zuppa minestra ceci stridoli

Zuppa di ceci e stridoli (Silene vulgaris)

La Silene vulgaris è conosciuta in gastronomia con il nome di silène rigonfiagrisol, strigoli, stridoli, carletti, strisci, scrissioi, s-ciopit o sclopit, s-ciopetin, cuietconcigli, ed è fra le migliori erbe commestibili, ma solo prima della fioritura poi le foglie basali diventano troppo coriacee. È possibile trovarla nei prati, arbusteti, boschi radi e margini dei sentieri.

Si mangia sia cruda, sia cotta (come gli spinaci), in risotti, minestre, ripieni, ravioli e frittate: ha un sapore dolce e delicato.

 Ingredienti e dosi per 6 persone
  • 1 kg. di stridoli,
  • 200 gr. di ceci
  • 100 gr. di pancetta,
  • 3 patate,
  • 1 litro e mezzo di brodo di carne,
  • 70 gr. di Parmigiano Reggiano,
  • 6 fette di pane,
  • 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva,
  • Sale e pepe.

STRIDOLI2

Preparazione

Mettete i ceci in acqua fredda per 24 ore. Scolateli e fateli cuocere, senza sale, in 2 litri d’acqua a pentola coperta su fuoco molto basso e costante, senza mescolarli, per circa 3 ore.

Pulite gli stridoli eliminando i gambi più duri, lavateli e sgocciolateli bene. Pelate le patate, lavatele e tagliatele a dadini, tagliate a dadini anche la pancetta e fatela soffriggere con l’olio in una capace padella.

Unite gli strigoli e lasciateli stufare, coperti, fino a che saranno appassiti. Scolateli, tritateli grossolanamente, rimetteteli nella padella e aggiungete le patate. Salate e pepate. Fate cuocere 15 minuti.

Portate a bollore il brodo, unitevi i ceci, le verdure e la pancetta e fate insaporire per altri 10 minuti. Distribuite il pane nelle scodelle, ricopritelo con il parmigiano, versate la zuppa e fate riposare 5 minuti prima di servire.

Vino 

Trebbiano di Romagna, Verdicchio delle Marche, Chardonnay (Valle d’Aosta), Pinot Grigio (Friuli), Soave (Veneto).

 

Ricette con Silene vulgaris silène rigonfiagrisol, strigoli, stridoli, carletti, strisci, scrissioi, s-ciopit o sclopit, s-ciopetin, cuietconcigli,
stridoli strigoli

 

 

 

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Come raccogliere, lavare e pulire le ortiche per preparare la Frittata

Potaje de garbanzos y collejas5.JPG
mangiari Favata, Ceciata, Fagiolata, Poveretta

Mangiari di Quaresima dei ricchi e dei poveri di inizio ‘900: Favata, Ceciata, Fagiolata, Poveretta

 Mangiari di QUARESIMA dei RICCHI e dei POVERI 
Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare dei primi del 900”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

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zuppa farro fave (2)

Minestra di fave detta “Favata”
Cuocere le fave secche in acqua piovana bollente con cipolla, sedano e pancetta tritati, due cucchiaiate di grasso, un bicchiere o due di vino bianco secco, conserva di pomodori, formaggio grattugiato, sale e pepe.

Tempia e ceci

Minestra di ceci detta “Ceciata”
Simile in tutto alla minestra di fave.

Fagiolata

Fagiolata

Minestra di fagioli detta “Fagiolata
Simile in tutto alla minestra di fave o alla minestra di ceci. Per ottenere una fagiolata migliore alcuni aggiungevano prezzemolo tritato.

Poveretta

Poveretta

Minestra di lenticchie detta “Poveretta”
Simile in tutto alla minestra di fave o di ceci o di fagioli.

Guarnizioni per minestre e zuppe

Red lentil curry soup.jpg [[File:Red lentil curry soup.jpg|Red_lentil_curry_soup]]
Tempia e ceci

Scisger cónt la tempia de purscell, Tempia e ceci alla maniera di Petronilla

Ricetta in dialetto milanese. “Milano in bocca” 1978
Clicca sull’immagine per ingrandire

tempia ceci

Questo piatto milanese si preparava tradizionalmente il 2 novembre nel giorno dei morti e per tutto il mese di novembre.

