Liquore di Alloro

Liquore di Alloro

.

L’alloro (Laurus nobilis) è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lauraceae, diffusa nelle zone di clima mediterraneo. Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide nella parte superiore e opache in quella inferiore e molto profumate. I frutti sono drupe nere e lucide (quando mature) con un solo seme.
Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei giochi Pitici o Delfici e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato. Da qui l’accezione figurativa di simbolo della vittoria, della fama, del trionfo e dell’onore. Inoltre questa pianta era sacra ad Apollo poiché Dafne, la ninfa di cui il dio si invaghì, chiese che fosse eliminata la causa dell’invaghimento di Apollo nei suoi confronti e, dunque, le fu tolto l’aspetto umano venendo trasformata in Alloro. A quel punto, Apollo mise la pianta di Alloro nel suo giardino e giurò di portarne sul suo capo in forma di corone per sempre, e disse che allo stesso modo facessero i Romani durante le sfilate in Campidoglio. Sarebbe stato proprio Apollo, infatti, a rendere questo albero sempreverde). Wikipedia

.

Liquore di Alloro

.

Ingredienti e dosi

32 foglie di alloro giovani, 500 gr di zucchero, 0,3 l di alcool, 1/2 l di acqua.

Preparazione

Prendete 22 foglie di alloro precedentemente pulite. Procedete nell’immergere le stesse in un ampio vaso a bocca larga (possibilmente con chiusura ermetica) lasciandole in infusione nell’alcool per 24 ore. Il giorno seguente, procedere nel far bollire per qualche minuto le 10 foglie di alloro rimaste con 500 gr di acqua.

Quando il tutto si sarà intiepidito, sciogliete lo zucchero a fuoco lento mescolando in modo continuativo. Fate raffreddare ed aggiungete l’alcool precedentemente preparato. Filtrate ed imbottigliate.

E’ necessario che passi un mese dalla preparazione prima di poter gustare il liquore.

Laurus nobilis 002.JPG

Di H. Zell – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php 

 

Liquore di fragole alla maniera di Petronilla

Liquore di fragole alla maniera di Petronilla


Se foste, a villeggiare, fra monti e colline…; se, nei boschi vicini, fossero maturate in petronilla,liquore,fragolegran copia fragolette selvagge (quelle che sono tanto soavemente profumate)…; se, con quelle fragolette, voleste preparare un certo liquore ultraprelibato…(purchè il vostro borsellino non si abbia però a lamentare di venire troppo alleggerito; chè, a far liquori, èindispensabile alcole abbondante, e l’alcole costa sì tanto!)…
***
Raccogliete fragole e pesatene 650 gr. Cercate di toglier loro (lavandole) il terriccio che spesso le imbratta; e fatele poi asciugare stendendole all’aria. Mettetele in un vaso di vetro a tappo smerigliato. Unite gr. 650 di zucchero, gr. 650 di alcole (ecco la spesa grossa), gr. 350 di acqua e 2 stecche di vaniglia. Chiudete il vaso e poi scuotetelo. Lasciate le fragole, lì dentro, in infusione, per 20 giornate, non scordando però di scuotere il vaso 3 – 4 volte al dì, affinchè lo zucchero possa, così, più facilmente sciogliersi nell’alcole e nell’acqua. Trascorsi 20 giorni, filtrate per carta da filtro (la vendono i droghieri); imbottigliate; e avrete così, per la vostra dispensa, un liquore in più; un liquore di fragole, che…non ti dico! Le fragole, quelle, passatele in un vasetto; copritele con nuovo alcole; e quando offrirete il liquore mettete, nel bicchierino, anche 1-2 di quelle fragolette; e allora… Oh, allora, oltre il sapore prelibato, oltre il profumo soave, il liquore presenterà anche una vera e rara nota di grande novità!
***
Pensate forse, che anche la ricetta di questo nuovissimo liquore io l’abbia trafugata in qualche sacrestia conventuale, perchè esso è un po’…fratello del mio liquore d’erbe? Niente affatto; la rara ricetta me l’ha invece data la mia amica romana che una mattina…
“Petronilla, assaggia questo mio liquore!”; “Petronilla, solo un sorsino di quest’altro!…”; “oh, Petronilla, se su di questo non mi dai la tua alta approvazione, io certo m’offendo!…”. Insomma me l’ha data, la ricetta, quella cara amica che, assaggia questo, assaggia quello, quasi quasi!… Ma…sì famosa è lei nel fabbricare liquori, e noi donne, di liquori, siam tutte sì golose!…
Liquore di fragole alla maniera di Petronilla
Petronilla libri

.Petronilla, chi era?

