ieri & oggi in cucina

Verdure in agrodolce

Con il termine agrodolce si intende una preparazione culinaria, un metodo di cottura dei cibi in cui siano presenti il gusto agro dato dal succo di limone o dall’aceto e quello dolce, dato invece dallo zucchero o altri ingredienti come il miele e il cioccolato.
La tecnica di cucinare i cibi in agrodolce affonda le sue radici nell’antichità. Infatti le prime documentazioni risalgono già ai tempi dell’Impero romano, quando il gastronomo Apicio scrisse nel I secolo il De re coquinaria, una raccolta di ricette di cucina romana in cui si parla di una miscela a base di aceto e miele utilizzata per aromatizzare le vivande.
Durante il Medioevo gli ingredienti usati per la cottura in agrodolce sono aumentati, sconfinando anche nell’utilizzo di succo di melagrana e agrumi come condimenti dal sapore acidulo, mentre miele, datteri e uva passa erano impiegati per conferire il gusto dolce.
La ricetta odierna è frutto della scoperta della canna da zucchero da parte degli Arabi, che intorno al 900 d.C. la introdussero in Sicilia e iniziò ad assumere una sempre più ampia diffusione.
  1. Storia
  2. Preparazioni
Ingredienti per 4 persone
Preparazione

In una padella capiente, fate soffriggere nell’olio evo la cipolla tagliata a fette sottili, aggiungete le altre verdure tagliate a pezzetti e rosolatele per un minuto.

Versate l’aceto e fatelo sfumare su fiamma alta, aggiungete lo zucchero di canna e l’alloro spezzettato. Fate cuocere per circa 8 minuti, fin quando il sugo si sarà asciugato e le verdure saranno caramellate e lucide. Salate e pepate.

Le verdure in agrodolce sono pronte; si possono conservare in frigorifero per 4-5 giorni e anche congelare, mettendole in contenitori ermetici.

Fricò (con l’accento sulla O), ovvero Pici Paci o Fricandò di verdure alla romagnola

I classici: Verdure in umido, la Caponata di melanzane, ricetta della tradizione siciliana

Peperonata alla maniera di Petronilla

Verdure in agrodolceultima modifica: 2015-10-25T00:06:00+02:00da
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