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Un po’ di Galateo per le feste: come si serve, come si mangia e come si beve

 
 

Come si mangiano i cibi, Prima parteGalateo 1 of 6    1  2  3 … 6   

 
Come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Galateo: Come si mangia e come si serve il Pane

 

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Galateo: Come si mangia e come si serve il Pane

  Come si mangia il pane
  • Scegliendo un pezzo di pane dal cestino comune, non si indugia troppo prima di scegliere, e tanto meno si tastano tutti i pezzi che ci vengono presentati per cercare quello più morbido o più croccante.
  • Il pane che viene messo in tavola non va mai tagliato col coltello, ma spezzettato con tutte e due le mani e portato alla bocca con una mano sola. Naturalmente non si prepara anticipatamente un ordinato esercito di bocconi, che dovranno servire poi per tutto il pasto, ma si spezza un pezzetto di pane per volta, quando occorre.
  • Assolutamente scorretto portare alla bocca un grosso pezzo di pane e staccarne un boccone coi denti; ancora più inelegante il gesto di inzuppare il pane nel vino. È invece permesso servirsi di qualche pezzo di pane per spingere sulla forchetta qualche pietanza ribelle (per esempio i piselli).
  • Vietato raccogliere il sugo col pane tenuto tra due dita; ammessa, solo nei pranzi familiari, l’operazione “scarpetta“, purchè il pezzetto di pane non sia tenuto fra le dita, ma infilato nella forchetta.
  • Il pane non si sbriciola né si sminuzza.
  • Non si separa accuratamente la crosta dalla mollica, ma si mangia tutto insieme.
  • Non ci si serve della mollica per forgiare pallottoline, soldatini e proiettili allo scopo di sfogare il proprio nervosismo o di crearsi una distrazione durante un pranzo noioso.
  • Grissini e crackers non si spezzano mai con le mai, ma si portano alla bocca interi, e se ne staccano poi dei piccoli pezzi coi denti.
 Come si serve il pane
  • Il pane, come l’acqua, si porta in tavola sempre all’ultimo momento.
  • Nei pranzi eleganti il cestino del pane non sta sulla tovaglia, ma sul tavolo di servizio e spetta a chi serve fare attenzione a che i commensali non ne restino privi. La persona che serve a tavola, dunque, passerà di tanto in tanto col cestino già preparato e con le pinze appoggerà il pane alla sinistra del commensale.
  • Quando però non c’è una cameriera che possa occuparsi del servizio, il cestino del pane può benissimo stare sulla tovaglia; ogni commensale si servirà da solo, offrendo il suo aiuto anche a gli altri.
  • Mentre si apparecchia la tavola, in alto, a sinistra di ciascun coperto si dispongono due fettine sottili di pane, che vanno appoggiate direttamente sulla tovaglia o, meglio ancora, su un piattino. Il resto del pane, come abbiamo detto, si tiene pronto nell’apposito cestino.
  • I Panini, se sono piccoli, si presentano sempre interi: nell’apparecchiare basta metterne uno per ogni commensale.
Panini al latte

Panini al latte

Panini all’olio

Panini all’olio

Panini con olive nere

Panini con olive nere

 

 

 

 

 

  • Il pane grosso (come quello toscano, pugliese, ecc.) si taglia a fette sottili che, se risultano troppo grandi, vanno ancora divise trasversalmente. Così si presentano anche le focacce la piadina.
  • Il pane tostato si usa molto per la prima colazione, e si serve a fette su un unico piatto di portata, dal quale ognuno prende la quantità che desidera.
  • I pancarré che è particolarmente adatto per le tartine, si presenta a fettine sottili, variamente decorate, su vassoi o grandi piatti. È meglio togliere preventivamente la crosta.
  • Grissini, gallette, crackers si tolgono dalle scatole o dai sacchetti in cui sono conservati e si appoggiano direttamente sulla tovaglia.
  • Le focacce si presentano tagliate a quadrati.
Focaccia alla genovese

Focaccia genovese

Grissini al sesamo

Grissini al sesamo

Canapé

Canapé

 

 

 

 

 

