torta al salmone Elaborate_fish_pie

Per fare Torta al salmone con Salsa Cameline per un banchetto medievale

  •  La pasta sfoglia affonda le sue radici in epoche antiche, come testimoniano ricette giunte fino a noi. L’origine della pasta sfoglia si trova nella pasticceria medievale nelle zone sotto l’influenza araba, anche se la sua origine è probabilmente anteriore, e classici riferimenti alla pasta sfoglia si possono trovare in Grecia e Roma (Petronio). Le sfoglie dolci o salate vennero prodotte in Spagna prima del XVII secolo.
  • Salsa Cameline
    è un condimento della cucina medievale a base di zenzero. Era molto popolare e si diffuse in tutta Europa. Gli ingredienti erano le spezie macinate nel mortaio, come pepe africano o grani del paradiso (Aframomum melegueta), zenzero (Zingiber officinale), cannella (Cinnamomum verum), resina di mastice (Pistachia Lentiscus), pepe lungo (Piper longum). Il pane secco imbevuto d’aceto. C’è chi mette in dubbio l’uso dell’aceto nella ricetta per questa salsa medievale, sostenendo invece il verjuice come contributo acido. Il nome “camelina” si riferisce alla cannella oppure al colore “cammello” del condimento: al tempo, le salse venivano definite in base al loro colore o alle spezie utilizzate.
 Torta al salmone
Ricetta di Daniel Myers

Questa ricetta è sorprendentemente semplice ed eccezionalmente gustosa. La fonte originale è in tedesco. Servire con la salsa Cameline.

Ingredienti

Pasta sfoglia.

  • Filetti di salmone da 1 libbra (gr. 453,592),
  • 1 cucchiaino prezzemolo,
  • ¼ cucchiaino. salvia,
  • ¼ cucchiaino. zenzero,
  • ¼ cucchiaino. sale,
  • 1/8 cucchiaino. pepe,
  • 1/8 cucchiaini. anice

Preparazione
Rimuovere qualsiasi pelle dal salmone. Stendere metà della pasta su una superficie infarinata e posizionare il salmone al centro. Aggiungi gli ingredienti rimanenti e copri con il resto della pasta. Sigillare i bordi con acqua e tagliarli a forma se lo si desidera. Cuocere a 180° fino a doratura – circa 40 minuti.

19. Diz ist ein gut spise von eime lahs. Nim einen lahs. schabe im abe die schupen. spalde in und snit in an stücke. hacke peterlin selbey. Nim gestozzen yngeber pfeffer enys saltz zu mazzen. mache eynen derben teyk noch der groezze der sticke. und wirf daz krut uf die stücke. e divertiti con il teyge. puoi sie gestemphen in ein forme daz tu. quindi mahtu machen hechde. förheln brasmen und backe eigliches besunder in eime teyge. ist ez aber eins fleischtages. so mahtu machen hüenre, rephüenre, tuben und vasande mahtu machen. ab du hast die formen. und backe sie in smaltze oder siut sie in den formen. nim von den brüsten der hüenre oder ander gut fleisch. so wirt die kunst dests bezzer und fersaltzez.
Prendete un salmone. Raschiate le squame. Tagliatelo a pezzetti. Tritate il prezzemolo (e) la salvia. Prendete lo zenzero macinato, il pepe, l’anice. Sale. Realizzate un impasto della dimensione del trancio (di salmone). mettete le erbe sul trancio. Ricopritelo con l’impasto.  e modellatelo.  In questo modo potete preparare lucci (e) trote. E cuoceteli individualmente in un impasto. Tuttavia, se è un giorno a base di carne, allora potete preparare galline, pernici, piccioni e fagiani. Se avete gli stampi, cuocetele nel grasso o fatele cuocere negli stampi. Prendete dai petti delle galline o altra buona carne.

File: Salsa alla crema di pollame, 2006.jpg

La camelina era una delle salse più comuni utilizzate nel Medioevo. Era così comune che poteva essere acquistata già pronta dai venditori nella Parigi della fine del XIV secolo.

