Una gustosa ciotola di Tonkotsu Ramen

Una gustosa ciotola di Tonkotsu Ramen

A bowl of Tonkotsu ramen topped with eggs, corn, onions, pork, and sea weed.- Douglas Paul 

Risultati immagini per bandiera giappone   Risultati immagini per bandiera cina

Riso, legumi e, soprattutto pesce, questi sono gli ingredienti base della cucina giapponese, che è senz’altro da provare. Per iniziare ad apprezzarla è meglio andare nei ristoranti tipici ma, poi, è possibile realizzarla a casa con l’aiuto degli ingredienti che ormai ogni negozio etnico, mette a disposizione del consumatore amante dei cibi orientali.

Tonkotsu ramen
Il Ramen è un tipico piatto giapponese (ma di origini cinesi) a base di Noodles. Il Tonkotsu (osso di maiale, da non confondersi con tonkatsu, cotoletta di maiale alta uno o due centimetri, impanata e fritta in abbondante olio) è simile al cinese baitang e ha un brodo color bianco nuvola, fatto bollendo ossa di maiale, grasso e collagene su un fuoco alto per molte ore, che soffonde il brodo con forte sapore di maiale e una consistenza cremosa che sembra latte o burro fuso o sugo di carne (a seconda del negozio). Molti negozi, ma non tutti, miscelano questo brodo di maiale con una piccola quantità di brodo ristretto di pollo e verdure e/o salsa di soia. I Noodles sono sottili e dritti, e questo ramen è spesso servito con beni shoga (zenzero sott’aceto). Attualmente l’ultima moda per il ramen tonkotsu è il māyu, un olio nericcio, aromatico fatto sia da aglio schiacciato carbonizzato sia da semi di sesamo. Questo tipo di ramen è una specialità del Kyūshū, in particolare del quartiere Hakata-ku della città di Fukuoka (per cui a volte è chiamato “ramen Hakata“).
 .
Dopo “Il Ramen,è una tipica zuppa giapponese da gustare caldissima” ecco Una gustosa ciotola di Tonkotsu Ramen

.

Ingredienti e Dosi: per 4 persone

300 g di tagliolini giapponesi, 1 kg di carne di maiale. 700 g di ossa di maiale tagliate a pezzi, 700 g di ossa di pollo tagliate a pezzi, 1 cipolla, un porro, 3 fogli di alga kombu, 1 foglio di alga nori, 3 spicchi di aglio, 200 g di funghi shiitake essiccati, 200 g di germogli di bambù essiccati, 200 g di mais precotto, 3 uova sode, 15 cucchiai di salsa di soia, 3 cucchiai di mirin (sakè dolce), zenzero q.b, zucchero q.b, acqua q.b, olio di semi q.b Sale.

Preparazione:

Mettete il bambù e i funghi in acqua fredda per farli rinvenire.
Mettete un po’ di olio in una padella, aggiungete gli spicchi di aglio, un pezzo di zenzero, fateli soffriggere e aggiungete quindi la carne. Salate e aggiungete 2 cucchiai di salsa di soia. Fate cuocere la carne per alcuni minuti girandola spesso affinché prenda colore su tutti i lati, poi spegnete.

Trasferite la carne e lo zenzero in una pentola capiente. Aggiungete le ossa, le alghe kombu pulite, la cipolla e il porro tagliati a tocchetti e coprite con abbondante acqua. Portate a bollore. Versate 4 cucchiai di salsa di soia e lasciate cuocere a fuoco lento per 2,5 ore, avendo cura di togliere periodicamente la schiuma che si formerà a fior d’acqua.

Prelevate i funghi e il bambù dopo che saranno stati mezz’ora in ammollo e fateli cuocere separatamente in acqua per circa 20 minuti, aggiungendo in ciascuna delle due pentole 3 cucchiai di salsa di soia e 1 cucchiaio di zucchero. Una volta cotti, tagliateli a listarelle. Quando il brodo sarà pronto, filtratelo e prelevate le alghe kombu. Tagliatele a listarelle. Tagliate anche le alghe nori allo stesso modo. Rimettete il brodo in una pentola e aggiungetevi il mirin, 3 cucchiai di salsa di soia e mezzo cucchiaino di zucchero. Fate cuocere per 10 minuti. Tagliate la carne a fette dello spessore massimo di 1 cm.

