L’oca porchettata è una preparazione tipica del periodo della mietitura e viene fatta nelle case di campagna utilizzando i forni a legna; il grasso recuperato si utilizza per cucinare patate al forno.
Con il termine “porchettare” si intende un metodo di preparazione che prende spunto dalla “porchetta” propriamente detta e si applica ad altre carni come l’agnello, il coniglio. i pesci come la carpa. Di qui, il “coniglio porchettato” o “coniglio in porchetta”, la “carpa porchettata”.
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Oca in porchetta |
Quando l’oca è quasi cotta e l’acqua è completamente evaporata, rosolare e togliere dal fuoco. Eliminare gli aromi e servire caldo.
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Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura
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Come preparare la selvaggina da piuma (o da penna)
- ¹Il finocchio selvatico può essere sosttuito con barbe di finocchio fresco normale o, fuori stagione, con un pizzico di semi di finocchio. Questo aroma, tipico della ricetta originale, può comunque essere eliminato da quanti non lo gradiscano.
- Risultati migliori si avranno se si è in grado di far disossare il coniglio (solo la gabbia toracica: restano le ossa delle zampe): in tal caso aumentate il ripieno, impastando le carni con la mollica di un panino inzuppata nel latte e con 2 cucchiai di formaggio grana grattugiato. Ottimo accompagnamento per questo piatto è una purea di patate e spinaci o patate al forno cucinate nel grasso di cottura della carne.
- Oca da 4 a 5 kg. per 6-8 persone. E’ grassa quindi è necessario togliere la pelle con un coltellino sottile, “sbucciare” l’oca e togliere il grasso sottocutaneo, farlo fondere con salvia e rosmarino e cuocere l’oca con il suo grasso, senza altri condimenti, se arrosto o al forno; oppure conservare il grasso (ottimo per i fritti), e lessare l’oca a pezzi. Sgrassata, sarà leggerissima.
Vino |
Rosso Conero (Marche), Rosso Piceno Superiore (Marche), Teroldego Rotaliano (Trentino), Cabernette Sauvignon (Friuli), Schioppettino (Friuli), Aglianico (Basilicata), Sangiovese di Romagna.
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Da allora, in occasione di questa ricorrenza, ogni anno un’oca viene arrostita come punizione per quell’antica “soffiata”.
In Svizzera l’oca si mangia ripiena di fette finissime di mele; mentre in Germania la si riempie di artemisia profumata, mele, marroni glassati col miele, uva passita e le stesse interiora dell’animale. Dicono i tedeschi che l’oca perché sia veramente buona deve provenire dalla Polonia o dall’Ungheria, fra l’altro la patria di san Martino che era nato nell’antica Pannonia.
In Boemia, non solo si mangia l’oca per San Martino, ma se ne trae l’oroscopo per l’inverno: se le ossa sono bianche, l’inverno sarà breve e mite, se scure è segno di pioggia, neve e freddo.
In Francia, fin dal 1700, è usanza festeggiare l’arrivo dell’ inverno l’11 novembre (giorno di S. Martino) mangiando un’oca.