Risotto con gli scampi

Risotto con gli scampi

Ingredienti e dosi per 4 persone

350 gr. di scampi (o gamberi) con il guscio, 350 gr. di riso per risotti (Carnaroli, Vialone), 30 gr. di burro, 2 cucchiai di olio evo, 1 cipolla tritata finemente, 2 foglie di alloro, 1 costola di sedano, 1 spicchio d’aglio, 1 dado per brodo vegetale, 1 lt. d’acqua, ½ bicchiere di vino bianco secco, sale e pepe bianco macinato al momento.

Preparazione

Lavate e pulite molto bene gli scampi (o i gamberi) in acqua corrente fredda.

Fate bollire un litro d’acqua con sedano, alloro, aglio e poco sale, ottenendo così un court-bouillon semplice. versatevi gli scampi (o i gamberi), portate ad ebollizione e lasciateli bollire per due minuti. Scolate gli scampi (o  i gamberi) conservando il liquido di cottura, metteteli a raffreddare in un piatto, poi sgusciateli e, conservando teste e carcasse.

Rimettete sul fuoco la pentola con il liquido di cottura unendo anche i gusci degli scampi (o dei gamberi). Fate bollire per 15 minuti, passate il liquido al colino e rimettetelo di nuovo sul fuoco con il dado per brodo.

Fate rosolare la cipolla in una casseruola con l’olio e metà burro. Prima che la cipolla colorisca troppo, unite il riso, lasciatelo tostare per qualche minuto, poi bagnatelo con il vino, fatelo evaporare a fiamma viva e rigirate in continuazione.

Bagnate il riso con due mestoli di brodo degli scampi (o dei gamberi) e rigirate fino a quando questo sarà quasi completamente evaporato, unite ancora il liquido sino a metà cottura del riso. Unite allora gli scampi (o i gamberi) e terminate la cottura del riso che deve essere al dente.  Aggiungete il burro rimasto, rigirate con delicatezza per non frantumare gli scampi (o i gamberi) e servite il riso aggiungendo poco pepe.

Potete guarnire con prezzemolo tritato.

il risotto scampi gamberi (3)

Vino

Soave Classico Superiore (Veneto) servito a 11°C, Forastera (isola d’ischia, Campania) a 10°C, Müller-Thurgau del Collio (Friuli-Venezia-Giulia) a 10°C

 il risotto scampi gamberi (2)

Risotto con gli scampi

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Fave in minestra di riso

Fave in minestra di riso

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Le fave sono una verdura primaverile dal tenue sapore di erba fresca.
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Per gustarle crude condirle con il sale. Nella campagna toscana si mangiano le fave, che in quella regione si chiamano baccelli, insieme con il pecorino fresco: i due sapori si completano a meraviglia, specialmente se fave e formaggio sono accompagnati da pane casereccio.
Quando le fave sono molto tenere si tolgono dal baccello e si mangiano tali e quali, ma se sono più dure, si toglie la prima buccia per mangiare solo l’interno della fava che è tenerissimo e di un verde più intenso.
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Le fave si possono cucinare in varie maniere; la più semplice è quella che consiste nel lessarle, spellarle e condirle con burro fresco. Nel Lazio si cucinano con cipolla e guanciale, alla francese invece si cuociono con burro e panna liquida fresca, e risultano molto delicate.

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 Ingredienti per 4 persone

2 etti e mezzo di riso, 1 kg. di fave fresche, mezzo etto di burro e mezzo etto di lardo, cipolla, prosciutto cotto a dadini, pomodoro, sale e pepe, brodo.

  • Le Fave si trovano da maggio in poi, ma sicuramente il loro periodo migliore e’ il mese di giugno. Una volta sbucciate, occorrono circa 15-20 minuti per la cottura. Se si usano fave fresche nel baccello, si deve calcolare circa 6 volte il peso consigliato nella ricetta: per esempio, per ottenere 150 g. di fave sgranate e spellate, ne occorrono 900 grammi. [..] ricetteecooking.com
 Preparazione

Sgranate le fave, quindi fate un trito di cipolla e lardo e mettetelo a rosolare nella casseruola assieme ai dadini di prosciutto. Aggiungete le fave e lasciatele insaporire con un po’ di sale, pepe e brodo.

fave Broad-beans-after-cookingfave risofave riso (2).

