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Salse e condimenti dell’antica Roma. Volgarizzamento del 1852 con note

Zucca, grani di pepe, cumino, semi di coriandolo, menta, aglio, datteri, mandorle pelate, miele, Liquamen, Defritum (Vino o Succo d’uva ridotto di due terzi). Foto by Carole Raddato from FRANKFURT, Germany
Dalla prefazione del volgarizzatore
« (…) L’opera alimurgica che passa sotto nome di Apicio é una compilazione fatta da più libri di Cucina, cioè da quelle note che d’ordinario scarabocchiano i cuochi, per tenere memoria o di manicaretti da se inventati, od apparali da altri: e debbe averla fatta tale, che nemmeno doveva essere cuoco di professione, imperciocché qua e colà si trovano lacune che un Cuoco non avrebbe lasciate. Mancano quasi che sempre le proporzioni fra gl’ ingredienti delle composizioni, locchè dimostra, che ai cuochi scarabocchiatori delle note bastava la denominazione degl’ingredienti medesimi per operare di pratica, accomodandosi nel resto al gusto de’ loro signori. Per la qual cosa, colui che trascrisse, raffazzonando in questo luogo e in quello il linguaggio delie cucine, né sapendo proporzionare le sostanze, ammucchiò cose sopra cose, ed ignorando affatto le manipolazioni, ha non di rado interpolato col suo, talché ne uscì di tratto in tratto una mirabile confusione. Il nome di Apicio apposto al libro, evidentemente é una gherminella del compilatore. inventata per dar fama all*opera. Infatti quale altro nome più celebre fra i ghiottoni di quell’Apicio che visse regnando Tiberio? Supponendola dunque sua fattura, meritava il rispetto di tutti i golosi, e diveniva il codice irrefragabile di tutti i cuochi. Nè s’ingannò colui, imperciocché la menzogna passò felice per più secoli, finché fra gli studiosi si trovarono critici acuti i quali dalla inegualità dello stile, dalla volgarità dei modi e dalle voci straniere introdotte, conobbero il vero, e ritenendo l’opera siccome monumento prezioso di antichità, non vollero perdere ulteriormente il tempo cercando fra le tenebre il nome del compilatore. (…) »

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Marcus Gavius Apiciius
De re coquinaria
Liber VI – Tropetes

V.  Ius in diversis avibus 5.1.2..3.4.5.6.7

In diversis avibus, turdis, ficedulis, pavo, fasiano, anser.
Per altri uccelli, cioè tordi, beccafichi, pavoni, fagiani ed oche¹.

Nota del 1852:
  • ¹‹ Dell’oca poi la parte prediletta era il fegato. Plinio, dopo aver parlato dei vari pregi dell’ oca, soggiunge: « Ma i nostri furono assai più savii, i quali seppero conoscere il merito del fegato d’oca. Ingrossa assai nelle stie, e più ancora cresce, dopo tratto dal corpo, mettendolo in latte e vino melato (con miele). Non senza ragione si disputa chi sia stato l’ autore di sì bel trovato, se Scipione Metello che fu già console, o il cavaliere M. Saio contemporaneo di lui. Certo è che Messalino Cotta figlio dell’oratore Messala fu il primo ad arrostirne le pelle de’ piedi, e condirle in manicaretti con le creste de’polli ».

Piper, cuminum frictum, ligusticum, mentam, uvam passam enucleatam aut damascena, mel modice, vino myrteo temperabis, aceto, liquamen et oleo, calefacies et agitabis apio et satureia.
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1. Salsa per altri uccelli
Pepe, cornino fritto, ligustico, menta, uva passa purgata da vinacciuoli, o prugne damaschine, e mele in discreta dose; tempera con vin mirtino¹, aceto, savore² ed olio. Metti a scaldare, e rimena con sedano e peverella.
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¹Savore: il dolcificante all’epoca dell’antica Roma, composto da frutta bollita che veniva messo su gli alimenti.
Nota del 1852:
²Come tacciasi il vino mirteo, cioè condito con mirto, ce lo insegnano Catone, Colurnello XII, 38, Palladio II, 18.

