Finocchi gratinati

Finocchi gratinati

Il finocchio in cucina
Si possono usare tutte le parti del finocchio. Il grumolo bianco (erroneamente ritenuto un bulbo) del finocchio coltivato si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e si può aggiungere agli stufati.
Per quanto riguarda il finocchio selvatico, chiamato in cucina anche “finocchina” o “finocchietto”, si usano sia i fiori freschi o essiccati, sia i frutti o “diacheni”, impropriamente chiamati “semi”, che sono più o meno dolci, pepati o amari, a seconda della varietà, sia le foglie (o “barba”), sia i rametti più o meno grandi utilizzati nelle Marche per cucinare i bombetti (lumachine di mare); le foglie si usano fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi: nella “pasta con le sarde”, nota ricetta siciliana, le foglie del finocchio selvatico sono uno degli ingredienti essenziali.
I fiori si usano per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale (in particolare la “porchetta” dell’Alto Lazio). I cosiddetti “semi” si usano soprattutto per aromatizzare tarallini (Puglia), ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo o tisane. Fanno inoltre parte della ricetta di un biscotto tipico del Piemonte, il finocchino. È in uso nelle regioni costiere del Tirreno, un “liquore di finocchietto”, per il quale s’utilizzano i fiori freschi e/o i “semi” e le foglie. […]

 

finocchi gratinati
Finocchi gratinati

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Ingredienti e dosi per 4 persone
  • .4 finocchi,
  • acqua qb,
  • 80 gr. di burro,
  • 40 gr. di parmigiano grattugiato,
  • 60 gr. di pangrattato,
  • Sale qb,
  • besciamella.
Preparazione
Lavate i finocchi sotto l’acqua corrente, tagliateli in quattro parti ciascuno e fateli lessare in una pentola con abbondante acqua calda, sino a quando diventano teneri al tatto.
Imburrate una pirofila e mettete i finocchi all’interno. Coprite con la besciamella e disponete dei fiocchetti di burro sulla superficie dei finocchi, salateli e completate con una spolverata di parmigiano grattugiato e una di pangrattato.
Infornate a 180°C per circa 30 minuti, sino a quando vedrete che si forma l’invitante crosta dorata sulla superficie dei finocchi. Estraeteli dal forno e serviteli subito.
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 Accorgimenti
Verificate frequentemente la cottura dei finocchi e, qualora vi accorgeste che tendono a bruciarsi sulla superficie, abbassate il forno a 160°C e coprite la pirofila con un foglio di alluminio.
Idee e varianti
Se desiderate, potete aggiungere un po’ di pepe nero, per un aroma ancora più gustoso!
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Cavolfiore alla besciamella alla maniera di Petronilla

Fritto di carciofi alla besciamella alla maniera di Petronilla

Di Nessun autore leggibile automaticamente. Pciarl presunto (secondo quanto affermano i diritti d’autore).  Finocchi gratinati
Insalata nizzarda

Salade niçoise, Insalata nizzarda

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Sulle tavole degli anni ’80 c’era un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano. Anche le insalate erano particolarmente ricche, come l’Insalata nizzarda che era molto presente nei menù di quegli anni.

La salade niçoise (in italiano “insalata nizzarda”) è un piatto estivo a base di verdura fresca originario del sud della Francia ed in particolare di Nizza e della Costa Azzurra, ma è conosciuto anche nella zona costiera ligure, dove è chiamato condiglione (in genovese condijon), con aggiunta di patate e fagiolini lessi e senza peperoni.

La ricetta è una di quelle che lasciano spazio alla fantasia, infatti ne esistono molte versioni. Agli ingredienti più sotto elencati, se ne possono aggiungere tanti altri come:

  • patate bollite, fredde ed affettate,
  • fagiolini bolliti e freddi,
  • peperoni tagliati ad anelli o a listerelle,
  • cipolla a fettine o ad anelli,
  • filetti di acciuga sotto sale e dissalati, oppure filetti di acciuga sott’olio,
  • olive nere, verdi o miste.
Ingredienti per 4 persone
  • 1 cespo grosso di lattuga,
  • un pomodoro da insalata di media grossezza,
  • 1 cetriolo piccolo,
  • 2-4 uova sode,
  • tonno sott’olio,
  • sale,
  • 1-2 cucchiai di aceto (facoltativo),
  • olio q.b..
Preparazione

Rassodate le uova e mondate la lattuga, lavatela, sgocciolatela ed asciugatela.
Poco prima di servire, pelate il cetriolo e sgusciate le uova sode. All’ultimo momento prima di portare in tavola, accomodate la lattuga nell’insalatiera, unitevi il tonno scolato e rotto in grossi pezzi, il cetriolo (riesce più digeribile se affettato all’ultimo momento prima di consumarlo) e il pomodoro affettati. Condite con l’olio, l’aceto (se lo usate), il sale e mescolate. Guarnite con le uova sode affettate o tagliate a spicchi.

