Con le Uova all’occhio di bue con piselli al sugo di pomodoro, è permessa “la scarpetta”!

Con le Uova all’occhio di bue con piselli al sugo, è permessa “la scarpetta”!

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Pensavo che questa antica pietanza fosse tipica della Romagna, la mia regione, e ormai dimenticata, ma sul web ho visto che è preparata ed apprezzata in tutta italia. Gli ingredienti e la preparazione sono semplici, ma il gusto è unico. Gli albumi in cottura inglobano i piselli in un tutt’uno e il tuorlo, rimanendo cremoso, permette di intingervi il pane e «fare la scarpetta». Il che è tutto dire!

Secondo il Galateo «la scarpetta» è vietata. Tuttalpiù è consentito, in rarissime occasioni, raccogliere con la forchetta un piccolo boccone di pane. Ma come si fa a resistere quando l’intingolo è così invitante!
A tal riguardo ho trovato un divertente sonetto del poeta romano G. Malizia (1929 – 2013) che recita:
 
LA SCARPETTA
Posso abbuffamme come un Epulone,
ma la scarpetta fatta in fonno ar piatto
me fa sentì er palato soddisfatto
coll’urtimo boccone.
Speramo che sta vita benedetta
er giorno che me blocca er calendario
me lasci armeno er tempo necessario
pe famme la scarpetta.
Giuliano Malizia

Presentazione chic da ricettafacile.eu


Ma torniamo alla ricetta delle “Uova con piselli”: Quella che trovate di seguito è la versione ruspante, ma se ne volete una più raffinata leggete qui (la trovate in basso a sn nella pagina che si aprirà) o cliccate sulla foto sopra.

Con le Uova all’occhio di bue con piselli al sugo di pomodoro, è permessa “la scarpetta”!

 Ingredienti e dosi per 4 persone

4 uova, 1 scalogno, 400 gr., di piselli (io ho usato quelli surgelati), pomodori maturi, 50 gr. di grasso di prosciutto, rosmarino, olio evo, sale e pepe.


 Preparazione

Tagliate il grasso di prosciutto a dadini, i pomodori a pezzetti e tritate lo scalogno.
In una padella fate sciogliere il grasso di prosciutto nell’olio, quindi aggiungete lo scalogno e fatelo rosolare, poi versate i pomodori e mescolate. Salate e pepate e fate cuocere il sugo per 15 minuti, aggiungendo brodo di verdura (si trova in comodi brik al supermercato) o un delicato fumetto di pollo, nel caso che il sugo si asciugasse troppo. Distribuite foglioline di rosmarino e unite i piselli; cuocete per 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.

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A questo punto, livellate l’intingolo e aprite le uova (albume e tuorlo) e fatele cadere delicatamente direttamente sopra i piselli, facendo attenzione a non rompere il tuorlo. Potete anche fare delle fossette, tante quante sono le uova, per evitare che gli albumi si uniscano. Incoperchiate e abbassate al minimo la fiamma; fate rapprendere le uova senza mai girarle. Suddividete in porzioni e, obbligatorio, una macinata di pepe sui tuorli.

Servite caldissimo..uova piselli (6)

Potete servire la pietanza in cocotte:
Suddividete i piselli al sugo nelle cocottes, quindi rompetevi sopra 1 uovo facendo attenzione a non rompere il tuorlo. Mettete le cocottes a bagnomaria fino a far rapprendere le uova.


Le Uovo all’occhio di bue

Per preparare la pietanza è necessario riscaldare dell’olio o del burro in una padella. Una volta raggiunta la giusta temperatura, prima del punto di fumo, si aprono le uova e le si fanno cadere delicatamente nella padella. Si aggiungono sale e pepe a piacere, e dopo pochi minuti di cottura la pietanza è pronta. Il nome deriva dal loro aspetto, simile ad un grande occhio (dove il tuorlo ricorda una pupilla).