  • La piadina romagnola (come la pita o pane arabo, la pizza spianata, la torta al testo umbra ecc) vanno tagliate a spicchi.
  • Non conoscendo le abitudini e i gusti dei propri invitati, è bene disporre alla sinistra di ciascun coperto una fettina di pane (o un panino), due o tre grissini e qualche crackers.
La Piadina, la più romagnola delle ricette romagnole

Piadina romagnola

Pizza spianata

Pizza spianata

Pita greca

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 Enciclopedia della donna 1965

pane donna marinella carolina

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Pranzo Festa della Donna da Carolina e Marinella

Pranzo per la Festa della Donna da Carolina e Marinella

In occasione dell’8 marzo Carolina e sua mamma Marinella, non si sono smentite ed hanno preparato un pranzo allegro e primaverile.

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In una nuvola giallo-mimosa, hanno servito in tavola tra l’altro:

Frittata con le erbe primaverili Insalatona con erbe primaverili e carciofi crudi Panini alle olive nere

 

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Gelato Mimosa senza gelatiera

frutta donna marinella carolina pane donna marinella carolina

 

 

 

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frutta donna marinella carolina pane donna marinella carolinasegnaposto (4)

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Clicca sulle immagini per vederle ingrandite Pranzo Festa della Donna da Carolina e Marinella
L’8 Marzo non è una “festa” ma una ricorrenza, per non dimenticare..
L’origine della Festa dell’8 Marzo risale al 1908, quando, un gruppo di operaie di una industria tessile di New York, scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diverse giornate, ma fu proprio l’8 Marzo che, la proprietà dell’azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo […]
Indice ricette, menù, suggerimenti e tanto altro
Curiosità

5 Ottobre 1893, LA MODA ILLUSTRATA giornale settimanale

carolina natale 2

La tavola apparecchiata elegante, la tavola dei bambini, la tavola rustica, il pranzo in piedi

 LA TAVOLA ELEGANTE

Una bella tovaglia ben stirata, naturalmente con i suoi ben stirati tovaglioli, dei piatti, posate e bicchieri di prima qualità possono essere già sufficienti ad apparecchiare una tavola elegante. Ma, per renderla più ricca e accogliente, si possono aggiungere molte altre cose.

Prima di tutto, forse, un centrotavola: un mazzo di fiori, oppure un’alzata di frutta, magari ingentilita con fiori o con foglie, o un bell’oggetto, d’argento o porcellana o ceramica: qualunque cosa, purché in armonia con gli altri arredi. Badate a non fare un centrotavola troppo alto, che impedisca ai commensali la vista l’uno dell’altro. Potete anche sostituire il mazzo di fiori centrale con mazzi più piccoli, da sistemare qua e là, o posare fiori e foglie direttamente sulla tovaglia.

Ci potranno essere anche sottopiatti d’argento, salierine individuali, piattini per il pane, segnaposto con i nomi dei convitati.

Su una tavola elegante il vino si porta adagiato in un cestello o, meglio ancora, versato in belle caraffe.

E sta anche molto bene, la sera, qualche candela accesa: dovranno essere nuove, ma, perché non mandino cattivo odore, saranno state prima accese per un momento e subito spente in attesa degli ospiti.

Il vostro buon gusto basterà a suggerirvelo, ma evitate i contrasti stridenti. Per esempio, sulla tovaglia bianca andranno bene piatti di qualsiasi colore (tranne, forse, quelli interamente bianchi); se invece la tovaglia ha un colore intenso, dovrete fare attenzione alle tinte dei piatti e un po’ anche dei fiori.

Altro esempio: a una tavola apparecchiata con ricercatezza non servite vivande di tipo troppo campagnolo. Del resto, sono cose che vanno da sé: l’occasione importante vi suggerirà nella scelta del menù la stessa raffinatezza che mettete nel preparare la tavola.

carolina natale carnevale

LA TAVOLA DEI BAMBINI

Allegro è sicuramente il tono da dare a una tavola per una festa di bambini. E ad apparecchiarla non metterete molto, se andate scegliere il necessario in un negozio specializzato in oggetti di carta: vi troverete piatti, tovaglie, tovaglioli, bicchieri “coordinati”, con una varietà di disegni graziosi, e, se volete, altri simpatici oggetti per le decorazioni.