Quando il Ménagier dava istruzioni alla sua nuova moglie sugli acquisti, scrive: “Dal salsiere, tre mezze pinte di cameline per pranzo e cena e un litro di acetosella”Ménagier de Paris è un manoscritto di economia domestica scritto nel XIV secolo (1392 – 1394). Viene attribuito a un borghese di Parigi, che lo redasse per la sua giovane sposa, per farle conoscere il modo di tenere la casa e di cucinare. Contiene insegnamenti in materia di comportamento sociale e sessuale, ricette e consigli per la caccia e il giardinaggio. Il suo interesse è altrettanto storico e linguistico che culinario. Quest’ultimo aspetto è stato tuttavia il più valorizzato nel XX e XXI secolo: esso passa per essere il maggior trattato culinario francese del Medioevo.

  • Incipit (fol.1r) (FR) «Chere souer pour ce que vous estant en laage de xv.ans et la sepmaine que vous et moy feusmes espousez me priastes que ie espargnasse a v(ost)re jeunesse et a v(ost)re petit et ignorant seruice jusques ace que vous eussiez plus veu apris…» (IT) «Cara sorella, poiché voi avete l’età di quindici anni e che mi avete pregato, nella settimana in cui ci siamo sposati, di risparmiarvi i vostri piccoli [errori di] servizio dovuti a ignoranza, e ciò fino a che voi non avrete imparato di più …»

La ricetta seguente è tipica, basata su una fonte inglese del XV secolo. E’ agrodolce e, perchè la cannella predomini, occorre andare leggeri con i chiodi di garofano. Ho aggiunto sale (comune a oltre la metà delle fonti che ho consultato) e ho fatto bollire la salsa (che a volte veniva fatto e altre volte no). Il risultato è una salsa dolce e piccante che assomiglia molto alla moderna salsa per bistecche.

Salsa cameline
Ricetta di ilmondodi laura.altervista.org

ingredienti

70 gr. di mandorle spellate, 40 gr. di uva passa, 40 gr. di mollica di pane raffermo, 30 cl. di agresto oppure 20 cl. di aceto di mele diluito in 10 cl. d’acqua, 1 cucchiaino di cannella in polvere, ¼ di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere, sale.

Preparazione

  1. Tagliare il pane a pezzetti e metterlo in una ciotola con vino e aceto. Lasciare in ammollo, mescolando di tanto in tanto, finché il pane non diventa una poltiglia. Filtrare con un colino a maglie fitte in una casseruola, pressando bene per far uscire quanto più liquido possibile dal pane.
  2. Lavare e mettere a bagno per 1 ora l’uva passa. Pestare le mandorle, quindi stemperarle in un po’ d’acqua e filtrare la miscela ottenuta. Tritale finemente l’uva passa insieme alle spezie e alla mollica di pane già ammollata.
  3. Mischiare il latte di mandorle e l’uvetta e aggiungere l’aceto di mele (o l’agresto). Amalgamare bene e salare leggermente.

Se volete far bollire la salsa:

  • portare a ebollizione il composto ottenuto al punto 3, facendo sobbollire fino a che non si addensi. La consistenza dovrà essere fluida e il colore biondo vivo.

Servire caldo.

Fonte Due libri di cucina del XV secolo

“Pro Salsa camelina” e Libro de coquina 1300 et 1309.

Le bevande nel Medioevo

Le bevande erano, sulla tavola dei ricchi, in bottiglie di vetro o in brocche metalliche e si servivano in metallo prezioso, di vetro o di legno decorato.

acqua-Rose_Petal_Soda

Acquarosa

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Ippocrasso.

Idromele

Idromele

 

 

 

 

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torte maestro martino medioevoTudor_pies_on_pewter_plates_at_Hampton_Court
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mariconda messibusbugo

La cucina Rinascimentale: Mariconda alla Ragonese, ricetta del 1549

Ricetta tratta dal volume di Cristoforo da Messisbugo: “Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale”, comparso per la prima volta a Ferrara nel 1549 postumo.