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Unite un po’ di salsa di pomodoro (o pomodoro fresco) e lasciate cuocere circa 10 minuti.Quindi unite il riso, il burro e il brodo necessari, a circa mezzo litro. Appena il riso è cotto al dente servite la minestra.

Variante 

Si possono usare le fave surgelate, in questo caso occorrerà una confezione da mezzo chilo circa. Si può servire la minestra con una manciata doi pecorino grattugiato.

Vino

Trebbiano, Sauvignon, Tocai, Verduzzo, Silvaner Alto Adige.

fave baccelli risoFave in minestra di riso

 

Riso con funghi shiitake freschi

Riso con funghi shiitake freschi

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Lentinula edodes è un fungo di origine asiatica ed è attualmente il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. È più comunemente conosciuto con il nome di shiitake (che significa fungo della quercia:shii (un albero simile alla quercia) e take (fungo). Cresce in autunno e in primavera sui tronchi e il primo riferimento al consumo dello shiitake in Giappone risale al 199 d.C..

 Ingredienti per 4 persone

280 gr.di riso, 150 gr. di funghi Shiitake freschi (60 gr. secchi), brodo vegetale, 1 porro, olio, ½ vino bianco secco, sale

Preparazione

Pulite i funghi Shiitake come spiegato qui, poi tagliateli grossolanamente.

Tritate il porro e mettetelo ad appassire nel wok (o in una padella dai bordi alti) con poco olio, aggiungete i funghi e fateli saltare velocemente.

In una padella capiente fate tostare il riso in poco olio, quindi versate il vino e fatelo sfumare. Aggiungete un mestolo di brodo vegetale e mescolate; continuate la cottura aggiungendo altro brodo al bisogno.

A metà cottura unite i funghi e finite di cuocere il riso, aggiustate di sale e spegnete il fuoco. Mantecate con una noce di burro.

Variante 

Anzichè i funghi shiitake freschi potete usare quelli secchi che metterete a marinare in olio, aceto balsamico e aglio.

 Riso con funghi shiitake freschi
Fagottini di verza con riso e provola

Fagottini di verza con riso e provola

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Un piatto invernale completo che, accompagnato da purea di patate, può costituire un saporito piatto unico.

 Ingredienti e dosi per 6 persone

1 cavolo verza, 12 foglie della verza, 300 gr. riso, 150 gr. di provola o scamorza a cubetti, 1 uovo, 1 patata, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, brodo vegetale qb, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe. Salsa di pomodoro.

Preparazione
  • Togliete alla verza le foglie esterne, scegliendo le 12 più belle, lavatele e scottatele per pochi minuti in acqua bollente leggermente salata.
  • Scolatele e disponetele a sgocciolare su un canovaccio asciutto. Con un coltellino affilato togliete le coste troppo grosse.
  • Lessate la patata, poi passatela allo schiacciapatate e raccoglietela in una ciotola.
  • Preparate il riso come spiegato qui e conditelo con il parmigiano e il provola a cubetti. Lasciatelo riposare qualche minuto, poi versatelo
    nella ciotola con la patata.
  • Unite alla patata ed al riso, 1 uovo, regolate il sale, pepate e mescolate bene con il cucchiaio di legno sino ad ottenere un composto piuttosto consistente.
  • Formate delle polpettine e disponetene una su ogni foglia di verza. Avvolgete con cura formando un fagottino che fermerete con spago da cucina, o con uno stecchino (da togliere al momento di servire), oppure con un fogliolina di erba cipollina.
  • Ungete con olio evo una teglia e mettete, uno accanto all’altro, i fagottini. Infornate in forno caldo a 180 gradi per 25-30 minuti, aggiungendo, se necessario, il brodo vegetale.

Servite i fagottini caldissimi con salsa di pomodoro e accompagnati con purea di patate.

 Vino

Abbinamento cibo-vino
Trebbiano di Romagna, Vermentino di Gallura

INVOLTINI DI VERZA Fagottini di verza con riso e provola

 

I classici. Riso alla creola

I classici. Riso alla creola di A. Escoffier

Riso alla creola di A. Escoffier (così come l’ho visto preparare da un cuoco negro del luogo, a Parigi, nel 1865).

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«Mettere in una casseruola 250 g di riso, mezzo litro d’acqua, 30 g di buon strutto e 6-8 g di sale. Coprire la pentola, portare ad ebollizione e cuocere a fiamma viva per 18 minuti. A questo punto, il riso sarà cotto e avrà assorbito tutto il liquido. Unirvi altri 30 g di strutto.