Apparecchiare con carta è sicuramente una buona scelta: i bambini faranno sempre parecchio disordine e sarà un sollievo, alla fine, raccogliere tutto e non dover fare altro che gettarlo via. I piatti di carta, però, sono molli potrebbero piegarsi in mano a qualcuno dei piccoli ospiti, lasciando cadere il contenuto. Perciò sarebbe forse meglio sostituirli con piatti di plastica: un po’ più costosi,ma serviranno ancora; sono infrangibili e, se li scegliete leggeri, sparecchiare e lavarli non vi costerà molta fatica.

Galateo: LA TAVOLA x BAMBINI

LA TAVOLA RUSTICA

 In una casa di campagna, dove magari si mangia in cucina, o in una casa arredata con molta semplicità,, o in un giardino, in genere non è il caso di apparecchiare la tavola con tovaglie di pizzo, piatti di porcellana sottile, calici di fragile cristallo: quasi sempre stanno meglio piatti e bicchieri robusti e, se il tavolo è bello, la tovaglia potrà non esserci o essere sostituita da un servizio all’americana.

Tutto più disinvolto; e potrete portare in tavola la minestra in un recipiente di coccio, o la frittata nella padella di ferro dove l’avete cotta, o il vino del suo fiasco.

La disinvoltura, però, non vi impedirà di avere tavole bellissime, se volete, e se curate l’armonioso accostamento di colori e forme. Potete, se vi piace, mettere l’accento sull’allegria, scegliendo oggetti di tinte vivaci; e potrete sbrigliare la fantasia nella decorazione, disponendo al centro un mazzo di fiori coloratissimi, un cesto di frutta, un trofeo di pannocchie o di verdure.

carolina te torta mandorle

IL PRANZO IN PIEDI

 I pranzi in piedi sono deplorati da molti come cosa barbara o, per lo meno, scomodissima; ma qualche volta sono necessari, quando occorre ricevere molte persone e non si hanno né una casa né un tavolo abbastanza grandi per metterle tutte sedute e servirle una per una.

E’ difficile dare suggerimenti pratici per l’organizzazione d’ insieme, perché dovrà essere studiata di volta in volta tenendo conto di com’è fatta la casa. In ogni modo, perché gli ospiti possono servirsi almeno in parte da soli, sono indispensabili un grande tavolo o più tavoli non lontani l’uno dall’altro. Se i tavoli sono più d’uno, copriteli con tovaglie uguali. Sistematevi, nell’ordine che vi suggeriranno il buon senso e la disposizione della casa, mucchi di piatti, schiere di bicchieri, file di posate (le posate si possono anche mettere, con i manici in su in cestelli a bordi alti); disponete in due o tre punti mucchietti di tovaglioli (ammessi quelli di carta).

E, naturalmente, lasciate spazio dove posate piatti di portata con le vivande. Queste, secondo il menù e il tavolo, potranno essere servite una dopo l’altra, oppure prima tutte insieme quelle salate e poi quelle dolci.

Scegliete cose che si possono mangiare senza troppa fatica né troppi rischi; evitate, per esempio, le minestre molto liquide e tutto ciò che è difficile da tagliare senza un piano d’appoggio.

Ricordate che, anche se il pranzo è in piedi, a un certo punto gli ospiti avranno piacere di sedersi e di appoggiare piatti e bicchieri: liberate tutti i vostri piani d’appoggio e, se occorre, procuratevi altri tavoli e sedie, in prestito o in affitto.

Menù per Pranzo di Pasqua da Carolina Il grande libro della cucina d’oggi – 1982

Come si mangiano i cibi, Prima parteGalateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

 

Il Pranzo da « Altre ricette di Petronilla » anno 1937

Il Pranzetto da « Altre ricette di Petronilla » anno 1937

La Colazione sciccona da « Altre ricette di Petronilla » anno 1937

Colazione « alla buona » da « Altre ricette di Petronilla » anno 1937

Come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Galateo a tavola: come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Norman Rockwell -Thanksgiving dinner- 1943