Mariconda alla Ragonese

Ingredienti

  • Pane raffermo,
  • latte,
  • burro,
  • uova,
  • grana,
  • noce moscata,
  • brodo di carne,
  • sale,
  • pepe

Preparazione:
In un recipiente sbriciolate della mollica di pane raffermo e ricopritela di latte, lasciandola riposare. Sciogliete del burro in un tegame, aggiungete il pane ben strizzato dal latte, ponete sul fuoco, e fate asciugare avendo cura di mescolare il tutto. In una terrina mettete il pane, delle uova, grana grattugiato, noce moscata, sale e pepe, amalgamate bene il composto e lasciate riposare coprendo con un canovaccio. Scaldate del brodo di carne, quando alzerà il bollore prendete il composto a mezzo cucchiaio alla volta, e gettatelo nel liquido fino ad esaurimento. Cuocete per pochi minuti, travasate la minestra in una zuppiera, e servitela immediatamente con a parte del formaggio grattugiato.

In origine questo era un piatto dolce, nell’impasto del quale entravano zucchero, uvetta e cannella.

fonte: taccuini storici.it

minestra mariconda brodo pane stracciatella 1

 

Cristoforo da Messisbugo: “Banchetti, compositioni di vivande et apparecchio generale”

La cucina Rinascimentale: Torta lombarda di bieta, ricetta del 1549

La cucina Rinascimentale: Mariconda alla ragonese, ricetta del 1549 Di Mike.lifeguard – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6943929
budino Egg_pudding

Budino di marene alla maniera di Petronilla

(per pranzo)

«Peccato che questo budino veramente sopraffino si possa preparare soltanto nell’uno dei pochi giorni durante i quali si possono avere marene mature, ma tu non lasciarti sfuggire l’occasione (ricordalo) ed ogni anno sia per un vero pranzo, sia per un pranzetto, allestisci il budino. Per allestirlo, snocciola 500 gr. di marene; versale in una casseruola; unisci 150 gr. di zucchero ed un bicchiere di vino rosso e possibilmente vecchio; poni a fuoco; fa bollire sino a che le marene saranno cotte, lasciale raffreddare; indi falle scolare, serbandone però tutto lo sciroppo.
.
Pesa 100 gr. di mollica di pane raffermo, sbriciolata e setacciata; raccoglila in una terrinetta; unisci 100 gr. di burro rammollito; mescola e rimescola fino a che mollica e burro saranno amalgamati in una quasi-crema, e allora, a poco a poco, e sempre mescolando, unisci prima 100 gr. di zucchero; poi ad uno ad uno (sempre mescolando) 5 tuorli e infine le marene cotte e scolate.
.
Monta a neve i 5 albumi e, a cucchiaiate, e sempre mescolando, aggiungi anche questi all’impasto. Imburra e impana uno stampo da budino; versavi l’impasto; fallo cuocere a bagnomaria e sforma il budino quando uno stecco infissovi e uscendone pulito, ti dirà che lo hai al giusto cotto. Stempera, in una scodella, 2 cucchiaiate della tua marmellata di albicocche con lo sciroppo abbandonato dalle marene; aggiungi un bicchierino (anche due) dell’uno e dei tuoi liquori; mescola; versa sul budino; e… Quanto poi deplorerai che la stagione delle marene sia tanto brevPetronilla librie!»

Le perline 1947/50

Petronilla, chi era?
  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Petronilla: Marene sotto spirito e….

… Marenata (sciroppo di amarene) .e..

