ieri & oggi in cucina

Del modo di fare il brodo, di cuocere e di servire i Cappelletti di Romagna

“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare dei primi del ‘900”

Del modo di fare il brodo per la cottura dei cappelletti di Romagna.
Riempire il paiolo di acqua fredda e riporre entro questa alcuni pizzichi di sale, tre grossi gambi di sedano, tre carote, tre cipolle, tre cucchiai di conserva di pomodoro, o una sfilza di pomidorini detti per far il brodo, freschi e ben lavati in acqua calda, ciuffi di prezzemolo e pezzi di carne di bovino scelti con alcune grandi ossa spugnose, dette ossa della midolla. Mettere il paiolo al fuoco e dar inizio alla bollitura. Dopo circa un’ora aggiungere nel paiolo agli ingredienti suddetti pezzi di maiale, di cappone, di tacchino e di anatra domestica, carni che cuociono più in fretta. E’ usanza in alcuni borghi della bassa romagnola per saporire maggiormente il brodo di aggiungere anche piccole croste di formaggio e pezzetti di carne di pecora, di anatra selvatica e di gallina dei faraoni. Levare dal fuoco il paiolo dopo tre ore circa di bollitura e scolare il brodo dalle carni, ossa e verdure.

Del modo di cuocere i cappelletti di Romagna:
Cuocere i cappelletti al dente in brodo abbondante, bollente e leggermente salato. Durante la cottura controllare che i cappelletti non si attacchino tra loro o alla parete del recipiente che va cuocendoli.

Del modo di servire in tavola i cappelletti di Romagna:
Versare delicatamente dal paiolo, in cui sono stati cotti, nella zuppiera brodo e cappelletti lasciando in questa il tutto riposare per circa dieci minuti poi servire in tavola. Per un pranzo di 6 persone occorrono circa 150 cappelletti.

Molti romagnoli sostengono giustamente che i cappelletti cotti per il pranzo di mezzogiorno sono più appetitosi, se riscaldati, vengono consumati nella cena della sera; infatti essendo rimasti più tempo a macerare nel loro brodo di cottura racchiudono in loro stessi più forza, fragranza e sapore.
Pochi anni dopo alla prima guerra mondiale venne in uso in tutta l’Emilia Romagna di scolare dal brodo, in cui erano stati cotti, sia i cappelletti romagnoli che i tortellini bolognesi e di portarli in tavola anche asciutti, conditi con ragù o salse preparati a parte e ricoperti di panna e abbondante formaggio parmigiano grattugiato di fresco.

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Stampa romagnola a ruggine¹ su tela di cotone

 

Del modo di fare il brodo, di cuocere e di servire i Cappelletti di Romagnaultima modifica: 2014-12-19T09:05:29+01:00da
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