Nidi di tagliatelle dolci e fritti

I classici. Come fare la Pasta fatta in casa

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Pensate, le nostre nonne la pasta la facevano in casa tutti i giorni! Se oggi non è più possibile, è divertente saper fare la pasta in casa la domenica o quando siamo in vacanza, vantandoci poi con tutti soprattutto se è riuscita bene. Magari le prime volte sarà un po’ così così ma, prova e riprova, poi i risultati si vedranno e si gusteranno.
Allora, per chi ancora è agli inizi (e non solo) ecco qui un post molto interessante e, citando il suddetto:
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«Ma ora bando alle ciance, mattarello e rotellina in mano, si va in cucina con Gustissimo a riscoprire gli antichi, ma sempre apprezzati, sapori di un tempo!»
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 Tecniche casalinghe

Pochi sono gli strumenti essenziali legati tradizionalmente alla produzione della pasta:

Spianatoia, matterello, spatola e coltello.

  • La spianatoia, una larga tavola di legno senza nodi, avvallamenti o rigature, pur se vietata dalle moderne norme che regolano i pubblici esercizi e sostituita con piani di acciaio, rimane un ottimo strumento per la confezione di paste fresche in quanto il legno toglie umidità agli impasti per non dover eccedere con la farina di spolvero e trasmette la sua rugosità alla sfoglia conferendole un particolare potere di tenuta dei sughi e piacevolezza al tatto difficilmente riproducibile.
  • Il matterello, un cilindro di legno con un diametro di almeno 3–4 cm e diverse lunghezze, viene fatto girare sulla sfoglia o arrotolato nella stessa per assottigliarla.
  • La spatola, in metallo o in plastica, serve a raccogliere l’impasto dalla spianatoia. Il coltello, alto e rettangolare, naturalmente per tagliare. In alternativa a matterello e coltello è possibile aiutarsi a stendere e tagliare la pasta in sfoglia con una macchina apposita.
 Sfogliatura a mano della pasta. Taglio della pasta in tagliatelle.

La Macchina “tira pasta”.

 Oltre questi utensili, per dare agli impasti le forme più disparate, si possono usare pettini, ferri da calza o a sezione quadrata, trafile o quant’altro la fantasia suggerisce. Gli impasti casalinghi prevedono generalmente l’uso delle uova. Indicativamente, per ogni porzione, se ne impasta uno con 100 g di farina di grano tenero o con 80 g di semola di grano duro; le dosi vengono dimezzate nel caso della pasta ripiena. Quando si stende la pasta molto sottile col mattarello su una superficie è possibile incorrere nel cosiddetto paradosso della pasta: infatti, se la pasta è umida si incolla facilmente al mattarello o alla superficie, e non si lascia stendere. Se però asciugata con l’aggiunta di farina diventa molto friabile, rischia di creparsi e perdere coesione. Solo l’esperienza può fornire l’esatta percezione tra umidità e asciuttezza per ottenere sfoglie molto sottili col mattarello. La macchina tira pasta permette di ovviare più facilmente a questo problema.

Pasta fatta in casa: Tagliatelle al prosciutto

all. al n.2 di Annabella del 12-1-1978

Tagliatelle fatte in casa condite con fiori di zucca

“Hand-making-pasta” di Nnaluci – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons – Come fare la Pasta fatta in casa
Fettuccine con bottarga di muggine della Sardegna

Fettuccine con bottarga di muggine della Sardegna

Spiaggia di Spalmatore, Isola di La Maddalena, Sardegna 
In Sardegna e in Sicilia, sia la bottarga di muggine (cefalo) che di tonno, è consumata grattugiata come antipasto o come condimento per la pasta soprattutto sugli spaghetti,
Come antipasto la bottarga viene tagliata obliquamente a fettine e cosparsa con un filo d’olio d’oliva; oppure viene servita su crostini imburrati.
Un ottimo antipasto può essere costituito da mucchietti di ricotta frullata in un mixer e poi cosparsi con bottarga grattugiata, poggiati su crostini imburrati (..)
¹La bottarga non è indicata per essere cucinata è meglio utilizzarla cruda, unendola al piatto già pronto. La Bottarga si prepara in tutte le zone costiere del mediterraneo, non solo in Italia; dalla Provenza alla Tunisia, alla Sicilia. La Sardegna è il luogo dove la produzione è più significativa, grazie agli stagni salmastri diffusi in tutta la regione, che costituiscono l’habitat più adatto per i muggini. Gli acquisti migliori di bottarga in questa regione si fanno presso le pescherie di Alghero, Oristano e Carloforte; in Sardegna si trovano anche delle preparazioni casalinghe di pronto consumo: le sacche ovariche, lasciate immerse per qualche ora in acqua e sale, vengono appese all’aperto senza pressarle fino a quando non sono essiccate. Il vino ideale da consumarsi in abbinamento alla bottarga è la Vernaccia di Oristano, oppure dei vini bianchi dal gusto morbido come il Vermentino; se la bottarga concorre alla preparazione di piatti particolarmente raffinati, il miglio abbinamento è con un vino spumante brut, se si apprezzano i vini stranieri consigliamo uno Sherry secco. fonte: www.gbianchi.it/news/la-bottarga/