Cosa si dice prima di mangiare secondo il galateo?
L’Accademia Italiana Galateo nelle sue regole del bon ton spiega che augurare “buon appetito” al resto dei commensali prima di mangiare, anche se ci può sembrare un semplice atto di cortesia verso i nostri commensali, non è del tutto educato. Il motivo è antico: una volta il momento del pasto, soprattutto per gli aristocratici, era occasione conviviale, spesso politica. Nessuno si presentava certo affamato a tavola. Augurare buon appetito era come accusare il commensale di avere fame e, dunque, di essere di umile rango». Nell’eventualità che si debba rispondere, è meglio dire “grazie” e non con un altro “buon appetito” o con “altrettanto”.
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Come disporre i posti a tavola

La disposizione dei posti è regolata da norme che nei casi difficili possono diventare complicatissime, ma il concetto generale è:libri enciclopedia_donna

  • a destra della padrona di casa l’ospite maschile di maggior riguardo;
  • a destra del padrone di casa l’ospite femminile di maggior riguardo;
  • gli altri, sempre procedendo verso destra, in ordine decrescente di prestigio o confidenza con i padroni di casa.

Bisognerebbe anche, quando è possibile, alternare uomini e donne; perciò quando si vogliono fare le cose bene, si cerca di invitare un numero uguale di persone dei due sessi.
La padrona di casa deve sedersi nel posto da cui può svolgere o sorvegliare meglio il servizio; il padrone di casa di fronte a lei. Generalmente si cerca di evitare di far sedere vicini marito moglie.

 Come servire a tavola

Se avete una persona che serve in tavola, può essere lei a porgere i piatti di portata agli ospiti. Comincerà con la signora più anziana e di maggiore riguardo, passando poi alle altre signore in ordine decrescente di età e di “riguardo” terminando con la padrona di casa; poi passerà agli uomini, seguendo lo stesso criterio di precedenze e terminando con padroni di casa.

Siccome, però, a nessuno fa piacere essere considerato la signora o il signore più anziani di una tavolata, quando non ci sono ospiti veramente e innegabilmente vecchi, e più cortese non insistere, ma cambiare l’ordine di precedenza con le successive portate.

Il piatto di portata va offerto da sinistra. Al contrario, i piatti contenenti porzioni già pronte si mettono davanti ai commensali passando alla loro destra.

Quando non c’è una persona di servizio, mettete il piatto di portata accanto alla signora più anziana e di maggiore riguardo e sedetevi: il piatto verrà poi fatto passare di mano in mano. È più cortese lasciar servire prima le signore, ma non è strettamente obbligatorio, se questo comporta passaggi troppo scomodi.

Anche quando c’è una persona di servizio, se gli ospiti non sono molti e l’occasione non è particolarmente solenne, spesso si preferisce far lasciare il piatti in tavola, perché i commensali se lo passino con meno cerimonie.

Il vino viene per prima cosa assaggiato dal padrone di casa. Una persona di servizio o il padrone di casa lo verseranno poi nei bicchieri dei commensali, all’inizio seguendo i soliti ordini di precedenza e poi, nel corso del pasto, riempiendo i bicchieri quando sono o stanno per essere vuoti.

Il padrone di casa può passare il compito ad altri per i commensali troppo lontani.

Come cambiare piatti e posate

I piatti sporchi si tolgono da sinistra e quelli puliti si mettono davanti a ogni commensali passando alla sua destra. Una persona di servizio dovrebbe eseguire il cambio dei piatti per un commensale alla volta; se non c’è una persona di servizio, è meglio non rispettare questa regola e ridurre, invece, al minimo i movimenti. Insieme con i piatti si tolgono anche le posate sporche, le quali, quando occorre, vanno subito dopo sostituite con altre pulite.

Come si mangiano i cibi, Prima parteGalateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Disposizione di piatti, posate e bicchieri secondo il galateo
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 Come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

La tavola apparecchiata elegante, la tavola dei bambini, la tavola rustica, il pranzo in piedi

