Arrosti ripieni: Rotolo di tacchino con mortadella e frittata

I classici. Arrosti ripieni: Rotolo di tacchino con mortadella e frittata

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Ingredienti e dosi per 4 persone

600 g di fesa di tacchino in una sola fetta, 4 uova, 4 fette di mortadella, 1 bicchiere di vino bianco secco, 80 g di burro, foglie di basilico, cipolla, latte, formaggio grattugiato, sale, pepe, brodo q.b.

Preparazione

Sbattete le uova con il formaggio grattugiato e qualche cucchiaio di latte, salate, pepate il composto e cuocete in 30 g di burro come una normale frittata. Stendete sull’asse di legno la fesa di tacchino, pestatela bene con il batticarne, salatela leggermente e copritela con la frittata e con le fette di mortadella sulle quali spargete il basilico tagliuzzato. Arrotolate la carne e legatela bene con dello spago incolore. Soffriggete in 50 g di burro qualche fettina di cipolla, mettetevi l’arrosto preparato e bagnatelo col vino bianco. Lasciatelo evaporare, salate, bagnate con un mestolo di brodo caldo e passate nel forno. Cuocete per 45 minuti a 180°. Togliete dal forno, lasciate raffreddare il rotolo in frigorifero e poi servirlo a fette, in un piatto tondo, su un letto di foglie di insalata, alternando le fette di carne, con fette di pomodoro.

 La Buona Tavola 1986

La base dell’arrosto ripieno è una fetta di carne spianata e snervata, che può essere riempita variamente di carni macinate e verdure tritate.

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Di 10Rosso [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], attraverso Wikimedia Commons
Di 10Rosso [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], attraverso Wikimedia Commons
L'uovo in cucina

I classici. L’uovo in cucina

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L’uovo è un ingrediente che entra in innumerevoli ricette di dolci, gelati, piatti sapidi grazie alle sue proprietà emulsionanti, coagulanti e schiumogene. Il tuorlo dell’uovo ha un buon potere emulsionante grazie alla presenza di fosfolipidi che formano complessi lipoproteici con il colesterolo. L’aggiunta di sale o zuccheri aumenta la capacità emulsionante per riduzione dell’acqua extracellulare. Questa proprietà è importante nella preparazione di salse, maionese e gelatina. L’albume ha un basso valore calorico ma è ricco di proteine per cui rientra in alcune preparazioni come le meringhe.

L’uovo è protagonista di piatti specifici:

 

  • frittata (o uovo strapazzato), uova sbattute (senza guscio) e versate in olio bollente
  • uovo stracciato, o stracciatella, uova sbattute, versate attraverso un passino in brodo bollente.
  • uovo fritto (o uovo al tegamino, uova all’occhio di bue): rompere l’uovo e versarlo in olio bollente o burro ben dorato.
  • uovo al paletto, come l’uovo fritto, salvo che viene prima cotto l’albume e poi il tuorlo
  • uovo in camicia (o uovo affogato o poché): come l’uovo fritto ma versato in acqua (con sale e aceto) bollente o a bagnomaria. Con una padella apposita risulta più semplice far solidificare l’uovo nel modo giusto.Sunny_side_up_by_yomi955
  • uovo alla benedict: è un uovo in camicia disposto su uno strato di prosciutto, il tutto adagiato su un muffin inglese e condito con salsa olandese.
  • uovo sodo: l’uovo intero (col guscio) viene cotto in acqua bollente per circa sette minuti
  • uovo alla coque: come l’uovo sodo ma cuoce solo 2 minuti e mezzo: così il tuorlo resta liquido
  • uovo con proteine denaturate: versare l’uovo, senza guscio, in una terrina e aggiungere dell’alcool a 95° e mescolarlo finché l’uovo non diventa una specie di cagliata, successivamente posare l’uovo in un colino e passarlo sotto l’acqua corrente (in modo da renderlo commestibile).
  • zabaione, tuorlo montato con zucchero e vino o vino liquoroso (solitamente marsala).
  • pain perdu, pane secco imbevuto nelle uova sbattute e successivamente fritto (nell’Alto Lazio dette fette gajarde)
  • eggnog (lait de poule o latte di gallina), è una bevanda alcolica tipica del periodo natalizio.
  • uovo di re Vittorio: fonduta di toma e fontina con il rosso d’uovo e lamelle di tartufo
  • meringhe: albume e uovozabaione
  • balut: piatto tipico del sud-est asiatico consistente in un uovo già fecondato e bollito poco prima della schiusa.
 Ricette