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La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

  Insalata nizzarda
cavolfiore besciamella 2

Cavolfiore alla besciamella alla maniera di Petronilla

Cavolfiore in besciamella con striscioline di prosciutto cotto

Se possedete un forno (sia pure un forno così detto di campagna) non lasciate passare l’intiero inverno senza presentare in tavola un piatto di cavolfiore alla besciamella; un piatto, cioè, ultrasquisito, spiccio a fare, di poca spesa, e degno quindi di venire molto spesso ricordato quando, al mattino, ci si… arrovella per combinare il… menù della giornata!

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Se, dunque, volete far la prova… comperate un bel cavolfiore (attente: sia bianco agli occhi e sodo al tocco); cucinatelo in acqua bollente e salata; lasciatelo raffreddare; tagliatelo a pezzetti facendovi guidare da ciascuno dei grossi gambi dei tanti ciuffetti di fiori; stendete i pezzi in una tortiera.
Mettete, in una casseruola, 2 cucchiai colmi di farina bianca ed 1 di burro; ponete la casseruola a fuoco basso; rimestate con cucchiaio di legno; aggiungete, quando burro e farina saranno bene amalgamati, ¾ di litro di latte (ma a goccio a goccio e sempre mescolando), poscia una presina di sale, e infine un pugno di parmigiano trito. Appena la salsa incomincerà a bollire, e quindi mentre non si sarà ancora fatta soda, versatela a ricoprire tutto il cavolo dentro alla tortiera.

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.Spolverate di parmigiano grattugiato e sopra distribuite, qua e là, qualche pezzettino di burro. Un’oretta prima del pasto, date fuoco al vostro forno; quando sarà ben caldo, infornatevi la tortiera; allorchè, fiutando, sentirete trapelare, dalle ferree pareti del forno, un soave profumino e, sbirciando, vedrete la salsa besciamella leggermente imbrunita sulla superficie… togliete il forno dal fuoco, ma lasciatevi dentro lì, al caldo, la tortiera fino al momento di presentarla tale e quale in tavola. Per presentarla, mettete sopra un piatto rotondo un tovagliolo di bucato ripiegato; e sul tovagliolo collocate la tortiera con il suo contenuto fumante e profumato.
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Se farete la prova (e non dovete temere fiaschi!) vedrete quanto questo piatto al completo vegetariano sia d’aspetto promettente (e degno persino di un pranzo con invitati!)… sentirete quanto esso sia eccellente (e ne riscuoterete, infatti, approvazioni universali)… e  constaterete come, porto dopo la minestra, esso valga persino a far completo, con poca spesa, un comune pranzo familiare (ed è questo un pregio che per noi, massaie, sopra ogni altro, tanto tanto vale!)

Ricetta da “Altre ricette di Petronilla” 1937

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
    Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

 

Frittata di cavolfiore alla maniera di Artusi

Frittelle di cavolfiore alla maniera di Petronilla

Zuppa di cavolfiore e patate

Cavolo, che buoni! I CAVOLI

“Cavolfiore in besciamella.teglia” di Roger469 – Opera propria. Con licenza CC BY-S”Cavolfiore in besciamella.piatto” di Roger469 – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia CommonsA 3.0 tramite Wikimedia Commons Cavolfiore in besciamella.teglia.JPG [[File:Cavolfiore in besciamella.teglia.JPG|Cavolfiore_in_besciamella.teglia]] Cauliflower-cheese.jpg [[File:Cauliflower-cheese.jpg|Cauliflower-cheese]]
Insalata russa "casalinga" Petronilla

Petronilla – Insalata russa “casalinga” e…

L’insalata russa fu creata intorno al 1860 da Lucien Olivier nelle cucine del ristorante Hermitage di Mosca.
In Russia è comunemente chiamata “insalata italiana“, poiché si dice sia stato un dono allo zar venuto in visita in Italia. Il piatto sarebbe stato preparato con prodotti comunemente coltivati in Russia come carote e soprattutto patate; la ricetta non prevedeva l’uso della maionese ma della panna, che voleva rappresentare la neve, tipica del clima russo. Lo zar avrebbe portato con sé la ricetta e il piatto sarebbe divenuto rapidamente molto noto. Successivamente, secondo questa versione, si sarebbe diffusa anche in Europa ma modificata con l’uso della maionese al posto della panna.]