Galateo: A tavola nel modo giusto

Galateo: A tavola nel modo giusto

Apparecchiare la tavola

  • I piatti devono essere ben allineati e distanti 2-3 cm. dal bordo del tavolo
  • il coltello e il cucchiaio vanno posti a destra del piatto (il coltello all’interno con la parte tagliente della lama volta verso il piatto
  • la forchetta a sinistra
  • le posatine da dessert devono essere messe orizzontalmente davanti al piatto
  • I bicchieri, 2 o 3 per commensale ,vanno disposti trasversalmente a destra del piatto, in ordine decrescente e ben allineati
  • Al centro della tavola vengono disposte le bottiglie del vino e le bottiglie dell’acqua (di vetro), gli accessori per il sale ed il pepe. Questi oggetti non vanno messi in fila ma collocati qua e là, in modo da creare un insieme armonico. Attenzione a non rendere una tavola elegante in pacchiana con delle possibili stonature. Per esempio una delicata cristalleria mai si adatta ad un servizio di paglia all’americana, così come delle scodelle di legno contrastano con una bellissima tovaglia ricamata.
  • Non esagerate con una quantità eccessiva di posate in tavola , e meglio cambiarle di volta in volta. Poi accanto alle posate si potranno mettere dei segnaposti romantici , allusivi , spiritosi , a secondo del tipo di pranzo o cena e di invitati.
  • A proposito il “buon appetito ” è abolito.
  • Il motivo per cui a tavola non si augura buon appetito è che l’invito a pranzare insieme è motivato dal desiderio di trascorrere del tempo piacevolmente insieme e non per riempirsi la pancia.

La tavola apparecchiata elegante, la tavola dei bambini, la tavola rustica, il pranzo in piedi

carolina natale 2

A Tavola

  • A tavola si sta diritti e non troppo vicini al piatto.
  • Il tovagliolo è solitamente piegato e posato sopra il piatto o il sottopiatto. Va aperto e posato sulle ginocchia (solo dopo la padrona di casa o, al ristorante, la persona più importante del tavolo); non va mai legato al collo. Alla fine del pasto il tovagliolo si lascia alla sinistra del piatto. Il tovagliolo, che inizialmente si chiamava “truccabocca”, inizia ad essere utilizzato a tavola nel Rinascimento. Questo accessorio nasce come mezzo di purificazione delle dita sporche di cibo e per pulirsi la bocca prima di bere dal bicchiere comune. I galatei dell’epoca raccomandano di non usare il tovagliolo per pulirsi il viso, i denti o per soffiarsi il naso. Quando le posate sono in comune tra i commensali viene anche utilizzato per pulirle prima di porgerle agli altri commensali. Il tovagliolo viene portato sulla spalla o sul braccio sinistro perchè si usa mettere nei piatti comuni la mano destra.
  • I gomiti non vanno appoggiati sul tavolo; la posizione corretta consiste nel posare i polsi al bordo del tavolo, tenendo i gomiti più vicino possibile al busto e senza mai alzare il braccio lateralmente per mangiare e bere. Prima di mangiare si attende che tutti i commensali siano stati serviti.
  • il cibo non va toccato con le  mani.
  • Il pane si spezza con le mani e non con il coltello e si posa sull’apposito piattino alla sinistra del piatto; i grissini si rompono con le mani e non presi a morsi.
  • Vietato “fare scarpetta” col pane nel piatto, tranne che si tratti di uova alla coque o di bagna cauda e usando comunque la forchetta.
  • La posata si avvicina alla bocca e non il contrario. Le posate si tengono dalla parte alta del manico, fra indice e pollice e si appoggiano sul dito medio, mantenendo le altre dita raccolte.
    Nell’ usare le posate non si devono produrre suoni di risucchio o masticamento e non si deve soffiare sul cibo per raffreddarlo. Non si mangia con la bocca aperta e il cibo si introduce in bocca tagliato in piccole porzioni. Non si parla con la bocca piena.
  • Il coltello non si porta mai alla bocca. Il coltello non si usa per tagliare frittate, uova, sformati, insalate.
  • Il cucchiaio si usa solo se vengono servite pietanze liquide come consommè, zuppe, creme ecc. Non va mai troppo colmato affinchè non si debba spalancare la bocca per ingollarne il contenuto. Al termine della consumazione il cucchiaio si lascia nel piatto inclinato diagonalmente con la parte concava ricolta verso l’alto e nella direzione del centro della tavola. Se il consommè è servito nelle apposite coppe, il cucchiaio si lascia sul sotto tazza, sul lato destro.
  • Se non si è terminato di mangiare, le posate vanno appoggiate sul bordo del piatto, ad angolo. Poggiare le posate all’interno del piatto significa comunicare al cameriere che si è concluso e che può ritirare il piatto.
  • La forchetta va posata con i rebbi rivolti verso l’alto e il coltello con la lama rivolta verso il centro del piatto.
  • Le posate cadute a terra non si raccolgono, non si porge il piatto al cameriere nè lo si ringrazia quando serve le vivande. Se le vivande sono servite da un piatto comune non si deve cercare il “boccone migliore”. Le proprie posate non devono essere usate per servirsi da un piatto comune.
  • Il cibo che si trova nel proprio piatto si mangia tagliandone un boccone alla volta e non tagliandolo subito tutto in tanti pezzetti da mangiare tutti insieme. Tutto ciò che si porta alla bocca con la forchetta, si rilascia con la bocca sulla forchetta e si riporta nel piatto. Se si trova un capello nel piatto si chiede con discrezione al cameriere di cambiarlo.
  • Gli stuzzicadenti non si portano nè si usano in tavola davanti agli altri commensali, neanche facendosi schermo con la mano. Ci si allontana da tavola per fumare solo alla fine del pasto. A tavola non ci si libera delle scarpe, non ci si rifà il trucco, non si gioca con cibo, pane o bicchieri.
  • Vino e acqua sono serviti dal cameriere. Se il servizio è lento ci si può servire personalmente dedicando attenzione ai propri vicini di tavola (solo quelli di destra e di sinistra, agli altri pensano quelli più vicini a loro), riempendo loro i bicchieri.