 

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L’uovo in cucina
 
Uova in frittata: Frittata al forno con cime di rapa e ricotta

I classici. Uova in frittata: Frittata al forno con cime di rapa e ricotta

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Questa frittata al forno può essere preparata in anticipo: è un gustoso primo piatto ed anche un ottimo antispasto che può essere presentato tagliato a quadretti.

Ingredienti e dosi per 4-6 persone

230px-Cimadirapa400 gr. di cime di rapa , 250 gr. di ricotta fresca , 1 cipolla rossa, 4 uova intere, 50 gr. di parmigiano grattugiato,peperoncino, brodo vegetale, olio extravergine d’oliva, sale e pepe, pangrattato q.b., poco burro per la teglia

Preparazione

Mondare e lavare bene le cime di rapa. In padella, in un po’ d’olio caldo, soffriggere a fuoco basso la cipolla rossa tagliata sottilmente e un pezzetto di peperoncino. Aggiungere le cime di rapa tritate grossolanamente, mescolare bene per insaporirle, salare, pepare e versare il brodo vegetale caldo. Coprire con un coperchio e lasciare cuocere per 20 minuti circa poi togliere il coperchio e lasciare asciugare bene. Spegnere il fuoco e lasciare intiepidire. In una ciotola lavorare la ricotta e ridurla ad una crema, aggiungere le uova una alla volta incorporandole per bene. Unire il parmigiano grattugiato, aggiustare il sale e il pepe e lasciare riposare. Strizzare le cime di rapa, tritarle grossolanamente ed aggiungerle al composto di uova e ricotta.

Mescolare bene, versare il tutto in una teglia leggermente imburrata e spolverata con pane grattugiato. Infornare in forno già caldo a 180-200 gradi per circa 30 minuti. Lasciarla intiepidire.

Le frittate si possono servire come antipasto o come secondo piatto, ma non in un’occasione importante. Quasi tutte sono buone sia calde che tiepide o fredde. Servitele intere o affettate o, fredde e come antipasto, tagliate a grossi dadi.

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Uova in frittata: Frittata al forno con cime di rapa e ricotta
Scrippelle abruzzesi

Scrippelle abruzzesi

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Nella provincia di Teramo, in Abruzzo, esiste un uso diffuso delle crespelle nella cucina locale. In queste zone vengono chiamate “scrippelle” e vengono usate in vari modi. Ad esempio per la preparazione dei timballi, in sostituzione delle lasagne, oppure, arrotolate con pecorino d’Abruzzo grattugiato all’interno ed irrorate con brodo di gallina bollente (scrippelle ‘mbusse).
Sono sottilissime frittatine molto simili alle crêpes francesi che, pare, da Teramo furono portate oltralpe al seguito degli eserciti. Le scrippelle differiscono dalle crêpes nella preparazione, negli ingredienti e nell’uso che se ne fa nella cucina teramana, e vengono utilizzate per la preparazione di piatti salati (in genere primi). Sono, quindi, alla base di diversi piatti fondamentali della cucina teramana tra i quali:
  • le scrippelle ‘mbusse: cioè bagnate, immerse in un leggero brodo di pollo dopo essere state cosparse di parmigiano o pecorino d’Abruzzo stagionato ed arrotolate. Spesso si fa riferimento alle “scrippelle teramane” intendendo il piatto delle “scrippelle mbusse”, questo molto probabilmente è legato alla difficoltà della forma dialettale.
  • il timballo di scrippelle, dove sostituiscono la pasta sfoglia nel separare gli strati di ingredienti;
  • le scrippelle in forno dove vengono farcite e cotte in forno in modo simile ai cannelloni.
Scrippelle abruzzesi

