesling Martini

  • Cocktails Aperitivi
    sul terrazzo a mare ai bordi della piscina con crostini caldi d’estate, salatini e tartine delizie di dama.
  • Buffet ‹büfè› di pesci pregiati in Bellavista:
    • le Aragoste di Sardegna all’ Imperiale
    • i Granchi rossi della laguna
    • le Capesante di Cesenatico
    • gli Scampi all’americana
    • l’ Insalata di totani
    • i Salmoni rosati di Saint-Tropez
    • i Branzini dell’Argentario

Risotto con gli scampiPatate novelle al rosmarinoCome si mangia la fruttaSorbetto al limone

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Menù di una cena degli anni 80
Porto Canale Leonardesco
Cesenatico vanta un pregevole porto-canale realizzato nel 1500 da un progetto originale di Leonardo da Vinci. Secondo le intenzioni di Leonardo e dell’amministrazione cittadina dell’epoca, questo canale avrebbe dovuto raggiungere la città di Cesena, situata nell’entroterra a circa 15 km da Cesenatico.

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Portocanale in nel borgo 1.jpg

Menù vintage anni ’80 per un Fine anno a Barcellona

Menù di un matrimonio degli anni 70 nell’hotel creato da Gio Ponti a Forlì

“Portocanale in nel borgo 1″ di Marco della pasqua – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons”Cesenatico-grandhotel” di No machine readable author provided. Nerijp assumed (based on copyright claims). – No machine readable source provided. Own work assumed (based on copyright claims).. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons
anguilla arrosto

Anguilla arrosto per Nota di Pranzo di Quaresima di Pellegrino Artusi

Anguilla arrosto

Nota di Pranzo di Quaresima

Minestra. Zuppa nel brodo di pesce n. 65, o Zuppa alla certosina n. 66.
Principii. Baccalà montebianco n. 118, con Crostini di caviale n. 113.
Lesso. Pesce con Salsa genovese n. 134.
Tramesso. Gnocchi alla romana n. 231.
Umido. Pesce a taglio in umido n. 461.
Arrosto. Anguilla n. 491.
Dolci. Pasticcini di marzapane n. 628, e Gelato di pistacchi n. 767.

Artusi: Giugno - Nota pranzo I

₁₁₈. Baccalà montebianco

₄₉₁. Anguilla arrosto
Potendo, preferite sempre le anguille di Comacchio che sono le migliori d’Italia se non le superano quelle del lago di Bolsena rammentate da Dante.
Quando l’anguilla è grossa e si voglia cuocere allo spiedo è meglio spellarla. Tagliatela a rocchi lunghi tre centimetri ed infilateli tra due crostini con qualche foglia di salvia oppure di alloro se non temete che questo, pel suo odore troppo acuto, vi torni a gola. Cuocetela in bianco a fuoco moderato e per ultimo datele una bella fiammata per farle fare la crosticina croccante. Per condimento sale soltanto e spicchi di limone quando si manda in tavola.
L’anguilla mezzana, a parer mio, riesce più gustosa cotta in gratella con la sua pelle, la quale, rammollita con agro di limone quando è portata in tavola, può offrire, succhiandola, un sapore non sgradito. Per condimento sale e pepe soltanto. I Comacchiesi, per la gratella adoperano anguille mezzane, le spellano se sono un po’ grosse, le ripuliscono soltanto se sottili, le inchiodano con la testa sopra un’asse, le sparano con un coltello tagliente, levano la spina e così aperte con le due mezze teste, le mettono in gratella, condite solo di sale e pepe a mezza cottura. Le mangiano bollenti.
L’anguilla richiede nel pasteggiare vino rosso ed asciutto.

Anguilla con verdure alla maniera di PetronillaRisi Bisi e Bisato (riso, piselli e anguilla) di magro Petronilla

 

 

 

Risotto con l'anguilla

anguilla padella

 

 

 

anguilla capitone marinataanguilla capitone spiedo spiedini

 

 

 

Capitone e Anguilla

matelote zuppa pesce anguilla (3)

 

 

 

 Nota di Pranzo di Quaresima di Pellegrino Artusi

₁₁₈. Baccalà montebianco di Artusi (Brandade de morue), baccalà mantecato

Inguèla int la gardêla, anguilla in graticola alla romagnola

berlingaccio quadro (2)

Artusi: Menù per il “Berlingaccio” (Giovedì grasso)

“Berlingaccio in Piazza Santa Croce a Firenze” di Giovanni Signorini (1808 – 1862), padre del più famoso Telemaco appartenente al gruppo dei Macchiaioli, fu uno dei maggiori vedutisti fiorentini della metà dell’Ottocento.

 

« Berlingaccio » è una festa che si celebra a Firenze e nei comuni limitrofi il « Giovedì Grasso » ovvero il giovedì precedente l’ultimo giorno di Carnevale, il dolce tipico è il Berlingozzo.
 Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
 
berlingaccioberlingaccio
Nota di pranzo di Pellegrino Artusi
Minestra asciutta
Pappardelle con la lepre o Maccheroni alla bolognese
Principii
Crostini di tartufi
Umido
Budino di carne alla genovese (sformato)
Tramesso
Zampone o Salame dal sugo di Ferrara con Sauer-kraut
Arrosto
Cappone con insalata o Cappone tartufato
Dolci
Dolce Torino e Gelato di aranci
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₉₅. Pappardelle colla lepre I
₉₆. Pappardelle colla lepre II

₈₇. Maccheroni alla bolognese
I Bolognesi, per questa minestra, fanno uso dei così detti denti di cavallo¹ di mezzana grandezza, e questa pare anche a me la forma che meglio si presta, se cucinati in tal modo; avvertite però che siano di sfoglia alquanto grossa, onde nel bollire non si schiaccino; al qual difetto poco si bada in Toscana ove per la predilezione che sempre si dà ai cibi leggeri vengono fabbricate certe qualità di paste così dette gentili, a buco largo e a pareti tanto sottili che non reggono punto alla cottura e si schiacciano bollendo, il che fa disgusto a vederle non che a mangiarle. Come ognuno sa, le migliori paste da minestra sono quelle di grano duro, che si fanno distinguere pel colore naturale di cera. Diffidate di quelle gialle, di cui si tenta mascherare l’origine ordinaria di grano comune, per mezzo di una tinta artificiale, che una volta era data almeno con sostanze innocue, quali lo zafferano o il croco.
Le seguenti proporzioni sono approssimative per condire grammi 500 e più di minestra:
Carne magra di vitella (meglio se nel filetto), gr. 150.
Carnesecca, grammi 50.
Burro, grammi 40.
Un quarto di una cipolla comune.
Una mezza carota.
Due costole di sedano bianco lunghe un palmo, oppure l’odore del sedano verde.
Un pizzico di farina, ma scarso assai.
Un pentolino di brodo.
Sale pochissimo o punto, a motivo della carnesecca e del brodo che sono saporiti.
Pepe e, a chi piace,
l’odore della noce moscata.
Tagliate la carne a piccoli dadi, tritate fine colla lunetta la carnesecca, la cipolla e gli odori, poi mettete al fuoco ogni cosa insieme, compreso il burro, e quando la carne avrà preso colore aggiungete il pizzico della farina, bagnando col brodo fino a cottura intera. Scolate bene i maccheroni dall’acqua e conditeli col parmigiano e con questo intingolo, il quale si può rendere anche più grato o con dei pezzetti di funghi secchi o con qualche fettina di tartufi, o con un fegatino cotto fra la carne e tagliato a pezzetti; unite, infine, quando è fatto l’intingolo, se volete renderli anche più delicati, mezzo bicchiere di panna; in ogni modo è bene che i maccheroni vengano in tavola non asciutti arrabbiati, ma diguazzanti in un poco di sugo. ()
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₁₀₉. Crostini di tartufi
Prendete a preferenza i bastoncini di pane e tagliateli a fette diagonali: in mancanza di essi preparate fettine di pane a forma elegante, arrostitele appena e così a bollore ungetele col burro. Sopra di esse distendete i tartufi preparati nel modo descritto al n. 269 e bagnateli coll’intinto che resta.
₂₆₉. (…) Prendete un tegamino di metallo, versate nel medesimo tant’olio che appena ne ricuopra il fondo, distendete un suolo di fettine di tartufi, spargendovi sopra pochissimo parmigiano grattato e una presa di pangrattato. Ripetete la stessa operazione per tre o quattro volte, secondo la quantità, e per ultimo condite con olio, sale, pepe e qualche pezzettino di burro, il tutto a piccole dosi perché non nausei. Mettete il tegame al fuoco e quando avrà alzato il bollore annaffiate con un ramaiolino di sugo di carne o di brodo e un po’ d’agro di limone. Ritirate presto dal fuoco questo intingolo.
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pappardelle lepre ragù 2

