minestra mariconda petronilla

Minestra mariconda per un pranzetto di Pasqua alla maniera di Petronilla

I gustosi, svelti, economici desinaretti di Petronilla, 1944

«Se per la grande festa di primavera (quella festa che ogni anno, con i suoi tepori, e le sue miti pioggerelle, porta in tutti gli orti e in tutti i campi uno sbocciar di gemme, di fiori, di vigneti, di piantine novelle; in tutta la terra tutto uno sbucar, da uova, di vite nuove; e che dovrebbe anche portare, in ognuno dei nostri cuori, pace e sorrisi…). Se per la grande festa di Pasqua volete preparare una familiare festicciola mangereccia, ecco dunque come potrete fare.»

Pranzetto per la festa di Pasqua
Minestra mariconda
Carne e verdure in gelatina
Lingua salmistrata
Albicocche con panna

La mariconda è un’antica ricetta lombarda. Il nome viene da “mèlico“, che vuol dire mais, o “meliconde” (i chicchi del granoturco) perchè le palline hanno un colore che tende un po’ al giallo. Tre città ne contendono l’origine: Brescia, Bergamo e Mantova. Nella zona di Mantova, in particolare, c’è un’altra minestra simile che si chiama “canedoli“: la mariconda è una parente molto stretta dei Canederli altoatesini.

« Se nell’una o nell’altra, delle tante feste solenni, che ci dona il calendario, voleste sfoggiare (specie con il vecchio parentado) una di quelle vecchie minestre che mandavano in visibilio i nostri vecchi, ma che dalle nostre modernissime cucine sono ormai del tutto bandite…
Purché possiate disporre di una pignatta di eccellente brodo (fatto bollendo un bel pezzetto di carne) vi consiglio di preparare la minestra che porta il nome di Mariconda, e alla quale non difettano i tre famosi pregi, di essere squisita, abbastanza lesta a fare, e di spesa non affatto rilevante.
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Per preparare la mariconda… comperate pane da crostoni (o pane francese) della quantità di poco meno d’un etto per persona; toglietene la crosta; mettetelo in terrina; copritelo di latte; lasciatelo lì per circa un’ora. Tolto il pane dal latte, passatelo in una casseruola con burro nella proporzione di circa grammi 30 per persona; ponete la casseruola a fuoco; e fate bollire (rimestando di tanto in tanto) fino a che quasi tutto il liquido del latte se ne sarà andato. Versate allora il pane in un’insalatiera; aggiungete poco sale (il pane è di già salato); una bella presina di noce-moscata (se piacciono le droghe); e tanti cucchiai rasi di parmigiano grattugiato (che odori possibilmente di vecchiume) e tante uova, quanti saranno i commensali.

« Mescolate per bene; radunate l’impasto sul fondo dell’insalatiera; coprite con un tovagliolo; lasciate riposare fino all’ora del desinare. Allorché l’ultimo invitato sarà arrivato, svelte svelte, (facendovi magari aiutare dalla servetta per fare più presto) e con due cucchiaini – riempiendo cioè uno d’impasto, e staccandolo con l’altro – una cucchiaiatina dopo l’altra, fatelo tutto cadere nella pignatta, nella quale il brodo sarà già in pieno bollore ed al giusto salato. Quando, dopo pochi minuti vedrete i tanti e tanti gnocchetti, rivoltandosi, venire a galla… versate nella zuppiera e fate portare subito in tavola.
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E allorché, nei loro piatti fondi, il nonno ed i vecchi zii vedranno a galleggiare nel brodo bollente e profumato quei bei gnocchetti d’un bel giallo allettatore… oh quale meraviglia alla bella sorpresa! E quali dolci ricordi di Natali passati e ormai tanto lontani ridesterà, nei loro cuori, la vecchia minestra che porta il nome… di mariconda!Petronilla libri »

Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938

Minestra mariconda  Petronilla

Petronilla, chi era?
PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

Ricette di Petronilla per tempi eccezionali