 

Pastella:

  • 4 uova
  • 4 cucchiai di farina 00
  • 250ml di acqua
  • 1 cucchiaio di olio

In genere la pastella ha una forma molto liquida, per questo si può aggiungere se necessario ulteriore acqua. La cottura, che deve essere fatta su padelle antiaderenti ben oliatesu fuoco medio, avviene versando la pastella con un mestolo nella padella, qui l’abilità e la destrezza sono essenziali per distribuire la pastella in maniera uniforme formando un sottilissimo strato, simile ad un velo. La cottura è molto veloce e ci vuole una certa abilità nel rigirare a metà cottura la scrippella per farle raggiungere la cottura da ambo i lati.

Fonte Wikipedia
“Scrippelle mbusse” di Franco aq – Opera propria (transferred from it.wikipedia to Commons by User:Franco_aq using CommonsHelper

 

Roselline di crespelle al radicchio

Roselline di crespelle al radicchio

Il Radicchio Rosso è una varietà di cicoria, caratterizzatoa da un colore rosso scuro intenso e striature bianche. Ha una consistenza croccante ed un inconfondibile gusto delicatamente amarognolo.. Viene coltivato in campo aperto e dopo l’estate, i cespi vengono legati per proseguire la maturazione e l’imbianchimento forzato.

Radicchio Rosso di Treviso tardivo.jpg      Verona.GIF

La ricetta delle crespelle

Veramente carine e buone. Occorre preparare alcune frittatine sottili che poi andranno arrotolate a forma di roselline e decorate con mandorle o altra frutta secca; andranno poi poste in un cestino, o in altro contenitore, con qualche fogliolina fresca come un bouquet.

Ingredienti e dosi per 4 persone

2 cespi di radicchio, 150 g di taleggio, 350 ml di latte, 150 g di farina, 2 uova, 1 spicchio d’aglio, Olio extravergine d’oliva q.b, Burro q.b, Sale q.b, Pepe q.b.

Preparazione
In una ciotola abbastanza ampia, setacciate la farina, unitevi un pizzico di sale e 300 ml di latte: mescolate con una frusta per evitare che si formino grumi. Unite le uova precedentemente sbattute con una forchetta e continuate a mescolare fino ad ottenere una pastella liscia.Quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati, coprite la ciotola con della pellicola e lasciate riposare la pastella in frigorifero per 20 minuti.

Nel frattempo dedicatevi alla preparazione del radicchio: mondatelo e sciacquatelo, dopodiché tagliatelo a listarelle e fatelo cuocere per una decina di minuti in padella con un filo d’olio e 1 spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato, aggiustando di sale e pepe.A questo punto riprendete la pastella e preparate le crespelle: fate sciogliere una noce di burro in padella antiaderente; quando si sarà sciolto, versate in padella un mestolo di impasto, roteando la padella per distribuirlo uniformemente. Girate la crespella dopo circa 1 minuto terminando la cottura; una volta pronta, ponetela in un piatto e procedete con la preparazione delle altre crespelle, fino all’esaurimento della pastella.Prendete il taleggio e tagliatelo a fettine molto sottili, dopodiché farcite ciascuna crespella con 2 cucchiai di radicchio e qualche fettina di formaggio; adagiatele in una teglia imburrata e fatele cuocere in forno per 10-15 minuti a 180°C.