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“Risi e Bisi…” (riso e piselli) alla maniera di Petronilla

.– Maggio – Giugno –
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Se voi non siete venete, ma se Veneto è il marito, è sacrosanto dovere il vostro, di imparare subito, senza perder tempo, come devono essere preparati i classici risi e bisi veneziani! Risi e bisi? Ma sì, cioè riso e piselli; ma però entrambi cucinati in quella sola maniera là; in quella che potrà variare da città in città da famiglia famiglia, che sempre si impernia sulla qualità di piselli, che una legge d’alta cucina veneziana esige nel modo più assoluto non siano stramaturi, ma assai freschi, minuti e tenerelli. Se dunque ora, che sui mercati trionfano i piselli, voleste vedere il marito sbarrar tanto d’occhi… alla vista, e lanciarvi poi… all’assaggio, il più grato dei suoi sorrisi… eccomi oggi ad insegnare a voi, come venne insegnata a me, quella tale maniera là; quella che si segue nella casa della veneta mia cognata ed alla quale sempre mi attengo io per far felice, anche a Milano, il mio marito veneziano!
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Essendo noi 6 in famiglia… Compero un chilo di quei tali pisellini, sempre “ficcandovi dentro il naso” per salvaguardarmi così, al pari di San Tommaso, da ogni possibile inganno. Metto nella pentola un cucchiaio abbondante di olio d’oliva; un cucchiaio non stracolmo di burro; una mezza cipolla e mezzo etto di pancetta di lardo affettate fine; una grossa manciata di prezzemolo; circa 30 g di lardo tritati con la mezzaluna; ed infine i pisellini sgranati. Pongo la pentola bene incoperchiata a fuoco molto basso e mescolo di tratto in tratto. Dopo circa mezz’ora (quando cioè i piselli hanno assorbito i grassi) aggiungo acqua in quantità un po’ inferiore alla dose giornaliera, giacché né i risi né i bisi, quando son cotti, devono nuotare nel brodo. Allorché l’acqua bolle, la salo; dvi verso 4 etti di riso “mondato” e sulla pentola non rimetto più i1 coperchio. Quando il riso è quasi cotto, unisco una presina di pepe e due presone di parmigiano grattugiato e… data una energica rimescolata ed atteso l’ultimo bollore, verso nella zuppiera e porto in tavola i miei verdolini, e piuttosto densi, risi e bisi.
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È questa la semplice, spiccia ed economica preparazione della classica minestra veneziana; in quanto poi al gusto… chiedetene l’aggettivo adatto al primo veneto che incontrate, e vi sentirete dire come niuna minestra al mondo valga risi e bisi cucinati in quella maniera là, e che è poi… questa qua!
Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938
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“Risi e Bisi…” (riso e piselli) alla maniera di Petronilla

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Petronilla, chi era?Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Cous cous al tonno e piselli

Cous cous al tonno sott’olio e piselli

Ingredienti per 4 persone

.200 gr. di cuscus precotto, 1 litro di brodo vegetale, 200 gr. di tonno sott’olio, 200 gr. di piselli lessati, 2 cucchiai di passata di pomodoro al basilico, 1 cipolla , 1 cucchiaino di coriandolo, 1 cucchiaino di semi di cardamomo, olio d’oliva e.v.o., sale e pepe, foglioline di menta.

Preparazione
Portate ad ebollizione il brodo, aggiungete 1 cucchiaio d’olio e versatelo sul couscous posto in una terrina. Lasciate riposare 1 ora. Sbucciate la cipollla, tritarla e metterla in una ciotola con acqua fredda. Scaldate in una padella, capiente e antiaderente 2 cucchiai d’olio e fatevi rosolare la cipolla tritata. Salate, pepate e profumate con le spezie in polvere. Unite il tonno sbriciolato grossolanamente, i piselli, le foglioline di menta, la passata di pomodoro e mescolate. Fate insaporire per qualche minuto. Con una forchetta sgranate bene i grani di couscous, aggiungeteli in padella, regolate il sale e il pepe e amalgamate il tutto. Decorate con foglioline di menta.
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Come preparare il cous cous:
mettere a bollire l’acqua, saare e, appena raggiunta l’ebollizione, togliere dal fuoco. Aggiungere un cucchiaio d’olio, versare il cous cous e mescolare. Ricordate: acqua e cous devono essere in ugual quantità. Coprire per 5 minuti, poi aggiungere una noce di burro e sgranare con una forchetta.
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Vino