Cuocete i tagliolini a parte e scolateli al dente. Distribuiteli nelle scodelle dove servirete il tonkotsu ramen. Versatevi sopra abbondante brodo e disponetevi quindi sopra le fette di carne, le uova sode tagliate a fettine, il mais, le alghe, il bambù e i funghi.

Accorgimenti:

Il pezzo di maiale da utilizzare deve essere un taglio di carne abbastanza grasso.
Man mano che l’acqua evapora, aggiungetene per far sì che la carne sia sempre coperta dall’acqua. Ogni volta che versate dell’acqua, aggiungete sempre anche un pochino di salsa di soia.
Se non trovate i tagliolini giapponesi, potete usare quelli italiani o degli spaghetti.

Idee e varianti:

Al posto del mirin è possibile anche utilizzare del sakè. Si possono aggiungere anche dei germogli di soia.

Autore: Ricettaidea.it

La zuppa
La zuppa del ramen è fatta generalmente da brodo ristretto di pollo o maiale, assieme a una varietà d’ingredienti come kombu (un tipo di alga), katsuobushi (fiocchi di tonnetto striato), niboshi (sardine giovani essiccate), ossa di manzo, shiitake (un tipo di funghi) e cipolle, quindi insaporiti con sale, miso o salsa di soia. Altre tipologie sono emerse successivamente e includono il ramen al curry e altri sapori. [continua]

       

             Ramen tonkotsu                                    Ramen shōyu                              Ramen miso
Di Douglas Paul Perkins (Opera propria) [CC0], attraverso Wikimedia Commons
rosticciana_tn

Rosticciana toscana

.

La rosticciana o rostinciana è un piatto toscano, cucinato alla griglia su un fuoco di carbone o braci di legna. Questo piatto è costituito da costicine di maiale, insaporite con spezie varie o solo con pepe, sale, distribuito sulla carne prima o dopo la cottura, ungendole con un rametto di rosmarino intinto nel pinzimonio.

La ricetta per preparare la rosticciana

Ingredienti
1,5 kg di costine di maiale, Rosmarino q.b, Olio extravergine d’oliva q.b, Sale q.b, Pepe q.b.
Preparazione
Prendete le costine, conditele con un pizzico di sale e di pepe. Una volta che la brace sarà calda, poggiatele sulla griglia e lasciate cuocere per circa 20-25 minuti, girandola più volte e spennellandola di tanto in tanto con l’olio aiutandovi con un rametto di rosmarino.
Quando la carne comincerà a rilasciare liquido, la rosticciana è pronta. Servitela caldissima.
Accorgimenti

.Per non bruciare la carne, tenete la fiamma della brace medio-alta.
La vera rosticciana è un pezzo unico, che dovrebbe essere cotto intero. Se però volete cuocere la carne più facilmente, dovete separare le singole costolette.

Idee e varianti
Grigliate delle fette di patate ammorbidite al vapore, falde di peperoni e fette sottili di zucchine e melanzane insieme alla carne, per avere un contorno già pronto. Servite con un’emulsione di olio, sale, un goccio di aceto, aglio sminuzzato e pepe.Se non disponete di un barbecue, potete cuocere la rosticciana al forno, con l’aggiunta di un po’ di vino.

Roast with potatoes.jpg

“Roast with potatoes” di Catia Giaccherini – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons
Rosticciana toscana
Picadillo a la habanera

Picadillo a la habanera

Uno squisito piatto della cucina cubana

.