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
“Wépion – liqueur de fraise” di Marianne Casamance – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons – 
Liquore di Cedro alla maniera di Petronilla

Liquore di Cedro alla maniera di Petronilla

.

Ti sono capitati in casa quattro bei cedri, e se stai lì a contemplarli, a fiutarli ma anche a rammaricarti di non sapere come godere una tal “grazia di Dio” (ché dei cedri si è soliti godere soltanto la grossa scorza candita), ricorda che il rivestimento giallino e sottile della scorza è tutto vescichette ricolme di essenze dal gusto e profumo più delicati di quelle del limone e che con quelle essenze si può allestire uno squisitissimo e profumatissimo liquorino. Vuoi tentare? Vuoi poter così godere i cedri capitati in casa.

Allora con l’apposita e finissima grattugia togli il solo giallo ai tuoi quattro cedri, versalo in una bottiglietta, unisci 200 grammi di alcool, tappa, sbatti, riponi in dispensa e non scordare di risbattere ogni mattina e ogni sera. Dopo 15 giorni cola con il colino e raccogli il colato in un fiasco o in una bottiglia capace.

Metti a fuoco in una casseruola un litro di acqua, 800 grammi di zucchero e la gialla scorzetta rimasta sul colino; fa’ bollire per 15 minuti, lascia raffreddare, filtra con un telo prima ben bagnato poi ben strizzato e versa questo sciroppo nel fiasco. Aggiungi 600 grammi di alcool, tappa, sbatti, riponi.

Dopo cinque o sei giorni filtra con il filtro di carta raccogliendo il filtrato in una delle eleganti bottiglie delle quali puoi disporre; tappa, etichetta ed ecco un altro “figliolo” nato dalla tua profonda scienza liquoristica.

“Liquori, bibite, sciroppi, coppe, tazzine” – Le perline di Petronilla – Ed. Sonzogno – 1946
 Liquore di Cedro alla maniera di Petronilla

Petronilla, chi era?Liquore di Cedro alla maniera di Petronilla

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Liquore di latte alla maniera di Petronilla

Liquore di latte alla maniera di Petronilla

.
Si sa che, in ogni casa, alcune bottiglie di vari liquori devono esser sempre pronte ed alla mano.
Infatti, si dà un pranzo? Un grande, od un amichevole ricevimento? Un’amica viene a visitarci? Uno si lagna di un “peso” sullo stomaco? Un altro ha necessità di una energica scossa? Ecco che un bicchierino di liquore sarà sempre, in tutti questi casi, il bene-accetto e il ben-venuto!
Se, pertanto, tra le altre, voleste avere in quello scaffale della vostra credenza ch’è riservato alle… forti leccornie, anche una bottiglia di certo liquore molto apprezzato sempre da tutti (e specie dalle donne…) eccovi la facile e poco costosa maniera di fabbricar voi stesse, con il latte, un liquore, anzi un dolcissimo rosolio, veramente delicato e sopraffino.
Vi pare strano che, con il latte, si possa?… Ebbene; provate e constatate.
***
In un fiasco ben lavato, e provvisto del suo tappo, introducete mezzo chilo di zucchero; mezzo litro di latte crudo; mezzo litro di alcool da liquori; mezzo limone con la sua buccia e tagliato in pezzi grossi; e mezza stecca di vaniglia sminuzzata. Chiudete subito il fiasco con il suo tappo; scuotetelo; e lasciatelo poi in riposo per 15 giorni, non scordando però di dargli una scossettina ogni sera ed ogni mattina. Il sedicesimo giorno, filtrate attraverso carta da filtro (o carta asciugante e bianca) che avrete applicata dentro ad un imbuto. Raccogliete il liquore, che vedrete gocciolare limpidissimo quanto l’acqua, in una di quelle bottiglie speciali ed autentiche per liquori rinomati, e che un giorno avrete comperata piena o della quale vi sarà stato fatto gradito omaggio. Oltre al bicchierino del rosolio, potrete dar così… a bere alle vostre amiche che, in casa vostra, non si offrono nè liquori fabbricati con le essenze e che puzzano quindi lontano un miglio di gretta economia, nè liquori casalinghi… ma liquori tutti rinomati ed esclusivamente di grande marca!…
***
Allorché, dalla bianca poltiglia rimasta sul filtro non vedrete cadere più nemmeno una stilla, fiutate…, assaggiate…, e, sentendo un soave profumino…; e gustando un dolce e soave saporino… esclamerete certamente: “Chi l’avrebbe mai detto che con il latte si potesse ottenere un liquore di questa fatta?”.
“Le ricette di Petronilla” Edizioni Olivini 1935

Petronilla, chi era?Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

***

Di Stefan Kühn – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23754