Bianco: Riesling (Trentino A.A.), Soave classico (Veneto), Muller Thurgau (Trentino A.A.) Colli Albani (Lazio), Fiano (Campania), Cortese (Piemonte), Pignoletto (Emilia), Retsina (Grecia)..

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Cous cous al tonno e piselli
5 Pasta alle 3P panna, prosciutto, piselli

Amarcord anni ’80: la Pasta alle 3P (panna, prosciutto, piselli), un must !

Tra breve entreremo nel periodo di Carnevale, perchè non organizzare una festa che li ricordi quei “mitici, esagerati, forse ridicoli” anni ’80? Senza troppo rimpianto, rispettandoli e divertendoci. Tutto era “troppo”, esagerato, eccessivo e un esempio per tutti, miss Ciccone ovvero Madonna.

  • Cucina: Le tavole degli anni ’80 erano un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), gelatine e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano. Yeah! Ricette anni ’80
  • Fashion: Predominavano i colori accesi (fluo e neon), spalline imbottite di misura incredibile che regalavano alla figura di donne e uomini una imponenza inusuale. Maniche a pipistrello, scaldamuscoli, fuseaux (oggi leggings) da mettere anche sopra i jeans a vita alta, il piumino Moncler, ecc. ecc. Video
  • Hairstyle: I capelli dovevano essere “tanti”: io misi le prime extention che, meno esoticamente, si chiamavano allungamento e infoltimento. I capelli, quindi, erano voluminosi, cotonati e con la… cresta. foto
  • Make up: Trucco pesante, coloratissimo (fluo, blu elettrico, fucsia, arancio), appariscente. Le sopracciglia erano folte, ma ben disegnate. Il blush colore corallo, fucsia o rosso mattone. Labbra dal contorno deciso e dai colori accesi: rossetti perlati o lucidi, dai toni del ciclamino, fucsia, rosso mattone.foto
  • Musica: Dance, pop, rock: Madonna, Michael Jackson, Spandau Ballet, Duran Duran, Depeche Mode, Pet Shop Boys. In Italia: Eros Ramazzotti, Matia Bazar con Antonella Ruggero, il primo Vasco Rossi, la prima Spagna e la indimenticabile Giuni Russo.  Video

2 Pasta alle 3P panna, prosciutto, piselli

Ingredienti

300 gr. di tortellini (penne, garganelli, farfalle, tagliatelle), 200 gr. di piselli, 1 fetta grande di prosciutto cotto tagliata spessa, panna da cucina q.b, olio extravergine di oliva q.b, sale q.b, pepe q.b.

Preparazione

Fate bollire le penne in acqua salata. In una padella antiaderente fate cuocere i piselli con un filo d’olio extravergine di oliva e un po’ d’acqua. Salate. A fine cottura aggiungete il prosciutto tagliato a cubetti, un po’ di panna da cucina ed eventualmente aggiustate di sale e pepe a piacere. Scolate le penne rigate e saltatele in padella con il sugo. Servite subito

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Accorgimenti

La panna dona un gusto tendenzialmente dolce ai piatti, assaggiate quindi il sugo prima di saltarci la pasta e regolate di sale e pepe.

Idee e varianti

Aggiungete anche un po’ di noce moscata. Si sposa bene con la panna.

