La festa di San Lazzaro si celebra ogni anno la 5^ domenica di Quaresima la zona coinvolta da questa festa è il “Borgo Durbecco” (oggi identificato nel Rione Bianco) e la campagna circostante. I “turtell” si fanno esclusivamente a Faenza appunto nel giorno in cui si festeggia “San Lazzaro”.
In origine si trattava di un dolce povero che si è andato via arricchendo con il migliorare delle condizioni di vita.
In passato i tortelli venivano confezionati con una sfoglia fatta con farina, acqua e sale ed un ripieno di castagne lessate. Venivano cotti al forno e poi bagnati nella sapa. Oggi la sfoglia si ottiene impastando farina, uova, latte, burro e zucchero e per il ripieno si amalgamano le castagne lessate con cioccolato, marmellata, canditi ecc.
Il tortello ha una forma allungata con la chiusura a spiga di grano e presunti storici sostengono che tale forma potrebbe essere ispirata alla figura di Lazzaro avvolto nelle bende della sepoltura.
Ingredienti: |
Per il ripieno:
- 300 gr. di castagne secche
- 50 gr. di cacao
- 100 gr. di cioccolato in polvere
- 50 gr. di cioccolato fondente
- 100 gr. di candito (cedro e arancio)
- 100 gr. di uva sultanina
- 50 gr. di pinoli
- 200 gr. di marmellata
- essenza di rum/curacao o cherry a piacere.
Per la sfoglia:
- 1Kg. di farina
- 300 g. di zucchero
- 200 g di burro o margarina
- 1 cucchiaio di strutto
- 1 uovo intero e 3 tuorli
- lievito per 1 kg. di farina
- un pizzico di ammoniaca
- latte quanto basta per ottenere un impasto morbido.
Procedimento: |
Lessate le castagne in poca acqua aggiungendo i seguenti ingredienti: la buccia di due arance, la buccia di un limone, un cucchiaio di caffè macinato, un pizzico di sale e 4 cucchiai di zucchero. Appena inizieranno a bollire lasciatele cuocere con il coperchio a fuoco moderato per alcune ore. Quando le castagne saranno divenute tenere e l’acqua sarà quasi completamente assorbita passatele al setaccio. Aggiungete tutti gli ingredienti per il ripieno dopo aver tagliato a pezzettini il fondente ed il candito. Amalgamate bene fino ad ottenere un ripieno ben sodo.
Preparate ora l’impasto per la sfoglia e lasciatela riposare per una mezz’oretta. Stendete l’impasto col matterello in modo da ottenere una sfoglia più grossa di una moneta e tagliatene dei dischi di media grandezza. Su ciascun disco mettete un poco di ripieno e chiudete dando la caratteristica forma.
Cuocete in forno ben caldo per circa 25 minuti. Serviteli dopo averli bagnati nella sapa¹ ottenuta dalla bollitura del mosto o in altro liquore a piacere.
“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.
La ricetta in dialetto romagnolo della Sapa o Saba, sciroppo d’uva