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Lo zafferano vero (Crocus sativus) è una pianta della famiglia delle Iridaceae, coltivata in Asia minore e in molti paesi del bacino del Mediterraneo. In Italia le colture più estese si trovano nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna; altre zone di coltivazione degne di nota si trovano in Umbria e in Toscana.
Dallo stimma trifido si ricava la spezia denominata “zafferano”, utilizzata in cucina e in alcuni preparati medicinali. La parola zafferano deriva dalla parola araba za῾farān.
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Lo zafferano viene utilizzato dall’industria alimentare ed in gastronomia come spezia o come colorante, anche se è ricco di carotenoidi che riducono i danni cellulari provocati dai radicali liberi.
Uno dei suoi utilizzi più tipici nella cucina italiana è nel risotto alla milanese o “risotto giallo”, così noto appunto per la colorazione che lo zafferano dà alla ricetta. Come “piatto unico” il risotto giallo si può accompagnare all’Ossobuco, agli involtini, al rostin negaa, al manz in grass de rost, ai quaj (quaglie); bianco, a filetti di persico fritti in burro e salvia o in cotoletta
Pasta allo zafferano con patate e piselli
Ingredienti e dosi per 4 persone |
250 gr. di Pasta corta tipo fusilli o macccheroni, 200 gr. di patate, 1 manciata di piselli, 1 cipolla di media grossezza, 1 bustina di zafferano, una mozzarella, parmigiano o pecorino grattugiato, burro, sale.
Preparazione |
Pelate e lavate la cipolla e le patate; asciugate le patate. Tagliate la cipolla e le patate a dadi di ½ centimetro di lato.
Riunite nella padella il burro, le patate, la cipolla, i piselli, la pasta e rosolate tutto insieme su fiamma moderata, mescolando quasi in continuazione e senza far prendere colore, per 2-3 minuti. Unite lo zafferano e mescolate bene. Aggiungete la mozzarella a pezzetti. Coprite gli ingredienti a filo con acqua calda e salate. Portate a bollore, riducete la fiamma e cuocete a ebollizione leggera, mescolando abbastanza spesso e aggiungendo man mano che occorre un po’ d’acqua calda, per 10-12 minuti o finchè la pasta è tenera.
Regolate le aggiunte di acqua in modo da ottenere, alla fine della cottura, una pasta non troppo densa. Trasferite la pasta così preparata in una teglia e condite con parmigiano o pecorino grattugiato. Mettete in forno a gratinare finche si sarà formata una crosticina dorata. Togliete dal forno e lasciate riposare qualche minuto prima di servire.
Vino |
Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Falanghina dei Campi Flegrei (Campania)