3 Pasta alle 3P panna, prosciutto, piselli

Pasta alle 3P (panna, prosciutto, piselli)
Polpette di pesce al sugo con piselli

Polpette di pesce al sugo con piselli

Sabato ho preparato un ottimo Baccalà con patate, ma ne è rimasto un po’. Ieri ho pensato di “riciclarlo” e ho preparato delle polpettine al sugo veramente buone buone; la ricetta che va bene anche per altri tipi di pesce.

Ingredienti per 4 persone

500-600 gr. di pesce, a scela, lessato (io ho usato il baccalà), 400 gr. di piselli medi, 1 uovo, pane grattugiato, sale, pepe, olio per friggere, olio e.v.o. 350 gr. di pomodori maturi, 1 spicchio d’aglio, mezza cipolla.

Preparazione

Eliminate con cura tutte le lische e la pelle del pesce e mettete la polpa in una terrina. Aggiungete l’uovo, sale, pepe e un po’ di pangrattato. Mescolate bene fino ad ottenere un composto consistente. Formate delle palline che passerete nel pangrattato prima di friggerle in abbondante olio caldo (io le ho cotte al forno).

Polenta e baccalàpolpette (4)Polpette pesce con piselli

Polpette pesce con piselli

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A parte fate rosolare in poco olio d’oliva la cipolla e l’aglio tritati finemente. Prima che prendano colore aggiungete i pomodori pelati e tritati, il sale, il pepe e un bicchiere abbondante di acqua, quando riprenderà il bollore gettate i piselli e cuocete per circa 15 minuti a tegame coperto. Unite quindi le polpettine e lasciatele insaporire per 8-10 minuti. Servitele calde.

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Polpette di pesce al sugo con piselli
riso-alla-cantonese

Riso alla cantonese

In questo periodo sono affascinata dalla cucina etnica; veramente è tanto che sono incuriosita da cucine diverse dalla nostra. Una di queste è la cucina cinese, che è tra le più antiche che si conosca, con i suoi bastoncini, le ciotole e ciotoline. Finora sono stata solo al ristorante, ma adesso ho acquistato il wok (e l’ho pure stagionato), il cestino di bamboo per la cottura al vapore, ho scoperto un bottega di alimenti cinesi e, così, ho iniziato a sperimentare con riso, salse, soia, noodles etc. Naturalmente pubblicherò tutte le mie prove.

In questo post propongo il riso alla cantonese

    • ¹Il tamari è una salsa di soia, molto salata. È tradizionalmente usata per condire il riso e i piatti a base di verdura. Nata 2.500 anni fa in Cina, si diffuse in Giappone, grazie anche alla proibizione buddhista di usare salse a base di carne o pesce. La variante giapponese contiene anche frumento.La salsa tamari va bene per chi soffre di celiachia mentre la shoyu è sconsigliata.  Nella ricetta classica, viene usato il riso a chicco lungo, che viene bollito. WikipediaIl riso cantonese (炒飯) è un tipico piatto appartenente alla cucina cinese. È una delle ricette cinesi maggiormente conosciute ed apprezzate, insieme agli Involtini primavera e ai Ravioli al vapore. Immancabile in ogni pranzo o cena cinese, è preparato con prosciutto, frittata a pezzettini, piselli, a volte accompagnati da mais, gamberetti, peperoni ed altre verdure. Nella ricetta classica, viene usato il riso a chicco lungo, che viene bollito.
      Viene servito caldo ed è solitamente condito con salsa di soia o salsa Tamari¹. È consigliato sia come primo piatto sia come contorno per piatti a base di carne o di pesce.

riso cantonese

la tradizionale ricetta del riso alla cantonese

 炒飯

Ingredienti per 4 persone

300 gr. di Riso basmati 150 gr. di Prosciutto cotto 200 gr. di Pisellini 2 Uova 3 cucchiai di Salsa di soia Olio di semi Sale Pepe

 Preparazione

Versate il riso in una casseruola e ricopritelo di acqua fino a 2 cm sopra. Salate l’acqua e fate cuocere per 15 minuti. Sbollentate per circa dieci minuti i pisellini, tagliate il prosciutto cotto in listarelle e fateli saltare in un poco di olio di semi. Sbattete le uova con un po’ di sale e cuocetele con un po’ di olio in una padella antiaderente. Una volta che la frittatina sarà pronta tagliatela a listarelle.  Appena il prosciutto sarà rosolato aggiungete la frittatina e il riso basmati. Fate saltare il tutto in padella e aggiungete la soia, un pizzico di sale e il pepe.
Servire il riso alla cantonese in singoli piatti.