Cosa NON si deve fare

  • Sedersi a tavola prima della padrona di casa.
  • Tenere il cellulare acceso.
  • Rifarsi il trucco o i capelli.
  • Appoggiare i gomiti sul tavolo.
  • Giocherellare con i bicchieri o con le posate.
  • Fare le palline di pane.
  • Augurare Buon Appetito.
  • Chiedere pane o gli stecchini.
  • Servirsi da un piatto da portata con le posate personali.
  • Iniziare a mangiare prima della padrona di casa.
  • Mischiare vino ed acqua.
  • Bere prima di aver pulito la bocca con un tovagliolo.
  • Bere facendo rumore.
  • Far rumore con le posate tra i denti.
  • Fare dei bocconi troppo grandi.
  • Mangiare con ingordigia.
  • Masticare con la bocca aperta o facendo rumore.

Cosa si deve fare

  • Prima di essere serviti o servirsi fare attenzione a togliere il tovagliolo dal piatto ed appoggiarlo sulle gambe.
  • Servire o servirsi da bere da destra, evitando di far tendere la testa all’indietro e di bere tutto d’un colpo.
  • Utilizzare le posate a partire da quelle più esterne.
  • Quando si è finito di mangiare le posate vanno poggiate nel piatto alle quattro e venti o riposte sul poggia posate se non è previsto il cambio.
  • Il bicchiere a calice lo si regge dalla base del calice stesso o al massimo dallo stelo mantenendolo con due sole dita (indice e pollice).
  • Nei brindisi in onore di qualcuno non è ammessa l’astensione.
  • Gli astemi possono limitarsi a sfiorare il bicchiere con le labbra.
  • I bicchieri non si toccano ed è da escludersi il “cin cin”.
  • Nei pranzi privati con un numero di commensali limitato si può rimanere seduti, mentre nei pranzi ufficiali ci si deve alzare.
  • Ridere con discrezione evitando di emettere suoni acuti.
  • Soffiare il naso con discrezione e senza fare troppo rumore, magari allontanandosi dalla tavola.
  • I noccioli della frutta vanno raccolti in una mano chiusa per poi essere depositati nel piatto.

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Saper stare a tavola – Il galateo di Donna Letizia

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Come usare correttamente le posate

Galateo: Come usare correttamente le posate

Posate dal mondo: bacchette, cucchiaio in porcellana, cucchiaio da dolce, cucchiaio da tavola, forchetta, coltello da tavola, coltello da pesce.