« É vecchia usanza, in ogni casa milanese, allestire proprio nello stesso giorno nel quale si devono commemorare quanti già dormono al Cimitero, un certo piatto nutrientissimo, e grassissimo, e tutt’altro che facile ad essere digerito; ma un piatto oltre ogni dire gustoso, prelibato, e veramente degno della ghiotta Milano. Qualora, dunque, il vostro marito sia lombardo o, non essendolo, apprezzi i piatti speciali, purchè egli abbia eccellente l’appetito e sano lo stomaco, alla prossima ricorrenza preparategli, per il pasto del mezzodì, la milanesissima pietanza.
***
Comperate 1/2 chilogrammo di ceci; mondateli; rammolliteli tenendoli per 2 giornate in una insalatiera coperti d’acqua alla quale avrete aggiunto un cucchiaino colmo di soda, di quella stessa soda che, per sgrassare i piatti, comperiamo dal droghiere. Giunto il giorno, comperate una zampetta e un chilogrammo di testa di maiale, cercando di aver la vera tempia con il relativo orecchio e, possibilmente, non la parte con il suo relativo occhio, e non la mascella con il suo carico di denti.

Non scordando il brago¹ del porcile, lavate tutto per bene: e togliete alla zampetta unghie e peli. Tre ore prima del mezzodì, mettete a fuoco, nella più capace delle vostre pignatte, un cucchiaio di burro; fatelo imbrunire; aggiungete poi una gamba di sedano, 3 carote, mezza cipolla finemente affettate e, dopo 5 minuti, anche 3 pomidoro tagliati a grossi pezzi e mondati dai semi (oppure un cucchiaio di salsa stemperata in una scodellina d’acqua). Tosto che le verdure saranno rosolate, aggiungete anche i ceci scolati; copriteli d’acqua; e lasciate lentamente bollire per un’ora abbondante, senza mai rimestare.

Quando sentirete, fra due vostre dita, che per l’infusione e la bollitura i ceci sono già per bene rammolliti, mettete nella pignatta anche tempia e zampa, giusto sale, poco pepe, parecchia acqua bollente fino a tutto ricoprire, e lasciate lentamente e continuamente bollire per più di un’ora ricordando che ogni rimescolamento è vietato e che si deve aggiungere, qualora sia necessario, acqua solo e sempre bollente!
***
Eccovi dunque, per il dì dei morti, il milanesissimo piatto tradizionale, che ha in sé minestra e pietanza, e del quale… sia chi lo gusta per la prima volta, sia chi, almeno una volta all’anno, lo esige sulla propria mensa… sempre dice: “Pesantuccia veramente, ma… che squisito!” »

¹Brago: fango, mota, poltiglia.

Altre ricette di Petronilla 1937

Tempia e ceci (2)

Tempia e ceci alla maniera di Petronilla

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

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Garbanzos cocidos con oreja de cerdo.jpg[[File:Garbanzos cocidos con oreja de cerdo.jpg|Garbanzos_cocidos_con_oreja_de_cerdo]] Cocido de garbanzos.jpg [[File:Cocido de garbanzos.jpg|Cocido_de_garbanzos]]
Farinata di ceci, la ricetta tradizionale

Farinata di ceci, la ricetta tradizionale

 Farinata nella provincia di Imperia  

Lo street food della cucina ligure

Ecco qui  la ricetta tradizionale della Farinata di ceci ligure, l’ho trovata in web e l’ho cercata per preparare la Farinata di ceci con la zucca che, se vi va, potete provare anche voi.

Ingredienti 
  • 500 g di Farina di ceci,
  • 1500 ml di Acqua,
  • Olio extravergine di oliva q.b,
  • Pepe q.b,
  • Sale q.b.
Preparazione

Lavorate la farina di ceci con l’acqua (le proporzioni sono 1 parte di farina e 3 d’acqua) e mescolate per amalgamare bene il composto che dovrà risultare liquido e privo di grumi. Aggiungete un pochino di sale e mezzo bicchiere d’olio. Fate riposare per circa due ore mescolando di tanto in tanto per non far decantare la farina.

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Ungete una teglia, preferibilmente di rame e versateci il composto rigirando la teglia in maniera che si distribuisca uniformemente fino ad ottenere un impasto di mezzo centimetro di spessore. Mettete in forno molto caldo e fate cuocere per 40 minuti fino a che non si formi una crosta dorata sulla superficie. Spolverate di pepe, tagliate e fette e servite.

 Accorgimenti

Al momento di infornare assicuratevi che il forno sia molto caldo, in maniera che la farina di ceci si cuocia velocemente e non s’indurisca.