A Cuba questo riso generalmente è servito ovunque, soprattutto, con le uova fritte in padella servite a parte.

Un altro modo di cuocere il riso alla creola:

Far imbiondire leggermente in 50 g di strutto un cucchiaio di cipolla finemente tritata; mescolarvi uno o due peperoncini sminuzzati e 3 o 4 pomodori, pelati, privati dei semi e tritati. Salare e pepare. Dopo qualche minuto di cottura, aggiungere 250 g di riso e mezzo litro di brodo bollente. Coprire la casseruola, e far cuocere per 20 minuti. Vi si aggiunge, talvolta, un pizzico di zafferano.»

Ricetta tratta da Il grande libro della cucina francese di Escoffier

 

N.B. Potete usare questa preparazione come accompagnamento del Picadillo a la habanera.

picadillo (2)

Ricette

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I classici. Riso alla creola
Sua maestà... la ZUCCA! Per fare zucche - Maestro Martino

Sua maestà… la ZUCCA!

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Anche quest’anno è arrivato l’autunno e, con esso, arriva sulle nostre tavole la regina di questa stagione:

La zucca è un alimento ideale per chi non vuole ingrassare per il suo scarso potere nutritivo. E’ ricca di Vitamina C.
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Come prepararla per la cottura
Occorre togliere la scorza, poi i filamenti e i semi. Va sezionata in parti più o meno grandi, fette, dadini a secondo dell’uso. Deve essere ben matura altrimenti mancherebbe di sapore e la pietanza sarebbe meno gustosa.

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Come cucinarla
  • Alla griglia: Tagliare la zucca a grosse fette. Condire le fette con sale, pepe e olio. Disporre le fette sulla griglia già molto calda. Servire cosparsa di prezzemolo tritato e succo di limone.
  • Fritta: Tagliare la zucca fette di circa mezzo centimetro e poi a quadrati o rettangoli. Metterli in una terrina cosparsa di sale e dopo 1 ora scuoterli ed asciugarli. Passare nella farina e friggerla in olio bollente. Quando la zucca sarà dorata, gettare in padella uno spicchio d’aglio tritato con prezzemolo. Togliere dall’olio ed mettere ad asciugare su di un foglio di carta assorbente.

zucca

Altri usi
  • Tagliata a dadi conferisce un sapore particolare alle minestre di verdura.
  • Anche Risotto con la zucca è otttimo e di facile preparazione basta aggiungere la zucca tagliata a cubetti (tre etti di zucca per mezzo chilo di riso) nello stesso momento che si versa il riso nella pentola.
  • Cotta con lo stufato è un ottimo contorno. Con la zucca si può preparare una gustosa marmellata unendola ad una uguale quantità di albicocche: mentre la marmellata cuoce si aggiunge un pizzico di cannella e il sugo di un limone con la parte gialla della scorza, da togliere alla fine.

Passato di zucca PetronillaFusilli alla zucca gialla e prosciutto croccanteMinestra di Riso e zucca alla maniera di PetronillaIntagliare la zucca per Halloween: Contenitore zuppa

 

 

 

 

.Ricette con la zucca

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 Sua maestà… la ZUCCA!
Risotto con gamberetti, zucchine e pomodorini

Il Risotto con gamberetti e zucchine è ormai un classico della cucina mediterranea… ma qui ci sono anche i pomodorini!

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Ingredienti e dosi per 4 persone

350 gr. di riso per risotti (Carnaroli, Arborio), 250 gr. di zucchine, 200 gr. di gamberetti freschi o surgelati, 200 gr. di pomodorini,  brodo o fumetto, 1 cipolla, 20 gr. di burro, vino bianco secco, olio evo, sale e pepe.

Preparazione

Lavate molto bene i gamberI (o gli scampi) in acqua corrente fredda. Fate bollire un litro d’acqua con sedano, alloro, aglio e poco sale, ottenendo così un court-bouillon semplice. Versatevi i gamberi (o gli scampi), portate ad ebollizione e lasciateli bollire per due minuti. Scolate i gamberi conservando il liquido di cottura, metteteli a raffreddare in un piatto, poi sgusciateli e, conservate teste e carcasse. Rimettete sul fuoco la pentola con il liquido di cottura unendo anche i gusci dei gamberi. Fate bollire per 15 minuti, passate il liquido al colino e rimettetelo di nuovo sul fuoco con il dado per brodo.