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Inverno

«Quando preparo, per pranzo, una minestra molto ghiotta, una minestra cioè di pasta impastata dalle mie mani con farina e uova, e condita poi con molto burro, molto formaggio, molta carne, e persino con molti funghi (e magari anche coperta con salsa besciamella), allora la faccio sempre seguire da un piatto di verdura, giacchè io sto sempre bene all’erta di non favorire l’entrata della gotta in casa mia. Un piatto che faccio spesso in tali liete evenienze, e specialmente d’inverno, è quello dell’insalata russa, della quale va matto il maggiore dei miei ragazzi.

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Per farlo alla casalinga, cioè all’economica e alla spiccia, lesso separatamente due o tre patate, cinque o sei carote, un cavolfiore, e (se li trovo sul mercato ad un prezzo non esagerato) un paio di zucchette, un pizzico di fagiolini verdi, una piccola manciata di fagioli freschi, e un’altra di piselli. Scolo ben bene; levo la pelle alle patate; raschio le carote; taglio tutto in piccoli pezzi (delle carote cerco di fare tanti piccoli cubetti); metto nell’insalatiera; aggiungo olio, aceto, sale, pepe, un mezzo cucchiaino di senape e, se ne ho in casa, qualche cappero e qualche acciuga sminuzzata. Mescolo poi ben bene, ricordando come ogni insalata, per riuscire perfetta, debba “da un pazzo esser rimescolata” e, – fatta una salsa maionese con due torli, mezza ampolla d’olio e il succo di due limoni, – la verso sulle verdure; rimescolo; e… la mia insalata russa, sempre nutriente, è pronta.

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Se però voi voleste fare una insalata russa sopraffina, tutta unita, consistente, che serva da piatto di portata, e che sia degna sorella di quelle che espongono nelle loro vetrine i salumieri di lusso… Andate da un lattoniere; ditegli di prepararvi, con una listerella di latta alta 5-6 centimetri, uno stampo senza fondi; un cerchio, cioè, che abbia le dimensioni  esatte dell’interno di un vostro piatto da portata;… vi insegnerò poi la mia maniera di preparare una insalata russa degna di fare la sua comparsa, quale piatto di mezzo, persino in un pranzo.
Attendo dunque che mi diciate: “Lo stampo è fatto!”…»

Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938

Petronilla, chi era?Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali
Russian_insalata

…e Insalata russa “in forma” alla maniera di Petronilla

Di Buzzcut50 di Wikipedia in inglese (Trasferito da en.wikipedia su Commons.) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons Di Mariuszjbie (Opera propria) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons Insalata russa “casalinga” Petronilla
Insalata russa "casalinga" Petronilla

…e Insalata russa “in forma” alla maniera di Petronilla

L’insalata russa fu creata intorno al 1860 da Lucien Olivier nelle cucine del ristorante Hermitage di Mosca.
In Russia è comunemente chiamata “insalata italiana“, poiché si dice sia stato un dono allo zar venuto in visita in Italia. Il piatto sarebbe stato preparato con prodotti comunemente coltivati in Russia come carote e soprattutto patate; la ricetta non prevedeva l’uso della maionese ma della panna, che voleva rappresentare la neve, tipica del clima russo. Lo zar avrebbe portato con sé la ricetta e il piatto sarebbe divenuto rapidamente molto noto. Successivamente, secondo questa versione, si sarebbe diffusa anche in Europa ma modificata con l’uso della maionese al posto della panna.]

« Avete ordinato lo stampo? Il lattoniere ve lo ha già consegnato? E’ in cerchio alto 5 centimetri e del diametro del vostro piatto di portata? Ebbene; ora che lo stampo c’è, vi dirò come faccio io l’insalata russa per i miei pranzi di riguardo. Ma ricordate bene che ho detto come faccio io, giacchè proprio non so, ve lo confesso, se la mia maniera sia quella classica e perfetta. So però che, ai miei pranzi la mia insalata, quando compare in tavola, la sua figurona la fa.