 Accorgimenti

Prestate attenzione a non bruciare il prosciutto cotto e i pisellini quando li fate soffriggere.

Idee e varianti
  • Se vi piace, potete aggiungere una cipolla affettata da far soffriggere insieme ai piselli e il prosciutto cotto.
  • Per un corredo orientale, inoltre, potete utilizzare le bacchette cinesi per mangiare il riso.

riso alla cantonese

 

Ravioli cinesi al vapore con verdure

Ravioli cinesi al vapore con verdure

Nella cucina cinese, i Jiaozi (餃子, gyoza in Giapponese) sono un tipo di fagottini (in italiano comunemente chiamati ravioli) molto popolare in Cina, Giappone e Corea. Ripieni di carne e/o verdura, sono avvolti con una sottile pasta sigillata con la pressione delle dita. Non devono essere confusi con i wonton: i jiaozi hanno una pasta più spessa e ondulata, schiacciata alle estremità, e sono generalmente consumati dopo l’immersione in salsa di soia e aceto di soia (o salsa chili piccante); i wonton sono più sottili e sferici, di solito serviti in brodo.

Ingredienti per circa 30 ravioli

Per la pasta
200 gr. di farina bianca 00, 100 ml. di acqua bollente, un pizzico di sale.

Per il ripieno
Cavolo cinese o cavolo verza, funghi champignon, cipollotti, germogli di bambù, piselli, 2 cucchiai di salsa di soia, carote, fagiolini, zenzero, olio di sesamo.

Preparazione

 Preparate la pasta
In una ciotola mettete la farina a fontana, il sale e l’acqua. impastate fino ad ottenere un impasto sodo. Avvolgetelo nella pellicola da cucina e lasciatelo riposare almeno 1 ora.

Preparate la farcitura
Lavate, pulite e tagliate grossolanamente le verdure. Passatele al mixer, poi versatele in una ciotola. Aggiungete lo zenzero tritato fine, la salsa di soia amalgamate fino ad ottenere un composto omogeneo.

Stendete la pasta e, aiutandovi con un coppapasta o un bicchiere, ricavate dei dischi.

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Prelevate un cucchiaio alla volta di farcitura e mettetela al centro di ogni disco, quindi sovrapponete un lembo sull’altro a formare una mezzaluna. Con le dita umide premete bene i bordi, poi fate delle piegoline.

Distendete alcune foglie di cavolo su l’apposita vaporiera di bambù e su di esse disponete, ordinatamente, i ravioli.
Fate bollire poca acqua in un wok e mettetevi la vaporiera. Passati 10 minuti circa i vostri ravioli con verdure saranno pronti per essere serviti caldi e accompagnati da salse (salsa di soia, BBQ, al curry ecc.)

ravioli al vapore

Ravioli cinesi al vapore con verdure
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Flan di piselli con uovo di quaglia

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 Ingredienti per ogni flan

300 gr. di piselli freschi, 100 gr. di ricotta, 100 gr. di pancetta, 30 gr. di grana, 2 uova, 1 scalogno, btodo qb, vino bianco secco qb, sale e pepe, 1 uovo di quaglia rassodato,

1 crostata-uova quaglia

pasta latte piselli

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 Preparazione

Rosolate nell’olio la pancetta tagliata a dadini. Unite lo scalogno tagliato a fettine e far rosolare. Sfumare con vino bianco secco.  Aggiungete i piselli e del brodo e portate a cottura.