Fate rosolare la cipolla in una casseruola con l’olio e metà burro. Prima che la cipolla colorisca troppo, aggiungete le zucchine a tocchetti, unite il riso e lasciatelo tostare per qualche minuto, poi bagnatelo con il vino, fatelo evaporare a fiamma viva e rigirate in continuazione.

Bagnate il riso con due mestoli di brodo o fumetto dei gamberi e rigirate fino a quando questo sarà quasi completamente evaporato; unite ancora il liquido fino a metà cottura del riso. Aggiungete, allora, i pomodorini spezzettat e unite  i gamberi, quindi terminate la cottura del riso che deve essere al dente.  Aggiungete il burro rimasto, rigirate con delicatezza per non frantumare i gamberi e servite il riso aggiungendo poco pepe.

Potete guarnire con prezzemolo tritato.

Vino

Soave Classico Superiore (Veneto) servito a 11°C, Forastera (isola d’ischia, Campania) 10°C, Müller-Thurgau del Collio (Friuli-Venezia-Giulia)  a 10°C

 riso gamberi scampi zucchine

Risotto con gamberetti, zucchine e pomodorini
Risotto con l'anguilla

Risotto con l’anguilla

.riso anguilla

Tra i metodi di pesca all’anguilla, soprattutto nelle valli liguri nel primo novecento, è nota la pesca vàregu, il cui nome deriva dal nome dell’arbusto. Questo metodo consisteva nell’estrarre la lunga radice della pianta, insacchettarla e schiacciarla con i piedi nell’acqua. La reazione delle sostanze contenute nella radice, fortemente urticanti, provocavano dopo qualche ora la fuoriuscita delle anguille dai nascondigli e la conseguente cattura tramite reti predisposte in anticipo dai pescatori dell’epoca, a volte per stordimento e a volte per morte naturale.

Ingredienti e dosi

500 gr. di riso per risotti, 1 kg. di anguille, 1 porro, 6 cucchiai di salsa di pomodoro, sale, alloro, prezzemolo,

Preparazione

Spellate, pulite, lavate bene l’anguilla e tagliatela a pezzi di circa 5 cm. (io la pelle l’ho lasciata). Lessatela leggermente (10 minuti circa) in acqua salata con l’alloro, l’aglio, e il prezzemolo. Togliete i pezzi di pesce e metteteli al caldo. Filtrate il brodo che, poi, utilizzerete per cuocere il riso. Soffriggete, in poco olio, il porro tritato e aggiungete il riso e  fatelo tostare. Aggiungete la salsa di pomodoro e il brodo filtrato; cuocete fino a metà del tempo di cottura, aggiungendo altro brodo all’occorrenza.  Unite i piccoli pezzi di anguilla e lasciate insaporire portando a termine la cottura e regolando il sale. Lasciate riposare qualche istante, quindi servite..

riso anguilla (2)

Risotto con l’anguilla
"Risi e Bisi..." (riso e piselli) alla maniera di Petronilla