₉₅ Pappardelle colla lepre I e II

₂₃₈. Salami dal sugo di Ferrara

₂₃₈. Salami dal sugo di Ferrara

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 “Berlingaccio in Piazza Santa Croce a Firenze” (particolare) di Giovanni Signorini (1808 – 1862), padre del più famoso Telemaco appartenente al gruppo dei Macchiaioli, fu uno dei maggiori vedutisti fiorentini della metà dell’Ottocento.
berlingaccio quadro
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Berlingozzo di Lamporecchio in Toscana

Due ricette dell’Artusi per le Pappardelle con la lepre

Cristoforo di Messisbugo 1549 “A fare mortadelle di carne”: Salama da sugo

Artusi: Menù per il Berlingaccio (Giovedì grasso)
Menù per cena per S, Antonio Abate

17 gennaio. CENA di S. Antonio Abate – “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”

S. Antonio Abate, motivo per coperta da buoi sec. XIX. Stampa a ruggine con matrice cm. 20×25. Stamperia Visini, Meldola Fo.
È questa una delle numerose varianti dell’immagine del Santo protettore degli animali domestici e contadini, veneratissimo nelle campagne romagnole. La sua effìge, presente in ogni stalla, appare tra i primi motivi ad essere riprodotti sulle tradizionali coperte da buoi.
Questa tavola riproduce una versione già “evoluta” dell’immagine votiva: la figura del Santo, dapprima rappresentata con umili vesti, appare qui già solennizzata mediante la vestizione di paramenti liturgici. In particolare spicca la mitra vescovile e il bastone pastorale, che sostituisce l’originaria pertica.
Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”. Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985

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17 gennaio, Sant’Antonio Abate

Menù
Minestre
Minestra Paradiso
Pietanze
Cotolette imbottite
Cardo fritto
Patate fritte
Dolci
Marmellata di cotogne
Torta di mele

Minestra Paradiso (Stracciatella)

stracciatella zuppa minestra

 

 

 

 
Cotolette imbottite
Con vitello o pezzi di petti di pollo o di tacchino oppure di mortadella fare delle cotolette fini e soffriggerle nel burro. Fare una balsamella con grammi 100 di farina, grammi 50 di burro e 2 decilitri di latte e appena tolta dal fuoco salarla e aggiungere una cucchiaiata di parmigiano, un rosso d’uovo e mescolare. Quando la balsamella sarà fredda spalmare con questa le cotolette e paneggiarle con uovo e pangrattato e friggerle con strutto in padella.

Cardo fritto
Tagliare a pezzettini o a coste il cardo, già salato, cotto nell’acqua e ben scolato, e immergerli in una pastella densa fatta di acqua, farina e parmigiano grattugiato, e friggerli in padella abbondante di strutto.
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Patatine fritte Pont-Neuf Sburlòn, liquore di mele cotognetorta di mele

 

 

 

Menù per il GIORNO DEI SANTI

Menù per il GIORNO DEI SANTI delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Giuseppe De Nittis, Il pranzo del vescovo, 1863
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“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini.
Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

Menù

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PRANZO
Minestre
Cappelletti romagnoli in brodo. Passatelli in brodo
Pietanza
Oca arrosto contornata da
Fave alla pancetta
Sformato di fagiolini
Formaggi
di Romagna
Frutta
Uva, mele, pere
Dolce
Pere al Cognac, Castagne lessate al Cognac

Menù per pranzo e cena San Biagio Cappelletti di Romagna Artusi

Minestra Passatelli Artusi

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Oca in porchetta per la festa di San Martino coniglio porchetta

Sformato di fagiuolini dell' Artusi

 

 

 

CENA
Minestre
Capellini in brodo. Spaghettini in brodo
Pietanza
Carni di pollame lessate e condite con olio, aceto, pepe e sale.
Timballo di riso
Formaggi
di Parma e Reggio
Frutta
Uva, mele, pere
Dolce
Bodino di uova sode

Bodino di uova sode alla maniera di Petronillapasticcio di riso

 

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Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA delle famiglie nobiliari di inizio ‘900 in Romagna

Menù per il PRANZO della VENDEMMIA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Menù per il PRANZO della GRAMOLATURA DELLA CANAPA in autunno

Menù per il GIORNO DEI SANTI
2012

MENù dal matrimonio di Eleonora e Walter

  Sabato 14 Luglio 2012
Ristorante Il Principino – Viareggio
Al termine della funzione religiosa, ci siamo recati, con un carosello di auto, allo stabilimento balneare dell’ Hotel Principe di Piemonte, sul viale a mare di Viareggio (LU). Dalle 19.30 alle 21.30 circa, nella veranda sul lato passeggiata del viale, sono stati serviti gli aperitivi, il prosecco e numerosi stuzzichini.
Abbiamo quindi preso posto nel salone ristorante “Il Principino” (vedi), il padiglione dello stabilimento balneare del Principe di Piemonte, un locale esclusivo ed elegante nel rispetto dello stile liberty che contraddistingue tutta la città di Viareggio. […]

Menù

Antipasti misti

Primi
Ravioli ripieni di cernia, conditi con salsa di frutti di mare
Gnocchetti alle zucchine, vongole e zafferano
Ravioli di ricotta e spinaci
Gnocchetti al ragù di verdure
Secondi
Grigliata mista di pesce e gamberoni con verdure grigliate
Tagliata di chianina con verdure grigliate
Dolci
Crêpes alla nutella
Ciambelline ripiene di crema
Torta nuziale
Vini
Cabernet-Sauvignon e Sangiovese
Müller-Thurgau
Spumante italiano cuvée imperiale per la torta
Caffè
Digestivi e grappe
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Antipasti misti
Ostriche, insalate di molluschi e pesci vari, verdure grigliate e crude, pappa al pomodoro, vasto assortimento di formaggi, insalata di farro, insalata di Riso Venere, e altro ancora.
matrimonio,menù,ravioli,eleonora,walter,tagliata,gnocchi,ragu,torta,nozze,spumante,vino,confetti

Torta nuziale Fiore a cinque petali
Torta al cioccolato e crema Chantilly; guarnita con panna montata e frutti di bosco.