Frullate i piselli cotti con la ricotta, il parmigiano, il brodo qb e i tuorli. Quindi aggiungete gli albumi montati a neve. Versate il composto in stampini monoporzioni ben imburrati.

Cuocete a bagnomaria per 20-25 minuti. Sformate i piccoli flan delicatamente e guarnite con l’ uovo di quaglia sodo.

flan piselli uovo quaglia

Di Missvain – Opera propria, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=131797243
Pennette di kamut con ragù vegetale

Pennette di kamut con ragù vegetale

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Ingredienti per 4 persone

360 gr. di pennette di kamut¹, 200 gr. di piselli lessati, 100 gr. di zucchine, 100 gr. di fagiolini e un trito con 80 gr. di porro, 80 gr. di carota, 80 gr. di sedano, 8 cucchiai di passata di pomodoro o 8 pomodorini maturi, 8cucchiaini di olio di girasole, sale e brodo vegetale q.b.

 Preparazione

Pulite e lavate le verdure, quindi tritate il porro, e tagliate la carota a rondelle, il sedano a pezzetti e le zucchine a dadini. Scottate i fagiolini ed i piselli. Versate l’olio in una padella capiente e fate rosolare il porro con la carota ed il sedano.

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Unite le zucchine, i fagiolini interi (o tagliati a metà) ed i piselli, mescolate e fate insaporire. Aggiungete la passata di pomodoro (o i pomodorini), salate e bagnate con il brodo vegetale. Cuocete per 10 minuti.

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Nel frattempo lessate la pasta in abbondante acqua salata, poi scolatela al dente. e versatela nella padella col ragù vegetale e mantecate. Se volete potete insaporire con una grattugiata di ricotta stagionata.

 Preparazione
  • ¹Kamut è un marchio registrato di qualità di proprietà dell’azienda africana Kamut, fondata nel Montana da Bob Quinn, dottore in patologia vegetale e agricoltore biologico. Il nome preserva e designa esplicitamente una particolare varietà, mai ibridata né incrociata, prodotta e garantita da agricoltura biologica dall’azienda statunitense, di grano della sottospecie Triticum turgidum ssp. turanicum.
    La cultivar è nota anche con il nome generico di grano Khorasan, dal nome della regione iranica dove fu descritto per la prima volta, nel 1921, e dove ancora attualmente si coltiva.
    Il grano prodotto dalla cultivar veniva inizialmente venduto nelle fiere agricole del Montana col nome di “grano del faraone Tut”. La parola Kamut deriva dal relativo ideogramma geroglifico e significa “grano”.

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Pennette di kamut con ragù vegetale

Pastasciutta cotta nel latte con sugo di piselli, speck e pecorino

Pastasciutta cotta nel latte con sugo di piselli, speck e pecorino

Ingredienti per 4 persone

Per cuocere la pasta: Abbondante acqua, latte e sale.

Per il sugo
350 gr di pasta all’uovo (reginette, tagliatelle), 500 gr. di piselli medi freschi (possibilmente appena raccolti e sgranati), 100 gr di pancetta, 50 gr. di speck, pecorino sardo a scagliette, qualche pomodorino ciliegino, mezza cipolla, olio (o meglio strutto), vino bianco secco, pepe, sale.

Preparazione

Nella pentola (che servirà per cuocere la pasta) lessare i piselli in acqua e latte. Con un  cucchiaio forato raccogliere i piselli lessati al dente. Non buttare l’acqua.

Preparare il sugo
In una capiente padella (saltapasta) rosolare nell’olio (o strutto) la pancetta e lo speck tagliati a dadini. Unire la cipolla tagliata a fettine e farla rosolare.
Sfumare con vino bianco secco. Aggiungere i pomodorini spezzettati, farli insaporire ed unire i piselli lessati.

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Mescolare delicatamente e aggiustare di sale e pepe. Aggiungere acqua nella pentola dove sono stati lessati i piselli, salare e portare a bollore: cuocere la pasta al dente. Scolare tenendo da parte un poco di acqua di cottura da aggiungere al sugo nel caso fosse troppo denso.