“Risi e Bisi…” (riso e piselli) alla maniera di Petronilla

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– Maggio – Giugno –
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Se voi non siete venete, ma se Veneto è il marito, è sacrosanto dovere il vostro, di imparare subito, senza perder tempo, come devono essere preparati i classici risi e bisi veneziani! Risi e bisi? Ma sì, cioè riso e piselli; ma però entrambi cucinati in quella sola maniera là; in quella che potrà variare da città in città da famiglia famiglia, che sempre si impernia sulla qualità di piselli, che una legge d’alta cucina veneziana esige nel modo più assoluto non siano stramaturi, ma assai freschi, minuti e tenerelli. Se dunque ora, che sui mercati trionfano i piselli, voleste vedere il marito sbarrar tanto d’occhi… alla vista, e lanciarvi poi… all’assaggio, il più grato dei suoi sorrisi… eccomi oggi ad insegnare a voi, come venne insegnata a me, quella tale maniera là; quella che si segue nella casa della veneta mia cognata ed alla quale sempre mi attengo io per far felice, anche a Milano, il mio marito veneziano!
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Essendo noi 6 in famiglia… Compero un chilo di quei tali pisellini, sempre “ficcandovi dentro il naso” per salvaguardarmi così, al pari di San Tommaso, da ogni possibile inganno. Metto nella pentola un cucchiaio abbondante di olio d’oliva; un cucchiaio non stracolmo di burro; una mezza cipolla e mezzo etto di pancetta di lardo affettate fine; una grossa manciata di prezzemolo; circa 30 g di lardo tritati con la mezzaluna; ed infine i pisellini sgranati. Pongo la pentola bene incoperchiata a fuoco molto basso e mescolo di tratto in tratto. Dopo circa mezz’ora (quando cioè i piselli hanno assorbito i grassi) aggiungo acqua in quantità un po’ inferiore alla dose giornaliera, giacché né i risi né i bisi, quando son cotti, devono nuotare nel brodo. Allorché l’acqua bolle, la salo; dvi verso 4 etti di riso “mondato” e sulla pentola non rimetto più i1 coperchio. Quando il riso è quasi cotto, unisco una presina di pepe e due presone di parmigiano grattugiato e… data una energica rimescolata ed atteso l’ultimo bollore, verso nella zuppiera e porto in tavola i miei verdolini, e piuttosto densi, risi e bisi.
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È questa la semplice, spiccia ed economica preparazione della classica minestra veneziana; in quanto poi al gusto… chiedetene l’aggettivo adatto al primo veneto che incontrate, e vi sentirete dire come niuna minestra al mondo valga risi e bisi cucinati in quella maniera là, e che è poi… questa qua!
Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938
“Risi e Bisi…” (riso e piselli) alla maniera di Petronilla
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Risi e bisi è un piatto tipico della cucina veneta, in particolare veneziana, vicentina e veronese, a base di riso e piselli. Si tratta di un primo piatto che, per la sua consistenza non troppo densa né troppo liquida, viene considerato a metà tra un risotto ed una minestra e che è particolarmente adatto sia nei mesi invernali che in quelli primaverili.
Nella Provincia di Vicenza il piatto viene preparato con ingredienti tipici del territorio come il riso di Grumolo delle Abbadesse, che costituisce una caratteristica varietà di riso vialone nano, e con bisi di Lumignano, che vengono prodotti anche nelle aree limitrofe al comune di Longare, dove le coltivazioni sono riparate dai Colli Berici, rendendo queste zone particolarmente adatte alla crescita delle coltivazioni. La quantità di piselli qui raccolta resta comunque contenuta e viene assorbita per la maggior parte dai ristoratori locali.
Per la realizzazione del piatto tipico viene impiegata ogni parte dei piselli, compresi i baccelli i quali, una volta puliti, vengono immersi in acqua e bolliti per ottenere un brodo piuttosto denso che, una volta filtrato, verrà unito ai piselli ed al riso per consentirne la cottura. Anche la pancetta fa parte della ricetta tradizionale dei risi e bisi e viene utilizzata per dare maggiore sapore al piatto.
Storia
La densa zuppa di riso e piselli è un piatto che appartiene all’antica tradizione culinaria della Serenissima Repubblica di Venezia e che si diffuse rapidamente alle pianeggianti aree interne una volta che questa si estese fino a comprendere anche i territori del vicentino. Con l’intensificarsi delle relazioni commerciali tra Venezia e Vicenza i prodotti agricoli circolavano su tutto il territorio e i piselli coltivati alle pendici dei Colli Berici raggiungevano anche la città lagunare, dove erano particolarmente apprezzati. Risi e bisi divenne così il piatto celebrativo della primavera, dato che era questa la stagione in cui avvenivano i primi raccolti di piselli, e veniva offerto al Doge nella sala dedicata ai banchetti del Palazzo Ducale in occasione dei festeggiamenti del patrono San Marco il 25 aprile.
È possibile però che l’origine del piatto possa essere ancor più antica poiché legata ai Bizantini con i quali Venezia è stata a lungo collegata e che erano soliti creare pietanze a base di riso unito ad altri ingredienti. Wikipedia

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Riso con asparagi e formaggio Quartirolo

Riso con asparagi e formaggio Quartirolo

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Ingredienti e dosi per 4 persone

500 gr. di asparagi, 380 gr. di riso Arborio, 100 gr. di formaggio Quartirolo¹ Lombardo, 100 gr. di prosciutto cotto a dadini, 1 cipolla, 1,5 l. di brodo (anche di dado), parmigiano grattugiato, sale e pepe bianco.

