Mangiari di QUARESIMA Zinaida_Serebryakova_(1914)_At_Breakfast

Mangiari di QUARESIMA dei RICCHI e dei POVERI nelle terre del ravennate di inizio Novecento

Zinaida Serebryakova 1914,  At Breakfast

.A dir il vero i ricchi padroni hanno sempre mangiato e bevuto molto bene sia durante le carestie e in tutti gli altri flagelli e in abbondanza anche nei periodi di Quaresima non dando retta né ai Sermoni dei preti né alle Bolle dei Papi. Applicavano solamente le Leggi della Chiesa qualche volta alla presenza nelle loro dimore dei Frati e delle Suore in Questua o dei Preti in Benedizione o in transito nei loro viaggi o pellegrinaggi. Alcuni di codesti ricchi, “timorati di Dio Onnipotente, che tutto vede e ascolta”, facevano però leggera penitenza anche colla gola, nella speranza di ottenere la loro “fetta di Paradiso”.

Mangiari di Quaresima dei ricchi

Polenta e baccalài-classici-minestra-di-riso-e-zucca-petronill-L-yQIC2yPolenta con i fagioli

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Mangiari di Quaresima dei poveri
  • Pancotto dei poveri,
  • Latte e pane,
  • Acqua della bollitura dei fagioli (detta Broda) con un po’ di lardo e prezzemolo,
  • Sugo d’aringa cotta,
  • Brodo di verza con acqua e sale condita con un po’ di grasso di maiale e conserva di pomodoro,
  • Brodo di acqua salata insaporita con un po’ di lardo o strutto o cotica di maiale, fagioli e cipolla,
  • Zuppa coi fagioli dall’occhio con pane, lardo e cipolla,
  • Minestra di fave (detta Favata) o di ceci (Ceciata) o di fagioli (Fagiolata) o di lenticchie (Poveretta),
  • Zuppa, detta la Matta, formata di acqua, sale pane vecchio, con pancetta e formaggio,
  • Brodo, detto Matto, con cipolla, sedano, prezzemolo, conserva e un cucchiaio di lardo,
  • Uova dure (sode),
  • Piada, polenta e piadotto,
  • Polenta coi fagioli,
  • Polpette di pane vecchio con uovo,
  • Polenta con conserva di pomodoro (detta la Rossa),
  • Frittate,
  • Noci e nocciole.

polpette sugo- -piselliZuf, la Polenta con la zucca alla friulanaFrittata di lesso o di bollito

Gobba (Carpa) al forno
Pulire bene la gobba, metterla in un tegame e spolverarla con sugo di limone molto abbondante poi aggiungere sale e pepe, un po’ di vino bianco secco e olio e cuocerla in forno molto caldo.

Ranocchi in umido
Mettere i ranocchi ben puliti entro un tegame con pangrattato, prosciutto e cipolla tritati, due bicchieri di vino bianco secco, sale e pepe e abbondante conserva di pomodoro. Cuocere il tutto lentamente al fuoco per circa mezz’ora.

Zuppa di pane e riso con brodo di ranocchi¹
Mettere in una pentola, usata per il brodo, piena d’acqua grammi 500 di ranocchi, conserva di pomodoro, due cucchiai di farina, cipolla, aglio, prezzemolo, carota e sedano tagliuzzati, sale e pepe e un bicchiere di vin bianco secco. Dopo lunga bollitura togliere i ranocchi e mondarli dalle ossa, unire il tutto e aggiungere al brodo, prima di servire in tavola, croste di pane abbrustolito o mettere il riso nella pentola a cuocere nel brodo.

  • ¹Il brodo di ranocchi veniva fatto per gli infermi solamente con acqua.