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eleonora walter (2)

MENù dal matrimonio di Eleonora e Walter
fotografia europea menu

“Menù di Fotografia Europea” Reggio Emilia 2014

 

 “Il centro storico di Reggio Emilia e i suoi locali danno il benvenuto ai visitatori, pronti ad offrire gusto e convivialità a cittadini e turisti che visiteranno le mostre, parteciperanno agli eventi e passeggeranno per la città durante la kermesse fotografica dal 2 maggio al 15 giugno 2014…”
Sono 40 le mostre collegate tra le quali MIRAR l’esposizione collettiva di Aifan – Associazione Italiana Fotografia Analogica presso Camera Bianca – Albergo San Pietro viale Monte Grappa 5, 42121 Reggio Nell’Emilia, Emilia-Romagna, Italy.

Menù-di-Fotografia-Europea-Reggio-Emilia-MIRAR (2)

 … E poi una sosta per ristorarsi e rimpinzarsi con…Flan di zucca con crema di parmigiano e mandorle tostate e tortilla di patate al timo.

IN GRAZIELLA SENZA MANI
Flan di zucca con crema di parmigiano e mandorle tostate e tortilla di patate al timo.

CAMPAGNOLO
Sformato di parmigiano con patate e broccoli allo scalogno e cipolla brasata alla birra artigianale Dinamo.

SCATTOFISSO
Tartara di chianina o cavallo con crudité di stagione e olio saporito.Tartara di chianina o cavallo con crudite di stagione e olio saporito. MIRAR menù Fotografia (4)

I MUSCOLI DI COPPI
Ganassino di Vitellone profumato al caffè con puré allo zenzero e scalogno i agrodolce.

STRAVACHÈ A L’ÔRA  (Spaparanzato all’ombra)
Pesce salmerino alle erbe aromatiche e misticanza con fragole e citronette.

PEDALARE FISCHIETTANDO
Cous cous  al curry con caponata di verdure miste e ananas alla piastra.Pesce salmerino alle erbe aromatiche e misticanza con fragole e citronette. MIRAR menù Fotografia (3)

PICNIC
Piatto di salumi con delizie sottolio o Piatto di formaggi artigianali con confetture e mele

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“Menù di Fotografia Europea” Reggio Emilia

 

Artusi: Menù Festa dello Statuto

Artusi: Menù per la Festa dello Statuto, prima domenica di Giugno

Re Carlo Alberto firma lo Statuto (4 marzo 1848)
Lo Statuto albertino
Lo Statuto del Regno, più noto come Statuto albertino dal nome del Re Carlo Alberto di Savoia-Carignano che lo promulgò, fu lo statuto adottato dal Regno sardo-piemontese il 4 marzo 1848. Carlo Alberto lo definì come «Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia» sabauda. Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d’Italia, divenne la carta fondamentale della nuova Italia unita e rimase formalmente tale, pur con modifiche, fino al biennio 1944-1946 quando, con successivi decreti legislativi, fu adottato un regime costituzionale transitorio valido fino all’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana, il 1º gennaio 1948.
  • Lo Statuto Albertino può essere considerato un primo esempio di Costituzione breve.
  • La festa dello Statuto albertino fu celebrata per la prima volta il 27 febbraio 1848, dopo che lo Statuto era stato annunciato l’8 febbraio, ma non ancora proclamato. Già festa nazionale del Regno di Sardegna, fu spostata alla prima domenica di giugno e fu estesa alle altre regioni in seguito alle annessioni.
  • Il significato della festa mutò durante gli anni: inizialmente era una festa liberale e vi furono incidenti perché si voleva celebrarla anche nelle chiese con il canto del Te Deum. Essendo una festa civile, i vescovi si opposero e per questo furono a volte condannati..
  • Dopo la conquista di Roma, invece la festa risorgimentale più controversa divenne il 20 settembre, ricordo della breccia di Porta Pia. Gradualmente la festa dello Statuto assunse il significato di festa della Monarchia. Il cinquantenario dello Statuto fu celebrato solennemente il 4 marzo 1898. La festa dello Statuto fu celebrata anche durante il periodo fascista, quando lo Statuto già era stato svuotato del suo valore.

Festa dello Statuto
Prima domenica di giugno

Nota di pranzo
Minestra in brodo. Passatelli di semolino n. 48.
Fritto. Pollo dorato n. 205 o 206, con Perine di riso n. 202.
Umido. Timballo di piccioni n. 279.
Erbaggi. Fagiuolini con la balsamella n. 381.
Arrosto. Lombata di vitella di latte n. 524, con patate e insalata.
Dolci. Torta alla marengo n. 581. – Gelato di ribes n. 764.

Artusi: Giugno - Nota pranzo I
₂₀₅. Pollo dorato I
Prendete un pollastro giovane, vuotatelo, levategli la testa e le zampe, lavatelo bene e tenetelo nell’acqua bollente per un minuto. Poi tagliatelo a pezzi nelle sue giunture, infarinatelo, conditelo con sale e pepe e versategli sopra due uova frullate. Dopo mezz’ora almeno di infusione involtate i pezzi nel pangrattato, ripetendo per due volte l’operazione se occorre e cuoceteli a brace in questa maniera: prendete una sauté o una teglia di rame stagnata, ponete in essa olio, o meglio lardo vergine, e quando comincia a grillettare buttate giù i pezzi del pollo facendoli rosolare da ambedue le parti a moderato calore onde la cottura penetri nell’interno.
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Serviteli bollenti con spicchi di limone. L’ala di tacchino, che lessa è la parte più delicata, si presta egualmente bene per essere tagliata a pezzetti e così cucinata. La punta del petto e le zampe dei polli, compreso il tacchino, possono darvi una norma della tenerezza delle loro carni perché, quando invecchiano, la punta del petto indurisce e non cede alla pressione delle dita, e le zampe, da nere che erano, si fanno giallastre.
₂₀₆. Pollo dorato II
Dopo averlo trattato come il precedente, tagliatelo a pezzi più piccoli, infarinatelo, immergetelo in due uova frullate e salate a buona misura; friggetelo in padella, conditelo ancora un poco con sale e pepe, e servitelo con spicchi di limone.
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₃₈₁. Fagiuolini con la balsamella
Lessate i fagiolini in modo che (mediante un cucchiaino di soda) restino ben verdi. Poi soffriggeteli nel burro, ma leggermente onde non perdano il bel colore e conditeli con sale e pepe. Versateci sopra una besciamella scorrevole, ma non troppo copiosa, fatta con panna, burro e farina, e mandateli in tavola con un contorno di pane fritto tagliato a mandorle. Possono servire per tramesso in un pranzo.
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F. Sychkov. Raccolta di erbe a Pentecoste Сычков_Троицын-день_1917

Artusi: Menù per la Pasqua di Rose (Pentecoste)

 F. Sychkov. Raccolta di erbe a Pentecoste 1917

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Pentecoste, dal greco antico ἡμὲρα (heméra) – πεντηκοστή (pentekostè) – cioè “cinquantesimo” (giorno), è una festa della tradizione ebraica e successivamente di quella cristiana. Nella religione cristiana, cade nel cinquantesimo giorno dopo Pasqua (da cui il nome), di domenica, ed è quindi una festa mobile, dipendente dalla data della Pasqua. Avvenimento celebrato: Rivelazione di Dio sul Sinai (ebraismo); discesa dello Spirito Santo (Cristianesimo)

Nota di pranzo

Minestra in brodo. Minestra di semolino composta n. 16, o di carne passata n. 19.
Lesso. Pollastra ingrassata, con Sparagi in salsa n. 124.
Umido. Vitella di latte in guazzetto n. 325, con Zucchini ripieni n. 377, o Umido incassato n. 350.
Tramesso. Sformato di fagiuolini n. 386.
Arrosto. Quagliette n. 536, con Insalata maionese n. 251.
Dolci. Zuppa inglese n. 675, e Macedonia n. 772.

