Salsa demi-glace, Salsa spagnola, Mirepoix (soffritto)

Salsa demi-glace, Salsa spagnola, Mirepoix (soffritto)

.Omurice (frittata asiatica di riso fritto) con uova in salsa demi-glace servito al Japanese restaurant chain RAKERU.

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  • La salsa demi-glace è una salsa francese ottenuta da un roux bruno (fondo bruno) addensato.
    Letteralmente significa semi-glassata, è una salsa di colore bruno, dalla consistenza vischiosa e cremosa, considerata nella cucina classica internazionale una salsa di base che può essere di manzo o di selvaggina, a seconda della carne di partenza. Può essere usata da sola, oppure come preparazione per poi comporre altre salse derivate come la cacciatora, la bourguignonne, la finanziera, la ginevrina e così via. La ricetta originale della salsa demi-glace è stata messa a punto dal cuoco francese Escoffier nell’Ottocento.
    Uso. Indicata per piatti a base di carne rossa, come il filetto di manzo, il petto d’anatra o di oca, la sella di cervo o di altra selvaggina.
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  • La salsa spagnola, detta anche salsa bruna per il caratteristico colore, viene considerata una salsa base poiché costituisce in cucina la base di partenza di numerose altre salse. È una delle 5 salse madri della cucina internazionale
    1. salsa vellutata
    2. salsa olandese
    3. salsa besciamella
    4. salsa spagnola o fondo bruno
    5. salsa di pomodoro

    Poiché la preparazione della salsa è molto laboriosa, in particolare per la preparazione del fondo bruno, e lunga, richiedendo almeno un paio di giorni, per ragioni di praticità è invalso l’uso di una ricetta semplificata che utilizza brodo o estratto di carne, pur non essendo ovviamente altrettanto saporita. […]

  • Mirepoix è il nome francese per il battuto misto di cipolle, carote e sedano tagliati a piccoli cubetti e può essere crudo, soffritto, saltato con un grasso, o arrostito. Può essere arricchito con prezzemolo e altri sapori o erbe aromatiche, come salvia, rosmarino o alloro.
    Questa preparazione è stata creata dal cuoco personale del Duca di Lévis-Mirepoix, attorno al XVII secolo.
    Preparazione: Si prendono le verdure e si tagliano con la mezzaluna e in genere poi si fanno soffriggere in un poco d’olio. Come grassi si possono usare anche il burro, la margarina o il lardo, la pancetta.
    Varianti: Secondo la cucina francese ne esistono due versioni:

    • Au maigre fatta con sole verdure e usata per preparazioni con crostacei o pesci,
    • Au gras con aggiunta di lardo, pancetta o prosciutto crudo, tipico dell’ Amatriciana

    Uso:Il battuto è la base di numerosi piatti come brodo, zuppe, minestre, spezzatino, pesce e salse.

Ricette tratte da Il grande libro della Cucina Francese di A. Escoffier.

Salsa demi-glace 

La salsa chiamata demi-glace è la salsa spagnola a cui si aggiunge all’ultimo momento del fondo bruno di vitello saporito, o della raffinata glassa di carne.

Salsa demi-glace con salsa di pomodoro

Aggiungere alla formula precedente un terzo del suo volume di salsa di pomodoro.

Salsa spagnola o fondo bruno

per ottenere 1 litro di salsa bruna: preparare 100 gr. di roux come indicato; quando è pronto, togliere la casseruola, lasciare raffreddare il roux qualche istante e diluirlo con 1 litro di fondo bruno, servendosi di una frusta, in modo da ottenere una crema liscia, senza grumi; far bollire la salsa, continuando a mescolare con la frusta o con una spatola.Tenerla poi sull’angolo del fornello a ebollizione lenta e regolare. Aggiungervi una “Mirepoix” .

 Mirepoix

30 gr. di lardo di petto tagliato a dadi; 30 gr. di cipolla, 50 gr. di carota, tagliate a dadi; un po’ di timo, una piccola foglia di alloro, qualche rametto di prezzemolo. Far fondere il lardo in una casseruola piatta con 30 gr. di burro, aggiungere le verdure e gli aromi preparati; farli rosolare appena. Far bollire il tutto per 3 ore, aggiungendo di tanto in tanto qualche dl. di fondo bruno freddo, per facilitare la scomparsa dei residui. L’operazione sarà tanto più veloce, quanto più il fondo sarà saturo di sughi della carne iimpiegata per la sua preparazione. A cottura terminata, passare la salsa al passino fine e riporla in una terrina, pressando leggermente la mirepoix; mescolare fino al completo raffreddamento. Conservare.

