₅₅₆. Bistecca alla fiorentina dell’ Artusi |
La tagliata |
Occorre una bistecca di “chianina” molto alta, minimo 5 centimetri, su cui mettere solo poco sale.
Preparare una brace molto viva (in alternativa serve una griglia assolutamente rovente) sui cui mettere a cuocere la carne, per 5-7 minuti per ogni lato. Non deve essere girata più di una volta, ma soprattutto non deve essere infilzata, altrimenti tutta la succosità della carne si disperde. Dentro deve rimanere rosa, ma non deve perdere il sangue. Nel frattempo, preparare a parte una padella in cui fare soffriggere dell’olio di oliva e.v.o. toscano con chicchi di pepe nero, rosmarino, aglio e sale. Appena la bistecca sarà pronta, dovrà essere tagliata a strisce di circa 2 cm e, quindi, versare sopra l’olio ancora caldo privato degli aromi. Servire subito con foglie di rucola.
Foto: winetaste.it
Il Barbecue, |
un nome moderno per un procedimento di cottura antichissimo. Arriva dall’America, ma già i Fiorentini dei tempi di Dante cuocevano i cibi sulle braci e il cuoco Chichibio del Boccaccio cucinava sulle braci la cacciagione per il suo signore.
Gli antichi Romani gustavano gli spiedini e siccome non esisteva la forchetta si leccavano beatamente la punta delle dita dopo i pasti.
Era cotta sulla brace la “porchetta del Re” (il Re Sole Luigi XIV) che il cuoco serviva intera in tavola: dentro la porchetta c’era un’oca dentro la quale vi era un tacchino, dentro il quale vi era un piccione ripieno di rigaglie con un involtino al centro; in mezzo all’involtino vi era un’oliva.
Oggi come ieri, come i pionieri del West, come gli antichi Romani ed i Fiorentini, noi cuciniamo e gustiamo i cibi alla brace all’aperto e in allegra compagnia degli amici. .