… Zuppa di marene alla maniera di Petronilla

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Zuppa norvegese di birra e pane raffermo

Zuppa norvegese di birra e pane raffermo

Norsk øl suppe

Brano tratto dal libro Capricci del destino (Anecdotes of destiny) – Il Pranzo di Babette
«Avevano diffidato dell’asserzione di Monsieur Papin secondo la quale Babette era capace di cucinare. In Francia, lo sapevano, la gente mangiava solo i ranocchi. Mostrarono a Babette come si prepara lo stoccafisso e una zuppa di birra e pane; durante quelle dimostrazioni il viso della francese perse ogni espressione. Ma dopo una settimana Babette cucinava lo stoccafisso e la zuppa di birra e pane come una cuoca nata e cresciuta a Berlevåg»
Menù da "Il pranzo di Babette"

Locandina del film

Ingredienti e dosi per 4 persone:
  • 4 fette di pane raffermo integrale,
  • 50 Cl Birra chiara,
  • 1 cucchiaio di zucchero,
  • la scorza di 1 limone,
  • 2 tuorli d’uovo,
  • 1 tazza di Whipped Cream (panna),
  • sale e pepe.

zuppa birra babette

Calorie: 274.

Preparazione

1 zuppa birra babette3 zuppa birra babette2 zuppa birra babette

 

 

 

Øllebrød

Fate bollire per 5 minuti in 50 cl di acqua 4 fette di pane raffermo. Passano attraverso un setaccio e mettere tutto sul fuoco con 50 cl di birra, 1 cucchiaio di zucchero e la buccia di un limone. Portare ad ebollizione e togliere dal fuoco. Condire con 2 tuorli d’uovo battuto con 1 tazza di panna, sale e pepe. Servire immediatamente.

 simple-recipes.info
Bier suppe

La ricetta del 1688. §. 68 Ein Koch- und Artzney-Buch. Bey denen Widmanstetterischen Erben, Graz

Menù da “Il pranzo di Babette” di K. Blixen

Zuppa norvegese di birra e pane raffermo Foto degli ingredienti :By RhinoMind – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3248708 By RhinoMind – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32487081 By RhinoMind – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32196564By RhinoMind – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33588894
Torta salata di pane raffermo e zucca

Torta salata di pane raffermo e zucca

Ricicliamo gli avanzi:

Avete preparato la pasta con la zucca e vi è rimasto un po’ di polpa della zucca? E’ avanzato del pane? Allora perchè non preparare una gustosa torta salata!

 Ingredienti per 4 persone
  • 500 gr. di pane raffermo,
  • 250 gr. di zucca cotta,
  • 500 gr. di latte,
  • 200 gr. di parmigiano grattugiato,
  • 2 uova,
  • prosciutto cotto a fette,
  • 1 porro (o 1 cipolla grossa),
  • una bustina di lievito per preparazioni salate,
  • 2 salsicce sbriciolate,
  • olio e.v.o.,
  • sale e pepe.
Preparazione

Tagliate il pane a fette e mettetelo in una ciotola. Aggiungete il latte e mescolate. Lasciate riposare per non meno di un’ora: deve diventare una “pappa”.

Nel frattempo: spellate la salciccia, sbriciolatela e mettetela in padella a rosolare con il porro (o la cipolla) tritato.

1 torta-salata- pane-raffermo- zucca2 torta-salata- pane-raffermo- zucca3 torta-salata- pane-raffermo- zucca

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.Cuocete la zucca e riducetela a crema. Aggiungete alla “pappa di pane” la crema di zucca, la salsiccia sbriciolata e rosolata, le uova battute, il parmigiano grattugiato e per ultimo il lievito. Amalgamate il tutto. Aggiustate di sale (ricordate che le salsicce sono già salate) e di pepe. Amalgamate bene il tutto.

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Versate il composto in una teglia foderata con carta da forno o imburrata (in questo caso meglio usare una teglia con cerniera). Coprire la superficie con prosciutto cotto e spolverate di parmigiano grattugiato. Cuocete in forno preriscaldato a 220 gradi per 50-60 minuti: fate la prova stecchino per controllare la cottura.
Lasciate intiepidire la torta nel forno. Toglietela dalla teglia e fatela raffreddare su una griglia perchè asciughi bene.