₁₅. Minestra di semolino composta 1
Cuocete semolino di grana fine nel latte e gettatene tanto che riesca ben sodo. Quando lo ritirate dal fuoco conditelo con sale, parmigiano grattato, un pezzetto di burro e odore di noce moscata e lasciatelo diacciare. Allora stemperate il composto con uova fino a ridurlo come una liquida crema. Prendete una forma liscia di latta, ungetene bene il fondo col burro, aderitegli un foglio ugualmente unto e versate il detto composto nella medesima per assodarlo a bagnomaria con fuoco sopra.
Cotto e diaccio che sia, una lama di coltello passata all’intorno e la carta del fondo vi daranno aiuto a sformarlo. Tagliatelo a mattoncini o a mostaccioli della grossezza di uno scudo e della larghezza di un centimetro o due e gettateli nel brodo facendoli bollire qualche minuto.
Basta un bicchiere di latte e due uova a fare una minestra per quattro o cinque persone. Con un bicchiere e due dita di latte e tre uova ho fatto una minestra che è bastata per otto persone.

₁₆. Minestra di semolino composta .2
La minestra di semolino fatta nella seguente maniera mi piace più dell’antecedente, ma è questione di gusto.

Per ogni uovo:
Semolino, grammi 30.
Parmigiano grattato, grammi 20.
Burro, grammi 20.
Sale, una presa.
Odore di noce moscata.

Il burro scioglietelo al fuoco e, tolto via dal fuoco, versateci sopra il semolino e il parmigiano, sciogliendo bene il composto colle uova. Poi versatelo in una casseruola con un foglio imburrato sotto per assodarlo fra due fuochi, badando che non rosoli. Sformato e diaccio che sia, tagliatelo a piccoli dadi o in altro modo, facendolo bollire nel brodo per dieci minuti.
Tre uova basteranno per cinque persone.

₁₂₄. Salsa per Sparagi
È una salsa da servire cogli sparagi lessati, o col cavolfiore.

Burro, grammi 100.
Farina, una cucchiaiata.
Aceto, una cucchiaiata.
Un rosso d’uovo.
Sale e pepe.
Brodo o acqua, quanto basta

Mettete prima al fuoco la farina colla metà del burro e quando avrà preso il color nocciola versate il brodo o l’acqua a poco per volta girando il mestolo e, senza farla troppo bollire, aggiungete il resto del burro e l’aceto. Tolta dal fuoco, scioglieteci il rosso d’uovo e servitela. La sua consistenza dev’essere eguale a quella della crema fatta senza farina. Per un mazzo comune di sparagi possono bastare grammi 70 di burro colla farina e l’aceto in proporzione.

₃₇₇. Zucchini ripieni
₃₇₈. Zucchini ripieni di magro
₃₈₆. Sformato di fagiuolini

Verdure ripiene: Zucchine ripiene dell'Artusi

Zucchine ripiene dell’Artusi

Sformato di fagiuolini dell' Artusi

Sformato di fagiuolini dell’ Artusi

Artusi: Giugno - Nota pranzo I

carolina marinella pasqua

Il Pranzo di Pasqua da zia Marinella, mamma di Carolina

..Menù

Crostini con crema di cuori di carciofi
Flan di piselli con uovo di quaglia
Cannelloni con ricotta e asparagi
Torta salata di rosolacce
Pinzimonio di verdure
Panini al latte, Panini all’olio, Panini alle olive nere
Galletti di piadina
Pastiera napoletana, Uova di cioccolato e Colomba pasquale
Fragole al limone

Cannelloni alla Rossinipasqua marinella

 

 

 

 

rosolacce pasqua marinella

La “sontuosa” Pastiera napoletana

 

 

 

 

Colomba pasquale casalingaCome preparare le Fragole dall’Almanacco del 1935

 

 

 

 

pasqua pane marinellaPanini al latte

Panini con olive nere

Galletti di piadina
Preparate la piadina romagnola e, quando è ancora calda (altrimenti si romperà), intagliatela con un tagliapasta a forma di galletto.

Ovetti decorativi di pasta sfoglia
Intagliate due sagome a forma di ovetto nella pasta sfoglia. Ricoprite una con marmellata di lamponi e sovrapponete l’altra sagoma. Intagliate con la punta di un coltellino dei fregi, quindi cuocete in forno. Una volta sfornati e ancora caldi infilate uno stecchino.

piadina marinella

Ovetti decorativi di pasta sfoglia

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Pranzo Pasqua da zia Marinella

 

 

Pranzo di Pasqua da Carolina

Pranzo per la Festa della Donna da Carolina e Marinella

Da Carolina prove tecniche di Carnevale

Pranzo di Natale da Carolina

Menù per la Festa di Laurea

2. Menù per la Festa di Laurea

Torta di laurea

Menù
Asparagi con salsa al crescione
Pasticcio di funghi in crosta
Codino di vitello o Portafogli in bellavista
Barchette al pistacchio

Asparagi con salsa al crescione
Tempo occorrente: 50′
Ingredienti per 6 persone
2 kg. di asparagi, 160 gr. di burro, 3 tuorli d’uovo, 60 gr. di crescione, 2 cucchiai di succo di limone, sale e pepe.

  • Raschiate la parte bianca degli asparagi, eliminate il terriccio, lavateli e legateli a mazzetti e fateli cuocere per 20 minuti in acqua bollente salata dopo averli sistemati ben ritti nella casseruola (in modsalsa al crescione watercress fungo cardoncelloo che le punte restino fuori dall’acqua) e averli chiusi con un coperchio.
  • Sgocciolateli, tagliate e scartate le parti dure e disponete le punte così ottenute in un piatto di portata ben caldo.

Serviteli accompagnandoli con la salsa al crescione 

Vino: Erbaluce di Caluso (Piemonte) servito a 11-12°C. Verdicchio dei Colli di Jesi (Marche) servito a 10-11°C.

Pasticcio di funghi in crosta Pasticcio di funghi in crosta
Tempo occorrente: 1h 30′
Ingredienti per 6 persone
1 confezione di pasta sfoglia surgelata, 800 gr. di funghi freschi possibilmente porcini (se utilizzate invece i funghi coltivati potete rafforzarne il sapore ed il profumo aggiungendo, durante la cottura, 30 gr. di funghi secchi ammollati e tritati finemente), 100 gr. di prosciutto cotto, 100 gr. di fontina tagliata a fettine, 2 uova, 2 dl. di panna, 2 scalogni (oppure 1 spicchio d’aglio ed 1 pezzetto di cipolla), 1 ciuffo di prezzemolo, 40 gr. di burro o margarina vegetale, latte quanto basta, sale, pepe, 1 cucchiaio di farina.