Versare la pasta nel sugo e mescolare delicatamente. Cospargere di scaglie di pecorino e servire.

A seconda delle varietà e del grado di maturazione, i piselli sono classificati in modo diverso.

  • Finissimi: I primi, più pregiati, provenienti dalle varietà precoci. Sono particolarmente consigliati per contorni e da mangiare crudi.
  • Fini : Ottimi per arricchire i primi piatti, soprattutto i risotti, e i ripieni. Sono i più adatti alla congelazione domestica.
  • Medi: Al punto massimo di maturazione, sono un po’ più duri e farinosi. Sono indicati soprattutto per i passati e nelle frittate.
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Pappardelle al ragù e piselli.jpg [[File:Pappardelle al ragù e piselli.jpg|Pappardelle_al_ragù_e_piselli]]
Sartù (o Sortù) di riso

Il “sublime” Sartù (o Sortù) di riso: le ricette del Corrado 1793 e del Cavalcanti 1837

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Nella cucina napoletana il riso è raro ma non sconosciuto. Con il riso si prepara un piatto addirittura storico, come la Pastiera. Con il riso si fa il Sartù, che è un timballo elaboratissimo, dalla forma cilindrica.
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Sortù di riso

«Cotto il Riso con brodo, e poi freddato, si legherà con parmegiano grattugiato, gialli di uova, e qualche chiara, e se ne formerà una pasta, la quale tirata come una grossa sfoglia, entro una casseruola unta di strutto, e polverata di pan grattato, per ripieno di essa vi si metterà un ragù di animelle, condito con tartufi, prugnoli, ed erbe aromatiche; si coprirà con la sudetta pasta di Riso, e si farà cuocere al forno. Cotto si servirà caldo il Sortù.»

Vincenzo Corrado, Il Cuoco galante, Napoli 1793

Sartù di riso

«Prendi un rotolo e mezzo di riso, ma che sia di quello forte, lo lesserai nel brodo chiaro, ed in mancanza anche nell’acqua, sia pure per economia, perchè vale lo stesso. Quando il riso sarà cotto, ma non scotto, ci porrai un terzo, ossia once undici di permeggiano o caciocavallo, ed un pane di butiro (purchè non l’avrai cotto nel brodo), ci farai un battuto di dodici ovi, e mescolerai tutto ben bene: indi farai raffreddare questa composizione, e poscia prenderai la casseruola proporzionata per formare il sartù, facendoci una inverniciata di strutto con una uguale impellicciata di pan gratto, poscia ci porrai la mettà del riso già intiepidito, e con una mescola leggiermente lo adatterai facendoci un concavo nel mezzo, ove porrai il solito raguncino che più volte ti ho detto per i timpani: Al di sopra ci porrai l’altra mettà del riso, e con le mani l’accomoderai in modo che vada tutto bene incassato, faacendoci al di sopra una ingranita di pan gratto con de’ pezzettini di strutto. Gli darai la cottura come al timpano con la pasta, versandoci uno o due coppini di sugo.

Ippolito Cavalcanti (duca di Buonvicino).»
Cucina teorico-pratica, Napoli 1837, Cap. V.

Il sartù è uno dei piatti più ricchi della cucina napoletana, già citato nel “Cuoco galante”.Oggi il nome si applica solo alla preparazione a base di riso, mentre nel Settecento indicava genericamente i vari timballi. Fino a Cavalcanti queste preparazioni erano chiamate sortù e la parola originaria era probabilmente il francese surtout (soprattutto). In Francia non esiste un equivalente gastronomico, ma del resto la parola surtout indica anche un indumento che si indossa sopra tutti gli altri, come pure lo stampo esterno usato per la fusione delle campane.t
Ecco dunque spiegato il significato del sartù: riso o maccheroni stanno sopra tutto il resto, ossia contengono il ripieno. roma-gourmet.net

