Penne alla Vodka

Penne alla Vodka

Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano.

Yeah! Ricette anni ’80

Uno dei primi piatti di quegli anni sono le Penne o Pennette alla vodka, che erano rigorosamente presenti in tutti i menù

È un piatto della cucina italo-americana¹ (la cucina degli immigrati italiani negli Stati Unit)i, che nasce dall’unione con la cultura del luogo e con quella degli altri gruppi etnici lì presenti. La cucina italo-americana nacque tra la fine del 1800 e l’inizio del secolo successivo, a seguito delle ondate migratorie italiane in America. Da cucina di una minoranza economica ai margini della società americana, la cucina italo-americana conquistò in breve i ristoranti più esclusivi di New York e l’alta ristorazione.

Pennette alla vodka
Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 400 gr. di pasta tipo penne o pennette,
  • 50 gr. di parmigiano grattugiato,
  • 200 gr. di panna da cucina,
  • 4 cucchiai di Vodka,
  • peperoncino q.b,
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro,
  • burro q.b.
Preparazione

Fate sciogliere il burro in un tegame capiente. Aggiungete il peperoncino, il concentrato di pomodoro e mescolate bene. Aggiungete la panna e aggiustate di sale. Irrorate con la vodka, mescolando bene ed eliminate il peperoncino.
Lessate le pennette, scolatele al dente e fatele mantecare per un paio di minuti nel tegame, cospargendo col parmigiano. Servite subito.

Accorgimenti

Fate evaporare bene la vodka: annusando dovrete sentire il profumo ma non il grado alcolico.

Idee e varianti

Potete arricchire le pennette alla vodka facendo rosolare nel burro anche della pancetta affumicata: otterrete un piatto ancora più goloso.

File:Penne alla Vodka (4707914239).jpgPenne alla Vodka Di Vegan Feast Catering (Penne alla Vodka) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], attraverso Wikimedia Commons Di Vegan Feast Catering (Penne alla Vodka) [CC BY 2.0, attraverso Wikimedia Commons
pasta arrabbiata 1

Pasta all’ arrabbiata, un piatto velocissimo e gustoso

 Penne all’arrabbiata

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Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano. Uno dei primi piatti famosi in quegli anni è la pasta all’arrabbiata.

L’arrabbiata è un condimento per la pasta tipico del Lazio e in particolare di Roma.
Le penne all’arrabbiata sono un piatto della cucina povera italiana. Sembra che il nome derivi dalla presenza del peperoncino che, rendendo la pasta molto piccante e mangiandola, faccia diventare rossi proprio come quando ci si arrabbia.

Naturalmente ho cercato la ricetta nel mio solito sito di fiducia ed eccola qui:

Pasta all’ arrabbiata, un piatto velocissimo e gustoso

pasta arrabbiata 2

Ingredienti:
  • 400 gr. di penne rigate
  • Peperoncino q.b.
  • 400 gr. di pomodori maturi
  • 2 spicchi di aglio
  • Prezzemolo q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b.
 Preparazione:

Portate a bollore dell’acqua in una pentola capiente. Salatela e quindi buttate la pasta. Contemporaneamente mettete in un tegame gli spicchi di aglio con dell’olio extravergine di oliva e fateli cuocere a fuoco basso senza che diventino dorati. Aggiungete abbondante peperoncino tritato grossolanamente.
Eliminate l’aglio e, dopo aver lavato e tagliato a cubetti i pomodori, uniteli al peperoncino. Aggiustate di sale e lasciate cuocere per 5 minuti circa.
Scolate la pasta al dente e versatela nel tegame del sugo, ormai pronto. Distribuite sopra un’abbondante manciata di prezzemolo tritato, amalgamate il tutto e servite.

segue

Spaghetti all' arrabbiata.jpg

Pasta all’ arrabbiata
penne-al-salmone

Penne al salmone affumicato con tanta panna

Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano.

Uno dei primi piatti di quegli anni sono le Penne o le farfalle al salmone affumicato.