Accorgimenti
Se la pastella delle crespelle dovesse risultare troppo liquida, aumentate la dose di farina. Viceversa, se dovesse essere troppo densa, aggiungete del latte.Tagliate il taleggio a fettine piuttosto sottili: in questo modo si scioglieranno perfettamente una volta che infornerete le crespelle.
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Idee e varianti
Le crespelle possono essere farcite anche con una crema al formaggio: fate sciogliere in un pentolino 100 g di gorgonzola con 1 bicchiere di panna e 2 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato.Se volete rendere ancora più goloso il piatto, utilizzate della besciamella per condire le crespelle una volta poste nella teglia.

Crespelle al radicchio

Roselline di crespelle al radicchio
Frittata con le erbe primaverili

Frittata con le erbe primaverili

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Una frittata che è un tripudio di profumi novelli del campo e dell’ orto. La zia Marinella, mamma di Carolina, l’ha preparata per il pranzo della Festa della Donna, ma è perfetta per tutto il periodo primaverile (per il pranzo di Pasqua) e per la stagione estiva.

Ingredienti

Cipollotti, aglio fresco, agretti, melissa, spinaci, asparagi, tarassaco, luppolo, borraggine, cimette sfogliate di carciofi, puntarelle delle fave ecc.,  olio evo, sale e pepe.

Preparazione

Tritate grossolanamente e mescolate le erbe e le verdure novelle che potete trovare nei campi e nell’orto (oppure sulle bancarelle del mercato).  Fatele appassire in olio extravergine d’oliva con l’aglio e i cipollootti tritati. Quando tutta l’acqua di vegetazione, che avranno rilasciato. sarà evaporata, unitele alle uova sbattute e condite con sale e pepe. Procedete come per una normale frittata, facendo dorare ambo le  parti.

Decorate con fiorellini variopinti, commestibili e biologici […]

frittata erbe primaverili_tnFrittata con le erbe primaverili
Preparazione e tipi di frittata
La base è costituita da uova sbattute. Alle uova crude vengono aggiunti ingredienti come formaggio, prosciutto, pasta, verdure, latte o pangrattato. L’impasto viene lentamente cotto in padella o al forno. Dopo la cottura, la frittata può essere ulteriormente farcita, ad esempio con formaggio, salumi, verdure, cioccolato, marmellata, frutta, erba aromatiche o altri ingredienti. Un’altra procedura, secondo la quale le uova sbattute vengono versate sugli altri ingredienti direttamente nella padella sul fuoco, è descritta dall’Artusi
Una delle preparazioni più diffuse è la frittata di cipolle. Piatto della tradizione popolare italiana, è composto da cipolle (preferibilmente bianche) appassite in abbondante olio d’oliva, uova, sale, formaggio grattugiato e pepe. La frittata di cipolle, piatto povero per eccellenza, nei decenni passati era consumata come alimento principale dai braccianti, operai e lavoratori a giornata.
Crêpes Suzette

Crêpes Suzette

Crêpe Suzette au Citron with visible flame 
 .Risultati immagini per gif bandiera francia  Auguste Escoffier, Il Grande Libro della Cucina Francese
Le Crêpes Suzette si preparano utilizzando il composto A¹ profumato al Curaçao o al Grand Marnier e succo di arancia o mandarino.
Una volta pronte, si spalmano con un amalgama ottenuto lavorando 100 gr. di zucchero, 3 cucchiai di Curaçao o Grand Marnier e del succo di arancia o mandarino. Quest’ultima operazione deve essere eseguita a tavola, davanti al cliente.
Il maître d’hôtel, poi, munito di un fornelletto su cui sarà appoggiato il vassoio con le crêpes, provvederà a cospargerle di zucchero, innaffiarle di Curaçao o Grand Marnier e servirle in appositi piatti riscaldati. Le crêpes vanno sempre cotte secondo il medesimo procedimento, sono i profumi e le guarnizioni a cambiare, a seconda del gusto.
Crêpes Suzette

Preparazione
Stemperare 250 gr. di farina con 3 uova e ½ litro di latte o di acqua tiepida (se si voglia ottenere un composto un po’ meno denso), aggiungere 2 cucchiai di burro fuso, 2 cucchiai di Curaçao o Grand Marnier, una presa di sale e, facoltativo, una cucchiaiata di acqua di fiori d’arancio. Lasciar riposare il composto per un’ora, quindi passarlo al setaccio fine.

