Scroccadenti romagnoli da “tocciare” nell’ Albana o nel Sangiovese

Gli Scroccadenti sono biscotti secchi e croccanti per via delle mandorle, simili ai Cantucci toscani e ai Tozzetti laziali, ma più grandi.
Nella tradizione romagnola sono consumati accompagnati (e inzuppati, tocciàti in romagnolo) da vini liquorosi, passiti e bianchi (Albana) e rossi dolci e frizzanti; in inverno vanno nel Vin brulé. Un tempo i contadini li portavano sul lavoro e, all’ora di pranzo, li tuffavano nel bicchiere di vino Sangiovese.

Ricetta della tradizione di Strada dei vini e dei sapori dei colli di Forlì e Cesena

Ingredienti e dosi
  • 330 gr. di farina,
  • 150 gr. di zucchero
  • 50 gr. di burro
  • 3 uova intere
  • 100 gr. di mandorle con la buccia
  • mezza bustina ( 8 grammi) di lievito per dolci.
Preparazione

Unite tutti gli  ingredienti tranne un tuorlo e le mandorle, in una capiente ciotola ed impastate fino ad ottenere un composto sodo e omogeneo. Nel caso risultasse troppo morbido (e quindi poco lavorabile), aggiungete un po’ di farina. In fine unite le mandorle intere.

Dopo aver bagnato le mani, modellate tre “salamini” e disponeteli ben distanziati sulla placca del forno ricoperta con carta oleata.

Con il tuorlo avanzato pennellate la superficie dei filoncini (eventualmente, prima di questa operazione, emulsionate il tuorlo con un po’ d’acqua). Infornate la teglia in forno già caldo a 180 gradi, per 20 minuti. I “salamini dovranno essere già lievemente colorati, lievitati e sodi.

Togliete la teglia dal forno e mettete, uno alla volta, i filoncini su un tagliere e con un coltello a lama alta e regolare (quello da minestra), tagliate la pasta a fettine ed ecco gli Scroccadenti.

I tagli devono essere netti, veloci e decise praticati appoggiando entrambe le mani sulla lama del coltello. Allineate, infine, i biscotti ottenuti sulla placca e rimetteteli in forno a tostare: quest’ultimo passaggio va fatto tenendo lo sportello del forno leggermente aperto, con una temperatura di 170 gradi e controllando che non coloriscano troppo.

Vino

Vini da dessert: Albana¹ dolce, Albana di Romagna spumante, Brachetto, Recioto
Vini passiti: Albana di Romagna passito, Vin santo, Malvasia.
Vino rosso: Sangiovese, Cagnina

¹Il Vino Albana di Romagna
è prodotto nelle province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena, in particolare nella zona di Bertinoro (Bartnòra in romagnolo) un borgo medievale sito sulla cima di un colle nelle vicinanze di Forlimpopoli. Il nome «Bertinoro» ha suscitato molte contese ed ha visto nascere molte leggende sulla sua origine. Una ipotesi è quella che Galla Placidia (388/392-450), figlia dell’imperatore Teodosio, assaggiando il nettare di Albana prodotto dalle vigne locali, pronunziò le testuali parole: «Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro!».
  • colore: giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati.
  • odore: con leggero profumo caratteristico dell’albana.
  • sapore: asciutto, caldo e armonico.
  • Si presenta in due versione: secca e dolce.

Ricette per CIAMBELLE e CIAMBELLONI delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900

La Sòpa inglesa, la “zuppa inglese” romagnola

Piê di murt, Piada dei morti, con la ricetta in dialetto romagnolo

Di Mokkie – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47781037
Scroccadenti romagnoli da “tocciare” nell’ Albana o nel Sangioveseultima modifica: 2024-05-16T21:27:51+02:00da patiba0
Reposta per primo quest’articolo