Le soluzioni per cucinare questa pasta sono tantissime e oggi ho deciso di suggerirvene una davvero sfiziosa per allietare il palato dei vostri commensali e fare un’ottima figura con i vostri ospiti. Dal capo burbero a cui volete addolcire l’animo con una prelibatezza preparata con le vostre mani, alla suocera che volete conquistare e magari sfidare ai fornelli con un piatto di sicuro effetto, l’opportunità è nelle vostre mani e, con un po’ di aiuto da parte mia, farete faville.

  Penne al salmone affumicato

 Gli ingredienti che vi occorrono sono pochi:

  • 400 grammi di pasta (il formato è a vostro piacimento, anche se solitamente viene suggerito di utilizzare la pasta corta, come le penne o le conchiglie),
  • 200 grammi di salmone affumicato,
  • 100 grammi di panna da cucina,
  • 2 rametti di prezzemolo,
  • 20 grammi di burro
  • un po’ di sale.

Il procedimento che dovete effettuare è quello di mettere a bollire l’acqua per la pasta e, non appena giunge a ebollizione, buttate il sale e la pasta. Nel frattempo che quest’ultima cuoce, fate sciogliere il burro in una padella, unite il salmone affumicato tagliato a dadini, salate leggermente (non troppo, in quanto il salmone affumicato è già salato) e aggiungete la panna da cucina. Fate cuocere per circa 7 minuti a fiamma bassa. Quando la pasta è cotta scolatela, tenendo da parte un mestolo di acqua di cottura, e unitela al sugo. Amalgamate con l’acqua di cottura e terminate con il prezzemolo fresco tritato.

Un suggerimento:
se desiderate aggiungere un pizzico di sapore in più al vostro piatto, potete unire una spolverata di pepe nero prima di servire la pasta in tavola.
Inoltre, qualora non vi piacesse il salmone affumicato, potete sostituirlo con 200 grammi di salmone fresco, tagliandolo a bocconcini e facendolo cuocere a fiamma bassa in padella con una noce di burro per circa 10 minuti, fino a quando risulterà rosato.

Il vino

consigliato da abbinare alla pasta con il salmone è un bianco fresco e profumato, come il Cortese o un Pinot bianco DOC.

I consigli di vapjazz-Cookaround:
In gastronomia credo si possa definire pesce tutto ciò che vive nel mare: è quindi evidente che ci troviamo davanti ad una varietà di cibi molto grande, che si differenzia a seconda del contenuto in grasso, dei tempi e modi di cottura.

  • Per i pesci bianchi, cucinati al vapore o alla griglia senza aggiungere grassi, si devono scegliere vini bianchi delicati, non troppo aspri né alcolici, come uno Chardonnay o una Malvasia.
  • Con i crostacei alla griglia o lessati, essendo più aromatici, si può abbinare anche un Sauvignon o un Verdicchio, oltre che la Malvasia.
  • I fritti di mare sono invece uno di quei casi in cui si può pasteggiare con spumante metodo classico o con champagne, poiché la ricchezza di grassi rende opportuno sfruttare la capacità sgrassante dell’anidride carbonica.
  • I pesci al forno hanno una complessità di sapori molto variabile: da evitare i vini rossi perché i tannini, dal sapore amarognolo, non vanno d’accordo con queste preparazioni un po’ salate. Quindi ci si deve orientare su bianchi e rosati di ottimo corpo.
  • Per le zuppe e i brodetti vale quanto detto per i pesci al forno, senonché in questo caso ci si può spingere fino a vini rossi giovani, da un vino novello a un Freisa vivace.
  • Per i pesci conservati in salamoia si devono evitare i vini rossi perché non si accordano con la sapidità della pietanza, mentre per quelli affumicati come il salmone, che è piuttosto grasso, consiglio spumanti metodo classico e Sauvignon.

Penne al salmone e cavolo cappuccio rosso

Lasagne al profumo di mare con salmone e mozzarella di bufala

Risotto con salmone

Penne al salmone affumicato