  • Fate scongelare la pasta sfoglia, dividetela in due parti e tiratela sottilmente servendovi di un matterello in modo da ottenere due sfoglie di forma rettangolare.
  • Foderate allora il fondo di una pirofila,, anche questa rettangolare, con un foglio di carta d’alluminio ed adagiatevi una delle due sfoglie avendo cura di rivestire anche le pareti della teglia.
  • Mondate i funghi eliminando il terriccio e le eventuali parti di scarto, lavateli con cura con uno straccetto umido e tagliateli a fettine non troppo sottili. In una casseruola rosolate gli scalogni tritati finemente insieme al burro e appena iniziano a prendere colore aggiungete i funghi preparati. Insaporite con un poco di sale e un pizzico di pepe, incoperchiateli e lasciateli cuocere a fuoco basso per 20-25 minuti circa.
  • Trascorso questo tempo unite ai funghi la farina, la panna liquida, girate tutto con cura, levate dal fuoco ed incorporate anche il prezzemolo tritato finemente e le uova intere. Versate il composto di funghi nella pirofila contenente la sfoglia alternandola a strati con fettine di fontina e prosciutto cotto.
  • Coprite tutto con la seconda sfoglia, unite i lembi delle due sfoglie dopo averli inumiditi in modo che il ripieno non fuoriesca durante la cottura e con i ritagli guarnite a piacere la superficie. Con i rebbi di una forchetta forate la pasta in modo che il ripieno possa respirare e pennellatela con un poco di latte.
  • Passate il pasticcio di funghi in forno preriscaldato a 220°C per 40 minuti circa o finchè la sfoglia non sarà ben dorata. Servite immediatamente.

Vino: Sassella (Valtellina Superiore) servito a 18-19°C. Chianti Classico Vignamaggio (Toscana) servito a 18-19°C.

Codino di vitello Codino di vitello
Tempo occorrente: 2h
Ingredienti per 6 persone
800 gr. di codino di vitello tagliato nel centro in modo da ottenere una sacca, 500 gr. di zucchine, 3 uova, mollica di un panino bagnata nel latte e strizzata, 1 ciuffo di prezzemolo, ½ cipolla, 2 cucchiai di olio, 40 gr. di burro, un rametto di rosmarino, ½ bicchiere di vino bianco, sale, pepe, 30 gr. di parmigiano reggiano grattugiato.

  • Mondate le zucchine, raschiatele, lavatele, asciugatele e tagliatele a fettine. In una casseruola rosolate la cipolla tritata finemente e l’olio e appena la prima inizia a prendere colore unite le zucchine. Insaporitele con un poco di sale ed un pizzico di pepe, incoperchiatele e lasciatele cuocere su fuoco medio per circa 15 minuti. Levate allora le zucchine dal fuoco; incorporatevi le uova, il parmigiano grattugiato, la mollica del pane ed il prezzemolo lavato e tritato finemente.
  • Con il composto preparato farcite il codino di vitello e cucite, con l’apposito spago da cucina, l’apertura attraverso la quale avete introdotto il ripieno facendo attenzione di non lasciare fessure attraverso le quali il ripieno possa fuoriuscire.
  • Rosolate l’arrosto preparato in una casseruola con il burro ed il rosmarino e quando ha preso un bel colore dorato da tutti i lati, irroratelo con il vino bianco, lasciatelo evaporare, salate l’arrosto e continuate la cottura a fuoco medio per circa un’ora e un quarto.
  • Servite la carne tagliata a fette e con contorno di zucchine trifolate o patate arrosto.

Vino: Dolcetto delle Langhe Monregalesi (Piemonte) servito a 17-18°C. Rosso Conero (Marche) servito a 18°C.

Portafogli in bellavista Portafogli in bellavista
Tempo occorrente: 30′
Ingredienti per 6 persone
6 fette di fesa di tacchino di circa 80 gr. l’una, 3 fette di prosciutto cotto o di spalla, 3 uova sode, 6 cetriolini sott’aceto, 1 uovo crudo, pangrattato quanto basta, 80 gr. di burro o margarina, sale.
Per la guarnizione: 1 tubetto di maionese, 6 cetriolini sott’aceto.

  • Sbattete le fette di carne, poi su ognuna mettete mezza fetta di prosciutto cotto, mezzo uovo sodo a fette e i cetriolini a fettine. Piegate la carne a metà e fissate l’apertura con uno stecchino che leverete quando la carne sarà cotta.
  • Passate i portafogli nell’uovo sbattuto e nel pangrattato, fateli dorare dalle due parti nel burro imbiondito, quindi lasciateli cuocere lentamente per 8-10 minuti, salandoli a metà cottura. Serviteli freddi, guarniti con maionese e cetriolini tagliati a ventaglio.

Vino: Pinot nero di Breganze (Veneto) servito a 18°C. Chianti Montalbano servito a 8°C.

Cosa fare…

  • … il giorno prima del pranzo: Preparate le barchette di pasta frolla che conserverete a temperatura ambiente e il ripieno del pasticcio di funghi che terrete in frigorifero in un contenitore ermetico.
  • … 3 ore prima del pranzo: Preparate il ripieno per il codino di vitello, farcitelo e cucite la carne.
  • … 2 ore prima del pranzo: Fate cuocere il codino di vitello e preparate la crema al pistacchio.
  • … 1 ora prima del pranzo: Pulite gli asparagi e preparateli per la cottura. completate il pasticcio di funghi e fatelo cuocere.
  • … ½ ora prima del pranzo: Cuocete gli asparagi e preparate la salsa al crescione.
Fonte: I miei menù – Selezione dal Reader’s Digest 1989
Menù per la Festa di Laurea

1. Menù per la Festa di Laurea

Torta di laurea

Menù
Gnocchetti allo zafferano
Branzinetti alla mugnaia saporiti
Filetto in insalata o Pollo farcito alla mugnaia
Budino freddo alla diplomatica

Gnocchetti allo zafferanoGnocchetti allo zafferano
Tempo occorrente: 2 h
Ingredienti per 6 persone
350 gr. di farina, 200 gr. di pangrattato, 70 gr. di parmigiano reggiano grattugiato, 2 uova intere e 1 tuorlo, 100 gr. di prosciutto cotto tritato, 1 bicchiere e ½ di latte, 40 gr. di burro o margarina, 2 dl. e ½ di panna, 1 bustina di zafferano, 1 pezzetto di cipolla piccola, noce moscata, sale e pepe.

  • Sulla spianatoia setacciate la farina, poi mescolatevi il pangrattato, al centro rompete le uova più il tuorlo, mettete il prosciutto cotto, il parmigiano grattugiato, il latte, una grattatina di noce moscata, un pizzico di sale e lavorate l’impasto per una decina di minuti in modo che diventi un composto omogeneo. Poi formate una palla, copritela con un canovaccio e lasciatela riposare in luogo tiepido per un’oretta.
  • Trascorso questo tempo, riprendete la pasta, lavoratela per altri 5 minuti, formate dei bastoncini grossi come un dito, tagliateli a pezzetti e passateli sul rovescio della grattugia o su una forchetta come fossero gnocchi normali.
  • Fate cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua bollente salata per qualche minuto, quindi levateli con il mestolo forato e metteteli da parte. In una capace padella fate sciogliere il burro o la margarina, aggiungete la cipolla tritata finemente, unite gli gnocchetti, fateli rosolare leggermente muovendoli con un cucchiaio di legno, bagnateli con la panna nella quale avrete sciolto la bustina di zafferano. Cospargeteli con un poco di parmigiano grattugiato e abbondante pepe appena macinato. Girate bene il tutto e servite subito.

Vino: Trebbiano d’ Abruzzo, servito a 10°C. Rosato di Castel del Monte (Puglia) a 13-15°C.