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2. Aliter ius in avibus:
piper, petroselinum, ligusticum, mentam siccam, cneci flos, vino suffundis, adicies ponticam vel amygdala tosta, mel modicum, vino et aceto, liquamen temperabis. oleum in pultarium super ius mittis, calefacies, ius agitabis apio viridi et nepeta. incaraxas et perfundis.
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2. Altra salsa per uccelli:
Trita pepe, ligustico, prezzemolo, menta secca, fiori d’ anici; bagna con vino; aggiungi nocciuole o mandorle abbrostite, mele non troppo; tempera con vino, aceto e savore¹; l’olio, ve’l metterai in pignatto sopra la salsa. Scalda, ed agita la salsa con sedano verde e nepitella². Apparecchia l’ uccello tagliato, e versagli sopra la salsa².
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¹Savore: il dolcificante all’epoca dell’antica Roma, composto da frutta bollita che veniva messo su gli alimenti.
Note del 1852:
  • ²Nepitella: Melissa Nepeta Lina.
  • ³L ’ Humelbergio spiega incharaxas, o incaraxas (come trovasi spesso erroneamente scritto — vedi Du Cange in Caraxare), nel senso di punzecchiare e scalfire l’ uccello, perchè succi la salsa e mandi fuori il suo succhio. Meglio il Lister lo intende dèi tagliare in parti, secondo l’uso che s’è già notato al capo I di questo libro, dove prescrivesi et sic partes struthionis in lance perfundis. Questo verbo charaxare è il greco … che vale scalpere, incidere, sulcare, scribere: nella bassa latinità è frequente nel senso di scrivere.

3. Ius candidum in avem elixam: piper, ligusticum, cuminum, apii semen, ponticam vel amygdala tosta vel nuces depilatas, mel modicum, liquamen, acetum et oleum.

3. Salsa bianca per uccelli allesso
Pepe, ligustico, comino, semi di sedano, nocciuole o mandorle abbrostite, o noci rimonde, un po’ di mele, savore¹, aceto ed olio.

¹Savore: il dolcificante all’epoca dell’antica Roma, composto da frutta bollita che veniva messo su gli alimenti.

4. Ius viride in avibus: piper, careum, spicam Indicam, cuminum, folium, condimenta viridia omne genus, dactilum, mel, acetum, vinum modice, liquamen et oleum.

4. Salsa verde per uccelli
Pepe, carvi, spigo nardo, comino, malabatro, condimenti verdi di qualunque sorta¹, datteri, mele, aceto, vino discretamente, savore² ed olio.

Nota del 1852:
¹È questa la vera lezione de’ codici. Non so per quale disattenzione l’ Humelbergio, credendo emendare il testo, lo guastò col sostituire condimenta viridia, omne genus dactylorum.
²Savore: il dolcificante all’epoca dell’antica Roma, composto da frutta bollita che veniva messo su gli alimenti.

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5. Ius candidum in ansere elixo:
piper, careum, cuminum, apii semen, thymum, cepam, laseris radicem, nucleos tostos, mel, acetum, liquamen et oleum.

5. Salsa bianca per oche allesso
Pepe, carvi, comino, semi di sedano, timo, cipolla, radice di laser, pinocchi abbrosliti, mele, aceto, savore ed olio.

In aves hircosas
Per uccelli che sanno di lezzo¹.

6. Ad aves hircosas omni genere:
piper, ligusticum, thymum, mentam aridam, calvam, caryotam, mel, acetum, vinum, liquamen, oleum, defritum, sinape. avem sapidiorem et altiliorem facies et ei pinguedinem servabis, si eam farina oleo subacta contextam in furnum miseris.

6. Per uccelli che san di lezzo, d’ ogni maniera²
Pepe, ligustico, timo, menta secca, salvia, cariote, mele, aceto, vino, savore, olio, sapa e senapa. Farai che l’ uccello riesca più saporito e pingue, e gli conserverai il suo grasso, se il metterai in forno, coperto di farina impastata con olio.

Nota del 1852:
¹Crede il Lister che con l’ aggiunto di hircosae, cioè che puton di becco, si vogliano indicare gli uccelli di riva e dì acqua, come l’Ardea Grus e Botaurus, la Fulica atra, il Rallus aquaticus ec.
²Ne’ codici omnigere; l’ Humelbergio sostituì omnis generis.

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7. Aliter avem:
In ventrem eius fractas olivas novas mittis et consutam sic elixabis. deinde coctas olivas eximes.

7. In altro modo
Introduci nel ventre dell’ uccello olive fresche infrante: cuci il taglio, e lessa: colto che sia, levane le olive.

antica roma abemus apicio 1

Altri condimenti e salse

GARUM o LIQUAMEN
(Apicio dà per scontata la ricetta e nel suo libro non ce l’ha tramandata)
salsa mille usi, piccante, dal forte profumo, che i Romani aggiungevano a tutto: alle minestre, verdure, secondi piatti, dolci.