Cottura:
per ottenere delle crêpes di grandezza regolare, sarà bene fare uso di un mestolino. Riempire il mestolino con un po’ di composto e versare quest’ultimo nell’apposita padellina, riscaldata e leggermente unta di burro chiarificato. Rivoltare la crêpe, facendola saltare, in modo da ottenere una cottura uniforme dalle due parti. Le crêpes vanno servite caldissime, appena cotte.

N.B. Quando le crêpes da preparare sono molte è necessario operare con sei padelline alla volta, per evitare che quelle preparate via via si raffreddino troppo. Certo è che così facendo diventa essenziale poter lavorare con i fornelli di grandezza assolutamente identica e tutti regolati sullo stesso livello di fiamma. La ricetta qui sopra fornita è la più essenziale, ma ne esistono almeno tre varianti diversamente arricchite.

  • ¹Composto A
    500 gr. di farina setacciata, 200 gr. di zucchero semolato e una presa di sale fino. Stemperare con 12 uova e un litro e mezzo di latte versato a filo. Profumare con un cucchiaio di zucchero vanigliato o di zucchero all’arancia, o con 3 cucchiai di liquore (tipo cognac, kirsch, rhum, Curaçao, Grand Marnier) e 3 cucchiai di burro fuso.
  • Composto B
    500 gr. di farina, 150 gr. di zucchero semolato e una presa di sale fino. Stemperare con 10 uova, lavorare appena ed aggiungere: 3 dl. di panna freschissima, 3 cucchiai di cognac, 3 cucchiai di burro fuso e un litro di latte. Passare alla mussola, completare con 3 cucchiai di sciroppo d’orzata e 100 gr. di amaretti tritati finemente.
  • Composto C
    500 gr. di farina, 150 gr. di zucchero, una presa di sale fino. Stemperare con 6 uova intere, 4 tuorli e un litro e un quarto di latte. Profumare a piacere e completare con 6 albumi montati a neve.
    N.B. per evitare grumi, sarà bene passare al setaccio o alla mussola i diversi composti.

Le ipotesi, su l’origine del piatto e il suo nome, sono diverse.

Una tesi attesta che sia avvenuta nel 1895 da un errore commesso da un assistente cameriere, quattordicenne, di Henri Charpentier, Maitre a Monte Carlo al Café de Paris, mentre veniva preparanto un dessert per il Principe di Galles, il futuro re Edoardo VII, e i suoi ospiti inclusa una bella ragazza francese di nome Suzette.
Maitre Henri Charpentier raccontò:

« Capitò che per errore la Crêpe prese fuoco, pensai che fosse rovinata. Il principe e i suoi amici intanto stavano aspettando, come potevo rimediare? L’assaggiai e pensai che fosse il più delizioso insieme di sapori che avessi mai gustato. Questo incidente fu proprio quello che ci voleva per dare armonia al piatto. Il principe mangiò le Crêpes con la forchetta ed usò il cucchiaio per raccogliere lo sciroppo. Mi chiese il nome di ciò che aveva mangiato con tanto gusto. Gli risposi che doveva essere chiamato Crêpes Princesse in suo onore, ma egli protestò dicendo che, essendo presente.una signora, era da dedicare a Lei. Miss Suzette si alzò in piedi e tenendo la gonna ampia con le mani, fece un inchino e disse a Sua Maestà, “Volete cambiare Crêpes Princesse in Crêpes Suzette?” Così fu battezzata questa pietanza e il giorno seguente ricevetti in regalo dal principe, un anello di pietre preziose, un cappello panama e un bastone

Diverse fonti (come il Larousse Gastronomique) misero in dubbio il fatto, in quanto l’assistente cameriere sarebbe stato troppo giovane per servire il principe al posto del capo.