Le posate non si impugnano come martelli ma si tengono dalla parte alta del manico senza, mai, sollevare il mignolo. Non si gesticola o giocherella con le posate in mano. Quando si interrompe per un attimo di mangiare, le posate vanno appoggiate sul proprio piatto con il manico sul bordo e le punte rivolte verso il centro. Alla fine del pasto vanno poste parallele sul piatto, con i manici rivolti a sé.

Il coltello

  • Il coltello (chiamato anche coltella in alcuni paesi del Sud Italia) è un utensile di uso manuale utilizzato per il taglio. Il termine deriva dal latino cultellus, diminutivo di culter (cioè coltello dell’aratro). Solitamente consiste in una lama ad una punta con uno o più bordi affilati fissata ad un manico. lame sono state utilizzate come utensili ed armi dall’età della pietra, all’alba dell’umanità. Gli antropologi ritengono che il coltello sia uno dei primi attrezzi progettati dagli esseri umani per sopravvivere. Le prime lame erano di selce o di ossidiana, scheggiata o levigata ad un bordo, a volte dotate di un manico. Più tardi con gli sviluppi della fusione e della metallurgia le lame sono state sostituite prima dal rame, poi dal bronzo, dal ferro, e infine dall’acciaio. Mentre i materiali sono cambiati con il tempo, il disegno di base rimane lo stesso. Insieme alla forchetta ed al cucchiaio, il coltello è stato un utensile comune di largo consumo nel mondo occidentale almeno dal medioevo. Si usa per tagliare, mai per portare il cibo alla bocca e si usa sempre insieme alla forchetta: la forchetta nella mano sinistra e serve per tenere fermo il pezzo da tagliare; il coltello va tenuto dalla destra. Il coltello si può usare da solo in alcuni casi: come per spalmare il burro e il formaggio sul pane. Se si deve porgere il coltello a qualcuno lo si fa tenendolo nel punto in cui la lama si congiunge al manico e rivolgendo il manico verso l’altra persona.

La forchetta

  • La forchetta è una posata da tavola con due o più punte (generalmente quattro) denominate rebbi e disposte a pettine, usata per infilzare cibi solidi e portarli alla bocca o per tenerli fermi e tagliarli per mezzo di un coltello. La forchetta è principalmente di metallo; un tempo in argento, ottone e alpacca, oggi acciaio inossidabile, ma esistono anche forchette di legno. Per la ristorazione veloce o per occasioni in cui non vi è la possibilità di lavare le posate come picnic o feste ci sono forchette in plastica usa e getta anche imbustate, in genere con coltello cucchiaio e tovagliolo di carta, per motivi igienici. Va tenuta con la mano destra, ma se occorre usare il coltello, questo verrà tenuto con la destra e la forchetta con la sinistra. Nel caso di cibi morbidi come la purea, il flan, il paté, la forchetta verrà usata “a cucchiaio” dal centro del piatto verso di noi.

Il cucchiaio

  • Il cucchiaio è una posata da tavola costituita da una paletta concava ovale fornita di manico. Il cucchiaio è principalmente di metallo; un tempo in argento, ottone e alpacca, oggi acciaio inossidabile, ma ne esistono anche di legno, corno e quelli di porcellana, tipici della cucina orientale. Per la ristorazione veloce o per occasioni in cui non vi è la possibilità di lavare le posate come picnic o feste ci sono cucchiai in plastica usa e getta anche imbustati, in genere con coltello, forchetta e tovagliolo di carta, per motivi igienici. Il cucchiaio va usato solo per i cibi liquidi o semi liquidi come minestre o dolci alla crema. Il brodo, invece, va servito nelle apposite tazze con due manici e bevuto direttamente. Il cucchiaio va tenuto tra pollice ed indice e appoggiato sul medio. Non va riempito attirandolo dal bordo del piatto verso noi, ma in senso contrario, cioè con un movimento che vada dal bordo della tavola verso il centro. Non si introduce il cucchiaio troppo profondamente in bocca e si consuma il brodo tutto in una volta, perciò non va riempito troppo. Se si vogliono raccogliere anche le ultime cucchiaiate, si inclinerà il piatto verso il centro della tavola e non verso di sé. Finita la minestra il cucchiaio va posto perpendicolare al bordo della tavola.
File:Boiled-Egg-spoons-with-egg.jpg

Cucchiai per uova sode in argento vittoriano inglese 1860 ca. e un cucchiaino da tè. I cucchiai per uova sode dell’epoca sono relativamente rari.