File:Bottarga z parmice.JPG,

 Ingredienti per 4 persone
  • 380 gr. di fettuccine (o spaghetti),
  • 60 gr. di bottarga¹ di muggine grattugiata (meglio se a pezzo intero da grattugiare al momento),
  • due manciate di cozze pronte da cucinare,
  • pomodorini,
  • un porro medio,
  • prezzemolo tritato,
  • olio extra vergine d’oliva,
  • pepe nero.
Preparazione

Grattugiate la bottarga, tritate il porro ed il prezzemolo e mettete a lessare la pasta.
Fate dorare il porro tritato nell’olio, aggiungete quindi metà della bottarga e metà del prezzemolo tritato, il pepe macinato e 1 o 2 bicchieri di acqua di cottura della pasta. Mescolate bene la salsa, unite le cozze e i pomodorini e fate insaporire. Quando la pasta sarà cotta al dente scolatela, poi versatela nella padella con il sugo. Mescolate e fate insaporire. Il tutto dovrà essere cremoso qunidi, se occorre, aggiungete altra acqua di cottura della pasta.
Condite con il prezzemolo e la bottarga rimasti e servite.

fettuccine-con-bottarga-di-muggine-della-sard-L-MiADmU    taglliatelle_con_stridoli_5_    taglliatelle bottarga

Vino

La Vernaccia di Oristano  (abbinamento classico) è un vino che riesce ad accompagnare la bottarga senza che questa predomini. Si può, comunque, utilizzare anche: Vermentino di Gallura, Chardonnay del Sud di gran corpo e gradazione, Zibibbo secco di Pantelleria (Tp).

Fettuccine con bottarga di muggine della Sardegna 
 Fettuccine con bottarga di muggine della Sardegna Bottarga z parmice.JPG
Pappardelle ar mascarpone, la ricetta-sonetto di Aldo Fabrizi

Pappardelle (o fettuccine) al mascarpone e prosciutto

Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 320 g di pappardelle (o fettuccine) di pasta all’uovo fresca,
  • 100 g di mascarpone,
  • 80 g di prosciutto crudo tritato grossolanamente,
  • un tuorlo d’uovo,
  • 70 g di formaggio gruviera (o parmigiano) grattugiato,
  • sale.
Mascarpone

Mascarpone

 Preparazione

Mettete sul fuoco una pentola con acqua leggermente salata; portate ad ebollizione e fate cuocere le pappardelle ( o le fettuccine) al dente.

Nel frattempo, sbattete con un cucchiaio di legno, in una zuppiera, il mascarpone fino a renderlo spumoso e diluitelo con un cucchiaio dell’acqua calda di cottura della pasta. Unite il tuorlo, due cucchiai di gruviera (o di parmigiano) ed il prosciutto crudo. Amalgamate accuratamente il tutto.

Scolate la pasta, lasciandola piuttosto umida, quindi versatela nella zuppiera e conditela con il composto di mascarpone. Rigirate tutto molto bene e servite in tavola accompagnando con il rimanente gruviera (o parmigiano) grattugiato..

Questo piatto è ottimo e di rapida esecuzione, ma condizioni indispensabili per la sua riuscita sono la freschezza del mascarpone e la dolcezza del prosciutto che, se troppo salato, può modificare il sapore della preparazione.

 Vino

Bracchetto d’Asti secco (Piemonte),  Alto Adige Sauvignon, Trebbiano di Romagna, Trebbiano d’Abruzzo, Colli Martani Grechetto, Vermentino di Sardegna.

Ricette-sonetto di Aldo FABRIZI

la pastasciutta A Fabrizi 1974 libri

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 Aldo Fabrizi (Roma, 1905 -1990) è stato un attore, sceneggiatore, regista e poeta italiano. Di umile famiglia (la madre gestiva un banco di frutta e verdura a Campo de’ Fiori) a undici anni rimase orfano del padre Giuseppe, morto in un grave incidente. Costretto ad abbandonare gli studi per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia, che comprendeva anche cinque sorelle – tra le quali Elena Fabrizi (1915-1993), in seguito soprannominata sora Lella – si adattò a fare i lavori più disparati. Appassionato di gastronomia amava in modo particolare cucinare la pasta e, sulla pasta e le sue tante e diverse ricette, scrisse anche alcune  poesie in dialetto romanesco.

Pappardelle ar mascarpone, la ricetta-sonetto di Aldo Fabrizi