Un’altra teoria sostiene che il piatto venne così chiamato in onore dell’ attrice francese Suzanne Reichenberg (1853-1924), conosciuta come Suzette. Nel 1897, la Reichenberg apparvè alla Comédie Française nel ruolo di una cameriera che serviva crêpes. Monsieur Joseph, proprietario del Restaurant Marivaux di Parigi, fornì le crêpes e pensò di fiammeggiarle per attirare l’attenzione del pubblico e mantenerle calde. Monsieur Joseph divenne in seguito direttore del Paillard Restaurant a Parigi e poi dell’Hotel Savoy di Londra.

Un’altra teoria ancora, attesta che la ricetta fu inventata nel 1903 dallo chef francese Escoffier e fu considerata, per il primo ventennio del 1900, il non plus ultra dei dessert di lusso.

 Preparazione delle Crêpes Suzette al  liquore all’arancia
File:Flambé crepes-01.jpg
Di stu_spivack (Preparing the crepes auf flickr) [CC BY-SA 2.0], attraverso Wikimedia Commons
Di Antilived (Opera propria) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0], attraverso Wikimedia Commons
Crêpes Suzette
Frittata di cavolfiore alla maniera di Artusi

Frittata di cavolfiore alla maniera di Artusi

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Pellegrino Artusi (1820-1911) è stato uno scrittore, gastronomo e critico letterario italiano; fu autore di un notissimo libro di cucina, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Di particolare interesse è una testimonianza dello stesso Artusi riguardo ad una sua disavventura avvenuta durante la stagione dei bagni a Livorno, nel 1855, quando lo stesso gastronomo entrò a diretto contatto con il colera, la malattia infettiva che in quegli anni mieteva molte vittime in Italia.
Giunto a Livorno, Artusi si recò in una trattoria per cenare. Dopo avere consumato il minestrone, decise di prendere alloggio presso la palazzina di un certo Domenici in piazza del Voltone. Come Artusi testimonia, passò la notte in preda a forti dolori di stomaco e diede la colpa per questi ultimi al minestrone. Il giorno dopo, di ritorno a Firenze, gli giunse la notizia che Livorno era stata colpita dal colera e che il Domenici ne era caduto vittima. Fu allora che comprese chiaramente la situazione: non era stato il minestrone, ma i primi sintomi della malattia infettiva a procurargli i forti dolori intestinali.
L’episodio convinse l’Artusi a scrivere una personale e celebre ricetta del minestrone. […]

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Per fare questa frittata di un erbaggio de’ più insipidi, com’è il cavolfiore, è necessario, onde renderla grata al gusto, ve ne indichi le dosi.cavolfiore

Cavolfiore lessato, privo delle foglie e del gambo, gr 300.
Burro, grammi 60.
Parmigiano grattato, due cucchiaiate ben colme.
Olio, una cucchiaiata.
Uova, n. 6.

Tritate minuto il cavolfiore e mettetelo in padella col burro e l’olio, condendolo con sale e pepe. Sbattete le uova col parmigiano, salatele e versatele sopra il cavolo quando avrà ritirato l’unto. Tenete sottile la frittata, per non rivoltarla, e se la padella è piccola fatene piuttosto due.

  • Frittata di fagiolini in erbafrittata fagiolini (5)
  • Le frittate si possono servire come antipasto o come secondo piatto, ma non in un’occasione importante. Quasi tutte sono buone sia calde che tiepide o fredde. Servitele intere o affettate o, fredde e come antipasto, tagliate a grossi dadi.
Frittata di cavolfiore alla maniera di Artusi
Frittata e frittelle con la mortadella

Frittata e frittelle con la mortadella

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Ricicliamo gli avanzi

Ricette facilissime e velocissime per riciclare avanzi di mortadella, o altri salumi, che sono lì in un angolo del frigo.