Il pane nella cucina povera della Toscana è un ingrediente molto presente: pane come entrata, pane come minestra, pane come dolce, bruschette all’aglio e olio, crostini con fegatini.
Nasce nel Rinascimento il pane azzimo, alla corte di Lorenzo de’ Medici come letto a pietanze di carne e di pesce ricche di spezie ed aromi. Le fette di pane venivano poi date al popolo che le usavano per le minestre di pane e la ribollita.

zucca pane

Torta salata di pane raffermo e zucca

La ZUCCA!

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Bread sauce, salsa di pane per arrosto

A traditional Christmas lunch in the United Kingdom: pigs in a blanket, roast potatoes, parsnip, roast meat, carrots, cranberry sauce, bread sauce, Brussel sprouts with cranberries and chestnuts
Per un tradizionale pranzo di Natale nel Regno Unito: salsicce avvolte nel bacon (pigs in the blanket), patate arrosto, pastinaca, tacchino arrosto, carote, salsa di mirtilli rossi, salsa di pane, cavoletti di Bruxelles con mirtilli rossi e castagne.

File:Bread sauce.jpg

La salsa di pane (bread sauce) è una salsa britannica calda o fredda tipicamente consumata con pollo arrosto o tacchino. .

La ricetta base prevede latte e cipolla con l’aggiunta di mollica di pane o pangrattato e burro come addensanti, conditi con noce moscata, chiodi di garofano, alloro, pepe nero e sale, spesso con l’aggiunta del grasso della carne della torrefazione. Ottimale è l’utilizzo di pane leggermente raffermo

Sopravvissuto alle salse medievali addensate sul pane, accompagna tipicamente la selvaggina domestica come il tacchino o il pollo . La salsa di pane può essere fatta risalire almeno al periodo medievale, quando i cuochi usavano il pane come addensante per le salse. L’utilizzo del pane in questo modo deriva probabilmente dai cuochi che, volendo riutilizzare il pane raffermo, scoprirono che poteva essere incorporato nelle salse per renderle più dense.

 Ingredienti per 6 persone
  • 70 gr. di mollica di pane raffermo (o pangrattato)
  • 1 cipolla sbucciata
  • chiodi di garofano
  • 40 gr. di burro
  • 270 ml di latte
  • ½ foglia di alloro
  • sale e pepe qb.
Preparazione

Fate bollire il latte e aggiungete l’alloro, la cipolla tagliata a quarti, su ciascuno dei quali avrete infilato 2 chiodi di garofano. Togliete dal fuoco e coprite con il coperchio e lasciate riposare per 15 minuti circa.

Quindi, togliete la cipolla e l’alloro, aggiungete la mollica di pane, il sale, il pepe e  portate ad ebollizione. Aggiungete il burro a tocchetti e, mescolando velocemente, fatela addensare (10 minuti circa).

cena natale scozia gb ChristmasDinnerScotland

Christmas Dinner in Scotland Plate of roast turkey, roast potatoes, mashed potatoes, mashed turnip, chipolatas, Brussels sprouts, bread sauce, redcurrant jelly, sage and onion stuffing Cena di Natale in Scozia: Tacchino arrosto, patate arrosto, purè di patate, purè di Natale con rape, chipolatas, cavolini di Bruxelles, salsa di pane, gelatina di ribes rosso, Christmas Cracker come segnaposto

UK Christmas Cracker, segnaposto “sorprendente”

UK – Traditional Christmas dinner menu – Menù tradizionale per la cena di Natale

Anatra in salsa Madeira per Pranzo di Natale a Cambridge UK

Christmas lunch in the United Kingdom.jpg[ [File:Christmas lunch in the United Kingdom.jpg|Christmas_lunch_in_the_United_Kingdom]] [[File:Bread sauce.jpg|Bread_sauce]]
fiori di zucca ripieni di riso Kolokythoanthoi_gemistoi_me_giaourti

Kolokythoanthoi, Fiori di zucca ripieni di riso alla greca

I “kolokythoanthoi” e “kolokythokorfades” , fiori di zucca ripieni di riso o di formaggio ed erbe aromatiche, spesso sono serviti con un ciuffo di yogurt greco.

