Come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Galateo a tavola: come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Norman Rockwell -Thanksgiving dinner- 1943

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Come disporre i posti a tavola
La disposizione dei posti è regolata da norme che nei casi difficili possono diventare complicatissime, ma il concetto generale è:

  • a destra della padrona di casa l’ospite maschile di maggior riguardo;
  • a destra del padrone di casa l’ospite femminile di maggior riguardo;
  • gli altri, sempre procedendo verso destra, in ordine decrescente di prestigio o confidenza con i padroni di casa.

Bisognerebbe anche, quando è possibile, alternare uomini e donne; perciò quando si vogliono fare le cose bene, si cerca di invitare un numero uguale di persone dei due sessi.
La padrona di casa deve sedersi nel posto da cui può svolgere o sorvegliare meglio il servizio; il padrone di casa di fronte a lei. Generalmente si cerca di evitare di far sedere vicini marito moglie.


 

Come servire a tavola
Se avete una persona che serve in tavola, può essere lei a porgere i piatti di portata agli ospiti. Comincerà con la signora più anziana e di maggiore riguardo, passando poi alle altre signore in ordine decrescente di età e di “riguardo” terminando con la padrona di casa; poi passerà agli uomini, seguendo lo stesso criterio di precedenze e terminando con padroni di casa.

Siccome, però, a nessuno fa piacere essere considerato la signora o il signore più anziani di una tavolata, quando non ci sono ospiti veramente e innegabilmente vecchi, e più cortese non insistere, ma cambiare l’ordine di precedenza con le successive portate.

Il piatto di portata va offerto da sinistra. Al contrario, i piatti contenenti porzioni già pronte si mettono davanti ai commensali passando alla loro destra.

Quando non c’è una persona di servizio, mettete il piatto di portata accanto alla signora più anziana e di maggiore riguardo e sedetevi: il piatto verrà poi fatto passare di mano in mano. È più cortese lasciar servire prima le signore, ma non è strettamente obbligatorio, se questo comporta passaggi troppo scomodi.

Anche quando c’è una persona di servizio, se gli ospiti non sono molti e l’occasione non è particolarmente solenne, spesso si preferisce far lasciare il piatti in tavola, perché i commensali se lo passino con meno cerimonie.

Il vino viene per prima cosa assaggiato dal padrone di casa. Una persona di servizio o il padrone di casa lo verseranno poi nei bicchieri dei commensali, all’inizio seguendo i soliti ordini di precedenza e poi, nel corso del pasto, riempiendo i bicchieri quando sono o stanno per essere vuoti.

Il padrone di casa può passare il compito ad altri per i commensali troppo lontani.

Come cambiare piatti e posate
I piatti sporchi si tolgono da sinistra e quelli puliti si mettono davanti a ogni commensali passando alla sua destra. Una persona di servizio dovrebbe eseguire il cambio dei piatti per un commensale alla volta; se non c’è una persona di servizio, è meglio non rispettare questa regola e ridurre, invece, al minimo i movimenti. Insieme con i piatti si tolgono anche le posate sporche, le quali, quando occorre, vanno subito dopo sostituite con altre pulite.

Disposizione di piatti, posate e bicchieri secondo il galateo.
 Come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate
Saper stare a tavola

Saper stare a tavola – Il galateo di Donna Letizia

Il Grande libro della casa di Donna Letizia 1967

Bicchiere

  • Quando i bicchieri da vino sono molti, nell’incertezza ci si regola incominciando da sinistra verso destra. Un bicchiere va riempito solo a tre quarti. Non si beve a gran sorsi, rovesciando il capo, e non si assapora il vino schioccando la lingua come fanno gli esperti. “L’acqua serve per la sete, il vino per il piacere”: ricordando questo detto, non tracannate, ma sorseggiate. E’ bene lasciarne un poco sul fondo,, anzichè svuotare il bicchiere completamente. Non si alza il bicchiere verso chi ci sta versando da bere. Se non si desidera più vino, basta un lieve cenno negativo. Non si prende il bicchiere dalla parte alta. Ci si asciuga la bocca prima e dopo aver bevuto. La signora cercheranno di non lasciare impronte di rossetto sui bordi.
  • Brindisi
    Non bere prima degli altri. I brindisi si fanno collettivamente, senza tintinnio di bicchieri.