Preparazione 

Lavate bene gli asparagi e spezzateli al limite della parte verde con quella bianca, in modo da essere sicuri di avere solamente la parte commestibile: è meglio spezzare i gambi, perchè tagliandoli non si può avere la certezza di scartare tutta la parte più dura. Tritare, quindi, i gambi degli asparagi lasciando intatte le punte.

asparagi    Quartirolo_lombardo_2    asparagi riso    riso-asparagi-3

Tagliate a dadini il Quartirolo, il prosciutto cotto e tritate la cipolla. In una padella capiente mettete un giro d’olio evo e unite la cipolla e fatela dorare.
Aggiungete i gambi tritati degli asparagi, salateli leggermente e lasciateli rosolare per un po’. Unite le punte di asparagi ed il riso, mescolando.
Bagnate con due mestoli di brodo  e continuate la cottura aggiungendo ancora brodo via via se occorrerà. Quando il riso sarà cotto ed il brodo tutto assorbito, condite con il prosciutto cotto ed il Quartirolo¹ Lombardo a dadini, quindi aggiungete abbondante parmigiano grattugiato.

Vino
Pignoletto dei colli Bolognesi (Emilia), Trebbiano di Romagna, Verduzzo (Veneto), Terlano bianco (Alto Adige), Cortese di Gavi (Piemonte).
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¹L’inizio della produzione del formaggio Quartirolo lombardo risale al X secolo. La produzione era stagionale, il formaggio veniva prodotto alla fine dell’estate con il latte delle vacche che si erano nutrite di “erba quartirola” ovvero dell’erba ricresciuta dopo il terzo taglio. La zona di provenienza del latte, di produzione e di stagionatura  comprende il territorio delle province di Brescia, Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia e Varese.

riso asparagi prosciutto

Riso con asparagi e formaggio Quartirolo

 

Risotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla

Risotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla

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« Certamente tutte quante conoscete il cavolfiore lessato e poscia condito con olio e aceto, nonchè il cavolfiore affettato e poscia fritto nel burro; tutte quante avrete anche, di certo, ormai fatto ed apprezzato il mio cavolfiore alla salsa besciamella¹; ma fra tutte voi, forse forse, vi potrebbe essere qualcuna che ancora non conosca il risotto con cavolfiore. Ebbene; prima che ogni cavolo tanto invecchi da presentare fra le sue lunghe foglie soltanto fiori molli e troppo aperti, io consiglio… a costei di fare, almeno una volta, questo buon risotto che le darà così il modo di conoscere un nuovo pregio cucinario del prelibato erbaggio invernale.
***
Per allestire il piatto, comperi cavolfiore bianco e sodo. Buttate le foglie e il grosso torsolo, lo lavi e ne tagli a grossi pezzi i mazzetti di fiori; e a pezzi piccoli i relativi gambi carnosi. Ponga a fuoco 2 pignatte. Metta nell’una (perchè vi bolla) brodo, oppure acqua alla quale abbia aggiunto, qualora 6 siano i commensali, un cucchiaio di burro ed un cucchiaino dell’uno o dell’altro dei tanti estratti (oppure 5 degli uni o degli altri dei tanti dadi) che, per far alla svelta e all’economica brodi, sono in commercio.

Cavolfiore curry (5)    riso cavolfiore (3)    riso cavolfiore (4)    riso cavolfiore (5)

Metta nell’altra 1 etto di burro e ½ cipolla affettata fina; appena la cipolla imbruna, aggiunga il cavolo preparato; dopo 10 minuti anche un cucchiaino di salsa di pomidoro sciolta in ½ chicchera d’acqua; e lasci, per altri 10 minuti, cucinare il tutto a fuoco basso. Versi, sull’apposita tafferia² (o su di un piatto) 8 etti di riso possibilmente di qualità vialone; lo mondi con cura; e stia bene all’erta affinchè niuno, mentre mangia il risotto, possa avere la brutta sorpresa di sentirsi un sassolino sotto i denti.

