A Forlimpopoli
Nei tempi andati il giovedì di mezza Quaresima era dedicato alla penitenza e al digiuno. Oggi le occasioni di penitenza si sono trasformate in feste: la vecia da sghè (la vecchia da segare) viene segata e bruciata nella piazza del paese e dal suo ventre capiente escono giocattoli e dolci.
Le feste della Ségavècia più rinomate in Romagna sono quelle di Forlimpopoli e di Cotignola.
La festa della Segavecchia a Forlimpopoli (FO) arriva con la primavera. La leggenda narra che una donna, un giovedì di Quaresima, periodo di astinenza dalla carne, mangiò un salsicciotto; fu quindi condannata a morte e giustiziata per stregoneria. Tutta la città diventa festa con i carri mascherati, i banchi ambulanti, le giostre del luna park e l’allegria che da anni contraddistingue un appuntamento fisso dedicato al carnevale. Domenica 10 marzo e 18 marzo nel pomeriggio sfilata dei carri mascherati.
La festa della Segavecchia a Cotignola (RA), che spegne 562 candeline, è in programma dal 7 al 10 marzo. La manifestazione più antica della cittadina basso romagnola si ripete dal lontano 1451, ponendosi ogni anno a metà strada fra il primo giorno di Quaresima e la Pasqua Cristiana, per ricordare il momento del processo alla strega di Cotignola, colpevole di aver maledetto Francesco Sforza, duca di Milano e signore di Cotignola, e per questo condannata ad essere decapitata ed arsa sul rogo.
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Ricette da “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.
MINESTRE |
Bigoli (spaghetti) con le sardelle
Strozzapreti o Tagliatellone dei giganti, pasta al burro e prosciutto
Cucciaroli (castagne secche) con pane e Sapa¹
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Zuppa di fagioli con la Sapa
Aggiungere del pane abbrustolito e della sapa entro l’acqua di cottura dei fagioli e servire questi col detto brodo.
Fagioli con la Sapa
Condire i fagioli lessati ben scolati con sapa e servirli in tavola.
Maccaroni con la Sapa
Condire i maccaroni cotti al dente in acqua bollente, ben scolati, con la sapa e servirli in tavola.
Riso nel latte al miele
Cuocere nel latte il riso al dente, scolarlo e condirlo con alcune cucchiaiate di miele liquido.
- ¹La saba o sapa è uno sciroppo d’uva che si ottiene dal mosto appena pronto, di uva bianca o rossa.
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DOLCI |
Capricci di Mezzaquaresima: cookies di mandorle
Nidi di Mezzaquaresima: nidi di tagliatelle dolci e fritte.
Tortelli di Faenza con castagne e marmellata, per Quaresima e San Lazzaro (17 dicembre).
Gallette dolci
Farina grammi 400, zucchero grammi 200, burro o grasso grammi 150, uova tre.
Impastare con acqua o latte e tirare la pasta grossa due centimetri. Dare alla sfoglia tagliandola la forma che uno desidera e riporla sulle piastre ben unte e infarinare e cuocere al forno.
Pazientini di Quaresima
Farina grammi 400, zucchero grammi 300, chiari d’uovo dieci ben montati, pezzetti di pinoli mondati e un bicchierino di zabaione. Impastare il tutto e colla pasta formare tante piccole pastine di varie forme. Riporre le pastine su piastre ben unte e infarinate e cuocere al forno.
Nelle campagne romagnole il giorno della Ségavècia si mangiavano anche:
- il latte caldo col miele entro disciolto e i biscotti,
- i tortelloni ripieni di ricotta colla Sapa,
- la marmellata di fichi colla piada,
- la Marocca (che è un pane antico e povero, sfornato per secoli dalle donne del territorio) con entro l’uva passa: Panetti d’ uva passa
- il torrone,
- il pane inzuccherato
Mangiari di SAN GRUGNONE delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900
« Al Lovarìe », le Ghiottonerie di Carnevale nella Romagna di inizio ‘900
Menù per SAN LORENZO delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)