Burro

  • Il burro può essere sulla tavola, ma solo alle colazioni, mai la sera. Lo si mette in un piattino a sinistra del coperto, non si imburrano fette di pane, ma ogni boccone.

Coltello

  • Non si tiene come una penna. L’indice non deve mai appoggiare sulla lama. Con il coltello non si tagliano: uova, gnocchi, legumi, insalata, dolci, gelati e banane. Il cibo non deve mai essere portato alla bocca con il coltello.

Come servirsi

  • Quando vi servite, non fate scivolare le vivande dal vassoio di portata al vostro piatto. Prima di scegliere ciò che è di vostro gradimento, non toccate vari pezzi, tantomento se si tratta di frutta. Se avete la sgradita sorpresa di cogliere un capello nella minestra, accantonatelo rapidamente, con faccia impassibile. In un pranzo importante, minestra, insalata, formaggio, frutta non vanno passati due volte.

Contegno del commensale

  • Si sta seduti eretti, con le gambe raccolte sotto la propria sedia.

Come versare da bere

  • La bottiglia va presa verso il basso. La caraffa va presa per il collo. Non si prende mai in mano il bicchiere della persona che si serve. L’acqua naturale va servita in caraffa e può essere versata nei bicchieri prima che ci si sieda a pranzo. L’acqua minerale va servita nella bottiglia.

Coppa lavadita

  • Presentata sul piatto da frutta, con una sottocoppa o un centrino, va messa alla sinistra del piatto. Alla fine del pasto potrete intingerci appena la punta delle dita, ma non bagnatevi mai le labbra con le dita inumidite.

Cucchiaio

  • Non lo si impugna, ma lo si tiene verso la cima del manico. Va portato alla bocca di punta, mentre nei paesi anglosassoni va portato alla bocca, di lato.

Dolci

  • Gelati, macedonie di frutta, vanno mangiati con il cucchiaio da dolce. Per i dolci duri o semiduri, si danno sempre cucchiaio e forchetta. Dovendo scegliere fra le due posate, l’ospite dà di solito la preferenza alla forchetta.

Forchetta

  • Si tiene correttamente, senza appoggiare le dita sui rebbi. Si usa con la destra e le punte rivolte in su. Quando è nella sinistra, e nella destra c’è il coltello, le punte vanno invece rivolte in giù. Con la forchetta non si taglia mai la carne.

Formaggio

  • Si mangia senza l’aiuto della forchetta, ma non si porta alla bocca con il coltello. Se ne taglia una piccola porzione che si appoggia con il coltello su un pezzetto di pane e si mangia. Certi formaggi come il mascarpone o la ricotta, più simili a “dessert”, vengono mangiati con la forchetta.

Fumare

  • Non si dovrebbe fumare a tavola sino a che la padrona di casa non ne abbia dato il segnale. Ma poichè poche persone si attengono a questa regola, si aspetti almeno che la cameriera abbia passato il dolce.

Inizio del pasto

  • Eccettuato per il “dessert”, si incomincia a mangiare senza aspettare che la padrona di casa sia stata servita.

Gomiti accostati al corpo.

  • Le mani, quando non sono occupate con le posate, vanno messe sul tavolo. Non ci si piega in avanti per mangiare, più del minimo indispensabile: è sempre il boccone che va alla bocca, e non viceversa. Non si mangia con avidità, non si mastica a bocca aperta; non si parla a bocca piena. Eventualmente, è il signore che versa da bere alla signora che gli sta a fianco e le passa il sale, il pepe, l’olio, ecc.