MORETUM
Crema di formaggio alle erbe con noci o pinoli

Moretum, crema di formaggio alle erbe (con noci o pinoli) dell’antica Roma

Garum o Liquamen, salsa milleusi dell’antica Roma, anche in versione moderna

gnocchi ricotta fave menta

Gnocchetti con ricotta, fave fresche e profumati alla menta

Piatto primaverile
Ricetta di Fornelli di Sicilia

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Ingredienti per 4 persone
  • 1,5 kg di fave fresche,
  • 359 gr, di gnocchetti,
  • 200 gr. di ricotta di pecora,
  • una manciata di foglioline di menta fresca,
  • uno scalogno,
  • peperoncino qb,
  • olio evo,
  • sale e pepe.
 Preparazione

Fate appassire, lo scalogno tritato, nell’olio. Unite le fave precedentemente sgranate. Versate una tazza di acqua, salate e pepate. Fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Aggiungete acqua a sufficienza per cuocere gli gnocchi, appena bolle, portare a cottura.

Impiattate mettendo ciuffetti di ricotta sul piatto, foglioline di menta e spolverizzate il peperoncino.

Varianti
  • Per rendere il piatto più cremoso, sciogliere la ricotta con un mestolino di acqua di cottura ed amalgamarla alla pasta.
  • Servire con una grattugiata di pecorino.
  • Si può insaporire con pancetta, o finocchietto selvatico.
  • E’ ottima anche il giorno dopo e gustata fredda.
Altre ricette con le fave

Fave, Herbe e Fonghi alla maniera di Maestro Martino OSPREON Dei Legumi, Baccelli verdi di fave comuni e baiane, Apicio

Stuffed “Gnocchi,” ricotta, fava beans, mint ($16) (27653685317).jpg
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pesto trapanese busiate

Pesto trapanese

Ingredienti per 360 gr. di pasta
  • 6 pomodori maturi,
  • 50 gr. di mandorle sgusciate crude,
  • 15 o 20 foglie di basilico fresco,
  • 1 spicchio d’aglio rosso,
  • olio,
  • sale e pepe q.b.,
  • un cucchiaio di pecorino,
  • un cucchiaino di parmigiano,
  • 2 foglie di menta (in primavera-estate)

pesto genovese basilico (2)

Preparazione

Pestare nel mortaio l’aglio (senza l’anima) insieme a sale, basilico e mentuccia: ruotare il pestello, schiacciando e non martellando gli ingredienti aggiungendo a poco a poco le mandorle crude e il pomodoro spellato senza semi (per spellarlo più facilmente bastano pochi secondi nell’acqua bollente), fino ad avere una salsa corposa e densa. Unire man mano dell’olio d’oliva finché la salsa diventerà cremosa e quindi aggiungere il pecorino siciliano.

Far riposare la salsa, destinata successivamente a condire la pasta ben scolata.

Busiate trapanesi integrali Bio al pesto trapanese

1 Cous cous salsa di senape, agrumi menta

Couscous alle verdure condito con salsa di senape, agrumi e menta

Ingredienti per 4 persone
  • 200 gr. di couscous precotto,
  • 1 litro di brodo vegetale,
  • 3 melanzane,
  • 3 zucchine,
  • 6 pomodorini maturi,
  • 1 cipolla grossa,
  • 300 gr. di ceci in scatola,
  • 2 spicchi d’aglio,
  • 1 cucchiaino di cannella e cumino in polvere,
  • il succo di un’arancia,
  • 2 cucchiai di succo di limone,
  • 1 cucchiaino di senape,
  • 4 cucchiai di olio d’oliva,
  • sale e pepe,
  • foglioline di menta..
Preparazione
Come preparare il couscous:
mettere a bollire l’acqua, salare e, appena raggiunta l’ebollizione, togliere dal fuoco. Aggiungere un cucchiaio d’olio, versare il couscous e mescolare. Ricordate: acqua e couscous devono essere in ugual quantità. Coprire per 5 minuti, poi aggiungere una noce di burro e sgranare con una forchetta.
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1 couscous verdure- salsa-2 couscous verdure- salsa-3 couscous verdure- salsa-
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Portate ad ebollizione il brodo, aggiungeteci 1 cucchiaio d’olio e versatelo sul couscous posto in una terrina. Lasciate riposare 1 ora. 
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 Nel frattempo lavate e asciugate le verdure. Tagliate a dadini le melanzane, a rondelle le zucchine e a spicchi i pomodorini. Sbucciate e tritate finemente l’aglio. Sbucciate la cipolla e tagliatela ad anelli, mettetela in una ciotola con acqua fredda.
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Scaldate in una pentola antiaderente 2 cucchiai d’olio e fatevi saltare per 2 minuti le melanzane, unite le rondelle di zucchine e l’aglio. Salate, pepate e profumate con le spezie in polvere. Fate insaporire per 2 minuti, quindi bagnate con 2 cucchiai d’acqua, cuocete a tegame coperto fino a quando le verdure saranno tenere. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.