Idee e varianti

Potete preparare la farinata di ceci cospargendola col rosmarino prima di infornarla, oppure con stracchino o gorgonzola aggiunti a metà cottura. Ottima anche con la salsiccia, i carciofi o la zucca, la farinata di ceci può diventare un piatto da variare secondo i gusti e le occasioni.

File:La Farinata della Riviera italiana.jpg

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“Molte ore trascorse attorno alle grandi cucine nella pietra fresca delle antiche case, sulla costa, molte ore per ottenere i più tipici piatti della cucina genovese che si vantano di tempo, abilità, pazienza e genio: perchè le famose torte salate, oggi tanto di moda, hanno la celebre antenata nella torta pasqualina, una squisita torta salata che si preparava nelle feste pasquali. Ripiene sono tutte le squisite verdure della Liguria: le melanzane, i pomodori, i peperoni. E i pesci; prendere un pesce economico come le sarde e farne una raffinatezza ripiena è tipico della Liguria.”

Una specialità genovese è la Farinata di ceci, dalle origine antichissime, che è una torta salata molto bassa e che qui è chiamata fai. Gli ingredienti sono semplici e poveri, ma il risultato è molto goloso.
È conosciuta anche a Pisa con l’appellativo di cecìna, a Livorno come torta, a Nizza, in Francia, è chiamata socca ed è diffusa anche nel Basso Piemonte, in particolare nella Provincia di Alessandria, dove spesso è conosciuta con l’appellativo di belécauda. Viene preparata anche in Sardegna, soprattutto a Sassari, dove viene chiamata fainè e spesso, cotta con altri ingredienti come cipolle, acciughe, salsiccia e spolverata con pepe nero.

  • Farinata di ceci,
  • Farinata bianca fatta con la farina di grano
  • La farinata di zucca è una preparazione storica culinaria a base di sfoglia di farina di grano e ripieno di zucca, presente da tempo nella cucina genovese, è normalmente venduta in ambito tradizionale in negozi “di pronto consumo” tipici, detti “Fainotti”, la farinata di zucca si ritiene originata nel quartiere genovese di Sestri Ponente, e si è propagata in esercizi nelle zone limitrofe.

Quella che segue è la ricetta di una farinata che unisce due varianti. Una ricetta facilissima, sanissima e adatta ai bambini e anche a chi soffre di intolleranza al glutine essendone priva.

Ingredienti per 4 persone
  • 200 gr di farina di ceci,
  • 400 g di polpa di zucca,
  • 1 porro,
  • 300 ml di acqua,
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva,
  • 1 cucchiaio di rosmarino,
  • 1 pizzico di sale e pepe.
Preparazione

Preparate la zucca eliminando i semi e la buccia. Tagliatela a pezzetti e cuocetela in forno per 30 minuti a 200 gradi; lasciatele intiepidire.

Tritate il porro e rosolatelo in olio evo.

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Preparate l’impasto per la torta.
stemperate la farina di ceci con l’acqua fredda. mescolate bene, affinchè non si formino grumi. La consistenza sarà giusta quando facendo scorrere la pastella sul mestolo vi lascerà un velo leggero. Lasciate riposare per una notte (o non meno di 4-5 ore) coperto e fuori dal frigorifero, rimestando di tanto in tanto.

Durante il riposo si formerà una schiuma sulla superficie che andrà tolta. Dopo aver schiumato, unite al composto il porro e la zucca, mescolate bene. Versate il composto in una larga teglia (possibilmente di rame) e coperta di olio d’oliva. Mescolate leggermente in modo che l’olio si distribuisca su tutta la superficie, quindi infornate in forno già caldo a 220 gradi per 30 minuti, quando avrà preso un bel colore dorato.

Se volete potete passarla al grill per 10 minuti per rendere la superficie più colorata.
Una volta sfornata cospargete la superficie con sale e pepe, potete anche distribuire sopra anelli di cipolla e foglioline di rosmarino. Tagliatela a pezzi e servitela calda.

  • Ottima per accompagnare formaggi freschi e stagionati, crostacei, baccalà mantecato, insalate miste..
  • Perfetta come appetizer e da portare al pic nic.
Vino

Prosecco, Il Cinque Terre e il Cinque Terre Sciacchetrá DOC, Il Colli di Luni DOC bianco e gli altri vini bianchi liguri.

farinata ceci zucca

 Farinata di farina di ceci con la zucca