Minestra

  • Non si soffia mai sul cucchiaio. Se la minestra scotta, si incomincia dai bordi della scodella, dove è meno calda.
  • Non si aspira, non si fanno risucchi. Non si inclina il piatto verso di sé, ma verso il centro della tavola.

Pane

  • Non va mai tagliato, ma si spezza di volta in volta il boccone che si porta alla bocca e non se ne deve staccare uno nuovo prima di avere consumato il precedente. Si deve stare attenti a non sbriciolarlo sulla tovaglia, come se si preparasse il becchime per i polli; se non si desidera mangiare la mollica, si può metterla in disparte, ma beninteso non la si ridurrà, poi, distrattamente, in palline. Non si mangia il pane prima della minestra.

Piatto

  • Non si riempie il proprio piatto: si è sempre in tempo a servirsi una seconda volta. Se è scortese lasciare del cibo sul piatto, è ineducato ripulire quest’ultimo con il pane.

Posate

  • Mentre si sta mangiando, non si appoggiano coltello e forchetta ai bordi del piatto, ma si lasciano nel piatto, e mai in croce. Finito di mangiare, si mettono nella posizione di due lancette di orologio che segnino le 6 e 25 circa. Tenete le posate con garbo, non gesticolare brandendole come armi. Se il numero delle posate apparecchiate accanto al piatto vi mette in imbarazzo, osservate questa regola: si comincia da quelle esterne e si procede prendendo quelle interne.

Sale e pepe

  • Si prende il sale con la palettina apposita, mai con le dita o con il coltello.

Salsa

  • Non si raccoglie la salsa rimasta nel piatto. Si può farlo solo nella stretta intimità con dei piccoli pezzi di pane in cui si infila la forchetta, e mai tenendo il pane tra le dita.

Sedersi a tavola

  • A pranzo non ci si siede prima della padrona di casa. Se questa è chiamata d’urgenza al telefono, gli uomini presenti accenneranno ad alzarsi, sia al momento in cui si allontana sia quando torna a sedersi.

Stuzzicadenti

  • Il loro uso è vivamente sconsigliato agli uomini, proibitissimo alle signore. Chi, tuttavia, non può fare a meno, se ne serva nel modo più discreto possibile.

Tovagliolo

  • Ogni invitato dispone il tovagliolo sulle sue ginocchia, senza spiegarlo completamente, appena la padrona di casa ne ha dato l’esempio. Quando si è in visita o si hanno invitati, non lo si ripiega mai alla fine del pasto: lo si posa alla sinistra del piatto, al momento di alzarsi da tavola.

Dopo pranzo

  • Accettate il caffè, ma non chiedetene una seconda volta.

Suggerimenti vari

  • Se rovesciate qualcosa state calmi: se fate una macchia di vino rosso non rovesciateci sopra la saliera.
  • Asciugate con discrezione lo schizzo di salsa che vi siete fatto, ma non chiedete del talco…
  • Se la padrona di casa ve lo offre, ringraziate e procedete con discrezione a rimediare al malanno.
  • Se vi va qualcosa per traverso, non parlate: mettetevi la mano davanti alla bocca e fatevi notare il meno possibile.
  • Parlate alternatamente ai vostri vicini: non date palese preferenza alla persona più simpatica, ignorando l’altra che vi siede a fianco.
  • Non cercate di attaccare discorso con un commensale lontano da voi: non spostatevi all’indietro.per conversare alle spalle di chi vi sta a fianco.
  • Non scansatevi mai quando il cameriere vi serve, poichè i vostri continui movimenti potrebbero metterlo in imbarazzo e causare qualche guaio.

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Il Grande libro della casa di Donna Letizia 1967  

 

 

 Saper stare a tavola
Galateo: TAVOLA RUSTICA

Galateo: LA TAVOLA RUSTICA

Arabia Steamboat Museum,  Kansas City, USA. The ship Arabia sank in the Missouri River on September 5, 1856, and was rediscovered in 1988.