In Conselice (RA) e suo territorio, oltre ai piatti della tradizione detti delle grandi festività, nel giorno di “SAN GRUGNONE” venivano mangiati, o con pane o con polenta, pesci della valle o del mare, lessati, in umido, nella graticola o arrosto.
I ricchi usavano mettere botticelle di vino bianco e nero, delle loro campagne. davanti al portone di casa o lo facevano girare su carretti lungo le strade e tutti potevano bere a garganella senza nulla pagare, ed anche molto pesce già cotto veniva donato da quei signori ai poveri di quella terra.
La festa di “San Grugnone” aveva termine col suono delle campane dell’Ave Maria.

 “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.
Mangiari di QUARESIMA dei RICCHI e dei POVERI

Mangiari di metà Quaresima, detta anche della SÉGAVÈCIA (Segavecchia), dei primi del ‘900

Mangiari di SAN GRUGNONE delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900

Menù per PRANZO DI PASQUA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

 

+Di Zinaida Serebrjakova – art-catalog.ru, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16070326
Mangiari di SAN GRUGNONE

Mangiari di SAN GRUGNONE delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900

La Lotta tra Carnevale e Quaresima, olio su tavola di Pieter Bruegel il Vecchio, 1559, Kunsthistorisches Museum di Vienna. È firmato in basso a sinistra “BRUEGEL 1559″.

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Mangiari di SAN GRUGNONE

“Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

Il primo giorno di Quaresima, chiamato anche “Mercoledì delle Ceneri”, è detto in Romagna, scherzosamente San Grugnone, perchè essendo finito il Carnevale, la maggior parte delle persone è triste ed imbronciata.

Mangiari

Sarda in graticola
Sarda fritta
Sarda al tegame
Sarde al forno
Carpa al vino
Luccetti alla conserva di pomodoro
Luccio ripieno
Anguilla alla graticola
Ranocchi fritti

Sarda fritta
Infarinate la sarda ben bene, friggerla in grasso di maiale bollente e servirla calda o metterla a bagno in aceto forte con aglio, cipolla e prezzemolo finemente tagliuzzati.

Sarda in graticola
Cuocere la sarda sulla graticola e servirla entro una salsa di olio, limone e prezzemolo tritato fine, oppure solo con olio e limone.

Sarda al tegame
Cuocere le sarde in un tegame con olio e limone e servirle in tavola.

Carpa al vino
Pulire ben bene una grossa carpa, tagliarla a pezzi e riporli a cuocere per circa trenta minuti in una pignatta piena di vino bianco secco, con aglio, cipolla e prezzemolo finemente tagliati, sale e pepe.

Luccetti alla conserva di pomodoro
Infarinare e friggere in padella con olio dei piccoli lucci poi riporli in una teglia con olio, prezzemolo, conserva di pomodoro, sale e pepe per circa venti minuti.

Luccio ripieno
Ripulire ben bene un luccio dal pasto, dalle interiora, dalla testa, dalla coda e dalle spine, tritarlo fine fine insieme a cipolle lesse e mollica di pane ben bagnata e impastare il tutto con un uovo e un po’ di olio. Tagliare un luccio grande per la sua lunghezza sul dorso, svuotarlo e lavarlo, riempirlo coll’impasto fatto col luccio tritato e cucire l’apertura nel luccio grande. Mettere poi il luccio ripieno in acqua bollente e farlo cuocere per 15 minuti circa. Servirlo in tavola con abbondante limone.

Anguilla alla graticola
Tagliare l’anguilla in tanti pezzi lunghi dieci centimetri circa, ungerli bene di olio, spolverarli leggermente con sale e pepe e riporli sulla graticola per venti minuti circa. Spruzzate di limone i pezzi di anguilla cotti e servirli in tavola.

Ranocchi fritti
Pulire i ranocchi, passarli entro una pastella fatta con farina, uovo, sale e pepe e sugo di limone e friggerli in olio bollente.

Sarde fritte e marinate

Inguèla int la gardêla, anguilla in graticola alla romagnola

Fish and chips… all’italiana

Fritto di Acquadelle (o Latterini o Aole)

Sardelle, sardine, sardoncini al forno

ARTUSI: Zuppa di ranocchi per Nota di pranzo I, Marzo