La torta degli addobbi (torta di riso) è un tipico dolce della tradizione bolognese, ma è diffusa anche in gran parte dell’Emilia–Romagna. Veniva preparata per la Festa degli addobbi, istituita nel 1470 per il decennale di una parrocchia in cui era uso esporre alle finestre, in segno di festa, dei drappi colorati. In tale occasione le case dei parrocchiani erano aperte alle visite di vicini e conoscenti. La torta di riso veniva offerta tagliata in piccoli rombi, ciascuno infilzato da uno stuzzicadenti. Non va confusa con la torta di riso alla bobbiese, che è una preparazione salata.
Torta di Riso , nome comune per la Torta degli Addobbi
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« Come i miei ragazzi, come quasi tutti ragazzi di oggi, anche i vostri sono… tifosi? E non leggono che le rubriche sportive? E non parlano che di corse, di giri, che i circuiti, di partite? Allora è probabile che anche i vostri figliuoli vi abbiano chiesto (come i miei hanno chiesto a me): “Hai letto, mamma, che durante il Giro d’Italia e il Tour de France, i corridori, per sostenersi, mangiavano ad ogni tappa gran fettone di torta di riso?”.
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È anche probabile che i vostri ragazzi vi abbiano persin pregate (come, con tutte le loro moine, i miei hanno pregata me): “Mamma cara, prepara oggi una buona torta di riso; sai… quella stessa degli atleti e degli sportivi; chè domani abbiamo il saggio ginnastico all’Arena, e si dice che quella torta…”. Ebbene; se, avendo avuto la stessa domanda e la stessa preghiera mie…; e se, pur avendo il desiderio di appagare i figlioli, non conosceste la torta desiderata… eccomi a dirvi come, con il mio cuor materno, l’abbia fatta io; e come anche vi consiglio di farla voi:
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Mondate 175 g di buon riso; mettetelo a fuoco in una pentola con acqua fredda e leggermente salata; fatelo bollire soltanto per 5 minuti; scolatelo; lasciatelo raffreddare. Mettete a fuoco, in una casseruola, un quarto di litro di latte; quando leverà il bollore, aggiungete altrettanta acqua, 100 g di zucchero, 50 g di burro, il riso cotto e ormai raffreddato, e (sminuzzata) la sola parte gialla e ricca di vescichette, ricolme di essenze, della buccia di mezzo limone e di mezza arancia. Coprite la casseruola con il suo coperchio; e appena il contenuto bollirà, abbassate il fuoco e lasciate lentamente bollire, e senza mai rimestare, per 15 minuti. Nel frattempo, sbattete in una insalatiera due torli con due cucchiai di zucchero; ai torli battuti, unite prima i 2 albumi montati a neve e poscia, per riscaldarli un poco, una cucchiaiata del riso che starà bollendo dentro alla casseruola e che sarà, ormai, al giusto cotto.
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Nella casseruola, versate le uova miste a quel po’ di riso; mescolate lentamente; dopo un minuto, stendete il giallo impasto in una tortiera unta di burro e spolverata di pane grattugiato; mettete (o mandate) la tortiera in forno caldo per mezz’ora; capovolgetela poi sul piatto; e… E dopo un paio d’ore, potrete così porgere, fredda, ai ragazzi la torta che (come constaterete) è lesta fare, ottima al gusto, e di spesa relativa; la torta che sarà ancor più squisita, se spalmata con qualsiasi marmellata; la torta, infine, essendo chiamata “degli sportivi e degli atleti” verrà mangiata con tutta la loro più grave compunzione dai figlioli, ormai tutti tifosi! »
“Altre ricette di Petronilla anno 1935
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Petronilla, chi era?