Frittata con la mortadella

Ingredienti per 4 persone

5 uova, 4 fette di mortadella tagliate spesse, 50 gr. di parmigiano (ma potete usare qualsiasi altro formaggio avanzato), sale, olio per friggere.

Preparazione

Tagliate le fette di mortadella a cubetti e grattugiate il formaggio.

In una scodella sbattete le uova con il formaggio grattugiato e, se volete, il sale (io non l’ho messo perchè mortadella e formaggio sono già saporiti!). Mescolate bene gli ingredienti, quindi unite la mortadella e mescolate nuovamente. Potete insaporire con una manciata di prezzemolo tritato.

In una padella fate scaldare molto bene l’olio, su fiamma vivace, e versatevi il composto, distribuendolo uniformemente. Mettete il coperchio per qualche minuto e, quando la superficie sarà abbastanza rassodata, rigirate la frittata aiutandovi con un coperchio o un piatto. Fate cuocere per qualche altro minuto.

frittelle mortadellaFrittelle al formaggio e mortadella

Ingredienti per 6 persone

380 gr. di acqua, 250 gr. di farina, 80 gr. di groviera, 80 gr. di mortadella, 40 gr. di burro, 6 uova, sale, olio per friggere.

Preparazione

Tagliate il formaggio e la mortadella a dadini. Portate l’acqua a bollore assieme al burro. Salate ed unite la farina ed il formaggio.

Togliete dal fuoco e mescolate, amalgamando bene. Riportate sul fuoco e continuate la cottura per una decina di minuti, mescolando con energia. L’impasto assumerà una consistenza elastica. Lasciate raffreddare, quindi unite i tuorli, uno alla volta, e successivamente gli albumi montati a neve ben ferma. Incorporate delicatamente, quindi unite la mortadella. Formate delle palline, che farete dorare in olio ben caldo. Servire come stuzzichini con gli aperitivi.

La Buona Tavola 1985
Mortadella fotografata alla Festa dei Becchi di Sant’Arcangelo di R.
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Frittata e frittelle con la mortadella
Frittata di zucchine e cipolla

Frittata di zucchine e cipolla

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Le frittate si possono servire come antipasto o come secondo piatto, ma non in un’occasione importante. Quasi tutte sono buone sia calde che tiepide o fredde. Servitele intere o affettate o, fredde e come antipasto, tagliate a grossi dadi.

Ingredienti per 4 persone

600 grammi di zucchine, 8 uova, 1 cipolla bianca, 5 cucchiai di olio evo, sale e pepe, 3 cucchiai di latte, 3 cucchiai di parmigiano grattugiato.

Preparazione

Pulite ed affettate la cipolla. Mondate le zucchine eliminando le estremità; lavatele e tagliatele a fette alte circa 3 mm.

In una padella scaldate l’olio su fiamma moderata pe mezzo minuto e farvi appassire la cipolla mescolando spesso. Quando la cipolla sarà diventata trasparente e, prima che prenda colore, unite le zucchine, salate, alzate la fiamma e cuocete per 20 minuti circa o finchè le zucchine sono tenere, ma non troppo molli. Mescolate spesso.

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 Rompete le uova in una ciotola e conditele con un po’ di sale e di pepe. Sbattetele quanto basta per amalgamare albumi e tuorli.

Aggiungete le zucchine tiepide, il latte ed il parmigiano e date una mescolata per distribuire bene gli ingredienti. Versate il composto in padella e cuocete a fuoco moderato per 5-7 minuti o finchè, osservando i bordi della frittata e sollevandola da un lato, vedete che comincia a rapprendersi.

