Del modo di formar Giulebbe, ricette del 1778 di Vincenzo Corrado “Il credenziere di buon gusto”

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giulebbe giulèbbe s. m. [dal pers. gulāb «acqua rosa», comp. di gul «rosa» e āb «acqua», attrav. l’arabo giulāb], tosc. e letter. – Bevanda fatta con succo di frutti bolliti con zucchero, diluito e chiarificato; […] anche, più generica., sciroppo fatto con acqua zuccherata e aromatizzata. In similitudini: essere, parere un g., di cibo o bevanda troppo dolce, e, fig., di persona o cosa sdolcinata; fig., vivere, tuffarsi
giulebbare v. tr. [der. di giulebbe] (io giulèbbo, ecc.), tosc. o letter. – Cuocere nel giulebbe, sciroppare; anche addolcire a modo di giulebbe. Fig., giulebbarsi qualcuno, essere costretto a sopportarne […] la presenza o la compagnia, fingendo di provarne piacere. ◆ Part. pass. giulebbato, anche come agg.: frutta giulebbata, cotta nello sciroppo.

giulebbe corrado (2)

CAPITOLO I
Dello Zucchero, e Giulebbi;

Ognun sa, che lo zucchero è natural prodotto delle piante, ma estratto però, e reso nella maniera che sì vede con grande ajuto dell’ arte, e perciò di varie qualità si rende.  Il migliore è quello di grana bianca, lucida, e soda; e di quello io intendo parlare nel presente trattato (…)

Delli Giulebbi.

I Giulebbi si fanno dello zucchero in grana sciolto e tirato a cottura di Manuscritto, rendendoli varj con fiori, frutta, radiche, serri, e succhi di vegetabili freschi e teneri; e quelli si compongono, chi per macerazione, chi per infusione, e chi per decozione, delle quali maniere se ne parlerà con chiarezza.

Giulebbe di Viole, o Boragine senza fuoco.
In un vase di creta, o vetro si dispongono quattro libre¹ di fiori di Viole o Boragine tramezzate con due libre di zucchero fino in polvere, facendole cosi macerare per quattro giorni in luogo fresco: dopo si passerà; il giulebbe, così preparato per un panno di lana con soppressarlo, bene, acciò tutto il succo i fiori tramandino; e ciò fatto se ne farà ufo.

Dell’ istessi in altra maniera.
Una libra di fiori si metta in un vase di vetro con una libra di zucchero in polvere ed altra d’ acqua calda, e si lasci stare al sole per un giorno; dopo si aggiunga altra libra di fiori, e nel terzo giorno altra, con mezza di zucchero e mezza d’acqua calda, e chiuso bene il vase si lascerà così per altri otto giorni scuotendolo due volte al giorno. Si passerà dopo per un panno di lana in un bacile il giulebbe, e coverto d’ un velo si tornerà al sole per quattro giorni, che addensato si conserverà.

Dell’ istessi in altra manlera
Dentro un vase di vetro si méttano quattro libre di detti fiori con libre due di zucchero fino, e libre due di acqua, e chiuso bene si metterà dentro altro vase di rame con acqua a bollire fintanto che i fiori siano disfatti ed il giulebbe addensato. Ciò fatto si leverà dal fuoco il vase di rame lasciando dentro quello di vetro a raffreddare, per poi passare il giulebbe per panno di lana sospeso in aria acciò pian piano gocciola in altro vase, dal quale si passerà a conservare nelle Bottiglie di Cristallo

Giulebbe di Rigolizia
Once sei di Radici di Regolizla rotte e schiacciate, si mettono a bollire in vase di creta con quattro libre di acqua finché cali la metà; dopo si farà raffreddare, e passandoli per un panno si metterà in un stainato con una chiara d’ uovo montata e libre due di zucchero, facendola bollire e chiarire con alcune gocce di succo di limone; e quando sarà alla cottura di manuscritto, sarà fatto il giulebbe.

(…)

Giulebbe di Cannella.
Due once di Cannella in pezzi si mettano in una boccia, di vetro con libre due di zucchero in giulebbe lungo, e si facciano bollire dentro un vase di rame con acqua, fermando la boccia con panno acciò non versi, e quando si conoscerà ch’ il giulebbe si è addensato, allora si caverà, e si passerà per colatojò di rame per confervarsi ad ufo.

Giulebbe di fragole
Giulebbate due libre di zucchero e tirate alla densa cottura di Manuscritto, vi sfi metterà una libra di Fragole (temperate con acqua di Cannella, e passate per setaccio; e deposto il tutto in una boccia si metterà al sole per qualche giorno, acciò vieppiù si addensi.

Giulebbe di Caffè
Si mettano in una boccia di vetro due once di Caffè abrustolito e macinato con due libre d’ acqua bollente, e tra le ceneri calde si lascino per qualche ora; dopo in un stainato passando per panno di lana l’ acqua, vi si metterà una chiara d’ uovo con libre due di zucchero e si farà bollire per chiarire il giulebbe ed addensarlo.

(…)

Colori vari Per Giulebbe
Mentre bolle una libra di acqua vi si metterà mezz’ oncia  di Cuciniglia, un cucchiajo di Cremor di Tartaro, e mezzo di  Alume di Rocca, tutto in polvere. Bollendo si proverà sopra un pezzo d’argento per la qualità, e tinta varia che si vuole , poiché crescendo o diminuendo l’ uno o l’altra si avrà quel colore che fi desidera.

Il color Torchino del giulebbe di Viole mutasi tosto in rosso se vi s’ infondono alcune gocce di spirito di Vetriolo; laddove se vi si getta del sale Alkalico si fa subito verde.

Qualunque Giulebbe poi, che si voglia render più vivo nel suo natural colore, basta che vi si gettino mentre bolle alcune gocce di succo di limone.

Buonissimo è anche il Mele² per far Giulebbi, poiché tutti sanno, ch’ ei nasce dagl’ umori più raffinati e più perfetti delle piante (benché raccolto dalle Api, e qualche tempo serbato in certi follicoli entro al loro corpo , e quindi ne’ Favi deposto); ond’ è tra succhi vegetabili. Con due parti di Mele, ed una di Aceto si fa il Giulebbe detto Osmele, facendolo bollire sintanto che cali il terzo, con spumarlo bene per renderlo chiaro.

¹1 libbra=  454 gr.
²Mele: miele
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giulebbe corrado

Syrop z pędów sosny.jpg [[File:Syrop z pędów sosny.jpg|Syrop_z_pędów_sosny]]
Del modo di formar Giulebbe, ricette del 1778 di Vincenzo Corrado “Il credenziere di buon gusto”ultima modifica: 2023-11-07T17:25:00+01:00da patiba0
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