Branzinetti alla mugnaia saporitiBranzinetti alla mugnaia saporiti
Tempo occorrente: 50′
Ingredienti per 6 persone
6 branzinetti del peso di 250 gr. cad., 100 gr. di burro o margarina, 3 peperoni carnosi, un ciuffo di prezzemolo, 2 cucchiai di olio, un poco di farina, succo di ½ limone, sale, pepe, uno spicchio d’aglio, 2 foglie di basilico.

  • Arrostite direttamente sulla fiamma i peperoni, passateli in acqua fredda, spellateli, eliminate i semi e i torsoli, risciacquateli, asciugateli con un panno, tagliateli a piccole striscioline, metteteli in una terrina con un pizzico di sale e pepe, lo spicchio d’aglio schiacciato, l’olio e le foglie di basilico e lasciate insaporire tutto per un poco.
  • Pulite i branzinetti preparandoli per la cottura, lavateli, asciugateli, infarinateli, salateli e cuoceteli in una capace padella con il burro sciolto facendoli dorare dalle due parti. Sistemate i branzinetti in un piatto di portata caldo, spolverizzateli con il prezzemolo lavato, privato dei gambi e tritato finemente e spruzzateli con il succo di limone.
  • Copriteli con i peperoni conditi dopo aver eliminato lo spicchio d’aglio, versate sopra il tutto il burro di cottura e servite subito.

Vino: Cirò bianco classico (Calabria), servito a 10°C. Sauvignon dei Colli Berici (Veneto), servito a 10°C.

Pollo farcito alla mugnaiaPollo farcito alla mugnaia
Tempo occorrente: 1 h e 20′
Ingredienti per 6 persone
1 pollo del peso di circa 1,400 kg., 150 gr. di polpa magra di vitello, 100 gr. di lardo, un pugno di mollica di pane bagnata nel brodo e strizzata, 1 cipollina e 1 ciuffetto di prezzemolo tritati, 50 gr. di margarina, 1 bicchiere di vino bianco secco, 100 gr. di fette sottili di prosciutto crudo, brodo, sale e pepe.

  • Preparate il pollo per la cottura; fate il ripieno mescolando la carne e il lardo tritati con la mollica del pane, il trito di cipolla e prezzemolo, sale e pepe. Introducetelo nel pollo, fasciandone il petto con le fette di prosciutto e legatelo.
  • Fatelo rosolare in margarina imbiondita, spruzzatelo con il vino bianco e, quando sarà evaporato, coprite e lasciate cuocere per circa un’ora e un quarto, in forno o sul fornello, aggiungendo del brodo, se necessario, durante la cottura. Appena pronto, servitelo subito in tavola.

Vino: Lagrein dunkel dell’Alto Adige, servito a 18°C. Vermiglio di Montalcino (Toscana), servito a 18°C.

Budino freddo alla diplomatica
Tempo occorrente: 50′
Ingredienti per 6 persone
6 tuorli d’uovo, 150 gr. dii zucchero, 3 dl. e ½ di latte, 4 fogli di colla di pesce, 350 gr. di panna montata, 1 stecca di vaniglia, 200 gr. di savoiardi, 1 bicchiere di Kirsch, 100 gr. di frutti canditi tagliati fini.

  • Immergete i frutti canditi nel Kirsch  e lasciateli insaporire per alcuni minuti; mettete a bagno i fogli di colla di pesce. In una terrina montate i tuorli d’uovo con lo zucchero per 5 minuti circa e diluiteli con il latte che avrete in precedenza scaldato con la stecca di vaniglia.
  • Aggiungete nella terrina i fogli di colla di pesce precedentemente ammollati in acqua e poi strizzati, cuocete tutto girando in continuazione con un cucchiaio di legno su fuoco molto basso, finchè la crema non si addensa.
  • Levate dal fuoco, eliminate la stecca di vaniglia, lasciate raffreddare la crema e incorporate la panna che avrete montato con un frullino. Levate i canditi dal Kirsch, allungate quest’ultimo con un poco d’acqua e inzuppatevi leggermente i savoiardi.
  • In uno stampo inumidito deponete uno strato di crema preparata, adagiatevi sopra dei savoiardi e un poco di canditi, quindi ripetete per tutti gli strati sino ad esaurimento degli ingredienti. Conservate lo stampo ben coperto al fresco per alcune ore. Al momento di servire immergete lo stampo per qualche secondo in acqua calda e sformatelo su un piatto di portata. Guarnite la superficie a piacere con biscottini e frutta di bosco e portate in tavola.

Vino: Moscato rosa dell’lto Adige, servito a 9°C. Malvasia di Brindisi (Puglia), a 10°C.

Cosa fare…

  • … il giorno prima del pranzo: Preparate il budino freddo alla diplomatica e conservatelo, coperto, in frigorifero. Preparate i peperoni abbrustoliti da accompagnare con i branzetti e conservateli in frigorifero.
  • … 3 ore prima del pranzo: Pulite bene i funghi per il filetto in insalata, affettateli, passateli nel limone affinchè non anneriscano e conservateli al fresco.
  • … 2 ore prima del pranzo: Preparate l’impasto per gli gnocchi e lasciatelo riposare. Cuocete i branzetti e conservateli in luogo caldo. Sformate il budino, guarnitelo e rimettetelo nel frigorifero.
  • … 1 ora prima del pranzo: Completate gli gnocchi e lessateli. Tagliate a striscioline il filetto,, completatelo con i funghi e conditelo con la salsetta preparata.
  • … ½ ora prima del pranzo: Passate gli gnocchi in padella con lo zafferano. Completate i branzetti cotti con i peperoni.
Fonte: I miei menù – Selezione dal Reader’s Digest 1989
1. Menù per la Festa di Laurea

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Zuppa di piselli al prosciutto affumicato
Rombo lessato con salsa fantasia
Filetto di manzo del buongustaio
Torta Regina

 

Zuppa di piselli al prosciutto affumicato

Rombo lessato con salsa fantasia
Tempo occorrente: 45′
Ingredienti per 6 persone
1 rombo del peso di 1,500 kg. circa, 1 gambo di sedano, 1 cipolla, 1 carota, 1 foglia di alloro, 2 cucchiai di aceto, 300 gr. di peperoni verdi sott’aceto, 20 gr. di capperi 30 gr. di filetti d’acciuga sott’olio, 1 spicchio d’aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, olio, sale.

  • Pulite, lavate e preparate per la cottura il rombo quindi adagiatelo in una capace pentola, unite l’alloro, la carota, la cipolla e il sedano a pezzi, l’aceto, un poco di sale e acqua sufficiente a coprire il tutto. Lasciate lessare il pesce per 15 minuti dall’inizio dell’ebollizione, sgocciolatelo bene senza che si rompa, ricavatene i filetti e sistemateli su un piatto di portata caldo.
  • Nel frattempo tritate il più finemente possibile i peperoni, i capperi, l’aglio, il prezzemolo lavato e privato dei gambi e le acciughe. Mettete il trito in un casseruolino con un poco di olio e fate cuocere su fuoco basso per 20 minuti circa. In caso la salsa si asciughi troppo allungatela con poca acqua. Coprite il rombo con la salsa preparata e servite subito, prima che diventi fredda.

Vino: Sauvignon dell’Alto Adige, a 9-11°C. Orvieto Classico (Umbria, Lazio), a 9-11°C.