Ingredienti

600 gr, di carne tritata di maiale, 3 pomodori maturi, 100 gr. di passata di pomodoro, una cipolla, 1 peperone giallo o rosso, 2 spicchi d’aglio, 50 gr di uva sultanina, 30 gr. di olive verdi denocciolate (io ne ho aggiunta anche qualche nera), 1 cucchiaino di origano, un cucchiaino di cumino, 1 bicchierino di vino bianco, olio d’oliva qb, pepe e sale qb.

Preparazione
Tritate finemente la cipolla e l’aglio e fateli imbiondire in una padella capiente con dell’olio d’oliva. Tagliate a dadini il peperone ben lavato e senza semi e filamenti bianchi (perché molto indigesti) e aggiungetelo alla cipolla e all’aglio:cuocete per 5 minuti. Incorporate la carne e fatela rosolare mescolando delicatamente. Aggiungete i pomodori pelati e tagliati a pezzettini, la passata di pomodoro: mescolate e cuocete per 10 minuti.
.
1024px-Picadillo_(Helm)_07picadillo Frito_de_Verduraspicadillo (4).picadillo (5)
.
.
.
.
.
.
Unite l’uva sultanina, le olive tagliate a rondelle, il cumino, l’origano, il vino bianco, sale e pepe. Mescolate con cura, coprite e fate cuocere a fiamma bassa per 20 minuti. Assaggiate e regolate il sale e il pepe. Se volete, potete aggiungere patate tagliate a tocchetti e cotte in forno o fritte.
.
.
Leggi anche
Picadillo a la habanera

picadillo (2)

La cucina cubana
Quando i colonizzatori arrivarono a Cuba portarono i loro cibi inflluenzando così la gastronomia locale: la fabada asturiana, minestra di fagioli, lardo e chorizos (salsicce piccanti), la paella, le carni e le verdure all’uso delle terre di Catalogna, Galizia, Paesi Baschi e Asturie, olive, formaggi, vino. Contemporaneamente gli spagnoli coltivarono legumi, canna da zucchero e riso.
La gastronomia caraibica, al suo nascere, fu influenzata anche dall’ Africa in quanto gli schiavi, provenienti da quella terra, portarono i propri saporio ltre ad usi e costumi: il name (una radice), la malanga (un tubero simile alla patata), le banane, le salse e gli intingoli vari. I primi cuochi dei proprietari terrieri furono neri ed inclusero nelle loro preparazioni queste novità (ormai coltivate anche sull’isola), accompagnandole con prodotti locali come la yuca e il mais.
Un’altra cucina estese la sua influenza a Cuba, quella cinese. Dal 1880 agli inizi del 1900 gli spagnoli utilizzarono i coolies cinesi come operai sfruttati nei lavori più umili e pesanti e che lavoravano molte ore al giorno e venivano pagati poco e di rado. I coolies, essendo uomini liberi, inziarono attività indipendenti e ben presto aprirono locande importando i loro ingredienti che entrarono anche nelle cucine dei privati.
Ingredienti europei, africani e cinesi dettero vita, così, alla gastronomia criolla-cubana.

Cuba, Hotel Los Delfines Avenida de la Playa and Calle 39, Varadero10 post più visti in Agosto Galateo: Il viaggio di nozze

 

Maccheroni pasticciati alla napoletana con salsiccia di cinta senese

Maccheroni pasticciati alla napoletana con salsiccia di cinta senese

.

Ingredienti per 4-6 persone

500 g di maccheroni, 250 g salsiccia di cinta senese¹, 250 gr. di besciamella, 1 cipolla piccola,, 500 gr. di pomodori pelati, 100 g parmigiano grattugiato, 1 mozzarella di bufala, olio e.v.o, sale e pepe.
.

Preparazione

Pulire e tritate la cipolla e farla imbiondire in olio. Aggiungere la salsiccia spellata e farla rosolare , quindi, unire i pomodori passati. Cuocere a fuoco lento. Lessare i maccheroni in abbondante acqua salata e scolarli al dente.
Condirli con abbondante sugo di salsiccia ed una parte del parmigiano. Stendere sul fondo di una teglia qualche cucchiaio di besciamella, un po’ di sugo ed una manciata di parmigiano. Fare uno strato di maccheroni, uno strato di fette di mozzarella, coprire con il sugo alla salsiccia, la besciamella ed il parmigiano. Coprire con la rimanente pasta e completare con sugo e parmigiano. Cuocere in forno già caldo a 200 gradi finchè si sarà formatà una appetitosa e croccante crosticina.
.