Dunque, quando ho comprate le verdure; quando le ho lessate; tagliate a pezzetti, e condite, come v’ho detto, con olio buono ed aceto sopraffino; quando, dopo d’aver aggiunto sale, pepe, un po’ di senape, qualche cappero e qualche pezzettino d’acciuga, ho mescolato ben bene il tutto; metto lo stampo sul piatto di portata e… Sentite: la mia cucina è sempre “lesta a fare”, ma questo piatto invece… oh quanto è lungo a preparare! Bisogna infatti che io allestisca, oltre le verdure, due uova di salsa maionese ed un bel po’ di gelatina.

Quando, finalmente, verdure, salsa maionese e gelatina sono pronte, mescolo insieme gelatina liquida e maionese; unisco quasi tutto all’insalata; rimescolo in fretta; metto sul piatto lo stampo; vi verso dentro l’insalata; uguaglio la superficie; la copro col rimanente della maionese-gelatina prima che si rassodi, e metto al fresco. al momento di servire, tolgo lo stampo e sul mio piatto troneggia allora un magnifico bodino d’insalata russa, rassodato alla perfezione, e pronto ad esser guarnito con stelle e dischetti di rossa barbabietola, con olive, funghetti ed altre costose leccornie.

Quando poi voglio fare con questa insalata un piatto autentico di magro, unisco alle verdure pesce lessato e pestato fino (e bene si presta una scatola di salmone); lascio appeso al suo chiodo lo stampo rotondo, e distribuisco la mia insalata unita al pesce, alla maionese ed alla gelatina sul piatto stretto e lungo, cercando di dare alla mia insalata la forma di un pesce. Copro con maionese gelatinata (attente a far tutto prima che la gelatina si rassodi); guarnisco; e metto al fresco.

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Se io faccio spesso codesti piatti? Oh non vi siete ancora accorte come la pazienza non sia “il mio forte”?»

Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938

insalata russa carolina

Petronilla, chi era?Petronilla libri

PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Petronilla – Insalata russa “casalinga” e…

Di sono io l’autore – foto personale, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46428880                  Insalata russa “in forma” Petronilla
insalata capricciosa

Insalata capricciosa, un altro antipasto vintage anni ’80

L’insalata capricciosa è un antipasto tipico della cucina italiana. Simile all’insalata russa, la capricciosa viene preparata mescolando cubetti di prosciutto, formaggio, olive, funghi sott’olio e verdure tagliate à la julienne a piacere, fra cui carote, sedano rapa, carciofi e maionese che funge da legante.

Differenza tra Insalata russa e insalata capricciosa:
le verdure nella capricciosa sono tagliate a jlienne. Nell’insalata russa le verdure sono cotte e tagliate a cubetti.

Benché sia considerata una specialità del Piemonte (secondo alcuni l’insalata capricciosa non ha specifiche radici tradizionali) ha ottenuto successo nelle gastronomie e nella cucina familiare di tutta italia

Negli anni ’80 era uno degli antipasti più apprezzati

Ricette anni '80 per una festa a tema.

Ricette anni ’80 per una festa a tema.

 

 

 

insalata capricciosa Buonissimo.it
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Ricetta di Buonissimo.it

Ingredienti per 4 persone
  • 150 gr. di maionese,
  • 50 gr. di prosciutto cotto,
  • 50 gr. di formaggio Asiago,
  • 50 gr. di carote,
  • 50 gr. di sedano,
  • mezzo peperone rosso,
  • sale e pepe.
 Preparazione
  1. Lavate il mezzo peperone, le carote e il sedano e tagliateli alla julienne trasferendo il tutto all’interno di una ciotola piuttosto capiente.
  2. A questo punto procedete a tagliare il formaggio a cubetti e il prosciutto cotto anch’esso alla julienne, unendoli nella ciotola alle verdure appena preparate.
  3. Mescolate con cura i vari ingredienti, unite la maionese, aggiustate di sale e pepe e una volta che tutto sarà omogeneo fate riposare in frigorifero.
  4. Dopo una tentina di minuti potrete servire in tavola la vostra insalata capricciosa, accompagnamìndola con un bicchiere di prosecco.

L’insalata capricciosa può essere conservata in frigorifero fino al momento in cui viene servita, ma non a più di 48 ore di distanza dalla preparazione. Si sconsiglia di congelarla.

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Chlebicek.1.jpg [[File:Chlebicek.1.jpg|Chlebicek.1]]Di AnticoMu90 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=115411828