Tosto che nell’una pentola bollirà il brodo vero  o pasticcio, e che nell’altra il cavolo sarà quasi cotto, versi in questa il riso mondato; aggiunga un ramaiolo di brodo; e mescoli e rimescoli con l’indispensabile cucchiaio di legno. Appena il riso, cucinando, avrà bevuto tutto il brodo, ne aggiunga un altro ramaiolo; mescoli; e continui così, sempre aggiungendo di mano in mano un ramaiolo di brodo, e sempre mescolando, fino a che il riso sarà quasi cotto.
Unisca allora un pugno di parmigiano grattugiato; ancora rimescoli il risotto ormai fatto; lo assaggi; e qualora constati ch’esso è al giusto cotto e salato… lo versi sul piatto; dia la definitiva… formaggiata; e porti in tavola.
***
Trovate niente di nuovo, voi, in questo piatto, perchè di quando in quando esso di già compare sulle vostre tavole?Ma non per voi, ricordate! non per voi, oggi ne ho scritta la semplice ricetta; ma bensì per quell’una che forse… forse… »Ricette della Petronilla libri

Altre ricette di Petronilla 1937

  •  ¹Cavolfiore alla salsa besciamella: No? Mai fatto e quindi mai apprezzato? Cercate allora in queste mie «Altre ricette di Petronilla» il modo di preparare il piatto gustoso.
  • ²Tafferia: Specie di largo vassoio di legno, piano o poco fondo, per servire la polenta: (..) Mentre Renzo barattava i saluti con la famiglia, Tonio scodellò la polenta sulla taffería di faggio, che stava apparecchiata a riceverla: e parve una piccola luna, in un gran cerchio di vapori.(..) I Promessi Sposi di A. Manzoni.

Petronilla, chi era?

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

riso cavolfiore (2)

Risotto con Cavolfiore alla maniera di Petronilla
Risotto alle fragole

L’audace ed imprevedibile “Risotto alle fragole” molto molto anni ’80

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Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganaiano.

Uno dei primi piatti più gustati e vero simbolo di quegli anni (e nei precedenti anni ’70) è questo risotto dagli accostamenti audaci ed imprevedibili, ma elegante e dal sapore delicato. Un risotto rosa che ben si addice ad essere presentato in occasione della Festa della donna oppure per la Festa della Mamma.

Ma vediamo come

cucinare il risotto alle fragole:

Ingredienti e dosi per 4 persone

350 gr. di fragole, 320 gr. di riso Carnaroli, 2 scalogni, 50 gr. di burro, brodo vegetale o di dado q.b, ½ bicchiere di spumante o vino bianco secco, 20 gr. di parmigiano, olio extravergine d’oliva q.b, sale q.b.

Preparazione
Pulite le fragole e tagliatele a pezzetti (non dimenticate di conservarne qualcuna intatta: servirà alla fine). Sbucciate lo scalogno, tritatelo finemente e mettetelo a rosolare in una padella col burro. Aggiungete il riso, mescolate per alcuni minuti e fatelo tostare. Bagnatelo con due dita di spumante o vino e fate evaporare. Una volta evaporato, aggiungete il brodo ben caldo fino a coprire il riso. Mescolate di tanto in tanto e, quando vedete che si sta asciugando troppo, aggiungete col mestolo un po’ di brodo. Aggiustate di sale e portate a cottura. Quando il brodo si sarà assorbito aggiungete le fragole, ancora un po’ di brodo e continuate a cuocere e mescolare. A fine cottura, buttate sopra una manciata di parmigiano, mescolate bene e il vostro risotto alle fragole è pronto. Aggiungete il tocco finale guarnendo il piatto con delle fragole intere e una fogliolina di menta fresca.
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Accorgimenti
Ricordate che le fragole devono essere fresche e mature. Meglio se non troppo zuccherine.
Se volete, potete versare le fragole direttamente nel soffritto di scalogno col burro e farle cuocere fino a che non diventano crema. Dopodiché, aggiungete il riso, il vino e il brodo come da ricetta.
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Idee e varianti
Questo sfizioso risotto è ottimo anche con l’aggiunta di un po’ di panna a fine cottura.
C’è chi usa la cipolla al posto dello scalogno, e chi non disdegna l’aggiunta di… gamberetti!
Se ormai non avete più remore nelle sperimentazioni, potete seguire questa ricetta identica, ma con i kiwi al posto delle fragole.
 Vino

A ogni tipo di risotto si addice uno speciale vino locale e dato che spesso nella ricetta entra uno spumante, poi si usa pasteggiare con quello:

Alta Langa spumante rosato, Monferrato Chiaretto o Ciaret.

File:Aardbei.jpg

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