Vino

Chianti (Toscana, Sangiovese di Romagna, Nero d’Avola (Sicilia), Falerno del Massico rosso (Campania).

¹Le origini della razza Cinta senese, sono molto antiche ed esistono testimonianze pittoriche che dimostrano l’allevamento di suini simili all’attuale Cinta Senese fin dal Medioevo. Il tratto più caratteristico di questo suino è la presenza di una cinghiatura bianca, che dà il nome alla razza, su un mantello che è di colore nero-ardesia.

La più famosa raffigurazione di un suino che assomiglia all’attuale Cinta Senese è di Ambrogio Lorenzetti, “Effetti del buon Governo” (1319-1347), nel Palazzo Comunale di Siena.

Altre rappresentazioni di suini con cinghiatura bianca appaiono in dipinti e affreschi della scuola senese del XII secolo in diverse chiese della campagna di Siena.

La campagna ben governata, (particolare dagli Effetti del buon governo), di A. Lorenzetti 1337-39 – Palazzo Pubblico, Siena.
napoletana,maccheroni,senese,cinta,suino,pasticcio,maiale,gratin,teglia,forno,cuocere
 Maccheroni pasticciati alla napoletana con salsiccia di cinta senese

 

Fegato di maiale (nella sua rete) alla maniera di Petronilla

Fegato di maiale (nella sua rete) alla maniera di Petronilla

 

Se succolenta è una colazione di «fegato alla veneziana e polenta», che dire di una colazione di  «polenta e fegato di maiale  con la sua rete»?
Forse… qualche moschettina bianca non conosce ancora il piatto?Eccomi allora (assai stupita di tanta ignoranza cucinaria) eccomi dire a colei – e per colmare in lei una tal lacuna…

***

Ad ammannire il piatto, io compero (poichè a fargli festa saremo in 6) 6 etti di fegato di maiale ed 1 della sua rete. Taglio il fegato, in pezzi grossi quanto una grossa noce.Avvolgo ogni pezzo in un quadratino della sua reticella, ch’è velata e tutta intrecci di grossi cordoni di bianco grasso; e con uno stecco l’appunto salda.

Se possedessi uno spiedo con i suoi sostegni, ed un camino con le sue brage, infilerei nello spiedo i pezzi di fegato così preparati alternandoli con fettine di pane e foglie di salvia; li ungerei con un goccio d’olio (con un po’ di strutto direbbero altri);  li salerei; metterei lo spiedo con il suo carico sopra le brage appoggiandolo ai supporti; dopo pochi minuti volterei lo spiedo; ungerei il fegato con il suo buon grasso colante; di nuovo volterei; di nuovo ungerei; e servirei, infine, tali e quali i miei fegatini, che sarebbero oltre ogndire saporiti.

Ma poichè io non possiedo nè spiedo nè brage… Metto a fuoco, con 1 solo cucchiaio di olio (con una fettina di lardo tagliata a pezzetti, consigliano invece altri) ¼ di cipolla affettata; quando la cipolla arrossa, unisco il fegato preparato e 3-4 foglie di erba salvia; volto ogni pezzo; lo rivolto; salo; impepo; e dopo 10 minuti (quando, cioè, il fegato è cotto) lo servo con polenta e con tutto il suo abbondante e sapido sugo grasso.

***

Per alcuni stomachi sarà un po’ pesantuccio, questo piatto (bisogna convenirne), ma per tutti i palati… oh, quanto esso riuscirà sempre prelibato!

Altre ricette di Petronilla 1937

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
fegatelli_toscani - CopiaFegato di maiale (nella sua rete) alla maniera di Petronilla