Gli stuzzicadenti La pulizia dei denti non va fatta a tavola, neppure coprendo la bocca con la mano o il tovagliolo.
  • Non si sparecchia mai se tutti i commensali non hanno terminato.
  • Non si sparecchia mai quando le posate sul piatto hanno i manici divaricati mentre le punte si toccano.
  • Si sparecchia quando le posate (forchetta e coltello) sono unite e perpendicolari al tavolo (la forchetta con i rebbi all’ingiù).
  • Non si prendono mai due bocconi con la stessa forchettata.
  • La forchetta deve avere le punte all’insù quando è nella mano destra e le punte all’ingiù quando è nella mano sinistra.
  • Il coltello si usa mettendo l’indice posato sopra al dorso dei manici (molti usano tenere il coltello tenendolo tra il pollice e l’indice come se fosse una penna ed è scorretto).
  • Il cucchiaio non serve per assaggiare il consommé, ma lo si sorseggia direttamente dalla tazza.
  • La minestra non si sorseggia mai due volte dalla medesima cucchiaiata. Terminato il consommé il cucchiaio si poserà sul piattino (sotto tazza), mai nella tazza.
  • Per il pesce ci sono apposite posate così come per aragoste, le lumache, ostriche, gli asparagi, ecc. Le posate da pesce, oltre al coltello e alla forchetta, sono composte dalla forchettina per molluschi, lama a cucchiaio per crostacei.
  • Pinze per crostacei. La forchettina per molluschi è piccola e corta e ha due punte. La lama a cucchiaio per crostacei è molto lunga e sottile, all’estremità inferiore termina con un cucchiaino a spatola all’altra estremità termina con una forchetta a due punte. Questa posata fa coppia con una pinza per rompere gli involucri duri delle zampe.
  • Le posate da dessert vanno portate in tavolo al momento del servizio della frutta o del dolce.
  • Il numero delle forchette è pari a quello dei coltelli sempre, anche per l’insalata (che non deve essere mai tagliata), va messo il coltello in tavola.

da “Enciclopedia della Donna” anno 1963 e da Wikipedia

Le bacchette per il cibo
sono una coppia di piccoli bastoncini che si ritiene generalmente abbiano avuto origine nell’antica Cina e che vengono utilizzate tradizionalmente come posate o utensili per il cibo in vari paesi dell’Asia orientale e sud-orientale (in particolare Cina, Giappone, Corea, Taiwan, Thailandia, Vietnam e Singapore). Al di fuori di tali aree, le bacchette si trovano prevalentemente nei ristoranti che propongono piatti delle cucine originarie di questi paesi.
Sono fatti comunemente di legno, bambù, metallo, osso, avorio e, nei tempi moderni, anche di plastica.[…]

Uso delle bacchette
La coppia di bastoncini si manovra con una sola mano – tra il pollice e le altre dita – e si usa per prendere piccole quantità di cibo.

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COME SI MANGIA, SI BEVE E SI SERVE 1 of 2   1  2  

Apparecchiatura formale
Tavola con segnaposto, saliera e pepiera individuali, posate per 8 portate (piatto sottopiatto, tovagliolo nell’anello portatovagliolo, piatto per il pane, burriera individuale con coperchio, spargiburro su poggia coltelli in cristallo, forchetta da cocktail, cucchiaio da minestra, coltello e forchetta da pesce e mezzaluna per lische di pesce, coltello e forchetta da antipasto, forchetta da gelato (per il sorbetto), coltello e forchetta da portata principale, coltello e forchetta da insalata, forchetta da dessert e cucchiaio da dessert . Calici da acqua, bicchieri da sherry, bicchieri da vino bianco, bicchieri da vino rosso e flüte da champagne. Le insalate vengono servite alla moda europea a fine pasto. Lo sherry viene servito durante gli antipasti e le zuppe, il vino bianco viene servito durante i piatti di pesce e antipasti, il vino rosso durante il piatto principale e lo champagne durante il dessert. Caffè/tè verranno serviti dopo il dessert.

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 “Formal Place Setting” di Hopefulromntic – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons Come usare correttamente le posate