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Fate scivolare la frittata su un piatto e rovesciatela rimettendola nella padella e cuocete ancora per 15-20 minuti o finchè la frittata è rappresa, sempre su fuoco moderato.

Vino

Müller Thurgau (Trentino Alto adige), Riesling (Friuli), Trebbiano di Romagna, Frascati (Lazio), Pignoletto dei Colli Bolognesi (Emilia).

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Frittata di zucchine e cipolla
“Frittata con le erbe” di Io – Io. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikipedia

Rotolo di frittata con tonno e prezzemolo

Rotolo di frittata con tonno sott’olio e prezzemolo

Ingredienti per 4 persone

5 uova, 150 gr. di tonno sott’olio, formaggio spalmabile, 1 spicchio d’aglio, 1 mazzetto di prezzemolo, olio, sale e pepe.

 Preparazione

Scolate il tonno dall’olio e sbriciolatelo. Tritate il prezzemolo. Sfregate con lo spicchio d’aglio le pareti di una terrina. Rompetevi dentro le uova e insaporite con sale e pepe.

rotolo-di-frittata-    Rotolo di frittata con tonno e prezzemolo (3)    Rotolo di frittata con tonno e prezzemolo (4)

Sbattete molto bene con la frusta. In una padella con l’olio, cuocete nel solito modo una frittata, scolatela e adagiatela sopra un foglio di carta oleata.
Spalmate la superficie con il formaggio e distribuitevi sopra il prezzemolo tritato, quindi fate uno strato di tonno. Arrotolate la frittata, così farcita, su se stessa formando un grosso salame.

Rotolo di frittata con tonno e prezzemolo (5)     Rotolo di frittata (2)    Rotolo di frittata

Avvolgetelo nellla carta oleata e lasciatelo a riposare per 2-3 ore in luogo fresco. Togliete la carta oleata, tagliate il rotolo a fette larghe e disponetele sul piatto di portata. Guarnite a piacere con sott’aceti. Servite con insalata mista di stagione.

Vino

Verdicchio di Jesi (Marche), Trebbiano di Romagna, Orvieto Superiore (Umbria), Soave (veneto), Vermentino (Sardegna).

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Rotolo di frittata con prosciutto e rucola

Rotolo di frittata con prosciutto e rucola

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Uova in frittataPer preparare una buona frittata occorre una padella di ferro con il fondo perfettamente piano ed i bordi bassi; essa deve essere impiegata esclusivamente per questo uso, non lavata, ma ripulita ogni volta solamente con uno straccio. Ogni tanto, dopo essere stata leggermente unta […]

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 Ingredienti per 4 persone

4 uova, formaggio spalmabile, 100 gr. di prosciutto cotto o crudo (a piacere), tagliato grossolanamente, rucola.

 Preparazione

 Preparate una normale frittata. Mettetela su un piano e spalmate sopra il formaggio. Stendete sopra il prosciutto e la rucola.

 rotolo-di-frittata-    Rotolo-di-frittata-4    Rotolo di frittata (2)    Rotolo di frittata

Arrotolate la frittata così farcita e lasciatela riposare per qualche ora. Tagliate, quindi, a fettte di circa mezzo centimetro.

E’ ottima fredda come antipasto, ma sarà gustosa anche passata pochi minuti in forno a 200 gradi e servita come piatto unico.

Vino

Verduzzo Piave (Veneto), Trebbiano di Romagna, Orvieto Superiore (Umbria).

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Rotolo di frittata con prosciutto e rucola
Ringrazio le cookine che hanno testato la ricetta:
sweetmary86: ciao…mercoledi ho provato la tua ricetta..è davvero ottima..avevo da smaltire crudo e stracchino e cosi ne ho approfittato.. ti mostro una fotograzie per la ricetta
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Katy83: Eccola qui…bonaaaaaa….pappata tutta in 2 per il pranzo dell’altroieri, grazie della ricetta da provare con piu varianti

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