  1. Demi-glace
  2. Salsa spagnola,
  3. Mirepoix
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By Miyuki Meinaka – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=39127988
Pasta e cicerchie

Pasta e cicerchie

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La cicerchia è un legume, quasi dimenticato, simile al cece. I semi, uno diverso dall’altro, sono commestibili; sono grandi quanto i piselli, ma schiacciati e sono contenuti in un bacello. Le cicerchie hanno un sapore misto tra le fave ed i piselli e si trovano in vendita solo secche. Vanno sottoposte ad un lungo ammollo in quanto contengono un aminoacido tossico resistente alla cotturta; procedete così:

  1. Mettete le cicerchie in acqua tiepida da 8-12 a 24 ore in abbondante acqua.
  2. Cambiate l’acqua almeno 3 volte, poi scolatele bene.
  3. Versatele in abbondante acqua tiepida (1 litro per 100 gr. di cicerchie) e lessate per 20 minuti su fuoco basso.
  4. Passati i 20 minuti, scolate le cicerchie e versatele nuovamente in acqua, che questa volta sarà bollente.
  5. Lessate le cicerchie su fuoco basso per 2 ore. Salate verso fine cottura.
Ingredienti e dosi per 4 persone

200 gr. di cicerchie 200 gr. di pasta di semola corta (ma va benissimo anche la pasta all’uovo come le tagliatelle spezzettate o i maltagliati), 2 spicchi d’aglio, 4-5 pomodorini, sedano, carota e cipolla per il soffritto, 50 gr. d’olio e.v.o, sale e pepe nero macinato al momento.

Preparazione

Mettete in ammollo le cicerchie per 24 ore, cambiando l’acqua 2-3 volte. Scolate bene le cicerchie e versatele in abbondante acqua tiepida e lasciate su fuoco dolce per 20 minuti. Scolatele e versatele in abbondante acqua bollente e fatele lessare per 2 ore, poi scolatele.

cicerchie 1    cicerchie (6)    cicerchie 7

Nel frattempo preparate un soffritto con metà dell’olio a disposizione, l’aglio, il sedano , la carota e la cipolla tritati, il sale e un po’ di pepe macinato, lasciate cuocere 10 minuti, poi togliete aglio.
Accertata la cottura delle cicerchie, raccoglietene metà circa con un mestolo forato e passatele al setaccio; rimettetele nella stessa pentola e unitevi anche il soffritto e la pasta che farete cuocere assieme alle cicerchie (aggiungendo un po’ di acqua se occorre). Regolate il sale e pepate.

cicerchie pasta    cicerchie zuppa    cicerchie pasta (2)

Servite nei piatti la minestra calda, ma non bollente, cospargendo con il rimanente olio crudo e (facoltativo) una manciata di formaggio grattugiato.

cicerchie pasta (4)Pasta e cicerchie
Mangiari VIGILIA inizio '900   (Romagna) Giuseppe-de-nittis-466833

Mangiari di VIGILIA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

 Giuseppe de Nittis – Breakfast in the Garden

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Frittelle di pane, tagliatelle soffritte, spaghetti soffritti, treccine di budelli d’agnello cotte in graticola, frittate di bottoni d’agnello, di verdure e di formaggio, anguille sulla graticola o in umido, aringhe, baccalà, sarda ed altri pesci lessati.

Frittelle di pane
Tagliate del pane vecchio a fette, passar queste più volte entro un battuto d’uovo, formaggio grattugiato, sale e pepe e friggerle in grasso ed olio bollente.

Tagliatelle soffritte
Scolare le tagliatelle al dente, soffriggerle con conserva di pomodoro e formaggio parmigiano grattugiato.

Spaghetti soffritti
Scolare gli spaghetti cotti al dente, condirli con formaggio, parmigiano grattugiato e formaggio di vacca fresco, passarli entro uova battute e soffriggerli in padella con olio o strutto bollente.
Così si possono fare i maccaroni e tante altre minestre.

Tortelli di Vigilia
Fate un impasto con farina, uova e un pizzico di sale. Tirare la sfoglia grossa come uno scudo¹ e tagliarla in tanti quadrati di centimetri dieci di lato. Riempite al centro i quadrati con formaggio fresco di vacca o di ricotta e conserva di pomidoro e piegarli a tortello chiudendoli ben bene negli orli e friggerli in grasso molto caldo.

¹Scudo (in francese écu, in spagnolo ed in portoghese escudo) è il nome di alcuni tipi di moneta sia d’oro che d’argento. Fu così chiamato perché le prime recavano lo stemma nobiliare dell’autorità che le aveva emesse. L’utilizzo del nome si diffuse al di fuori dei confini francesi, in Italia, Austria-Ungheria, Savoia, Roma. A partire dal Settecento il termine scudo veniva utilizzato per monete d’argento di grosso modulo che riportavano le insegne del sovrano o autorità emittente. Con l’avvento del sistema decimale nella monetazione dell’Ottocento il termine scudo venne utilizzato per la moneta da 5 lire in argento 900 per 25 grammi di peso. Monete di questo modulo sono rimaste in uso fino alla prima guerra mondiale. Furono emessi scudi fino al XIX secolo.

  • da “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

 Mangiari VIGILIA inizio ‘900