Filetto di manzo del buongustaio

Torta Regina
Tempo occorrente: 1 h e 20′
Ingredienti per 6 persone
Per la pasta
200 gr. di zucchero, 50 gr. di burro o margarina, 1 uovo, 50 gr. di cacao amaro, 1 bustina di vaniglina, 1 bicchiere di latte, 1 vasetto di yogurt naturale, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio, 100 gr. di farina.
Per la salsa
2 tuorli d’uovo, 80 gr. di zucchero, ¼ di litro di latte, 1 bustina di zucchero vanigliato, due banane mature, 1 bicchierino di brandy.

  • Preparate la salsa. In una terrina battete i tuorli d’uovo con lo zucchero, poi aggiungete il latte caldo e lo zucchero vanigliato. Fate cuocere a bagnomaria, sempre mescolando, fino a bollore. Levate dal fuoco, incorporate le banane schiacciate con una forchetta, mescolate il liquore e lasciate raffreddare la crema.
  • Preparate ora la pasta. Radunate in una ciotola lo zucchero con il burro sciolto, l’uovo intero, il cacao, la vaniglia, il  latte mescolato con lo yogurt, il bicarbonato e infine aggiungete poco alla volta la farina setacciata.
  • Versate il composto ben amalgamato in una tortiera ben unta e infarinata e fate cuocere in forno caldo (200°C) per 40 minuti. Lasciate intiepidire la torta e servitela accompagnandola con la crema di banane.

Vino: Breganze Torcolato (anche detto Pasquale. Veneto), servito a 10°C. Malvasia di Lipari, servito a 10°C.

Zuppa di piselli al prosciutto affumicato

Zuppa di piselli al prosciutto affumicato

Filetto di manzo del buongustaio in crosta

Filetto di manzo del buongustaio in crosta

torta regina

Torta Regina

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Cosa fare…

… il giorno prima del pranzo: Preparate la torta Regina e la salsa di banane che l’accompagna, quindi conservate la prima a temperatura ambiente e la seconda in frigorifero.

… 3 ore prima del pranzo: Realizzate il filetto di bue del buongustaio senza però farlo cuocere in forno.

… 2 ore prima del pranzo: Preparate la zuppa di piselli e i crostini aspettando l’ultimo momento per metterla nei piatti.

… 1 ora prima del pranzo: Mettete in forno il filetto e realizzate il rombo con la salsa fantasia.

… ½ ora prima del pranzo: Completate la zuppa di piselli e tirate fuori dal frigorifero la salsa fantasia.

Menù per le Nozze d’ Oro e di Diamante Fonte: I miei menù – Selezione dal Reader’s Digest 1989
Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 
Weddingcake” di Howardseaton – Opera propria. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons –
Menù Nozze d' Argento

Menù per le Nozze d’ Argento

Menù
Piccoli soufflé agli spinaci e mozzarella
Insalata delicata al tonno
Zuppa di polpa di granchio
Petto di vitello farcito brasato
Dolce della Zarina

Piccoli soufflé agli spinaci e mozzarella
Tempo occorrente: 1 h e 30′
Ingredienti per 6 persone
600 gr. di spinaci, 30 gr. di burro o margarina, 30 gr. di farina, ¼ di litro di latte, 200 gr. di mozzarella, pangrattato qb, 4 uova, sale, noce moscata.

  • Lavate con cura gli spinaci cambiando più volte l’acqua in modo da eliminare tutto il terriccio eventuale e fateli cuocere in acqua bollente salata per 15 minuti circa. Quindi scolateli, lasciateli intiepidire, strizzateli e sminuzzateli. In un pentolino fate sciogliere il burro o la margarina, incorporate la farina, un pizzico di sale, diluite tutto con il latte e senza mai smettere di girare portate a ebollizione in modo da ottenere una salsa densa e compatta.
  • Incorporate alla salsa gli spinaci, insaporite tutto con un poco di noce moscata e lasciate raffreddare il composto. Rompete le uova dividendo i rossi dai bianchi, versate i primi nel composto di spinaci e montate a neve fermissima i secondi.
  • Aggiungete all’impasto la mozzarella tagliata a dadini, unite con delicatezza anche i bianchi montati a neve e versate il composto in parti uguali in 6 pirofiline da soufflé ben unte e cosparse di pangrattato. Passate tutto in forno preriscaldato a 220 gradi per 20 minuti circa o finchè i soufflé non saranno ben gonfi e dorati in superficie. Servite immediatamente ricordando che il soufflé non può aspettare neanche un minuto.

Vino: Müller-Thurgau dei Colli Piacentini, a 10°C. Lagrein Kretzer Rosè (Alto Adige),a 13°C

Insalata delicata al tonno
Tempo occorrente: 20′
Ingredienti per 6 persone
400 gr. di insalata trevisana, 150 gr. di soncino, 200 gr. di tonno sott’olio, 150 gr. di fontina, 150 gr. di noci, 1 uovo, olio, aceto, sale e pepe.

  • Pulite le due insalate, quindi tagliate a striscioline la trevisana come se fosse cicorino e lasciate intero il soncino.
  • Sgusciate le noci e dividete i gherigli, tagliate a dadini la fontina, sgocciolate e spezzettate  il tonno e fate rassodare l’uovo in acqua bollente per 9 minuti.
  • In una insalatiera radunate le insalate, il tonno, la fontina e le noci. A parte schiacciate l’uovo con una forchetta, versatelo sopra gli altri ingredienti, condite tutto con olio, aceto, sale e pepe, girate bene e servite.

Vino: Venegazzù bianco (Veneto), a 10°C. Bianco capena superiore (Lazio), a 10°C.

Zuppa di polpa di granchio
Tempo occorrente: 40′
Ingredienti per 6 persone
2 scatole di polpa di granchio, 1 pomodoro grosso maturo, 1 patata grossa, 2 zucchine, uno spicchio d’aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 litro e mezzo di brodo di pesce, 4 cucchiai di olio, 6 fette di pane casereccio, sale, pepe appena macinato.

  • Sbucciate la patata e il pomodoro e tagliateli a piccoli dadini, quindi mondate le zucchine, lavatele e affettatele sottilmente. Tritate finemente lo spicchio d”aglio insieme al prezzemolo privato dei gambi, lavato e sgocciolato.
  • Sul fondo di una pentola fate insaporire le verdure preparate insieme all’olio, quindi diluite tutto con il brodo di pesce, regolate di sale, se necessario, e portate tutto a ebollizione. Continuate la cottura per 20 minuti circa e passate tutto al passaverdure.
  • Rimettete il brodo passato in una casseruola, incorporate la polpa di granchio levata dalle scatole e fatta sgocciolare e lasciate cuocere per altri 10 minuti. Fate tostare le fette di pane, disponetele una per fondina, copritele con la zuppa di granchio e spolverizzate tutto a piacere con un poco di prezzemolo tritato e pepe appena macinato. Servite subito.

Vino: Collio Goriziano Pinot Grigio (Friuli), servito a 10°C. Frascati di Monteporzio Catone (Lazio), servito a 10°C.

Petto di vitello farcito brasato
Tempo occorrente: 1h e 40′
Ingredienti per 6 persone
800 gr. di vitello disossato e aperto nel mezzo a forma di tasca, 200 gr. di ricotta, 25 gr. di funghi ammollati, ½ cipolla, 1 uovo, 100 gr. di prosciutto cotto, 1 ciuffo di prezzemolo, una carota, 1 costa di sedano, 1 spicchio d’aglio, 70 gr. di burro o margarina, 1 pomodoro maturo, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 mestolo di brodo anche di dado, sale e pepe.