“Kolokythoanthoi” (fiori di zucca, ricavati dal gambo della pianta) e “kolokythokorfades” (fiori di zucca ricavati dalla parte superiore della verdura di zucca) vengono farciti con un composto di riso, cipolla ed erbe aromatiche e cotti al forno.

Mangiare greco

I fiori di zucca ripieni di riso alla greca si possono mangiare come antipasto e, in questo caso, un paio di fiori a testa sono sufficienti. In alternativa, si possono mangiare come piatto principale e bisogna calcolarne 5 a testa. Se si mangiano come piatto principale, vanno preceduti da qualche antipasto e accompagnati da insalate di stagione.

File:Squash Blossoms (4142957496).jpg

Ingredienti per 3-4 persone
  • 15 fiori di zucca
  • 1 zucchina molto piccola
  • 1 carota molto piccola
  • ½ di cipolla tritata
  • 60 gr. di riso a chicco lungo (carnaroli, arborio)
  • aneto tritato
  • prezzemolo tritato
  • succo di limone
  • olio extravergine d’oliva (evo)
  • sale e pepe macinato fresco.

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Preparazione

i fiori vanno comprati il giorno stesso che si intende cucinarli. Turgidi e di colore brillante sono indicatori di freschezza e non bisogna aspettare troppo per cucinarli, pena il loro afflosciamento.

Preparate i fiori: eliminate con attenzione i pistilli e lavateli delicatamente. Stendeteli su un panno pulito per farli asciugare.

Tritate la cipolla, la carota, la zucchina e 5 fiori di zucca. velate il fondo di una casseruola con dell’olio e mettete a far appassire, a fiamma bassa, il battuto di verdure per 6-7 minuti.

Versate il riso, fate insaporire girando spesso per un minuto e versate 100 ml. di acqua calda. Salate leggermente, macinate il pepe, coprite e cuocete per 10 minuti. Togliete dal fuoco, aggiungete l’aneto e il prezzemolo, 1 cucchiaio da minestra di succo di limone, mescolate e lasciate riposare fino a completo raffreddamento.

Farcite uno ad uno i fiori di zucca riempiendoli fino a ¾ e non di più, in quanto il riso si gonfierà con la cottura rischiando di vederlo fuoriuscire dai fiori. Girate per chiudere le estremità dei fiori e sistemateli uno accanto all’altro in un tegame, man mano che sono pronti,

Se dovesse avanzare della farcitura, mettetela sul fondo del tegame e fatela cuocere assieme ai fiori.

Quando i fiori ripieni saranno sistemati tutti nella teglia, versate sopra 3 cucchiai da minestra di olio, versate anche acqua fino a coprirli a filo.  Posizionate un piatto a contatto perchè non si aprano durante la cottura. Cuocete per circa 15 minuti; a fine cottura l’acqua deve essere tutta assorbita.

Ritirate dal fuoco, togliete il piatto non appena potrete toccarlo e  fate intiepidire.

Servite con spicchi di limone. I kolokythoanthoi vengono spesso serviti con una cucchiaiata di yogurt greco come contorno.

File:Kolokythoanthoi - kolokythokorfades.jpg

“Kolokythoanthoi” (fiori di zucca, ricavati dal gambo della pianta) e “kolokythokorfades” (fiori di zucca ricavati dalla parte superiore della verdura di zucca) vengono farciti con un composto di riso, cipolla ed erbe aromatiche e cotti al forno.

Vino

Vermentino (Liguria), Falanghina dei Campi Flegrei (Campania), Albana secco di Romagna; serviti a 10°C.

Fiori di zucca ripieni

Frittura salata di fiori di zucca (o di fiori di acacia), ricetta dall’ Almanacco della Cucina del 1935

Frittelle dolci di fiori d’ acacia e fiori di zucca alla maniera di Petronilla

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