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Solo l’essenziale: In una graziosa cucina di campagna, sul bel tavolo in legno di pino, tutto ciò che serve è semplicità e un po’ di gusto nei colori.

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Perché mangiare sia un’esperienza piacevole, perché l’ora dei pasti diventi una gradevole pausa di distensione o uno svago, non basta scegliere preparazioni appetitose, realizzarle con cura e presentarle in modo attraente; è anche abbastanza importante creare un ambiente confortevole, e a questo contribuisce molto una tavola apparecchiata con garbo e rispondente alle esigenze del momento.

tyavola rustica,campagna,posate,tovaglia,pratiIn una casa di campagna, dove magari si mangia in cucina, o in una casa arredata con molta semplicità,, o in un giardino, in genere non è il caso di apparecchiare la tavola con tovaglie di pizzo, piatti di porcellana sottile, calici di fragile cristallo: quasi sempre stanno meglio piatti e bicchieri robusti e, se il tavolo è bello, la tovaglia potrà non esserci o essere sostituita da un servizio all’americana. Tutto più disinvolto; e potrete portare in tavola la minestra in un recipiente di coccio, o la frittata nella padella di ferro dove l’avete cotta, o il vino del suo fiasco.La disinvoltura, però, non vi impedirà di avere tavole bellissime, se volete, e se curate l’armonioso accostamento di colori e forme. Potete, se vi piace, mettere l’accento sull’allegria, scegliendo oggetti di tinte vivaci; e potrete sbrigliare la fantasia nella decorazione, disponendo al centro un mazzo di fiori coloratissimi, un cesto di frutta, un trofeo di pannocchie o di verdure.

 Galateo:  TAVOLA RUSTICA
da Il grande libro della cucina d’oggi – 1982

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“Arabia Steamboat Museum – Kansas City, MO – DSC07258” by Daderot – Daderot. Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Arabia_Steamboat_Museum_-_Kansas_City,_MO_-_DSC07258.JPG#/media/File:Arabia_Steamboat_Museum_-_Kansas_City,_MO_-_DSC07258.JPG
Galateo: BUFFET

Galateo: IL PRANZO IN PIEDI

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Preparare la tavola per un buffet vuol dire disporre le cose in senso logico, dunque raggruppare tutti i cibi relativi a una medesima portata: gli antipasti, i primi piatti, i secondi, i dolci. Piatti e posate per gli ospiti devono essere a portata di mano.

Perché mangiare sia un’esperienza piacevole, perché l’ora dei pasti diventi una gradevole pausa di distensione o uno svago, non basta scegliere preparazioni appetitose, realizzarle con cura e presentarle in modo attraente; è anche abbastanza importante creare un ambiente confortevole, e a questo contribuisce molto una tavola apparecchiata con garbo e rispondente alle esigenze del momento.

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I pranzi in piedi sono deplorati da molti come cosa barbara o, per lo meno, scomodissima; ma qualche volta sono necessari, quando occorre ricevere molte persone e non si hanno né una casa nè un tavolo abbastanza grandi per metterle tutte sedute e servirle una per una, E’ difficile dare suggerimenti pratici per l’organizzazione d’insiemeì, perché dovrà essere studiata di volta in volta tenendo conto di com’è fatta la casa. In ogni modo, perché gli ospiti possono servirsi almeno in parte da soli, sono indispensabili un grande tavolo o più tavoli non lontani l’uno dall’altro. Se i tavoli sono più d’uno, copriteli con tovaglie uguali. Sistematevi, nell’ordine che vi suggeriranno il buon senso e la disposizione della casa, mucchi di piatti, schiere di bicchieri, file di posate (le posate si possono anche mettere, con i manici in su in cestelli a bordi alti); disponete in due o tre punti mucchietti di tovaglioli (ammessi quelli di carta). E, naturalmente, lasciate spazio dove posate piatti di portata con le vivande. Queste, secondo il menù e il tavolo, potranno essere servite una dopo l’altra, oppure prima tutte insieme quelle salate e poi quelle dolci. Scegliete cose che si possono mangiare senza troppa fatica né troppi rischi; evitate, per esempio, le minestre molto liquide e tutto ciò che è difficile da tagliare senza un piano d’appoggio. Ricordate che, anche se il pranzo è in piedi, a un certo punto gli ospiti avranno piacere di sedersi e di appoggiare piatti e bicchieri: liberate tutti i vostri piani d’appoggio e, se occorre, procuratevi altri tavoli e sedie, in prestito o in affitto.