Con una forchetta sgranate bene i grani di couscous, aggiungete le verdure preparate e mescolate bene. Scolate gli anelli di cipolla e asciugateli con carta assorbente da cucina. Sgocciolate i ceci dal loro liquido di conservazione e aggiungeteli assieme alla cipolla e al couscous.

In una ciotolina emulsionate il succo d’arancia e quello del limone, 1 cucchiaio d’olio, la senape, sale e pepe. Versate il composto sulle verdure e il cuscus e amalgamate bene con 2 cucchiai.

Decorate con foglioline di menta, coprite con della pellicola trasparente e ponete in frigorifero fino al momento di servire.

Vino
Riesling (Trentino A.A.), Soave classico (Veneto), Muller Thurgau (Trentino A.A.), Colli Albani (Lazio), Fiano (Campania), Cortese (Piemonte), Pignoletto (Emilia), Retsina (Grecia).
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2 Cous cous salsa di senape, agrumi menta

File: Salsa alla crema di pollame, 2006.jpg

Cous cous alle verdure condito con salsa di senape, agrumi e mentaDi Katrin Gilger – Couscousauflauf, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=89957505
Capretto o agnello arrosto con salsa di menta Petronilla

Capretto (o agnello) arrosto con salsa di menta alla maniera di Petronilla

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«Primavera… Pasqua… Vera ecatombe di capretti ed agnellini; e quali arrosti appetitosi profumati nelle cucine per le quali il borsellino permette certe spezzine!
Ma quanto sarebbero ancor più appetitosi profumati, questi arrostini se, seguendo un certo saggio consiglio, il piatto venisse presentato in tavola cotto… in questo modo qua, e con accanto una salsiera colma di una certa salsetta fatta… in quel modo là. Cotto cioè… fatta cioè… alla maniera che la mia cara amica siciliana mi ha testè insegnata.
Curiose e desiderose di bene figurare in fatto di varietà, vorreste anche voi, al pari di me, seguire subito il consiglio dell’amica mia?

***
Comperate, allora, un bel pezzo di capretto; e possibilmente della parte posteriore, cioè della più polposa. Lardellartelo, bucandolo qua e là con il coltello e introducendo dentro ad ogni buchino un pezzetto di pancetta di lardo.
Tritate fini fini, con la mezzaluna, un pizzico di prezzemolo e due cipolline novelle; unite una manciatina di pane trito; mescolate; e spargete questa mistura su tutta la superficie del capretto lardellato.
Mettetelo in una teglia di rame; distribuite qua e là 5-6 pezzettini di burro, sale abbondante, pepe pochetto; e bagnate con un bicchiere di vino bianco.
Infornate la teglia, per tre quarti d’ora circa, in forno ben caldo, cucinate con brage sotto e brage sul coperchio.
Mentre il capretto (preparato in questo modo qua) arrostirà spandendo il suo profumo delizioso, preparate quella tal salsetta in… quel tal modo là.
Tritate, cioè, una manciata di foglie di menta (negli orti, nei giardini, sulle sponde dei ruscelli, le pianticelle, sì ricche di essenze, avranno ormai allargate le loro foglie d’alloro seghettato).
Mettete il trito nella salsiera; aggiungete il succo di un limone, un cucchiaino ben ricolmo di zucchero, mezza chicchera di aceto sopraffino, e mezza chicchera di acqua; mescolate; e lasciate la riposare.
***
Servite l’arrosto, preferibilmente freddo; e mentre il marito vi farà i suoi sinceri complimenti per la novità che presentano arrosto e salsetta… concludete, dentro i vostri cuori: “Veramente saggi sono sempre i consigli che la cara amica siciliana manda, dalle falde dell’Etna, alla nostra Petronilla!”.»

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Ricette con capretto e agnello

Agnello Almanacco della cucina 1935

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Menù per Colazione di Pasqua EdD

Tavë kosi, teglia di agnello allo yogurt, ricetta albanese

“Cordero-Kebap (01)” by Tamorlan – Own work. Licensed under CC -SA 3.0 via Wikimedia Commons –