  • Affettate sottilmente la cipolla e fatene rosolare una parte in un padellino con 20 gr. di burro o margarina, quindi unite i funghi ammollati e spezzettati, regolate di sale e pepe e fate cuocere allungando con un poco di acqua, se lo ritenete necessario.
  • In una terrina radunate la ricotta, l’uovo, il prosciutto cotto sminuzzato, i funghi con il loro fondo di cottura, il prezzemolo privato dei gambi e tritato finemente e amalgamate bene il tutto.
  • Farcite con il composto preparato il petto di vitello e cucite le aperture con del filo grosso in modo che il ripieno non possa fuoriuscire in cottura.
  • Pulite, private della pelle e tritate la carota, il sedano e il pomodoro, metteteli in una casseruola con la cipolla rimasta, l’aglio e il burro.
  • Fate rosolare il tutto, adagiatevi il petto di vitello, giratelo affinchè insaporisca da tutti i lati, regolatelo di sale e irroratelo con il vino bianco. Continuate la cottura su fuoco basso per circa un’ora diluendo con il brodo a metà cottura. Servite la carne tagliata a fette e cosparsa con il fondo di cottura frullato o passato al setaccio.

Vino: Groppello della Riviera del Garda, a 18°C. Sorni Trentino Rosso, servito a 18°C.Dolce della Zarina con frutta mista (3)

Dolce della Zarina con frutta mista

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Cosa fare…

  • … il giorno prima del pranzo: Preparate il petto di vitello farcito, fatelo cuocere secondo le modalità indicate nella ricetta e conservatelo al fresco senza affettarlo. Preparate il dolce della Zarina senza decorarlo con la panna e il cioccolato e conservatelo in frigorifero ben chiuso.
  • … 3 ore prima del pranzo: Preparate la base dei soufflé agli spinaci senza completarli con gli albumi montati a neve. Completate il dolce della Zarina guarnendolo.
  • … 2 ore prima del pranzo: Preparate la zuppa di granchio e fate tostare le fette di pane senza unirle alla zuppa sino al momento di servirle.
  • … 1 ora prima del pranzo: Completate i soufflé e riscaldate il forno.
  • … ½ ora prima del pranzo: Fate cuocere i soufflè, scaldate il petto di vitello, tagliatelo a fette e conservatelo al caldo.
Menù Nozze d’ Argento Fonte: I miei menù – Selezione dal Reader’s Digest 1989
Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Festoni delicati per la tavola della festaNozze d’Argento, Nozze d’Oro e Nozze di Diamante, prima parte

Nozze d’Argento, Nozze d’Oro e Nozze di Diamante, seconda parte

battitura

Menù per PRANZO della BATTITURA DEL GRANO delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Contadini al lavoro: mietitura tradizionale all’inizio del Novecento
La trebbiatura è l’attività conclusiva del raccolto consistente nella separazione della granella del frumento e degli altri cereali dalla paglia e dalla pula.
La battitura terminava per S. Lorenzo (10 agosto). Spesso il lavoro era accompagnato da canti popolari, appresi e tramandati oralmente. Finito il lavoro, la sera si faceva grande festa.
La festa più caratteristica della campagna romagnola era quella della sfujareja, a settembre. Dopo la raccolta del granoturco o mais avveniva la spannocchiatura sull’aia. Era un evento cui partecipavano tutti i membri della comunità.
Le fasi della trebbiatura possono essere riassunte in:
  1. Battitura della fascina di grano;
  2. Separazione della paglia dalla granella tramite la ventilazione e scuotitura della paglia;
  3. Concia del grano:
  4. Raccolta del grano nel contenitore in legno posizionato nella parte anteriore bassa. Wikipedia 
 “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”

Menù

Minestre
Spaghetti asciutti o Tagliatelle asciutte o maccheroni asciutti o riso asciutto
Pietanza nel Ravennate
Pollo alla cacciatora con piselli freschi o patate in umido
Pietanza nel Forlivese
Cotolette in umido con piselli freschi o con patate in umido
Formaggi di Romagna Ricotta e di vacca
Frutta di stagione
Dolce
Ciambella

Tagliatelle verdi asciutte
Si lavorano come le altre tagliatelle ed hanno solamente in più l’impasto di spinaci, o erbette, lessati, ben strizzati e finemente tritati che danno alla pasta un colore verde da cui prendono il nome.

Pollo alla cacciatora alla romagnola
Per questa ricetta semplice e di famiglia, tagliate a pezzi piuttosto piccoli 1 pollo ben pulito e lavato. Fatelo soffriggere in mezzo bicchiere di olio e in 1 noce di burro, 100 gr. di prosciutto grasso e magro a pezzettini. Quando il soffritto […]

Cotolette in umido
Le cotolette si possono fare con carne di bovino, di suino, di coniglio, di tacchino, di pollo e di anatra.

Ciambella
E’ Zamblôn, la ciambella è, con la Sòpa inglesa (zuppa inglese), il dolce più comune gradito in Romagna.

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Pollo alla cacciatora alla romagnolacotolette in umido (3)

ciambella romagnola forlì

 

 

  •  “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

Menù per il PRANZO della VENDEMMIA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Menù per il PRANZO della GRAMOLATURA DELLA CANAPA in autunno

Menù per il GIORNO DEI SANTI delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Menù per PRANZO della BATTITURA DEL GRANO 

1 processione pasquale(1898),_by_Raffaello_Sorbi

Menù per PRANZO DI PASQUA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Una processione pasquale (1898), Raffaello Sorbi

“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”. Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985

Al mattino di Pasqua a colazione si mangiavano per devozione uova dure (sode) salate e condite con olio, pepe, sale e prezzemolo tritato. le uova, già cotte dure in acqua bollente venivano “pitturate nei gusci in segno di festa, in forme, maniere e colori diversi, la sera della vigilia pasquale e riposte in bella mostra sulla tavola entro piccoli canestri, addobbati con seta azzurra, per la colazione del mattino”.

File:Easter eggs - onion decoration.jpg

Un modo tradizionale di colorare le uova di Pasqua  è farle bollire insieme alle bucce di cipolla. I motivi sono ottenuti attaccandovi foglie di varie piante prima della bollitura e rimuovendole successivamente. In questa foto ci sono solo i gusci delle uova, ma solitamente le uova intere vengono bollite e decorate in questo modo.

PRANZO DI PASQUA

Menù

Minestra
Cappelletti romagnoli in brodo o Passatelli romagnoli in brodo
o Tardura romagnola o Minestra reale
Pietanze
Agnello e capretto arrosto
Cotolette d’agnello fritte, Cotolette d’agnello in umido
Patate fritte, Polpette di patata ripiene
Fagioli lessati
Insalate di sedani, Insalate al pangrattato
Formaggi
di Milano e di Roma
Frutta
fresca e secca
Dolci
Zuppa inglese, Gâteau Moka

Menù per pranzo e cena San Biagio Cappelletti di Romagna Artusi

Minestra Passatelli Artusi

stracciatella zuppa minestra

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Minestra di brodo reale marchigiana Zuppa imperiale emiliana 1Agnello Almanacco della cucina 1935costolette agnello romagnola

 

 

 

 

cotolette in umido

zuppa inglese

caffè torta Moka_cake_3

 

 

 

 

Cialdoni farciti per Menù della CENA DI PASQUA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA delle famiglie nobiliari di inizio ‘900 in Romagna

Easter eggs – onion decoration.jpg