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da Il grande libro della cucina d’oggi – 1982
Fischbuffet des deutschen Kochs Torsten Sembries.JPG

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“Fischbuffet des deutschen Kochs Torsten Sembries” di I, Claus Ableiter. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons 
“20150521 Expo 2015 Themenabend, Deutsche Messe AG, Freundeskreis Hannover, Exposeum, (325)” di Bernd Schwabe in Hannover – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons – 
Galateo:  BUFFET
Galateo: LA TAVOLA ELEGANTE

Galateo: LA TAVOLA ELEGANTE

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Sofisticata e pallida questa tavola di primavera che cattura la freschezza dei boccioli chiari e dei verdi teneri. Un decoro di questo tipo richiede un certo tempo: la raccolta dei fiori, dei rami, delle foglioline, il comporli con grazia. Ma ne vale la pena!

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Perché mangiare sia un’esperienza piacevole, perché l’ora dei pasti diventi una gradevole pausa di distensione o uno svago, non basta scegliere preparazioni appetitose, realizzarle con cura e presentarle in modo attraente; è anche abbastanza importante creare un ambiente confortevole, e a questo contribuisce molto una tavola apparecchiata con garbo e rispondente alle esigenze del momento.

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Una bella tovaglia ben stirata, naturalmente con i suoi ben stirati tovaglioli, dei piatti, posate e bicchieri di prima qualità possono essere già sufficienti ad apparecchiare una tavola elegante. Ma, per renderla più ricca e accogliente, si possono aggiungere molte altre cose. Prima di tutto, forse, un centrotavola: un mazzo di fiori, oppure un’alzata di frutta, magari ingentilita con fiori o con foglie, o un bell’oggetto, d’argento o porcellana o ceramica: qualunque cosa, purché in armonia con gli altri arredi. Badate a non fare un centrotavola troppo alto, che impedisca ai commensali la vista l’uno dell’altro. Potete anche sostituire il mazzo di fiori centrale con mazzi più piccoli, da sistemare qua e là, o posare fiori e foglie direttamente sulla tovaglia. Ci potranno essere anche sottopiatti d’argento, salierine individuali, piattini per il pane, segnaposto con i nomi dei convitati. Su una tavola elegante il vino si porta adagiato in uncestello o, meglio ancora, versato in belle caraffe. E sta anche molto bene, la sera, qualche candela accesa: dovranno essere nuove, ma, perché non mandino cattivo odore, saranno state prima accese per un momento e subito spente in attesa degli ospiti. Il vostro buon gusto basterà a suggerirvelo, ma evitate i contrasti stridenti. Per esempio, sulla tovaglia bianca andranno bene piatti di qualsiasi colore (tranne, forse, quelli interamente bianchi); se invece la tovaglia ha un colore intenso, dovrete fare attenzione alle tinte dei piatti e un po’ anche dei fiori. Altro esempio: a una tavola apparecchiata con ricercatezza non servite vivande di tipo troppo campagnolo. Del resto, sono cose che vanno da sé: l’occasione importante vi suggerirà nella scelta del menù la stessa raffinatezza che mettete nel preparare la tavola.

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Galateo: LA TAVOLA ELEGANTE
da Il grande libro della cucina d’oggi – 1982
Museum Senftenberg (im Schloss Senftenberg) Festlich gedeckter Tisch
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“Gedeckter Tisch 1 Museum Senftenberg” by Photo: Andreas Praefcke – Own work (own photograph). Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons –