ieri & oggi in cucina

Mangiari di metà Quaresima, detta anche della SÉGAVÈCIA (Segavecchia), dei primi del ‘900

A Forlimpopoli 
Nei tempi andati il giovedì di mezza Quaresima era dedicato alla penitenza e al digiuno. Oggi le occasioni di penitenza si sono trasformate in feste: la vecia da sghè (la vecchia da segare) viene segata e bruciata nella piazza del paese e dal suo ventre capiente escono giocattoli e dolci.
Le feste della Ségavècia più rinomate in Romagna sono quelle di Forlimpopoli e di Cotignola.
La festa della Segavecchia a Forlimpopoli (FO) arriva con la primavera. La leggenda narra che una donna, un giovedì di Quaresima, periodo di astinenza dalla carne, mangiò un salsicciotto; fu quindi condannata a morte e giustiziata per stregoneria. Tutta la città diventa festa con i carri mascherati, i banchi ambulanti, le giostre del luna park e l’allegria che da anni contraddistingue un appuntamento fisso dedicato al carnevale. Domenica 10 marzo e 18 marzo nel pomeriggio sfilata dei carri mascherati.
La festa della Segavecchia a Cotignola (RA), che spegne 562 candeline, è in programma dal 7 al 10 marzo. La manifestazione più antica della cittadina basso romagnola si ripete dal lontano 1451, ponendosi ogni anno a metà strada fra il primo giorno di Quaresima e la Pasqua Cristiana, per ricordare il momento del processo alla strega di Cotignola, colpevole di aver maledetto Francesco Sforza, duca di Milano e signore di Cotignola, e per questo condannata ad essere decapitata ed arsa sul rogo.
 MINESTRE

 

 

 

 

Curzoli o Curzuoli

Bigoli (spaghetti) con le sardelle

Strozzapreti o Tagliatellone dei giganti, pasta al burro e prosciutto

Cucciaroli (castagne secche) con pane e Sapa¹

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Zuppa di fagioli con la Sapa
Aggiungere del pane abbrustolito e della sapa entro l’acqua di cottura dei fagioli e servire questi col detto brodo.

Fagioli con la Sapa
Condire i fagioli lessati ben scolati con sapa e servirli in tavola.

Maccaroni con la Sapa
Condire i maccaroni cotti al dente in acqua bollente, ben scolati, con la sapa e servirli in tavola.

Riso nel latte al miele
Cuocere nel latte il riso al dente, scolarlo e condirlo con alcune cucchiaiate di miele liquido.

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DOLCI

Capricci di Mezzaquaresima: cookies di mandorle

Nidi di Mezzaquaresima: nidi di tagliatelle dolci e fritte.

Tortelli di Faenza con castagne e marmellata, per Quaresima e San Lazzaro (17 dicembre).

Gallette dolci
Farina grammi 400, zucchero grammi 200, burro o grasso grammi 150, uova tre.
Impastare con acqua o latte e tirare la pasta grossa due centimetri. Dare alla sfoglia tagliandola la forma che uno desidera e riporla sulle piastre ben unte e infarinare e cuocere al forno.

Pazientini di Quaresima
Farina grammi 400, zucchero grammi 300, chiari d’uovo dieci ben montati, pezzetti di pinoli mondati e un bicchierino di zabaione. Impastare il tutto e colla pasta formare tante piccole pastine di varie forme. Riporre le pastine su piastre ben unte e infarinate e cuocere al forno.

Nelle campagne romagnole il giorno della Ségavècia si mangiavano anche:

 

 

 

 

 

 

 

 

Mangiari di SAN GRUGNONE delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900

« Al Lovarìe », le Ghiottonerie di Carnevale nella Romagna di inizio ‘900

Menù per SAN LORENZO delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

 

Mangiari di metà Quaresima, detta anche della SÉGAVÈCIA (Segavecchia), dei primi del ‘900ultima modifica: 2015-02-26T11:34:00+01:00da
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