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Ingredienti e dosi per 4 persone

200 gr. di carne di manzo tritato, mollica di pane bagnata nel latte e spremuta tanto quanto un mandarino, 350 gr. di riso, brodo, 100 gr. di rigaglie di pollo, 100 gr. di salsiccia, un pugno di funghi secchi, 100 gr. di piselli, 2 uova intere, pepe, sale, salsa di pomodoro (preparata con 1 kg. di pomodori freschi), burro, farina, parmigiano.Per la crosta: Pangrattato, 1 tuorlo sbattuto con un sorso di latte.

Preparazione

Con la carne e con la mollica di pane fate delle polpettine piccole come nocciole, infarinatele leggermente e fatele rosolare nel burro. (o nello strutto). mettete a parte un terzo della salsa di pomodoro e mettete il rimanente in una casseruola. Quando bollirà, gettatevi il riso, cha farete cuocere al dente aggiungendo come al solito del brodo.

Quando il riso sarà pronto, versatelo in una terrina e lasciatelo intiepidire, prima di aggiungervi le uova, mescolando come per una frittata. Tagliate a pezzetti non troppo piccoli le rigaglie di pollo; spremete, dopo averli ammollati, i funghi, tagliateli a pezzetti e fate rosolare fegato e funghi nel burro.

sartù riso (2)sartù riso (3)sartù riso (4).

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A parte cuocete al burro anche i piselli. Aggiungete ai funghi e alle rigaglie i piselli e la salsiccia tagliata a fettine, salate, pepeate, fate cuocere tutto per qualche minuto con la salsa di pomodoro messa da parte e avrete così pronta la guarnizione.

Prendete uno stampo liscio e piuttosto alto, ungetelo con burro (o strutto) e cospargetelo di pangrattato, badando che aderisca bene; bagnate tutto l’interno con il tuorlo sbattuto, con poco latte e cospargete ancora pangrattato. Ripetete questa operazione (che serve a formare poi la crosta del sartù) tre volte. Versate nello stampo il riso, risalendo dal fondo in modo da rivestire le pareti e lasciando in mezzo un vuoto.

Riempite con l’intingolo. Alternate questa guarnizione con le polpettine e con fettine di mozzarella e chiudete poi il sartù con uno strato di riso che cospargerete di pangrattato e fiocchetti di burro.

Passate il timballo in forno caldo. Togliete il sartù dal forno quando la superficie apparirà dorata. Attendete 5 minuti prima di sformare il sartù nel piatto di servizio, poi servitelo presentando a parte il parmigiano grattugiato.

Enciclopedia della Donna 1965

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Risotto con seppie e piselli

Risotto con seppie e piselli

 

Ingredienti e dosi per 4 persone

280-300 gr. di Riso per risotti, sugo di seppie con piselli, 1 bicchiere di vino bianco secco, burro, sale.

Preparazione

Nella casseruola dove avete preparato il sugo di seppie con piselli e che avrete riscaldato, aggiungete il riso e fatelo insaporire per un paio di minuti.
Versate il vino e su fiamma sostenuta fatelo evaporare.quasi completamente, Bagnate con ¾ di litro d’acqua calda; salate e portate a bollore su fuoco vivo.

Riducete leggermente la fiamma e continuate la cottura mescolando spesso, e aggiungendo, mano a mano che occorre, acqua calda  finchè il riso è tenero (continuerà a cuocere un po’ al suo stesso calore mentre lo condite e servite). A questo punto il risotto dorà essere asciutto ma non asciuttissimo. Togliete dal fuoco, aggiungete un poco di burro, mescolate bene e servite. Se volete potete condirlo con parmigiano grattugiato.

Vino

Bianchi secchi e profumati, magari prodotti in zone costiere quali Vermentini (Liguria e Sardegna), Falanghina (Campania), vini isolani di Salina (Sicilia).

Seppie con piselli al pomodoro