Spaghettini alla “scapola” (cacio e pepe)
Tu moje, doppo er solito trasloco,
se gode co’ li pupi sole e bagni,
e tu, rimasto solo, che te magni,
si nun sei bono manco a accenne er foco?Un pasto in una bettola, a dì poco,
te costa un occhio appena che scastagni;
si te cucini invece ce guadagni
e te diverti come fusse un gioco.Mo te consijo ‘na cosetta cicia
ma bona, pepe e cacio¹ solamente,
che cor guanciale poi se chiama Gricia²E m’hai da crede, dentro a quattro mura
magnà in mutanne…senza un fiato…gnente…
se gode più de’ la villeggiatura.¹ Pecorino romano.
² Il condimento alla «Gricia» è l’originaria «Matriciana» come la facevano i pastori laziali, con guanciale e salsicce a pezzi.
Aldo Fabrizi – La pastasciutta 1974
Ricette-sonetto di Aldo FABRIZI
Aldo Fabrizi (Roma, 1905 -1990) è stato un attore, sceneggiatore, regista e poeta italiano. Di umile famiglia (la madre gestiva un banco di frutta e verdura a Campo de’ Fiori) a undici anni rimase orfano del padre Giuseppe, morto in un grave incidente. Costretto ad abbandonare gli studi per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia, che comprendeva anche cinque sorelle – tra le quali Elena Fabrizi (1915-1993), in seguito soprannominata sora Lella – si adattò a fare i lavori più disparati. Appassionato di gastronomia amava in modo particolare cucinare la pasta e, sulla pasta e le sue tante e diverse ricette, scrisse anche alcune poesie in dialetto romanesco.
Spaghetti cacio e pepe
Ricetta di Cookaround
Ingredienti e dosi per 4 persone |
- 400 gr. di spaghetti o bucatini oppure tonnarelli (spaghettoni all’uovo)
- 170 gr. di pecorino romano ben stagionato che facilita la formazione della cremina.
- sale
- 4 gr..pepe in grani pestato
Preparazione |
- Per preparare una cacio e pepe perfetta, dovrete partire dal pepe in grani. Raccogliete i grani di pepe in un mortaio e pestateli con il pestello, con energia e con un movimento rotatorio. Usando il pepe in grani invece di quello già macinato, il sapore risulterà più deciso. Buttate un pugnetto di sale nell’acqua e mettete a cuocere gli spaghetti.
- Trasferite il pepe pestato in una padella molto ampia, che successivamente dovrà contenere anche tutta la pasta per terminare la cottura; fate tostare il pepe e dopo un minuto, aggiungete due mestoli di acqua di cottura e lasciate ridurla a fuoco vivace.
- Mettete il pecorino grattugiato in una ciotola e versateci un mestolo d’acqua, quindi mescolate fino ad ottenere una cremina densa e liscia.
- Scolate la pasta molto al dente e mettetela nella padella con il pepe. Aggiungete due mestoli di acqua di cottura e, sempre mescolando, lasciatela risottare, infine aggiungete la cremina di pecorino.
- Aiutandovi con un mestolo d’acqua, mescolate fino a far sciogliere completamente il formaggio. Aggiungete una spolverata di pecorino grattugiato e saltate la pasta per l’ultima volta.
- Impiattate e finite il piatto con un’altra spolverata di pecorino e una grattata di pepe fresco.
“… che cor guanciale poi se chiama GRICIA”, la ricetta-sonetto di Aldo Fabrizi